Uno per tutti: un giorno per iniziare, un filmato per ricordare e un disegno per immaginare

« Older   Newer »
  Share  
Alektos
view post Posted on 9/9/2011, 21:41




Nuntio vobis magno gaudio, è stata dura, tra estate, viaggi, storie nascoste nei meandri della mail, ma ce l'abbiamo fatta! Finalmente abbiamo i risultati del primo contest indetto in collaborazione tra Writers Arena e Accio!

Prima classificata, con un totale di 8.70, "Il mio più grande eroe" di Fri Rapace
Grammatica, sintassi e capacità espressiva: 8.5625
Rispetto parametri e traccia: 9.25
Originalità e creatività: 8.25
IC: 8.75

Giudizi di Writers Arena:
Credo che questa sarà una recensione breve. Non ho molto da dire perché questa storia è scritta bene, scorrevole ed è piacevole da leggere. Giusto un paio di errorini, tra cui un “Malgrado Teddy avesse imitando…”, qui secondo me ti sei confusa.
Questa storia mi è piaciuta molto, l’unica pecca che ha (via il dente, via il dolore) è che, a mio avviso, il linguaggio di Teddy non appartenga ad un bambino di dodici anni.
Andromeda con le sue paure all’inizio, superate poi, l’ho trovata perfetta: è una donna forte e intelligente che si rende conto dell’errore che sta commettendo con e nei confronti di Ted, ma del resto, con quello che ha passato, come biasimarla.
Ted, linguaggio a parte, ha la stessa pacatezza propria di Remus, con un pizzico di coraggio e di spavalderia ereditato da Tonks. (Perché diciamolo, andare in giro con quegli scarponi richiede molto coraggio.)
Molto bella l’idea dei cetrioli e mi è piaciuta molto anche l’idea della raccolta di frasi dette dai genitori, entrambe molto orginali.
I prompt sono stati usati bene, le richieste del contest sono state soddisfatte a pieno. Complimenti.

Al di là dal fatto che la storia sia davvero bella, vorrei soffermarmi su alcuni elementi che ho avuto modo di apprezzare particolarmente. Prima di tutti, Andromeda: possiede un carattere forte, e proprio per questo è vittima di forti emozioni contrastanti (il volere il nipote diverso dalla figlia, ma il cercarne allo stesso tempo le somiglianze) e anche ingiuste, a volte. Trovo che tu abbia captato veramente il dolore di una madre privata della sua luce primaria, e mi ha veramente colpito. Per non parlare di come hai inserito i kappa nella storia: la trovata dei cetrioli nel lavello ha, nello stesso tempo, un valore simbolico fortissimo e dà un'immagine davvero tenera e straziante. Carino anche il modo di riutilizzare il prompt "Can che abbaia non morde"! L'unica stonatura che ho trovato è stato l'atteggiamento di Fleur: ne penso davvero troppo bene per ritenerla in grado di svilire così un bambino, sebbene creda di non essere vista.
Lettura davvero piacevole e scorrevole, l'ho trovata una buonissima storia.

Giudizi di Accio Fanfiction:

Ho particolarmente apprezzato la prima parte di questa storia: è un quadretto davvero tenero, specie la battuta di Andromeda ““Non escluderei la possibilità che un Kappa lo scelga come dimora invernale,” gli aveva confidato serissima.”
Mi ha toccato il dramma di questa nonna, che vorrebbe far rivivere la figlia morta attraverso Teddy, ma deve rendersi conto che chi ha davanti non è una bambola, un gioco, un mero riflesso di Ninfadora, ma una persona e come tale unica. Il percorso interiore di Andromeda non è semplice, comprensibilmente, e tu l'hai saputo tratteggiare bene. Proprio perché l'inizio era così promettente, mi è un po' spiaciuto vedere la storia concludersi in fretta e furia. La scena alla stazione (così come altri particolari) forse avrebbe potuto essere sviluppata un po' di più, avere più respiro.
Unico altro appunto: ricorda che tutti i termini appartenenti all'universo HP vanno contrassegnati con la maiuscola! (ex: Reparto Proibito)

Ho un’idea diversa del rapporto tra Teddy e Andromeda, nel senso che la Andromeda che ho in testa è un personaggio più forte che resiste a tutto, in maniera quasi granitica. Ma è pur sempre la mia personalissima opinione e sono aperta alle novità, e la tua caratterizzazione è stata una piacevole e gradita sorpresa. Anzi, è stato per la verità perfino molto doloroso dover “assistere”, per quanto brevemente, ai suoi momenti più bui, in cui quasi rifiuta il nipote. E’ un’immagine dura, ma perfettamente plausibile date le circostanze. L’idea dei cetrioli come protezione contro i Kappa mi è piaciuta moltissimo perché è originale e ben congeniata, e si inserisce bene nel contesto, così come la mania di Teddy di trasformarsi in un jukebox vivente di citazioni dei genitori. E’ un modo molto infantile e tenero di sentirseli vicini, come lo è il parlare di loro e del nonno al presente. Come disse Sirius nella saga, coloro che amiamo in definitiva non ci abbandonano mai. Sulle prime, confesso, trovavo lo stacco tra la prima parte, con Teddy piccolino, molto simile a quella di Teddy dodicenne, e avevo la sensazione che il bambino si comportasse e agisse come uno troppo piccolo per la sua età. Spesso è tipico dei bimbi molto piccoli ripetere frasi e citazioni un po’ a sproposito e senza capirle del tutto, ma ad una seconda lettura quest’impressione si è di molto attenuata, quindi forse è stata una falsa impressione mia. Un’altra cosa che mi ha lasciata per un momento perplessa è l’espressione disgustata di Fleur sulle prime: non so, magari mi sbaglio, ma mi è sembrato un termine un po’ forte. Se Fleur non conoscesse il ragazzino capirei, ma lei conosce tutta la sua storia, e per tale ragione mi sarei aspettata forse più “clemenza” per le stranezze di Teddy. A parte ciò l’ho trovata ben scritta e ideata, curata ed estremamente piacevole. Onore e merito agli eroi femmina.


Seconda classificata, con un totale di 8.67, "A very special boy" di Rowizyx
Grammatica, sintassi e capacità espressiva: 8.6875
Rispetto parametri e traccia: 9
Originalità e creatività: 8.125
IC: 8.875

Giudizi di Accio Fanfiction:

Assolutamente niente da recriminare per quanto riguarda grammatica, lessico, IC: tutto ottimo. Forse, il prompt “I conti non tornano” mi è sembrato un pochino forzato.
Teddy qui non brilla per originalità: benché tu l'abbia sicuramente tratteggiato bene, non rivela niente di nuovo dal solito ragazzo che, lo si comprende, vive la sua vita in funzione del ricordo dei genitori defunti. La nota originale a mio parere è stato Andy: siamo abituati a vedere giovani maghi Nati Babbani che, nonostante l'iniziale sconcerto, non ci mettono molto ad ambientarsi nel mondo magico. Andy, invece, a distanza di tre anni ancora fa fatica a venire a patti con la sua identità. Questo mi è piaciuto!

Questa shot mi è piaciuta, perché benché sia, come lo chiami tu, un manifesto di quello che pensi di Teddy, la storia non è diventata un libretto propagandistico, ma un piacevole racconto. Ovviamente non posso discutere più di tanto sull’IC perché Teddy è oggettivamente un personaggio poco descritto nella saga, ma la personalità che gli hai dato mi piace. E’ un ragazzino consapevole di essere un guazzabuglio di cose diverse, e oggettivamente unico nel suo genere. E’ un po’ impacciato come lo fu sua madre, ma ha la stessa forza di entrambi i suoi genitori, forza di esprimere quello che è a costo di far crollare miseramente il punteggio della sua casa rispondendo al suo professore. Mi è piaciuto molto il tuo personaggio originale, Andy Sellers. In veramente poche parole hai delineato la sua personalità, il suo rapporto con la magia, la famiglia e Teddy, e non è un risultato da poco. E’ evidente che, anche se la guerra magica è finita da un pezzo, non per tutti è diventato facile adattarsi ad un mondo così diverso da quello Babbano di origine. E’ curioso ma significativo che un ragazzino come Teddy, strano miscuglio di cose, orfano, con una storia pesante alle spalle, un po’ come è stato Neville, per capirci, sia il modello di questo Nato Babbano titubante. Interessante la riflessione su Remus fatta dalla McGranitt, sul suo essere stato un Lupo Mannaro fuori dall’ordinario proprio perché la sua vita è stata “privilegiata”. Sulle prime si tende a non pensarci. Detto questo una shot intima e introspettiva che si lascia leggere molto volentieri.

Giudizi di Writers Arena:

Mi è piaciuto il taglio che hai deciso di dare alla storia, ovvero la problematica della scoperta della magia da parte di chi, prima, non ne sapeva nulla. Oltre ovviamente alla classica faida che divide chi difende la purezza del sangue, c'è anche il pensiero rivolto a chi ha vissuto una vita "normale" e improvvisamente si trova a dover fare i conti con un mondo del tutto sconosciuto... Non è facile, e questo tu l'hai espresso bene.
Ho apprezzato anche la caratterizzazione data a Teddy; sebbene non sappiamo praticamente nulla su di lui, trovo che non stonerebbe affatto in un ipotetico continuo della Rowling, fiero com'è di suo padre (e ben realista, quando pensa ai futuri complessi d'inferiorità dei piccoli Potter).
Per quanto riguarda i prompts, sono bene inseriti, quindi niente da aggiungere.
Ci sono delle sviste lessicali (Metamorphmagus ripetuto per tre volte, ad esempio, orma invece di ormai), alcune ripetizioni e un paio di periodi non del tutto chiari ("Proprio in una di quelle sere di Luna Piena, quando orma il suo terzo anno era agli sgoccioli, che Ted rientrò all’una passata in dormitorio, infreddolito ed esausto." qui ad esempio manca un "fu" iniziale, o qualcos'altro che regga poi la subordinata), e l'utilizzo delle maiuscole in Luna/luna che è "balzellante", ma niente di eccessivamente grave.
Una buona storia, in definitiva.

Una cosa che ho apprezzato di questa storia è la caratterizzazione che hai dato ai due personaggi. Molto carino l’effetto che la luna ha su Teddy, non avevo mai pensato ad un’ipotesi del genere. Ovviamente, come la madre, è leggermente distratto e come il padre, un buon amico.
Un altro aspetto che non si vede molto nelle storie a tema Harry Potter è il disagio dell’essere catapultati in un mondo che non è quello a cui si appartiene dalla nascita. Certo, per Harry è stato facile, ma non per tutti è così. Poi ogni persona è diversa e c’è chi ci mette di più o di meno ad ambientarsi e anche chi non ci riesce. Le paure di Andy sono più che giustificate.
Molte volte però anche per chi è nato in una realtà risulta difficile viverla e come Teddy ci dimostra, anche i pregiudizi sono difficili da sradicare. Abbiamo tutti i nostri dubbi e i nostri complessi.
Non mi dilungo oltre, la storia è corretta, sia dal punto di vista grammaticale che da quello del canon. Il lessico è adeguato e riesce molto facile immedesimarsi con i personaggi. Infine i prompt sono stati usati correttamente.
Ottima storia. Ottimo lavoro.


Terza classificata, con un totale di 8.36, "Scommesse e guai" di Severia
Grammatica, sintassi e capacità espressiva: 7.375
Rispetto parametri e traccia: 9.375
Originalità e creatività: 8
IC: 8.6875

Giudizi di Accio Fanfiction:

Ho adorato il modo in cui hai usato i prompt!! Sei stata l'unica o quasi a usarli non come battute isolate ma come una vera trama. E questo mi è piaciuto moltissimo.
La base di fondo è sempre quella, quando si parla dei Malandrini (e prendo la palla al balzo per ricordarti che per Malandrini, così come Licantropo e tutte i termini appartenenti all'universo HP, ci vuole la maiuscola): Sirius e James si battono a furia di azioni una più folle dell'altra. Ma le sfida sono state davvero originali. Ho particolarmente apprezzato la spiegazione di Merlin Hogs sulla magia senza bacchetta: sembrava plausibile!
Insomma, la trama mi ha davvero soddisfatta; attenta però agli errori di battitura. Devo segnalarti anche due errori di grammatica: innanzitutto, mai e poi mai la virgola tra soggetto e verbo (“Io, non lo so”) e, seconda cosa, non esiste l'espressione “porre attenzione” (“gli pose attenzione”). Sarà, semmai, “prestare attenzione”. Avrei anche qualche dubbio sullo stile, in più di un pezzo, che mi è sembrato ripetitivo, piatto e talvolta infantile.

Dai malandrini, e soprattutto da James e Sirius non ci si sarebbe potuto aspettare di meno rispetto ai guai, tanti tanti guai. Del resto sono un branco di quattordicenni, e la mia esperienza passata di adolescente mi ricorda dolorosamente quanto possano essere stupidi i ragazzi di quell’età, e quanto infantili, anche. I due scommettitori immagino non vedessero l’ora di poter comandare l’altro a bacchetta, nevvero? I prompt che hai dovuto inserire penso ti abbiano aiutato bene a delineare lo svolgimento della storia, e sei riuscita ad integrarli in modo molto naturale, il che è sempre molto positivo. Ciò nonostante ho notato alcune incongruenze che vado a elencarti, che probabilmente sono state dettate dalla fretta o dal mancato tempo per una rilettura. A livello di trama, non so se è consapevole o meno, nel libro che James legge si dice che da quando si usa la bacchetta i maghi perdono praticamente la capacità di fare magie senza questo strumento, e giustamente Remus sottolinea che solo i grandi maghi ne sono in grado. E’ vero, ma anche un sentimento molto forte come l’ira o simili possono provocare magia: pensa solo a Harry che gonfia la zia! Inoltre, benché siano sotto sfida, trovo molto strano che Peter e Sirius non vadano a trovare Remus: passano la vita a infrangere le regole, e lo stato di salute del loro amico è un ottimo motivo per farlo. Prudentia, inoltre, mi sembra, per quanto innamorata, molto troppo arrendevole e incoerente, tra il chiedere ripetizioni e poi vantarsi di essere addirittura la più brava della sua classe. Sirius è un approfittatore di professione, possibile che lei sia così ingenua? E infine attenta a come scrivi i nomi, ho notato ad esempio un Vitius invece di un Vitious usato per tutta la durata della storia, e un Gerry alquanto scorretto, perché il nome anglosassone dovrebbe essere Jerry. Detto ciò apprezzo, come ho apprezzato in un’altra storia, l’affiatamento di Peter con gli altri malandrini, e il fatto che tutto, forse tranne per la povera Prudentia, è finito pacificamente. Gli amici, in effetti, si riappacificano sempre con poco!

Giudizi di Writers Arena:

Perché mai illudersi che, in una scommessa, i Malandrini possano giocare pulito? Quando ci sono di mezzo Sirius Black e James Potter questo risulta (inevitabilmente) impossibile. C'è quasi da compatire il povero Remus, messo in mezzo e costretto a giudicare una delle partite più "sporche" della storia! La storia della scommessa mi è piaciuta, soprattutto la motivazione che spinge James ad acquistare un nuovo e potente potere; gli interventi "amorosi" della poco prudente Prudentia Perspicilla sono a metà tra l'horror e il comico, ed è facile ridere delle sventure del povero Sirius, costretto a subire i suoi attacchi. Tuttavia ho avuto modo di rilevare qualche incongruenza: ad esempio, la ragazza chiede ripetizioni a Sirius, ma è lei stessa ad ammettere di aver conseguito i voti più alti nella sua classe. Le lezioni supplementari sono chiaramente un pretesto, ma perché poi svelarsi così? Senza contare un'altra cosa che mi ha lasciata piuttosto perplessa: Prudentia è una Corvonero, è intelligente di natura. Come può davvero fidarsi, sebbene solo in un primo momento, del ragazzo? E' stata colta da un colpo di sonno (e già questo avrebbe insospettito chiunque) e proprio in quel frangente la sua preziosissima Giratempo scompare nel nulla... Pur con tutto l'amore che può provare per quello scavezzacollo, è impossibile non capire come siano andati i fatti.
Ci sono delle sviste (una volta sia il nome che il cognome di Prudentia sono sbagliati, James è scritto Jemes, Vitious non si scrive Vitius; "si è fato tardi", "Sì, si", "d ridere", "è da l'anno scorso che volevo parlarti") e una frase poco chiara ("Chi dei due dimostrerà di avere una dote eccezionale o un nuovo potere migliore di quello dell’altro, potrà comandarlo fino alla fine dell’anno."); ogni tanto lo stile risulta un po' frettoloso e poco curato, ma non sono presenti errori a livello grammaticale.
Ho apprezzato molto come sei riuscita ad inserire e sfruttare i prompt, quindi in quel campo ho assegnato un voto alto. Anche l'IC dei personaggi è davvero buono, e Peter non viene lasciato in un angolo, ma è parte integrante del gruppetto. L'unica cosa è che penso sia strano che i Malandrini abbiano lasciato solo Remus dopo la sua luna piena (è solo James che va a trovarlo, perché?), quando immagino sempre che vadano a trovarlo tutti insieme, soprattutto per riferire i compiti e le novità.
Nel complesso, una bella storia e una lettura molto piacevole!

Storia grammaticalmente corretta, salvo qualche errore di distrazione, ma niente di preoccupante, cose che puoi sistemare con un’altra lettura. Di questa storia ho apprezzato l’IC dei personaggi, a mio avviso tratteggiati molto bene. James e Sirius sono i soliti scapestrati, ce li vedo a scommettere su una cosa del genere e a tirare in mezzo anche gli altri due amici. Remus è la voce della verità, quello che cerca di tenerli un po’ a freno. Peter qui non è la solita macchietta, a mio avviso si avvicina molto a come doveva essere Minus quando ancora faceva parte dei Malandrini. L’unica stonatura è che i tre amici, nonostante il bisticcio, non siano andati a trovare Remus in infermeria dopo la luna piena.
Ovviamente un briciolo di fama e di potere ai due protagonisti non basta, quindi esagerano fino a venire scoperti, cosa che, in vero stile malandrino, non li lascia molto turbati, anzi, hanno già pronto un nuovo piano per combinarne una delle loro!
L’unica per cui mi dispiace è Prudentia, non meritava davvero di finire così e spero stia pensando ad un piano per farla pagare a Sirius, se lo meriterebbe.
Direi che l’uso dei prompt è stato centrato in pieno, sei riuscita a dare importanza a quasi tutti e per questo ti faccio i complimenti, li hai usati molto bene.
In conclusione, una storia veramente piacevole. Brava.


Quarta classificata, con un totale di 7.7812, "Un giorno, a Hogwarts" di Xela182
Grammatica, sintassi e capacità espressiva: 8.4375
Rispetto parametri e traccia: 7.75
Originalità e creatività: 7.8125
IC: 7.125

Giudizi di Accio Fanfiction:

Mi è piaciuta l'idea di raccontare la storia di Remus e Tonks attraverso tre spaccati molto diversi tra loro per momento e tono. L'idea è simpatica e in generale riuscita bene, soprattutto per quanto riguarda la Drabble finale, che ho trovato sinceramente spassosa! Tuttavia non mancano i passi falsi.
Per quanto riguarda lo stile, devo ricordarti che tutti i termini connessi al mondo Harry Potter devono avere la maiuscola (ex: Snaso, Pozioni, Reparto Proibito...).
Nel primo episodio che hai raccontato non c'è niente che non vada, a parte la datazione. Nel 1993 Tonks non è ancora un Auror: dice infatti a Harry all'inizio dell'Ordine della Fenice (1995) che è Auror da solo un anno. Si presume quindi che sia Auror dal 1994. Capisco il desiderio di far combaciare l'anno di insegnamento di Remus con il lavoro di lei, ma non è fattibile. Sempre parlando di tempistica, nel 93 Moody è in pensione (ti rimando a questo proposito all'inizio de Il calice di fuoco). Riprenderà la sua attività di Auror solo dopo il ritorno di Voldemort.
I problemi principali li ho riscontrati però nel secondo racconto. Tonks è piuttosto Fuori Personaggio: non lascerebbe mai la sua postazione, sapendo quant'è importante. Stanno proteggendo Hogwarts, ma più di tutto stanno proteggendo Harry. Non è possibile che prenda la cosa alla leggera. Allo stesso modo, trovo quanto meno improbabile che abbia potuto pensare che il discorso di Hagrid si riferisse a Remus, specie quando si parla di “l'ho trovato quand'era un cucciolo”. La mente di Tonks è sicuramente confusa e impressionabile, ma a tal punto da prendere una simile cantonata, senza neanche chiedere “Chi è che è morto?”.
Parlando di improbabilità, quante possibilità ci sono che Remus possa venir richiamato a casa da una missione vitale e altamente rischiosa come quella che sta affrontando con i Licatropi per andare a consolare la fidanzatina? Non tengono i rapporti appunto per non compromettere la sua posizione. E Lupin, ricorda, è deciso a dare un taglio a ogni possibile coinvolgimento emotivo, per non mettere Ninfadora in una posizione di rischio e perché convinto di non meritarla.
Ultimo appunto: gli Snasi, come ci insegna Hagrid sempre ne L'Ordine della Fenice, non sono in alcun modo animali che si possano tenere in casa, perché distruggono tutto. L'inserimento di questo prompt è stato molto forzato, mi sembra.
Insomma, l'idea mi è piaciuta e penso che avrebbe potuto rendere molto di più. Un peccato per questi errori!

L’idea di presentare tre momenti di Hogwarts diversi mi piace, e i tre momenti sono singolarmente molto carini e ben pensati. Del resto penso che Remus, Tonks e Teddy siano il tuo pane quotidiano, per cui di sicuro non hai avuto difficoltà, escono bene dalla tua penna. L’ultimo stacco temporale è notevole, quindi mi rende un po’ difficile risalire al target di era che dovevi rispettare, ma tolta la drabble deduco fosse Harry a Hogwarts quindi mi ritengo soddisfatta. Nella prima parte Remus a stretto contatto con Sibilla è a disagio e terrorizzato al punto giusto, e mi trovo sempre a pensare che sia incredibile come questa donna così improbabile a volte azzecchi le sue premonizioni. Lupin ha tutto il mio supporto per essersela data a gambe! Tonks è molto carina e ben caratterizzata, con tanto di Wotcher come intercalare, e Moody è spassoso e terrificante al punto giusto. Voglio un abito color blu terrore, sappilo. Carina la ricetta per cucinare un Lupo Mannaro, voglio provarla, un giorno di questi! Nella seconda devo ammettere che Hagrid si conferma il solito emerito combina casini, genio del qui pro quo e quant’altro; certo che ha fatto prendere un colpo alla nostra eroina, povera. La prima teme che sia morto il Lupo Mannaro che ama, l’altro parla di un ragno gigante. Povero Aragog maltrattato e dimenticato da tutti. Lo Snaso nel finale che distrugge o salva, a seconda delle prospettive, un momento che voleva essere romantico mi piace proprio tanto; che c’è di meglio per interrompere un momento tenero e adorabile tra i due protagonisti innamorati? L’ultima drabble è molto carina e Teddy è davvero tenerissimo, nonché un comico involontario nato. Le tre piccole storie sono scritte bene e sono molto piacevoli, l’unico difetto è che forse, nonostante i legami tra i personaggi che usi, non riescono a tessere del tutto un insieme unitario.

Giudizi di Writers Arena:

Dei missing moments davvero molto simpatici e carini! I tentativi di... approccio della cara e vecchia Cooman sono davvero spassosi, senza contare le sue predizioni! Povera Sibilla, e pensare che lei si era convinta di essere la donna della sua vita... Non c'è di che stupirsi se il licantropo decide di fuggirsene di gran carriera!
Tragicomico il fraintendimento di Tonks, ma ammirevole la sua reazione davanti alle frasi di Hagrid (a proposito, mi è piaciuto che, ancor prima di fare la conoscenza di Lupin, abbia chiarito il suo pensiero riguardo ai lupi mannari, definendoli "persone" e non "bestie"), sebbene la sua reazione possa fare addirittura invidia a Ron Weasley e alla sua famosa fobia dei ragni!
Qualche svista (una ripetizione di "quando", un "arrivò" al posto di "arrivo") e un paio di frasi un poco traballanti, ma lo stile è buono e non ne risente particolarmente.
I prompt sono stati inseriti bene, ed è stata davvero carina l'idea dello Snaso (e della leggenda che poi ne è derivata... Chi l'avrebbe mai detto che un esserino così piccolo possa risultare così letale addirittura per un licantropo?). Una storia carina e leggera, di una comicità deliziosa.

L’idea di fondo di questa storia mi è piaciuta molto (essendo io una Remus/Tonks fan). Poco da dire per quanto riguarda grammatica e lessico: la storia è scritta bene, con un linguaggio semplice, adatto alla situazione ed è molto scorrevole. Qualche errorino da segnalare ma niente di preoccupante, nulla che tu non possa sistemare con una lettura in più. (Arrivò al posto di arrivo, un ripetizione in una frase.)
Ci sono due cose che mi hanno lasciata perplessa, una è l’IC di Remus e l’altra è l’uso dei prompt.
Per quanto possa trovare carino che lui torni a casa perché Tonks è svenuta, non lo reputo possibile. Remus è nel bel mezzo di una missione e sono mesi che non comunica con nessuno (da quello che sappiamo, lo dice lui ad Harry a Natale) dal momento che è sotto copertura. Remus si trova in una posizione molto rischiosa, se le persone intorno a lui avessero anche solo il sospetto che lui li stia tradendo non esiterebbero ad ucciderlo e lui non è certo il tipo da mandare a monte una cosa del genere solamente perché Tonks è svenuta. Non così su due piedi e in così poco tempo. Senza contare che non so quanto l’Ordine della Fenice possa averlo contattato per una cosa così, mettendolo in pericolo. Un’altra cosa è che Tonks non si fa chiamare per nome, fortuna che non era in sé.
I due prompt che mi hanno dato da pensare sono stati quello dei parassiti e lo Snaso.
La frase sui parassiti mi sembra forzata nel testo, diciamo che non calza a pennello, stona leggermente.
E lo Snaso mi ha dato da pensare per l’importanza che hai voluto dargli. Ti fossi limitata a citarlo come hai fatto la prima volta, “Senza staccare gli occhi dalla bestia, Tonks arretrò ancora di qualche passo, finendo col travolgere una gabbia che cedette sotto il suo peso, liberando mezza dozzina di snasi.” Mi sarebbe stato bene.
Ma dopo ne fai spuntare uno da sotto le coperte di Tonks. Ora, gli Snasi non sono né animali da compagnia né da tenere in casa quindi mi chiedo, cosa ci fa uno Snaso sotto le coperte con Tonks? Come ci è finito? Ma soprattutto, Tonks dov’è? È nella capanna di Hagrid? È stesa a terra dove è svenuta? È in infermeria? Mi sfugge completamente il collegamento.
Gli altri prompt sono usati bene, in particolar modo ho apprezzato l’uso del libro e l’aggiunta del suggerimento del libro su come sciogliere un mannaro mi è piaciuta veramente molto, in quel punto della storia Tonks e Malocchio sono perfettamente IC.
L’idea è buona e come amante delle Remus /Tonks l’ho trovata molto carina, ma non sono riuscita ad apprezzarla come avrei voluto.


Quinta classificata, con un totale di 7.0156, "Il migliore di loro" di Ely79
Grammatica, sintassi e capacità espressiva: 8
Rispetto parametri e traccia: 8.1875
Originalità e creatività: 7.25
IC: 4.625

Giudizi di Writers Arena:

Su questa storia ci sono diverse cose da dire. Sebbene ben scritta e ben congeniata, non mi sono ritrovata affatto d'accordo con la caratterizzazione data a Peter, e ho trovato eccessiva anche quella di Sirius. Peter Minus è - obiettivamente, e questa non è un'opinione personale - un codardo, un debole. Si può rivalutare un personaggio, non stravolgerlo nella sua essenza: qui il ragazzo risulta persino più maturo dei suoi amici, messo in ombra giusto a causa del suo carattere pacato (e Remus, allora? Non veniva trattato come lui, in ogni caso). Non sono d'accordo sul genio che si nasconde: ricordiamo che è lui ad essere così poco acuto da nutrire dei dubbi sulla domanda d'esame sui licantropi, quando ha avuto modo di frequentarne uno in carne ed ossa ogni luna piena, e qui addirittura "traduce" le frasi altrui per Remus. Non sono neppure d'accordo sul Sirius crudele che si diverte ad insultarlo, né sul fatto che gli altri non gli si mettano contro (c'è differenza tra l'essere il migliore amico di una persona ed esserne succube: non penso che sia James sia disposto a passare sopra ad un comportamento tanto scorretto nei confronti poi di un loro amico, lo stesso che James ha scelto come Custode dell'Incanto Fidelius), e trovo discordante il fatto che sia passato dall'essere il migliore di loro al consegnare un uomo, sua moglie (tutti amici di vecchia data) e un bambino innocente a Voldemort. Potrà pure essersi allontanato dal gruppo, ma in questo caso ci sarebbe stata una vendetta personale contro Sirius (non poteva prevedere che lui l'avrebbe trovato lì, è stato un caso), non un'azione simile. Non ha senso. Il tuo Peter non è l'uomo debole che decreterebbe mai la morte di persone innocenti, eppure l'ha fatto, e praticamente per ripicca. Quella è un'azione da uomo cattivo e/o debole e spaventato.
Trovo sia un peccato, perché l'OC è ben gestito, James e Lily sono IC, la storia presenta solo qualche disattenzione e svista (voul a vent?), i prompt ben inseriti. Però è proprio l'importanza che hai dato a Peter (dopotutto, è praticamente il protagonista) che fa scendere il punteggio.

In tutta onestà questa storia mi ha disarmato.
Non posso dire niente su grammatica e sintassi, la trovo scritta molto bene, con un tono e un lessico adeguati ad ogni momento e ad ogni personaggio. Ci sono degli errori, ma se contiamo la lunghezza del testo sono veramente minimi: i classici errori di distrazione.
Gertrude è un buon OC e i prompt del contest sono stati inseriti nel testo senza forzature.
Questa era la parte positiva; purtroppo è tutto il resto che non va. La storia è completamente OOC e i personaggi sono quasi tutti OOC.
Parto da quest’ultimo punto per farti notare che hai estremizzato troppo i caratteri dei protagonisti. Apprezzo il tentativo di rivalutare Peter, sempre sottostimato in qualunque storia, ma così mi sembra esagerato. (Citazione dal terzo libro “Minus… quel ragazzino grasso che gli correva sempre dietro?” “Venerava Black e Potter, erano i suoi idoli, […] ma non era dotato come loro.”)
Sirius è sì arrogante, ma non ce lo vedo così tanto strafottente e umorale, si arrabbia per cose che non esistono; idem James.
Il motivo per il quale i due vengono messi in punizione non mi sembra gran che, certo, erano distratti, ma incidenti come quello a lezione capitano quasi giornalmente nella scuola.
La parte finale è il vero OOC.
“Peter doveva essersi cacciato in un brutto guaio se aveva vuotato il sacco, ma Sirius era sicuro che non fosse andata in quel modo. Aveva bisogno di lui per scoprire com’erano andate veramente le cose, chi poteva aver scoperto tutto, chi dell’Ordine poteva aver tradito.”
Qui ti sei sbagliata: è stato Peter a tradire i Potter in quanto custode del loro segreto. E questo Sirius lo sapeva bene, dal momento che era stato proprio lui a convincere Lily e James a scegliere Minus come custode: Sirius sapeva che tutti avrebbero pensato fosse lui il custode e che le ricerche si sarebbero concentrate su di lui, nessuno avrebbe pensato a Peter.
L’incontro tra Peter e Sirius avviene in una strada in un centro abitato Babbano (l’ho supposto perché nel PDA parlano di molti Babbani morti e di una strada e una fognatura distrutte) e Black cerca Minus appositamente per ucciderlo, perché sa che è stato lui a vendere i Potter a Voldemort.
È vero che non sappiamo dove è avvenuto l’incontro tra i due con precisione, ma cosa è successo esattamente, sì.
Questa storia è basata su dei presupposti errati ed è un peccato perché è scritta veramente bene.

Giudizi di Accio Fanfiction:

Ho serie difficoltà a valutare la tua storia, perché se da un lato ci sono elementi molto ben costruiti, dall’altra alcune cose mi hanno lasciato seriamente perplessa. Mi e piaciuto molto il tuo stile, molto ben dosato, scorrevole, coinvolgente, che fa letteralmente entrare il lettore nella storia. Trovo buono e molto credibile il personaggio originale che hai creato, e il suo modo antiquato di parlare è davvero divertente, senza contare i riferimenti alla letteratura che sono molto ben costruiti e inseriti. I problemi, però sono molteplici, non di forma, ma di contenuto. Innanzitutto parti da una premessa errata: Sirius SA che è Peter ad aver tradito, perché è il Custode Segreto. Solo lui poteva consegnarli a Voldemort, su questo non può esserci dubbio. E Sirius lo va a cercare subito dopo che ha visto la casa dei Potter distrutta per ucciderlo, presumibilmente. C’è inoltre un grosso problema di IC per quanto riguarda Sirius e Peter stessi. Capisco e trovo lodevole il voler dare a Peter un risalto e un’importanza che nella maggior parte delle storie gli viene negata, e costruirgli un passato di un certo rilievo ci può anche stare. Però è paradossale che in sei anni gli altri malandrini non sappiano che lavoro fa Minus Senior, perché quanto meno Sirius e James, due Purosangue, dovrebbero sapere chi lavora nel Winzegamot. Ed è paradossale che Peter sia quello maturo, serio, responsabile e abile politico in nuce che ribatte a Sirius con quella veemenza! E’ un viscido topo spaventato anche nel Prigioniero di Azkaban, e ha ben trentatre anni! Tradisce probabilmente per paura, per istinto di sopravvivenza, non per vendetta. Inoltre anche Sirius è talmente caricato: sembra che tu l’abbia incattivito oltremodo per far brillare Peter di riflesso. Sirius è cinico, è cattivo, è crudele, ma con chi non sopporta. Mai e poi mai oserebbe trattare così uno dei suoi migliori amici, e se lo facesse James e Remus gli taglierebbero la testa. E’ un peccato, perché questa storia ha molti ottimi elementi, ma la resa di questi due personaggi non funziona, risultano quasi irriconoscibili.

La sensazione generale che ho provato nel leggere questa storia è stata quella di trovarmi davanti a un enorme, colossale Out of Character, le cui vittime sono soprattutto Sirius e Peter. Il primo è di un'arroganza insopportabile (arroganza che sarebbe IC se indirizzata verso i Serpeverde, Piton, ecc... ma assolutamente fuori luogo quando si tratta dei suoi amici, amici che lui considera la sua famiglia e per i quali morirebbe), oltre a essere sufficientemente meschino come quando, in mancanza di argomenti migliori, attacca Gertie sul suo lato estetico. Il secondo, invece, sembra essere stato trasfigurato in una sorta di versione maschile della piccola fiammiferaia, cioè il personaggio buono per eccellenza ma vessato. Peter è sincero, corretto (“Peter aveva sempre pagato ogni manicaretto fino all’ultimo zellino”), responsabile (“Peter raramente faceva le cose senza motivo”, “Persino Remus, che a diplomazia batteva chiunque, doveva arrendersi spesso alle sue opposizioni.”) e per di più brillante a scuola (“era uno dei migliori al corso di Storia della Magia e in Difesa dalle Arti Oscure”). Non è certo il quadro che ci ha dipinto la Rowling quando ci ha descritto Peter come un opportunista e un debole, il classico debole che striscia ai piedi dei forti (prima i Malandrini, poi Voldemort, nel suo caso). Tutto tranne un principino modello di correttezza, insomma. Questa può essere la tua personale visione dei Malandrini, ma nel qual caso andrebbe apposto un avviso.
Un'altra considerazione speciale richiede l'ultimo pezzo della tua storia, quello che riguarda i momenti immediatamente successivi alla morte dei Potter. Qui si aggiunge un grave problema di AU. La scena ci viene anche dettagliatamente descritta più volte dalla Rowling ne Il prigioniero di Azkaban. Sirius cerca Peter non già per avere informazioni e capire chi abbia tradito, ma perché sa perfettamente chi ha parlato, e cioè Peter stesso. Una volta saputo della morte dei Potter, Sirius lo cerca per ucciderlo, perché sa bene che, come Custode Segreto, Peter è l'unico che può aver parlato (ti rimando, a questo proposito, a pagina 309 de Il prigioniero).
Peraltro, ti ricordo che, da bando del contest, l'avvertimento AU è concesso (ma, come nel caso precedente, è necessario mettere un avviso al riguardo), mentre non lo è l'OOC. Il che vorrebbe dire che sei andata in buona parte “fuori tema”.
Ho trovato qualche errore di battitura, nonché qualche virgola a sproposito (grave l'errore della virgola tra soggetto e verbo!); mi ha stupito l'uso scorretto del verbo “affrancare”, che significa “liberare dalla schiavitù”e non, appunto “rendere schiavo”. Ecco perché la frase “Sirius si sentì affrancato dal peso del blasone dei Black”, nel contesto in cui si trova, non significa proprio niente.
In compenso, mi piace come hai rispettato tutti i prompt che ti sono stati assegnati: Gertie, che si sente in dovere di parlare forbito per via del club di Letteratura, è stata spassosa. La storia, tuttavia, procede lenta e in alcuni casi piuttosto pesantemente: sembra che tu non sappia che piega fargli prendere e per questo mischi tante sottotrame.
Un vero peccato, sarebbe potuta essere una storia ben più interessante.


Sesta classificata, con un totale di 6.61, "Una settimana da Marauder" di Siria Lilian Black
Grammatica, sintassi e capacità espressiva: 5.625
Rispetto parametri e traccia: 6.5625
Originalità e creatività: 6.75
IC: 7.5

Giudizi di Writers Arena:

L’idea di fondo della storia è molto carina: la descrizione di uno dei numerosi scherzi dei Malandrini, dei quali mi piacerebbe realmente conoscere le gesta.
Purtroppo la storia ha parecchi problemi. Ci sono evidenti e gravi errori di grammatica: più volte la consecutio non è rispettata (- Si. Sirius, io e te ci occuperemo del resto del castello, ma soprattutto di Mary e Diana, ho sentito dire che desiderano passare un po' di tempo con noi alla fine dell'anno scorso. -), la punteggiatura è molte volte errata. A parte errori di battitura, hai messo in maiuscolo i giorni della settimana e alcune parole dopo i due punti. Ricordati che il sì affermativo va sempre accentato.
Non vedo il bisogno di dire “Casata Serpeverde”: casa, oppure dormitorio di Serpeverde sono termini più corretti. Ho capito perché usi il termine Marauders, ma non è del tutto corretto: solitamente si usano o i nomi originali, o quelli italiani. È McGranitt e non McGrannitt.
Un altro problema della storia è quello temporale: Bellatrix è nata nel 1951, Lucius nel 1954, i Malandrini sono nati nel 1960. Da queste informazioni deduciamo che Bellatrix non era a scuola quando c’erano i Malandrini e, in questo caso, nemmeno Lucius, dal momento che è entrato ad Hogwarts nel 1965 (Lexicon).
Per quanto riguarda i fratelli Lestrange, loro sono più giovani di Sirius & Co.
Ho trovato i personaggi ben caratterizzati e ho notato che ti sei informata bene su Remus, dovevi farlo anche per gli altri. I prompt sono stati usati bene. Una buona idea che se riscritta con i dovuti accorgimenti può trasformarsi in un’ottima storia.

Allora, l'idea di fondo è davvero carina: i Malandrini che si dannano l'anima per mandare a monte una festa targata Serpeverde è davvero divertente e non si fa affato fatica ad immaginarceli in un simile contesto. Ciò che devo appuntare, però, sono degli errori sia a livello contenutistico (ad esempio, la Cooman che insegna ad Hogwarts: anche senza fare alcuna ricerca - come si dovrebbe fare per Lucius e il gruppo Serpeverde -, nei libri è chiaro che sia entrata a far parte del corpo insegnanti quando James e gli altri erano già usciti dalla scuola... Proprio a causa della profezia), formale (la scelta del diario mi ha lasciata un po' perplessa, perché è una storia narrata in prima persona, certo, ma del diario mantiene solo la data), e lessicale/grammaticale ("sta' di fatto" - quando sta' sta per stai, quindi è un imperativo -; "se" quando è pronome vuole l'accento; "infondo" non è corretto, dev'essere "in fondo" a meno che non si riferisca al verbo infondere; "un'irrigatore" con l'apostrofo e tanto altro ancora; punteggiatura spesso e volentieri errata, maiuscole e minuscole confuse e sbagliate... Nomi di professori scritti un po' a casaccio - Kreaker, Gaza, McGrannitt, Ruff), che penalizzano parecchio la storia. Mi è dispiaciuto molto, perché i personaggi sono bene caratterizzati, i prompt bene inseriti ed è una bella trovata (vogliamo parlare della pozione descritta con il suo procedimento, proprio come in un libro? Geniale!), ma con un paio di riletture sono fiduciosa che la situazione possa visibilmente migliorare.

Giudizi di Accio Fanfiction:

Ho sempre pensato che la vita di un Malandrino fosse intensa, e questa storia ne è la conferma! L’idea di mostrare uno spaccato di vita dei protagonisti partendo dallo spunto di uno scherzo non è dei più originali, ma nonostante ciò è piacevole e divertente seguirne i processi, a partire da James che vuole fare uno scherzo senza sapere bene come e cosa fare, fino agli incauti e involontari suggerimenti di Remus, e all’inevitabile punizione finale.
L’idea del diario di per sé non è affatto male, ma ho notato che questa storia non rientra proprio nel genere del diario. Da come tu hai impostato il racconto sembra più che altro un resoconto scritto a posteriori da un “sé” Remus più adulto e maturo che ricorda il passato. C’è insomma distacco, non sembra che faccia un resoconto di avvenimenti recenti. Ci sono alcuni errori temporali che avresti potuto evitare cercando informazioni sulle time line; ad esempio nella tua storia compare la professoressa Cooman, che entra in servizio solo nel 1980/1981, o di Lucius Malfoy e di Bellatrix, che all’epoca dovevano già essere diplomati. Alcuni elementi, come la citazione dell’elemento di “plastica” sono fuori luogo a Hogwarts, perché non riesco a pensare a come possono essersi procurati un materiale così Babbano. E’ inoltre strano che siano James e Sirius, due Purosangue, a costruire l’impianto di irrigazione secondo schema sempre Babbano. Ci sono poi errori di battitura come errori di trascrizione dei nomi del professori, a cui avresti dovuto fare più attenzione, e alle maiuscole mancanti in parole come Prefetto e Caposcuola. Il sì affermativo, inoltre, va sempre accentato, mentre nella tua storia sembra sempre un si riflessivo.
Detto questo non trovo OOC che Remus si inserisca nel gruppetto di allegri combina guai, perché in fondo ha solo dodici anni, e alla tentazione di qualche marachella innocente non si riesce a dire di no. Per quanto Peter finisca a essere il solito inaffidabile topastro che inciampa nei propri piedi, apprezzo che dalla sua bocca escano suggerimenti sensati di tanto in tanto; non lo riduci a mera tappezzeria, e questo mi fa sempre piacere. Ah, in ultimo, e mi stavo quasi dimenticando, la ricetta della pozione con ingredienti e procedimento! Devo ammettere che mi è proprio piaciuta, perché si nota che ti ci sei messa con cura a pensarla e a idearla, e con solo un po’ di attenzione in più avresti potuto limare anche altre cosette che di per sé non sono gravi, ma che sommate finiscono per influire sul voto finale.

Devo essere crudelmente sincera: questa storia è davvero confusa. E piuttosto (parecchio) improbabile. Partiamo dal motore della storia, ossia il fatto che “qualcosa bolle in pentola” nella Casa (e non casata, non è una famiglia) di Serpeverde. Sbatti lì questa frase ma non ne spieghi per niente il motivo. Perché secondo James e Sirius c'è qualcosa che non va? Cosa hanno notato? E quand'anche avessero davvero notato qualcosa, quant'è probabile che due dodicenni (perché i cervelli dell'operazione sono loro, solo blandamente aiutati da Remus e Peter) decidano di mettersi contro un'intera Casa? Sirius e James sono due teste calde che si credono più furbi degli altri e per questo spesso e volentieri sono anche sbruffoni, siamo d'accordo: ma questo è troppo. Stiamo pur sempre parlando di due ragazzini contro, lo ripeto, l'intera Casa di Serpeverde, una Casa che, al momento del racconto, incute una certa paura: siamo nel '72 e da un paio di anni è guerra, grazie a Voldemort.
Un altro dei tuoi prompt mi lascia piuttosto perplessa. Ogni tanto nel tuo racconto (non molte, sono episodi isolati) compaiono parole inutilmente ricercate: “ove”, “ch'io”...
Se è stato il tuo modo di rispettare il prompt “Qualcuno parla in maniera decisamente criptica o antiquata”, perdonami, ma non credo tu ci sia riuscita. La traccia parla chiaro: deve parlare in maniera decisamente antiquata, non in una talvolta antiquata, giusto se mi ricordo.
Tralasciando i prompt e considerando nel complesso la tua storia, devo dirti di aver trovato errori di grammatica, di battitura (uno piuttosto ridicolo: è Pathos, non Phatos. Lo spelling delle parole straniere andrebbe controllato, specie quando lo inserisci in un contesto in cui Remus ha appena contestato a James lo spelling di un'altra parola) e talvolta di punteggiatura con le virgole. Ti ricordo inoltre che parole come Prefetto, Caposcuola, e in generale tutte le parole connesse all'universo HP devono portare la maiuscola.
Un ultimo appunto: c'è un'incongruenza quando citi Lucius Malfoy. Lucius è nato nel 1954. I Malandrini sono del 1960. Se loro sono al secondo anno, Lucius è già diplomato.
In generale, mi ha dato l'impressione di una storia scritta frettolosamente e senza cura, soprattutto non ricontrollata. E' talvolta confusa (citi persone o situazioni ma non le spieghi. Esempio: “sfruttavamo le ore di studio di Frank”. Chi sarebbe? Cosa vuol dire la frase?) e pesante da seguire.


I banner al più presto. ^^
Grazie per aver partecipato.

WritersArena & Acciofanfiction
 
Top
0 replies since 9/9/2011, 21:41   116 views
  Share