Two Hearts And A Fruits Basket, * Versione restaurata *

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@iola@
view post Posted on 4/4/2008, 21:30




Eccomiiiiii!


IX


Il venerdì pomeriggio Nessa se ne stava con Magda e Colette in Biblioteca nel tentativo di finire il tema di Pozioni assegnato da Lumacorno, cosa alquanto difficile visto che le amiche continuavano a bisbigliare concitatamente tentando di coinvolgerla nella loro conversazione.
- Così alla fine visto che lui non si decideva mi sono avvicinata e gli ho chiesto di venire con me ad Hogsmade questo fine settimana! - concluse Magda in un sussurro eccitato.
- Cosa?! E lui cosa ha detto?! - chiese Colette incredula.
- Beh, mi è sembrato un pò sorpreso all'inizio... ma ha detto di sì!
- Wow... hai avuto un bel coraggio! Non è vero, Nessa?!
Nessa, che non aveva seguito nemmeno un brandello della loro conversazione, alzò lo sguardo dalla pergamena sulla quale aveva appena concluso il suo lungo tema sulla "Terza Legge di Golpalott", offrendo alle due un'occhiata spaesata.
- Cosa?! - chiese perplessa.
- Magda ha chiesto ad Andriuw Schott di uscire, e lui ha accettato! - sussurò Colette con fare cospiratorio, infilandosi una grossa gomma rosa shocking in bocca.
- Andriuw Schott?! Quello che ti aveva sorpresa a fare apprezzamenti sul suo di dietro?! - domandò all'amica.
- Proprio lui! - confermò Magda in uno squittio eccitato.
- Ah, è proprio carino!- commentò Colette - Uff... è un secolo che io non esco con un ragazzo! - aggiunse malinconica - Se solo qualcuno di decente mi invitasse a bere una Burrobirra dai Tre Manici Di Scopa!
- Invita tu qualcuno... prendi esempio da me no?!
Nessa abbandonò nuovamente la conversazione per dedicarsi a rileggere il tema, così si munì di bacchetta per apportare qualche correzione qua e là.
- Beh, certo che uscire con Sirius Black sarebbe proprio un bel colpo!
La voce di Colette risuonò nella sua mente come amplificata, inducendola ad emergere dalla pergamena nella quale si era immarsa.
- Sì ma... credo che ultimamente sia preso da qualcosa... o qualcuno! - disse Magda maliziosa, lanciando un'occhiata a Nessa che si limitò ad inarcare le sopracciglia.
- Andiamo, Nessa, non fare quella faccia! - continuò imperterrita - E' evidente che tu ed il caro Sirius ultimamente siete in rapporti amichevoli!
- Già! - confermò l'altra annuendo con vigore - Ti si vede spesso parlare con lui, e sembrate in confidnza!
Lo sguardo della ragazza oscillò dall'una all'altra con un cipiglio vagamente irritato:
- Io e Black non siamo "amici", sia chiaro!
- Ma infatti noi non parlavamo di amiciz...
- Non siamo nè amici altro! - precisò prima che l'amica potesse ribattere - E' un presuntuoso, arrogante ed insolente!
- E affascinante... misterioso... - sospirò Magda estasiata.
- L'altra volta è venuto a trovarti anche in Infermeria! - rincarò la dose Colette.
- Solo perchè mi ero ferita mentre duellavo con lui!
- Sì, però abbiamo visto come è scattato contro Vanderbrik! Era furioso!
- E' solo uno che non sa farsi gli affari propri!
-E attraente, abile, intrigate... - continuò imperterrita Magda, ormai nel pieno delle sue fantasticherie.
- E l'altra mattina, quando ti è venuto incontro nella Sala Grande e vi siete parlati?!
- Parlo con molti ragazzi durante il giorno, questo non vuol dire che ci sia qualcosa con ognuno di loro!
- Ok, mi arrendo! - gettò le armi Colette - Comunque tu e Sirius Black non me la raccontate giusta!
- E alto, muscoloso... con quegli occhi scuri...

****

Un caldo sabato pomeriggio, Nessa se ne stava con Colette ad un tavolo dai Tre Manici Di Scopa, come al solito pieno zeppo di persone; era immersa nella lettura della Gazzetta del Profeta, e di tanto in tanto sottraeva qualche sorso alla sua bottiglia di Burrobirra, mentre l'amica rigirava distrattamente una cipollina nel suo bicchiere di Aquaviola, lanciando occhiate complici ad un tavolo poco lontano dove Magda si era seduta in compagnia di Andriuw Schott.
- Ehi, Nessa! C'è un ragazzo carinissimo che non ha smesso di guardarti da quando siamo entrate! - comunicò improvvisamente Colette, facendole distogliere l'attenzione da un articolo interessante.
- Sù, non ti giri nemmeno a guardarlo?!
Nessa lanciò uno sguardo ad un gruppetto di ragazzi del sesto anno che parlavano a voce alta, commentando l'ultima mirabile prestazione di Ludo Begman alla partita delle Vespe di Winbourne contro i Tornados : uno di loro aveva gli occhi puntati su di lei, solo di tanto in tanto annuiva a qualche amico che lo chiamava in causa.
- Mi pare si chiami McFroyd o McStevens... - disse Colette meditabonda.
- E' McQueen di Tassorosso...- disse lei indifferente - Frequenta con me il corso di Antiche Rune...
- Oh, bene! Quindi avete l'opportunità di conoscervi! - commentò l'amica esaltata.
- No... è un idiota!
- Come fai a dirlo se non lo conosci?! Per me è carino!
- E' il portiere della squadra di Quidditch della sua Casa... hai presente quel tipo che prima di ogni partita fa tre giri di campo richiedendo applausi?!
- Beh, lo fa anche il Cercatore di Serpeverde!
- Sì, ma lui è un Serpeverde!
- Mmmm... però anche lui è carino... - riflettè l'amica.
- Già, peccato che abbia quel piccolo vizio di andare in giro ad insultare tutti i figli di Babbani della scuola insieme a quelle serpi dei suoi compagni! - commentò lei disgustata.
Stava per immergersi nuovamente nella lettura del giornale, quando Colette annunciò in un sussurro estasiato:
- Guarda chi sta entrando!!!
Alzò lo sguardo, con la prospettiva di trovarsi di fronte un'altro degli "idioti carini" di Colette, ma l'idiota che aveva appena varcato l'entrata del locale e che stava per prendere posto ad un tavolo poco lontano da loro, era un po' più che "carino": Sirius Black, in compagnia di Peter Minus e Remus Lupin, le rivolse un sorriso di saluto che l'amica non mancò di notare.
- Io e Sirius Black non siamo amici! - la canzonò, mentre lei ricambiava il sorriso e faceva un cenno con la mano a Remus.
Si voltò verso Colette e stava per partire all'attacco, quando accanto al loro tavolo comparve Sean McQueen con un sorriso a trentadue denti:
- Salve, ragazze! - esordì, ostentando sicurezza.
- Oh, Ciao! - rispose una raggiante Colette mentre lei si limitò ad offrirgli un sorriso poco convinto.
- Sono Sean McQueen, frequentiamo insieme Antiche Rune! - le disse.
- Ma non mi dire... - fece ironica.
- Tu sei Nessa Waston vero?!
- Già...
- Mi stavo chiedendo se ti andava di bere una Burrobirra con me!
Nessa lo osservò un istante prima di rispondere: alle sue spalle vide gli amici che lo guardavano ammirato con qualcuno che lanciava frasi di incitamento, mentre sotto il tavolo Colette le aveva rifilato un paio di calci sulle caviglie.
- No, grazie! - rispose in tono deciso.
Dall'espressione che si dipinse sul volto del ragazzo fu evidente che il fallimento non era contemplato.
- Ma... - balbettò, mentre molti dei suoi amici cominciavano a ridacchiare.
- Ci vediamo alla lezione di Antiche Rune! - concluse con fare definitivo, congedandolo con un sorriso smagliante.
Tornò a rivolgersi a Colette, che la fissava con aria scioccata, mentre il ragazzo tornava al suo tavolo senza dire una parola.
- Nessa... - cominciò l'amica che ancora conservava il suo piglio incredulo, mentre lei riprendeva per l'ennesima volta La Gazzetta del Profeta.
- Dimmi...
- Ora capisco perchè sei una Grifondoro... ci vuole un bel coraggio a fare quello che tu hai appena fatto!

****

I corridoi di Hogwarts erano inondati dalla luce vermiglia del tramonto che filtrava attraverso le alte fineste del castello.
Nessa camminava a passo tranquillo diretta in Biblioteca; aveva appena lasciato le amiche nella Sala Comune alle prese con il racconto di Magda della giornata trascorsa con Andriuw Schott, e su come avesse rimediato un'altra uscita.
La notizia che lei aveva rifiutato un invito a Sean McQueen si era diffusa in fretta, così per evitare domande curiose da parte delle altre ragazze, che a quanto pareva consideravano il ragazzo come una sorta di prodigio della natura, aveva preferito allontanarsi, con la consapevolezza che Colette non si sarebbe risparmiata nel descrivere la cosa con dovizia di particolari: dall'espressione del viso di lui, al tono di voce di lei.
Arrivata nei pressi della Biblioteca, scorse all'ingresso Sirius Black che parlava con una ragazza del quinto anno, la stessa che qualche giorno prima l'aveva fulminata con lo sguardo. Lui aveva tutta l'aria di uno appena caduto in un'imboscata, mentre lei parlava con un tono di voce particolarmente acuto e sbatteva le ciglia, appesantite da un'ingente dose di mascara, con una freqenza innaturale.
Nessa si immerse nel silenzio ovattato della Biblioteca senza prestare molta attenzione ai due e, con un moto di irritazione, prese posto ad un tavolo estraendo il tema di Pozioni per dargli un'ultima occhiata.
Rilesse più volte le prime righe, che le scivolavano dalla mente in quanto il pensiero vagava altrove.
"Siamo gelosette, eh?!"
"Cosa?!"
"Lo sai cosa!"
"Io non sono gelosa!"
"Ah no?!"
"No!"
"E cos'è tutta quest'agitazione allora?!"
"Quale agitazione?!"
"Quella che t'ha preso da quando hai visto quella ragazzina parlare con Sirius Black!"
"Cosa?! Io non sono gelosa!"
"Questo l'hai già detto..."

Il sedia posta dinanzi a lei si spostò rumorosamente, e Sirius Black prese posto dall'altro lato del tavolo:
- Non si usa più salutare, Waston?!
- Cosa?! - fece lei confusa, ancora persa nei suoi pensieri.
- Poco fa... sei passata ma non hai salutato!
- Ho avuto l'impressione che fossi occupato...
- Hai avuto un'impressione sbagliata... - disse con un sorriso che in quel momento le parve vagamente irritante.
Gli lanciò un'occhiata obligua e tornò al suo tema, senza prestargli la benchè minima attenzione in realtà.
- Vuoi ignorarmi, Waston?!
- Vuoi darmi il cordoglio, Black?!
- Perchè no?! Non ho nulla di meglio da fare!
- Perchè non vai a firmare qualche autografo ad una delle tue tante ammiratrici?!
Nessa si fermò un attimo a riflettere su ciò che aveva appena detto, senza però distgliere lo sguardo dalla pergamena: non sapeva perchè aveva pronunciato quelle parole, o meglio conosceva il perchè, ma stentava a credere che avesse usato quel tono duro e vagamente risentito.
- Anche tu non scherzi con gli ammiratori a quanto pare...
Solo in quel momento levò lo sguardo dal tema, e capì che si stava riferendo all'episodio con McQueen. Anche la voce di Sirius arrecava una strana incrinazione, che inconsciamente associò alla sua.
- Ora devo andare... - disse alzandosi e cominciando a raccogliere le sue cose.
- Anche tu a firmare qualche autografo?!
- Black... - lo salutò ignorandolo, e prendendo la borsa.
- Waston... - rispose lui guardandola con espressione indecifrabile.
Si incamminò a passo spedito tra le file di libri, con un moto di irritazione crescente.
"Perfetto! Grandioso! Sono gelosa! Sono gelosa di Sirius Black!"





 
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bella287
view post Posted on 5/4/2008, 16:44




bravissima!!!!!!!!! :D
qst capitolo t è venuto veramente bn...
PP!!!!!!!
 
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@iola@
view post Posted on 8/4/2008, 18:41




X


L'estate era alle porte, e il caldo di fine Maggio si fece prepotentemente sentire; le pesanti tende scarlatte dei dormitori Grifondoro incrementavano la sgdradevole sensazione di asfissia dovuta al clima afoso.
"Quasi quasi le stacco via..." pensò Nessa che se ne stava sdraiata sul suo letto, osservando le sfere di luce che trapelavano dalle finestre e si posavano sul tessuto scuro.
Improvvisamente la testa di Magda spuntò dal groviglio di tende, simile un curioso palloncino dall'aria contrariata, muovendo la bocca senza però emettere alcun suono: la guadò per un attimo perplessa, prima di togliersi i due piccoli tappi di cotone che si era infilata nelle orecchie.
- Quindi, o le dici tu di piantarla o giuro che la butto dalla Torre di Astronomia! - disse con aria nervosa.
- Che succede?! - chiese di rimando, guardando l'amica con apprensione.
- Colette! - si limitò a sibilare, prima che la sua testa sparisse così com'era apparsa.
Nessa si mise a sedere sul letto e con uno strattone tirò le tende che la circondavano: fece giusto in tempo a spostarsi di lato e scansare un calamaio vuoto, che l'avrebbe colpita diritta in fronte.
Cloette era nel pieno di una delle sue crisi di nervi, e lanciava per aria il contenuto del suo baule sbraitando furiosa.
- Ma cos... - stava per dire prima che un maglione rosa fatto a mano le arrivasse dritto in faccia.
- Non è giusto! - strillava l'amica brandendo un libro di Incantesimi che andò a schiantarsi contro il comodiano di Magda - Anche io voglio andare alla festa di Lumacorno!
- E' impazzita! - commentò Magda esasperata mentre tentava di ripararsi dietro la porta dalla raffica di oggetti scagliati per aria.
- Persino quella vacca di Lucy Summers ha rimediato un'invito! Rimarrò l'unica ragazza del sesto anno a non partecipare! Diventerò presidentessa del Club degli Sfigati!
Nessa si alzò dal letto, mentre un portagioie di legno finemente intagliato sfiorava il suo orecchio destro.
- Colette, sta ferma! - gridò all'amica, che parve non sentira.
- Ho fatto come ha detto Magda! Ho chiesto a Jack Witter di portarmi alla festa! E lui mi ha detto che ci andava con un'alta! Ho fatto la figura della deficente! - continuò a strillare Colette, che tra le lacrime continuava imperterrita a scagliare nella stanza tutto ciò che le capitava a tiro.
Nessa scoccò un'occhiata truce a Magda che si fece piccola piccola dietro la porta di legno, contro la quale si era appena disintegrata una boccettina di profumo.
- Devo elemosinare un invito quando delle brutte vacche ne rimediano uno senza problemi! NON E' GIUSTO!
-Colette, ascolta...
- Perchè non c'è un solo idiota a cui venga in mente di invitarmi? Perchè?
- Colette...
- Persino un'Acromatula verrebbe considerata più...
- Pietrificus Totalus!
Ci fu un guizzo di luce e Colette rimase immobile come una statua, la mano destra alzata nel tentativo di lanciare l'ennesimo libro, l'espressione frustrata scolpita in volto.
Nessa infilò la bacchetta nella cintura dei jeans e si ripulì dal viso una goccia di inchiostro dovuta alla distruzione di un calamaio, questa volta pieno.
- Bene... a mali estremi, estremi rimedi! -

****

Quando Nessa raggiunse nella Sala Grande per l'ora di cena Colette si era appena calmata dopo aver pianto a dirotto per circa un'ora: l'aveva lasciata nei dormitori in compagnia di Magda che, presa dai sensi di colpa per averla spinta a chiedere un invito a Jack Witter, ora tentava di rimediare per quanto possibile.
Le ci era voluto un secolo per convincere l'amica che non andare alla festa di fine anno non era poi tutta questa tragedia, e ora si ritrovava con un gran mal di testa e un dormitorio ridotto a campo di battaglia.
Giunta al tavolo dei Grifondoro si lasciò cadere stancamente su di una panca, con un moto di nausea alla vista delle pietanze che le si paravano davanti: allungò la mano per afferrare un calice di succo di zucca ghiacciato, ma prima che potesse prenderlo questo si spostò di lato scivolandole dalle dita.
Lo ossevò per un secondo con aria irritata, prima di cercare nuovamente di afferrarlo, ma anche questa volta scattò nella direzione opposta beffandosi di lei.
Alzò lo sguardo, e scorse a poca di stanza il sorriso di Sirius Black che brandiva la bacchetta con aria divertita: gli lanciò un'occhiata obligua e si allungò a prendere un pò di pasticcio di carne.
Stava per affondare la forchetta nel piatto che si era appena riempita, quando anche questo si spostò, facendole infilzare il legno della tavola.
Evidentemente Sirius Black non era al corrente di una cosa: mai provocare Nessa Waston se affetta da mal di testa, e soprattutto se munita di bacchetta e coltello come in quel momento.
Visto che non aveva per niente fame, quindi rinunciare alla cena non era poi tutto questo sacrificio, si alzò e si avviò nella Sala d'Ingresso dove puntò verso i battenti del grande portone di quercia, con la speranza che un pò di aria fresca avrebbe giovato alla sua emicrania.
Il parco era inondato dalla luce del crepuscolo, che infondeva alla superfice immobile del lago suggestive sfumature di colore; Nessa si avvicinò alla riva, e sedendosi sulla grossa radice di un vecchio albero, sfilò scarpe e calze, immergendo i piedi in acqua: una piacevole sensazione di freschezza la percorse, e subito sentì il groviglio doloroso allentare nella sua testa.
Rimase lì appolaiata a fissare i suoi piedi che si muovevano lentamente increspando la superfice del lago, annullando ogni pensiero e riflessione.
- Non dovresti saltare i pasti, Waston...
Nessa si voltò di scatto presa alla sprovvista, e per poco non perse l'equilibrio rischiando di cadere dalla radice: Sirius era poggiato al tronco dell'albero e la guardava da dietro una ciocca di capelli neri che ricadeva distrattamente sugli occhi.
- Non pensavo che un paio di bicchieri ribelli ti facessero passare la fame! - aggiunse con un sorrisetto.
- Non ne avevo per niente... - disse lei tornando a fissarsi i piedi.
- Credevo che il mio scherzo ti avesse scioccata! - continuò lui provocatorio.
- Effettivamente il tuo umorismo è tanto scarso da rimanerne sconvolti!
Ad un certo punto un'idea le balenò nella mente: puntò la bacchetta verso la superfice del lago, dalla quale si levò uno spruzzo energico che andò a colpire Sirius dritto in faccia.
Scoppiò a ridere alla vista del ragazzo sgrondante d'acqua, che sfoggiava un'espressione di totale stupore:
- Non pensavo che due goccie d'acqua scioccassero in grande Sirius Black! - disse continuando a sorridere.
Il tempo di riprendersi e anche lui sfoderò la bacchettà, puntandola verso la grossa radice sulla quale Nessa stava seduta, che cominciò a muoversi e contorcersi sepre di più: si aggrappò più saldamente possibile ad essa, ma ciò non le evitò di cadere rovinosamente tra le acque del lago.
Quado riemerse vide il Grifondoro sorridere soddisfatto, con l'aria di uno che sta assaporando il dolce gusto della vendetta, aria che continuò a conservare mentre la osservava arrancare verso la riva.
- Mi sembravi accaldata, Waston! - la schernì, quando ebbe messo piede sull'erba, fradicia dalla testa ai piedi.
Nessa rimase immobile, sgrondando acqua da ogni parte: sentiva la divisa appiccicata addosso e i capelli zuppi dalla radice alle punte.
Alzò lo sguardo e fissò il ragazzo con aria minacciosa, prima di scoppiare in una risata: questa volta se l'era proprio cercata.
- Te la farò pagare, Black! - disse con un sorriso che tradiva la minaccia.
- Davrei temere le minacce di un pulcino bagnato?!
- Sì!
- Ah, sì?! Beh, vediamo!
Nessa avanzò alzando il baccio della bacchetta, ma era troppo vicina e lui con un gesto repentino le afferò il polso bloccandolo: si ritrovavano di nuovo faccia a faccia, e di nuovo nell'aria parve diffondersi elettricità.
- Questa volta ti ho presa, Waston... - sussurò, alzandole il mento con la mano libera.
Si fissarono per qualche istante: una strana consapevolezza cominciò a svilupparsi nella mente di Nessa.
"Non muoverò un passo questa volta..."
"Anche volendo non ci riusciresti!"
"Forse dovrei però..."
"E lasciarti inghiottire dai rimorsi?!"
"No... io non..."

Non riuscì a formulare un'altro pensiero: la sua mente fu come atrofizzata per un lunghissimo istante, durante il quale Sirius aveva ridotto di qualche millimetro la distanza tra loro.
Sentiva il suo profumo, le inondava i polmoni e la mente, si sentiva stordita.
Era così... così...
- Torna dentro Waston... o prenderai un raffredore... - disse prima di voltarsi e dirigersi verso il Castello.
Osservò la sua schiena allontanarsi sempre più con espressione vacua.
Su di una cosa aveva ragione: anche volendo, questa volta non avrebbe mosso un passo.


****

Provava una strana ma piacevole sensazione di tepore, schiuse gli occhi assonnati per poi chiuderli quasi subito, accecati dalla sfera di luce che la colpiva in pieno volto. Si mise a sedere al centro del letto tra le coperte scarlatte, lanciando uno sguardo fuori dalla finestra, dove il sole non ancora alto spuntava oltre le cime degli alberi della Foresta Proibita.
Scostò le lunghe tende che le rivelarono la stanza silenziosa: doveva essere presto, eppure i letti di Magda e Colette erano vuoti e in ordine.
Con un vago moto di stupore Nessa poggio i piedi nudi sul pavimento freddo, ed era quasi giunta al suo baule quando uno strano cigolio la indusse a voltarsi: la porta di legno si apriva lentamente rivelando prima una mano, poi una scarpa e infine quel volto che la fece rimanere lì piantata, tra il letto a baldacchino e il comodino di Magda.
Sirius Black la squadrò dall'alto in basso con un cipiglio divertito.

"Che cavolo ci fa quì?!" si chiese continuando a fissarlo, senza rompere l'innaturale silenzio.
"C'è l'hai davanti, no?! Chiediglielo!"<i>
"Perchè l'allarme del dormitorio non ha suonato?!"
<i>"Chiedigli anche questo!"

"E soprattutto, perchè divolo indosso dei pantaloncini così corti per dormire?!"
"In questo caso, se fossi in te rivedrei le mie priorità!"
"Ma tu sei in me!"
"Ti sembra il caso di mettersi a fare questi discorsi psicologici?!"

Sirius si avvicinò, senza toglierle gli occhi di dosso, fissandola con espressione indecifrabile.
Si sentiva paralizzata, incapace di muovere un muscolo, e lo fu ancor di più quando si chinò su di lei e le poggiò delicatamente la mano sul viso: le punte dei loro nasi si sfiorarono, la bocca di Sirius era ad un centimetro dalla sua... un millimetro...

- Nessa... - sussurò con la sua voce profonda.

Socchiuse gli occhi arrendendosi all'inevitabile.

- Nessa... - ripetè lui.

Un'ultima fugace visione delle labbra di Sirius Back.

- Nessa! Nessa, è tardi svegliati!

La voce di Colette la fece sobbalzare: si trovava seduta al centro di quel letto da cui credeva essersi appena alzata, sentì i passi veloci delle amiche che scendevano le scale del dormitorio dirette a colazione.
Sprofondò nuovamente la testa nel cuscino.

"No! Mi rifiuto di fare questo genere di sogni!" pensò con tutta sè stessa.
"I sogni nascondono i nostri più forti desideri!"
"Io non desidero baciare Sirius Black!"
"Continua a ripetertelo... ma io so cosa stai pensando nel profondo!"
"Sì, uccidere quell'idiota!"
"No..."
"Ah, no?! Sentiamo..."
"Stupida Colette..."






 
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bella287
view post Posted on 11/4/2008, 14:40




finalmente se ne è resa conto!!!! :*oooh!*:
sn contenta e tu 6 bravissima cm al solito... :D
posta presto!!!!!!!!!!!
 
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@iola@
view post Posted on 13/4/2008, 18:00




Grazie bella!^^
Presto posterò l'ultimo capitolo!
 
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bella287
view post Posted on 14/4/2008, 18:24




come l'ultimo? mi dispiace... :*pucci*:
cmq nn vedo l'ora!!!!!!!
:*yuppi*:
PP!!!!!!!!!!!!
 
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@iola@
view post Posted on 16/4/2008, 00:01




Ecchilo! E' tutto tuo!^^
Mi raccomando, attendo con ansia il tuo commento sul finale!XD


XI


Faceva caldo nell’ufficio di Lumacorno, la sala, come al solito magicamente ampliata, conteneva un numero di persone che in condizioni normali non avrebbe mai potuto ospitare. Una musica più allegra del solito sovrastava il chiacchiericcio di invitati e dalle alte finestre, magicamente manomesse anch’esse, entrava la calda e frizzante brezza notturna di inizio Giugno.
Nessa se ne stava in un angolino meno affollato, e gettava di tanto in tanto occhiate guardinghe tutt’intorno, con l’intento di avvistare il professor Lumacorno, come al solito impegnato a presentarla a tutte le sue più stimate conoscenze, e il cui pancione poteva essere scorto a parecchi metri di distanza.
Oltre che all’avvistamento del professore, il suo guardarsi intorno era dovuto anche alla ricerca di un elfo domestico con qualcosa da bere, visto che faceva così caldo che la gola le ardeva dolorosamente.
Improvvisamente qualcosa di molto simile ad un funghetto saltellante passò trotterellando lì vicino: si sporse per afferrare un calice, ma in un batter d’occhio l’elfo era stato inghiottito dalla folla festante.
Nessa sospirò frustrata e si ricompose nel suo angolino dove, per il caldo o la sete, sprofondò nei suoi pensieri: gli esami erano terminati, era stata promossa con il massimo dei voti, l’anno scolastico volgeva al termine e le vacanze estive incombevano ma... qualcosa non andava, qualcosa le mancava. Lo sguardo cadde su di una coppietta ridente poco lontana: erano Will e Merybeth Bourne, che ormai facevano coppia fissa da qualche tempo.
“Di nuovo a pensare a lui eh?!” la vocina infida che era solita risvegliarsi dentro di lei le sussurrò queste parole maliziosamente.
“A lui… no…”
“Ah no?!”
“Se avessi voluto stare con Will lo avrei fatto quando ne avevo l’opportunità…”
“Ma io non mi riferivo a Will… mi riferivo a...”
“So benissimo a chi ti riferivi!”
“Allora?”
“Allora nient… oh, no…”
“Oh, sì!”
“No!”
“Sì!”
Una ciocca di capelli neri cadeva distrattamente su di un bel viso sorridente: Sirius Black le porgeva un calice colmo di idromele ghiacciato.
- Sera, Waston! Posso offrirti da bere? - disse con la sua voce profonda.
Nessa osservò per un attimo il bicchiere perplessa.
- Guarda che non te l’ho mica avvelenato! Non mi piace fare il chimico come Mocciosus... - disse lui sorridendo ironico – E comunque se non lo vuoi lascia perdere... ci ho messo una vita a procurarmelo tra tutta questa gente e…
Lei allungò la mano, afferrando il calice e bevendone un sorso: era come balsamo per la sua gola, ora più secca che mai.
- Allora, come te la passi? - chiese lui.
- Come una che ha appena rischiato di morire disidratata… - rispose Nessa, mentre una musica più lenta attaccava il ritmo ed alcune coppie si avvicinavano per ballare.
- Dov’è finito il tuo accompagnatore? Non dirmi che la tua tendenza a perderti le cose ha colpito ancora...
- Che spiritoso… il tuo senso dell’umorismo è sempre impeccabile vero, Black?! Peccato che questa sera io non mi sia portata dietro niente di più che la mia persona…
- Beh, se ti perdi, io non verrò a ritrovarti cara la mia Waston…
Nessa si voltò di scatto, pronta a ribattere come sempre, ma Sirius la afferrò, e avvicinandola a se la trascinò tra le coppie che lentamente dondolavano.
- Ma che diavolo... Si può sapere che fai?! - disse mentre voltava furiosa il viso verso di lui e rimaneva paralizzata per vicinanza tra i loro volti.
Sentiva il suo corpo aderire a quello di lui in un incastro quasi perfetto, sentiva il suo profumo infaderle i polmoni, fresco ed intenso, come frizzante brezza marina, la mente inebriata, libera da ogni tipo di riflessione, a parte la recondida domanda del come i suoi sensi potessero reagire con tale inermità a quel ragazzo.
- Beh, non avevi accompagnatore, io non ho accompagnatrice…
- Non ti ho chiesto di trascinarmi qui… - disse piano.
- Preferisci trascorrere il resto della serata in quell’angolino tetro?!
- Sempre meglio che stare con un idiota!
- Andiamo, sono una compagnia così deplorevole?!
- Non credere che se non ci fossi tu in questo momento starei da sola, Black!
- Ah, no?! Proviamo...
E così dicendo lasciò Nessa e indietreggiò di qualche passo guardandola con la sua tipica aria di scherno, ma il sorrisetto sparì presto perché subito un ragazzo alto e biondo di Tassorosso le fu vicino.
Nessa stava valutando seriamente l’idea di scagliare la peggiore fattura Orchovolante di sua conoscenza e liberarsi definitivamente di quel ghigno insopportabile, quando la voce del Tassorosso la riscosse dai suoi letali pensieri di vendetta:
- Ciao, ti va di ballare? - le chiese sorridendo.
Lei, superato lo stupore per essere stata colta alla sprovvista, lanciò uno sguardo spezzante, indirizzato intenzionalmente ad una persona, e stava per rispondere quando la voce di Sirius, questa volta stranamente fredda e vagamente minacciosa, irruppe alle sue spalle:
- Il bagno è da quella parte! Ora se vuoi scusarci…
Afferrò nuovamente Nessa, e ignorando tutte le sue proteste, la trascinò lontano dalla folla, fuori dall’ufficio di Lumacorno, fino ad addentrarsi dei corridoi bui ed isolati.
La mano Sirius stringeva saldamente il suo polso, in una morsa energica ma indolore, quasi timoroso di lasciarla andare ma rispettando al contempo la sua fragilità.
Aveva delle mani così grandi rispetto le sue, e così calde... ma a cosa stava facendo?! Invece di preoccuparsi di dove la stava trascinando si metteva a fare apprezzamenti sulle mani di Sirius Black!

- Adesso basta! - quasi gridò, arrestandosi di botto e costringendolo a fermarsi davanti ad una finestra aperta dalla quale si levava il profumo dell’erba calda nei prati.
- Che diavolo t’è preso, me lo spighi?! Perchè mi hai trascinato via? - continuò gettando i lungni capelli neri dietro le spalle e guardandolo torva.
- Non mi pare ti stessi divertendo no?! - disse lui calmo, voltandosi per fronteggiarla.
- Beh, non ti ho chiesto io di trascinarmi qui! E poi se non ci avessi fatto caso stavo parlando con...
- Oh, andiamo, Waston! Come se adesso ti importi di quel tipo!
- Si da il caso che “quel tipo” sia stato gentile chiedendomi di ballare!
- Certo, come se gli importasse di ballare con te! Ha visto la ragazza dal bel visino e si è avvicinato col solo scopo di...
PUFF!
Un rumore sordo e deciso interruppe il ragazzo: la guancia destra di Sirius prese lentamente un colorito più deciso mentre la piccola mano di Nessa era arrossata e dolorante... sicuramente era stata lei quella ad uscire peggio dalla collisione.
Seguirono attimi di lungo silenzio, durante i quali i due si scrutarono senza proferire parola.

"Cos'ho fatto?!"
"Che vuol dire <<cos'ho fatto?!>>? L'hai schiaffeggiato!"
"E perchè l'ho fatto?!"
"Cosa vuoi che ne sappia io!"
"Tu hai sempre la risposta pronta!"
"No, tu hai sempre la rsposta pronta, e credo che in questo caso diresti <<perchè è un idiota>>!"
"Giusto..."
"Giusto cosa?!"
"Lui... è un idiota!"
"Beh, sai che novità..."
"Un brutto... idiota..."

Ad un tratto Sirius ruppe la singolare atmosfera che si era creata:

- Sai fare di meglio con la bacchetta Waston… - disse avanzando un passo verso di lei, che in risposta non si mosse, ma continuò a guardarlo con aria di sfida.
- Stà zitto... - sibilò.
- Credo che la tua mano non sarà più la stessa… - continuò il Grifondoro, che intanto procedeva inesorabile: era così vicino che Nessa rimase impressionata nel notare quanto fosse alto.
- Ho detto taci...
- Sai una cosa, Waston?! - sussurò poi chinandosi verso di lei - Sei maledettamente bella… ma hai un caratteraccio!

Nessa non si rese conto di come e perché fosse accaduto ciò che stava accadendo... né di come le sue braccia fossero finite intorno al collo di Sirius... né come le punte delle sue scarpe improvvisamente sfiorassero a mala pena il pavimento di pietra... né come in quel momento si trovasse così vicina a lui, con le sue braccia che la stringevano forte, ma per un lungo, splendido istante le parve di trovarsi di nuovo su quella moto, sovrastata dal cielo notturno cosparso di stelle, e tutta Hogwarts ai suoi piedi, più magica che mai, e la cosa più bella era il fatto che, ne era certa, in quel momento non era la sola a provare quello strano miscuglio di emozioni.
Le sue labbra erano morbide e calde, come le sue mani, e il suo profumo a quella distanza era incredibilmente intenso, e...

- Sirius! - una voce risuonò nel corridoio quasi deserto - Ehi, Sirius!
Lentamente Nessa si ricongiunse al suolo e le braccia di Sirius l’abbandonarono, scivolando delicate sulla stroffa morbida del suo vestito.
Si guardarono, entrambi con un moto di stupore, chiedendosi come poteva un bacio suscitare tutte quelle emozioni, spaventosamente belle,quando improvvisamente James Potter spuntò da dietro l’angolo.
- Ehi, Felpato! Eccoti finalmente! E’ una vita che ti cerco… - disse rivolto all’amico - Oh, salve, Waston! - aggiunse poi accorgendosi di lei.
- James... - si limitò a borbottare, con le labbra ancora intorpidite.
- Sirius, è ora! Dobbiamo andare...
Sirius si voltò di scatto verso la finestra spalancata, e fissò intensamente la grande e perlacea Luna piena come se potesse leggervi qualcosa sconosciuto agli altri, poi voltandosi verso Nessa e offrirle un intenso sguardo, prima di raggiungere James e scomparire con lui oltre l’angolo del corridoio.

****

- Nessa! Ehi, Nessa! Mi stai ascoltando?
La voce di Magda la riscosse dai suoi pensieri.
- Ehm... sì, dimmi… - disse lei distrattamente rigirando il cucchiaio nella ciotola di latte e cereali, per niente intenzionata a mangiarne.
- Ma si può sapere cos’hai stamattina?! Sei strana...
- Niente, ho dormito male...
- Beh, comunque, ti stavo dicendo…
Le parole di Magda le scivolavano dalla mente senza lasciare traccia. Di tanto in tanto rivolgeva lo sguardo all’altra estremità del tavolo, lungo la quale era solito prender posto un rumoroso quanto affascinate trio. Come al solito il piccolo Peter Minus passava inosservato, e nessuno pareva rendersi conto che in realtà quel trio era un quartetto.
Quella mattina altri studenti di Grifondoro occupavano quel posto.
- Tu hai preparato i bagagli?!
A questa domanda Nessa parve riscuotersi dai suoi pensieri: adesso che ci pensava… no, lei non aveva ancora preparato i bagagli.
- No... - sussurrò pensierosa.
- Ma come?! Domattina si parte e di solito tu non aspetti mai l’ultimo minuto! Persino io li ho già fatti!
La voce di Magda tornò ad essere solo un ronzio indistinto, mentre lei si rituffava nei suoi pensieri.
“Perché non ho preparato i bagagli?!” si chiese.
“Io un’idea ce l’avrei...” come in ogni momento di confusione il suo alter-ego si fece sentire.
“Domani si torna a casa… l’anno scolastico è finito… devo lasciare Hogwarts per la penultima volta...”
“Finalmente l’hai capito!”
“Ma perché non ho fatto i bagagli?!”
“Andiamo non ci arrivi?”
“Oh, stà zitta!”
“Non ci vuole certo un genio per capire che per te lasciare Hogwarts quest’ anno vuol dire anche non rivedere...”
“Ho detto taci!”
“E’ al settimo anno…”
"Non mi interessa!"
“Oh, sì che ti interessa!”
“E’ stato solo un bacio…”
“Maledettamente bello!”
Solo un bacio!”
“Stupendo! Guarda che c’ero anch’io!”
“BASTA!”

- Nessa, sicura di star bene?!
Magda la guardava preoccupata al di sopra di un piatto colmo di uova fumanti e bacon.
- Sì… sto bene…

****

L’Espresso per Londra scorreva veloce sulle rotaie, il cielo era limpido, l’aria calda e afosa, e dal finestrino del vagone dei Prefetti due grandi ed intensi occhi riflettevano il castello di Hogwarts diventare sempre più piccolo, mentre il paesaggio diventava sempre più aspro e selvaggio.
Nessa si era a lungo guardata intorno prima di salire su treno, non sapeva bene perchè. Una parte di lei sperava di rivederelo, un'altra invece non voleva, ma poi alla fine era giunta ad una conclusine, che l'aveva fatta sentire tremendamente stupida: dopotutto lui aveva la sua moto nascosta nella Foresta Proibita, poteva facilmente tornare con quella.
E lei che se ne stava lì con aria speranzosa, cercando di scorgere quel ghigno insopportabile.
Era inutile, ormai non l'avrebbe più rivisto.
- Abbiamo deciso! Il prossimo anno io e Will ci ribbelleremo!
Le parole di Merybeth Bourne risuonarono squillanti nella sua tensta, costringendola ad interrompere il filo dei suoi pensieri.
Spostò lo sguardo sulla ragazza che, con la sua mano in quella di Will, si rivolgeva soddisfatta ai due Prefetti di Tassorosso.
- Vogliamo concludere gli studi ad Hogwarts facendo qualcosa di importante, che rimanga nella storia! - continuò Merybeth con un cipiglio sempre più compiaciuto, mentre Will quasi sprofondava nel sedile per l'imbarazzo.
- La Mc Granitt non ha voluto approvare la mia proposta sull'innovazione delle divise scolastiche! Alla settima volta che mi sono presentata con il modulo affinchè me lo fimasse ha perfino minacciato di sospendermi! Ma vi rendete conto?!
"Ti prego, Will, riprendi a pomiciare con lei e tappale la bocca, ti prego!" pensò Nessa esasperata.
- Dunque... - continuò Merybeth imperterrita - vi annuncio che il prossimo anno io e Will indosseremo le divise scolastiche disegnate e confezionate da me in segno di protesta! - concluse con un cipiglio incredibilmente eccitato, quasi fanatico, mentre Will si faceva piccolo piccolo dalla vergogna.
Lo sguardo di quest'ultimo incrociò quello di Nessa, ed arrossì furiosamente: stava pensando a tutte quelle volte il cui loro due si erano divertiti ridendo dell'insopportabile atteggiamento di Merybeth, Nessa ne era sicura.
Sorrise fra sè, tornando poi a fissare lo sguardo sul paesaggio che scorreva veloce fuori dal finestrino, perdendosi di nuovo nel flusso dei suoi pensieri, ed anche se non l'avrebbe mai ammesso, ringraziando segretamente Merybeth per averle dato un pò di allegria.
Sapeva che non sarebbe durata a lungo, almeno solo fino a quando la sua mente avrebbe raggiunto la "zona Sirius".

****

Un caldo ed afoso mattino d'estate, due giorni dopo la fine dell'anno scolastico, il sole brillava alto e rovente sulla città di Londra.
Sirius Black se ne stava sdraiato sul letto già vestito, fissando il soffitto della stanza in cui si trovava e spruzzando di tanto in anto scintille rosse e oro con la bacchetta.
Si sentiva strano.
Erano quasi due anni che si era trasferito, finalmente, in quella casa e per la prima volta si sentiva solo.
La sua solitudine era particolare, non si trattava di un semplice bisogno di compagnia... in effetti desiderava la "sua" compagnia, di quella ragazza che con un solo bacio gli aveva trasmesso alcune delle più intense emozioni provate nella vita.
Era dalla sera della festa di Lumacorno che non smetteva di pensare a lei: se solo quella stessa sera lui e i Malandrini non si fossero spinti tanto oltre Hogsmade, se solo Peter non si fosse ficcato in quel guaio tremendo, se solo fossero arrivati in tempo ad Hogwarts magari avrebbe potuto prendere l'Espresso per la stazione di King's Cross, e vederla e parlarle e... non sapeva esattamente cosa avrebbe fatto, il solo vederla sarebbe bastato.
Lei con quel suo cipiglio duro e orgoglioso, sempre con la risposta pronta, estremamente acuta, estremamente irritante, estremamente... bella.
Era talmente perso nei suoi pensieri che a malapena sentì un rumore provenire dal piano sottostante.
TOCK! TOCK!
Qualcuno bussava alla porta. Doeva essere James che come quasi ogni mattina gli portava le frittelle calde della Signora Potter.
A mala voglia scese dal letto, e si recò verso il pianerottolo.
TOCK! TOCK!
- Si, ho capito Ramoso, non c'è bisogno di fare tanto chiasso! Bussa di nuovo e ti affatturo da dietro la porta! - urlò avviandosi nell'ingresso.
Afferò la maniglia della porta e tirò con forza.
- Allora James hai fret...
- Ci hai messo un pò, Black!
Sirius rimase immobile sull'uscio, in silenzio.
- Cosa dicevi circa l'affatturarmi?!
Silenzio
-Beh, visto che non mi fai entrare direi che non sono la benvenuta... ti avevo giusto portato un cesto di frutta!
Ad un agile movimento di bacchetta una cascata di frutta matura caraccollo sulla testa di Sirius che se ne stava ancora impalato, seguita dal consueto cesto di vimini.
- Allora, ci vediamo, Black!
Sirius, lanciando da parte il cesto, si alungò velocemente in avanti, afferrò il braccio sottile e tirò a sè il suo aggraziato proprietario.
- Pensavo non volessi farmi entrare, Black...
- Hai dimenticato il biglietto di ringraziamenti, Waston!
E così dicendo baciò Nessa stringendola a sè verso l'interno, e mentre insieme spiccavano di nuvo il volo sulla moto di Sirius con la sola forza scaturita da quel bacio, si chiusero con un tonfo la porta alle spalle.


The End!


 
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bella287
view post Posted on 16/4/2008, 14:14




siiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ke billu!!!!!!!!!!!! :*lovvo*:
6 stata bravissima, complimenti!!!
mi è piaciuta tantissimo.... xò mi dispiace ke sia finita... :*aaah!*:
 
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@iola@
view post Posted on 16/4/2008, 18:50




Grazie mille bella!^^
Sono feliceche ti sia piaciuta, e spero leggerai le altre storie che ho scritto e postato nel forum!^^
 
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bella287
view post Posted on 17/4/2008, 17:03




contaci... :D
ti farò sapere...
baci
 
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24 replies since 10/3/2008, 15:42   248 views
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