Deathhearts: demon's flowers, Fantasy-drammatico-romantico....( non lo so nemmeno io)

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Hakkai 4Ever
view post Posted on 9/6/2007, 17:45




Deathhearts: Demon’s flower

"...I miei occhi, carichi di rimpianti, incontrano i tuoi occhi, freddi e malvagi....
Perfino ora che ho visto la tua vera faccia, credo che ci sia qualcosa di umano dentro di te..."


Questo libro è un’opera di fantasia. Personaggi e luoghi citati sono invenzioni dell’autore e hanno lo scopo di conferire veridicità alla narrazione. Qualsiasi analogia con fatti, luoghi e persone, vive o scomparse, è assoluta,mente casuale.


Note e Ringraziamenti


Premetto che questa è la mia prima storia portata a termine e,se sono riuscito a finirla,è tutto merito di una, al massimo due, persone che ringrazierò.
La trama è contorta, azzarderei dire che la storia è contorta, probabilmente perché è frutto di un’idea contorta. Ma anche per l’ispirazione devo ringraziare molta gente. L’unica cosa che devo ancora dire, è che sono contentissimo di ciò che ho creato, e sono felice di essere sopravvissuto al mio computer che mi correggeva e alla tastiera che ha il tasto della “T” semi-bloccato (stesso vale per la “R”)
Siccome non ho la più pallida idea di cosa dire, passo ad i ringraziamenti.

Ringrazio soprattutto:



La “Sensee” Sakurakid,che mi ha insegnato a migliorare il mio stile di scrittura, che ha letto la mia prima storia ( che non ho mai finito ^^) e mi ha aiutato anche leggendo la seconda ( Deathhearts), fornendomi supporto, è solo grazie hai suoi commenti se ho trovato la voglia ( e la forza) di finirla;

Espeon’93, che mi ha dato fiducia fino alla fine;

Antonella “ Miyu” e Cristina “Sarah”, poiché l’idea contorta che mi ha portato a scrivere questa storia è nata ripensando a cose successe l’estate di circa due anni fa insieme a loro;

E, infine, (sembrerà banale) ringrazio le persone cui voglio bene, ma soprattutto, quelle che me ne vogliono, perché, anche se erano all’oscuro di tutto fino a poco tempo fa, mi hanno dato supporto nel finire la storia;

Vi auguro buona lettura^^




Romanzo parte 1

“Il male esiste”

“ Un anno fa ad una persona a me cara accadde una disgrazia. Fu colpa mia, fu perché mi tirai indietro quando non potevo permettermelo, fu perché il destino aveva scelto così.
Per me fu un duro colpo, ma il peso maggiore ricadde sulla sorella. Furono giorni bui, giorni di veglia.
Ma al male non basta uccidere e far soffrire le persone, doveva fare di peggio, doveva fare qualcosa per portare le persone alla disperazione"






Canto di morte di una triste notte di sangue

U
n ragazzo correva affannosamente attraverso i saloni e le scalinate della torre.
Nel profondo del suo cuore c’era una fiamma che non si sarebbe mai spenta, una fiamma che bruciava, una fiamma che era nata alcune notti prima.
La torre era una costruzione che vantava di almeno una cinquantina di piani, neri, maestosi e decorati con gargoyle minacciosi. Era nata in una notte, una splendida notte, gli inferi l’avevano inviata sulla terra, e dalla terra sorse come un trapano che perfora un muro, in alto sempre più in alto. Il male che aveva portato con se non era paragonabile al male provocato dagli uomini.
Lui la stava percorrendo tutta, dall’interno, una serie di scalinate e saloni, simile ad un labirinto irto di demoni e bestie.
Solo con le sue forze era riuscito ad arrivare molto vicino alla vetta, mancavano pochi piani.
Un ultimo salone, un’ultima scalinata e avrebbe visto la cima, una piattaforma piana circondata da una ringhiera nera e appuntita, e mal ridotta, dal pavimento di pietra nera, resa scivolosa dalla pioggia insistente, e lugubre a causa di colei che stava lì ad aspettarlo.
Aveva la spada nel fodero, una spada di fattura giapponese (ma non una katana), lama lunga circa quanto un braccio. Il fodero e l'elsa sono di un rosso accesso, sulla lama sono incisi dei kanji.
Ad un’estremità dell'elsa si trovano due fili rossi che terminano con dei fronzoli, che svolazzavano al vento.
Le creature partorite dalle tenebre erano terminate e l’unica cosa che gli rendeva difficile la salita era la stanchezza. La vide, una flebile luce, uno spiraglio nelle tenebre, la luce di una luna bellissima come mai lo era stata prima d’ora. Salì gli ultimi gradini con nuovo vigore e si ritrovò all’aperto, sentì la brezza della notte che gli passava tra i capelli. La vide, era di spalle, là, in piedi vicino alla ringhiera. Si voltò, il volto era coperto dalla penombra, inoltre lei aveva il capo chino. Si vedevano i suoi lunghi capelli mossi castani, che venivano scossi dal vento, e bagnati dalla pioggia. La corazza di cotta di maglia, la pelliccia marrone sulla spalla destra, e sulla sinistra la spalletta di metallo scuro con due punte oblique. La veste lunga e aperta davanti con un mantello che sventolava a ritmo con i capelli, i guanti neri e i gambali di metallo del medesimo colore, tutto rifinito con disegni di diavoli e piccole punte affilate.
Del suo volto si vedeva il mento e la bocca, il resto era nell’ombra dei capelli e della notte.
Isaac stava ansimando per la stanchezza della strada appena percorsa, si era piegato e guardava la terra sotto i suoi piedi.
Alzò lo sguardo e incrociò il suo, le lacrime incominciarono in quel momento a scendere.
<< Elena …>> le parole pronunciate dal ragazzo con voce ferma e decisa ruppero il silenzio della torre.
La figura dalla parte opposta del tetto fece un sobbalzo per la sorpresa, quel nome …
Fece un paio di passi in avanti e chiese con un tono molto freddo ma dolce:
<< Come fai a conoscere quel nome?>>
Il ragazzo sorrise.
<<il nome, io conosco anche molte altre cose su di te…
Non ti ricordi, Anele?>>
La figura femminile, Anele, sembrò capire…
<< tu sei Isaac>>
<< e tu non sei più te stessa>>
<< Io sono sempre stata io, sei solo tu che non mi hai conosciuto a fondo…>>
<< non mentire, demone, io non parlavo con te, ma con lei>>
La ragazza sogghignò, << io sono lei>>
Isaac strinse la spada e la mise orizzontale davanti a se, la mano sinistra sul fodero e la destra sull’impugnatura, ed incominciò ad estrarla lentamente.
Quando la lama fu libera, con la mano sinistra gettò il fodero alle sue spalle: cadde e rimbalzò più volte sul pavimento bagnato, fino a che non si fermò dopo una breve scivolata.
Isaac strinse di più la spada con la mano destra, con l’altra si asciugava le lacrime.
La sua voce fu sottile ed affilata, fu fonte di una verità e base di una bugia raccontata a se stesso:
<< tu potrai anche essere come lei…
… ma LEI NON POTRÀ MAI ESSERE COME TE!>>

Anele fece qualche passo all’indietro, come se colpita da uno shock, sgranò gli occhi e si chinò un attimo, giusto il tempo di poggiare una mano a terra per poi levarla. Si rialzò, e il punto che lei aveva sfiorato iniziò a diventare nero, viola e liquido.
Dal pavimento venne fuori una sostanza strana, fanghiglia scura, forse pece.
Isaac non sapeva come descriverla. Dalla sostanza iniziò a sbucare qualcosa, come se fosse creata da lei, come se nascesse. Era di forma allungata ma fin dall’inizio, il ragazzo, capì cos’era: una scimitarra estremamente lunga. Quando la spada aveva finito di uscire dalla sostanza, quest’ultima scomparve, lasciando il pavimento libero, e Anele poté finalmente impugnarla.
Con una sola mano iniziò a muovere la spada per provarne le capacità e, dopo un po’ di volteggi, se la posò su una spalla.
<< vieni ora, tu sei l’ultimo legame che mi tiene in questa terra>> disse lei con una voce maligna.
<< che significa?>> chiese lui.
<< davvero non ti sei chiesto perché io sia rimasta in questa fogna di città, una città distrutta e deserta, davvero non lo sai? Bene, prima che io assorbissi la sua anima lei impresse dentro di me alcune volontà, e dopo averla assorbita acquisii ogni suo ricordo e capacità e quelle volontà mi tormentarono a lungo, e lo fanno tuttora, sono la sua maledizione per averla posseduta e poi per averle divorato l’anima, ma soprattutto sono la sua maledizione per avervi fatto del male>>
Isaac era sorpreso, era all’oscuro di tutto, in quelle notti non si era mai fatto una domanda del genere….
<< allora cosa ti tormenta?>>
la ragazza sorrise malignamente: << Tu… tu, su cui lei ha rivolto ogni sia speranza, solo tu, sei ciò che mi tiene legata qui, appena morirai io sarò libera di impossessarmi del resto del mondo>>
Isaac non perse la sua fermezza anche se le lacrime continuavano a cadere.
<< e Sarah, è sua sorella, anche lei la tiene legata a questa terra, no?>>
<< no, anche se Elena aveva delle volontà su di lei, io non la ritengo un pericolo, tu invece si…>>
<< che onore…>>
<< ma smettila… sei patetico, chi vuoi impressionare con quella faccia da duro, si vede che piangi, è inutile che trattieni i tuoi sentimenti, loro verranno lo stesso allo scoperto…
Tu non sei qui per uccidermi, tu non lo fai per salvare il mondo, lo fai per te e per i tuoi sensi di colpa, d'altronde è colpa tua no?>>
Isaac si alterò, perse la calma e impugnando stretta la spada si scagliò contro Anele.
<< come osi ancora parlare? Demone!>>.

I colpi si susseguivano frenetici, quelli carichi di ricordi e di rimpianti di Isaac e quelli privi di ogni emozione di Anele. Avevano lo stesso potere, lo stesso vigore, le forze si equiparavano.
Isaac si distrasse un attimo, e in quel secondo lei sfoderò un poderoso colpo, Lui riuscì a pararlo, ma perse l’equilibrio e cadde a terra. Anele gli era abbastanza vicino da sferrarli un colpo mortale ma non lo fece, fu distratta a sua volta.
Dalle scalinate apparve un’altra figura, Sarah, con due pistole e sparava all’impazzata contro la sorella, non pensava, ma se l’avesse fatto avrebbe smesso di sparare, come si può sparare alla propria sorella?
Anele divenne una specie di gas viola e in un attimo si materializzò avanti alla ragazza.
Sarah rimase imbambolata, aveva l’opportunità di sparare ma non lo fece, aveva davanti agli occhi il volto indemoniato della sorella.
Come poteva sparare?
Anele non si pose tutte queste domande e piantò un pugno a palmo aperto nello stomaco di Sarah, sprigionando un’onda d’urto che la fece volare giù dalla torre.

Isaac nel frattempo si era rialzato e correva verso Anele. Altri colpi, altri ricordi e sguardi di pietra, il ragazzo perse la concentrazione, smise di colpire ma si limitò a parare e indietreggiare:
A forza di passi all’indietro finì per ritrovarsi di nuovo al centro del terrazzo. Ricominciarono i colpi, i ricordi e gli sguardi di pietra. Si distrasse ancora, un’ultima volta, ma questa volta non riuscì a recuperare.
Quando si rese conto dello sbaglio percepì un gran dolore.
Aveva la scimitarra d’Anele che gli attraversava il petto dalla parte opposta al cuore.
Il polmone destro, attraversato da una parte all’altra. La lama insanguinata che usciva dalla schiena.
Ricordi e sguardi di pietra ma non più colpi, quelli erano finiti.
Si godette tutti i ricordi e quello sguardo che si allontanava perché lui stava cascando.
Mentre lui cadeva la spada rimaneva stretta nella mano della ragazza e uscì velocemente dal corpo del ragazzo, che percepì di nuovo un forte dolore.

Si vide a terra con il sangue che usciva.
<< è finita>> sussurrò lei mentre gli voltava le spalle e si avviava verso la scalinata che faceva raggiungere il tetto.
Isaac non si era arreso, provò a rialzarsi, con le braccia, ma sentiva di non farcela, allora disse:
<< non credere che così ti libererai di me, io ti tormenterò ancora, fino a che tu non sarai sparita…>> il sangue iniziò a uscirli anche dalla bocca << quando tornerò tu morirai>> poi iniziò a ridere come un folle, sputando sangue…

Anele si voltò adirata, furiosa, fece uno scatto e tornò sui suoi passi ed infilò la spada per una seconda volta nel petto d’Isaac, nello stesso punto di prima.
Lui esalò un respiro forzato e lei sorrise con cattiveria urlando: << Non tornerai perché tu sei morto!>>
Lei poi gli diede una seconda volta le spalle e arrivata all’imbocco delle scalinate sparì divenendo fumo, lasciandolo lì a morire.
Dalla città ormai deserta era partito un canto solenne e corale, triste e nostalgico. I morti della città lo dedicavano a lui……
Con quelle voci soavi e malinconiche, lui chiuse gli occhi e le lacrime finirono.

Edited by Hakkai 4Ever - 10/6/2007, 15:22
 
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hoshiyo
view post Posted on 9/6/2007, 18:15




Molto interessante come inizio.
Si capisce subito che hai del talento per la scrittura, mi piace molto come descrivi ogni singolo dettaglio in modo che il lettore possa vedere davanti a sè la scena che sta leggendo, e percepire ogni sensazione.
La trama mi sembra originale e mi attira molto, presumo che da qui partirà un flash back che spiegherà come mai un demone si è impossessato di Elena, e quale sia il suo legame con Isaac (bellissimo nome).
E' questo il romanzo che vorresti pubblicare?
Secondo me un editore te lo prenderebbe!
 
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Hakkai 4Ever
view post Posted on 9/6/2007, 18:20




GRAZIE se volete posto subito il continuo ( ce l'ho tutto pronto)
hai capio perfettamente quello che voglio fare descrivendo ( voglio che il lettore si suggestioni come faccio io anche se non voglio annoiarlo troppo)
Se credi che un editore lo prenderebbe allora lo rileggerò tutto e ci penserò su...

per i flashback dovrai aspettare ( come ho già detto è contorta) ed i flasjh back arriveranno pian piano
 
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hoshiyo
view post Posted on 9/6/2007, 18:22




ok, posta pure^^
 
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Hakkai 4Ever
view post Posted on 9/6/2007, 18:23




Act. 1
La mia nuova Alba


“... Questa città è stata per troppo tempo il mio passato, ma d’altronde lei in questo luogo è morta e io non potrò mai dimenticarlo....
....ricordo quella notte come se la stessi vivendo ancora, lei era uscita di senno ed i fiori erano particolarmente belli.......”


Un ragazzo si sveglia.
Si sposta i capelli dagli occhi con la mano e poi si alza dal letto.
È confuso ma sa cosa fare: andarsene.
Si avvia verso la porta, intorno a lui un appartamento come tanti in città, dove aveva passato tutti i suoi 15 anni. Apre la porta.
Al di là non c’è nulla, sola luce che lo acceca per un attimo.
Poi l’occhio ci fa l’abitudine, e lui è pronto ad andarsene, a superare la soglia.
Un passo e poi un altro, ne manca solo uno per arrivare al di là.
Isaac era pronto a passare ma una mano esce dalla luce e lo ferma. Lui fa qualche passo indietro impaurito, e la mano avanza, arriva il braccio il corpo e, infine, il volto: una ragazza, capelli castani mossi lunghi, occhi del medesimo colore, sguardo triste, vestita come tutte le ragazze della sua età.
Isaac rimane senza parole e lei lo anticipa per parlare.
<< non puoi passare…>>
Il ragazzo guarda la mano di lei, ancora ferma a fare il segnale di stop.
<< Perché? Perché non posso andare? In fondo me lo merito, no?>>
Lei toglie la mano, tira su con il naso, trattiene le lacrime.
<< non è per quello, è che tu hai ancora una missione da compiere>>
Lui sorride, un sorriso finto. Finto perché non riesce a capire il perché, sorride ancora giustificandosi. << io ho fallito, ormai è finita>>
<< no, tu devi tornare, fallo per me…>>
<< ma io…>>
<< se tu te n’andrai, lei potrà liberarsi dai legami che la tengono vincolata alla città… e da lì in poi ogni sforzo sarà inutile>>
Lui indietreggia ancora, pochi passi.
<< Ma c’è ancora Sarah>>
Lei accenna un sorriso ma poi torna triste e lo abbraccia, forte, stretto.
<< Non mentire a te stesso, Voglio te, non fraintendermi, io credo nelle sue capacità, ma…>>
Lui si scosta.
<< ho capito, ma io ormai…>>
<< puoi tornare>>
<< ma ora che ti ho ritrovato….>>
<< non lasciarla da sola, ne soffrirebbe>>
Lui non capisce.
<< parli di Sarah?>>
Lei sorride capendo i suoi dubbi.
<< no, parlo di Lei>>
Detto questo inizia a camminare all’indietro fino a tornare nella luce.
Nuovi ricordi, vecchi ricordi…..
Una nuova alba risveglia una città morta, il sole infrange momentaneamente la coltre di nubi e, anche se per pochi secondi, la città torna a risplendere.
Quell’alba è un’alba diversa, un’alba particolare.
Un’alba dove perfino i morti possono tornare a sperare.
Sospira.
<< Di nuovo sveglio…. Mi sembrava di aver dimenticato come ci sì sentiva…Da quello che ho capito questa è di nuovo la mia storia..
Sembra proprio che non riesca a liberarmi da quest’incubo..>>

Un nuovo sospiro.
 
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Hakkai 4Ever
view post Posted on 10/6/2007, 10:26




Act 2
Nuovi legami


IL ragazzo aveva appena terminato la frase quando, con la mano si toccò la ferita. Aveva una crosta e il sangue caduto a terra si stava raggrinzendo. Alzò il busto e notò che la pioggia era finita, le mattonelle erano asciutte e anche lui lo era. Brandì la spada che era accanto al suo corpo, il fodero, invece, era molto distante, non troppo, ma abbastanza da doversi alzare per prenderlo. Quando fu in piedi notò che intorno a lui si trovavano molti demoni, attirati dall’odore del sangue.
Erano demonietti come tanti, grandi quanto un piccolo gargoyle, con le corna arrotolate ai lati della testa, e delle manine artigliate e luride. I capelli bianchi e lunghi, gli occhi sporgenti gialli e i canini affilati.
Lo fissavano incuriositi, battendo le palpebre, in modo strano, alcuni accarezzavano la piccola daga che avevano con se.
Lui si tolse la polvere di dosso, poi impugnando la spada fece capire alle creature che era meglio andarsene. I demonietti non si mossero anzi, si avvicinarono come se aizzati dal gesto del ragazzo.
Lui non proferì parola e con una serie di colpi gli sterminò tutti.
Appena terminati i nemici, Isaac, si soffermò a guardare il cielo, i raggi del sole erano stati coperti da una coltre di nubi, come ormai capitava da un anno, e sembrava che dovesse piovere da un momento all’altro.
Una goccia caduta dalle nuvole lo riportò alla realtà.

Raccolse il fodero e vi sistemò la spada, poi con un passo mantenuto, si diresse verso le scalinate. Scese con calma, dalla vetta alla base.
Appena arrivò a metà torre, circa il ventiquattresimo piano, Isaac sentì una presenza, qualcosa che non aveva mai sentito prima. Una nuova anima.
Continuò a scendere ma quando arrivò alla base percepì di nuovo quella presenza. Più forte di prima.
Corse lungo la città fino a che non arrivò a quella che un tempo era il luogo dove erano sistemate le sedi di tutte le scuole superiori della città, fino a poco tempo prima anche lui andava lì. Oramai era un ammasso di muri crollati e macerie, cadaveri e disperazione.
Era una zona circoscritta da una recinzione, e al suo interno passavano molte strade. C’erano i campi di calcio e tennis, e c’erano delle serre. C’erano, perché ormai era tutto distrutto, e aveva acquisito un colore grigio tristezza.
Quando arrivò sentì un odore di fiori. Un odore buono ed indefinito, ma lui era sicuro che si trattasse di fiori.
<< qui ce ne devono essere molti…>>
Sussurrava mentre perlustrava la zona. Non trovò nessuno, nessun demone. Allora chi era la presenza? Mise a fuoco la zona, sparsi ovunque erano cresciuti molti fiori, tutti uguali, viola.
<< avevo ragione ce ne sono tanti… troppi… questa zona da qui a poco brulicherà di demoni…>>
Mentre camminava tra le rovine calpestava i fiori che gli capitavano a tiro, ma erano molti, e lui non aveva voglia di schiacciarli tutti. Si guardò intorno e vide una figura avvolta in un mantello che scivolava tra le macerie.
Lui la seguì in silenzio ma in poco ne perse le tracce. Quella figura era uno spettro, o qualcosa di simile, pensò Isaac, ed era furbo.
Isaac uscì allo scoperto, non c’era più nessuno, almeno così credeva.. Si mise al centro del parcheggio, pensando. Sentì dei passi, lenti e pesanti, per un attimo gli parve di sentire la musica solenne della notte prima. Si concentrò e vide di nuovo il fantasma, che gli veniva incontro.
<< Così tu devi essere quello che riesce a resistere alla furia distruttrice di quel demone, non è così?>> esclamò quella figura.
Isaac la vide meglio, visto da vicino, quel fantasma, sembrava molto meno spettrale e più umano. Sembrava un frate con una tunica nera, un po’ rovinata, ma meno di quanto il ragazzo pensasse.
<< E anche se fosse? Io non so ancora chi sei tu>> rispose prontamente il ragazzo.
<<hai ragione, scusa>> la figura si tolse il cappuccio, e mostrò una faccia di una persona di mezz’età, due lunghe rughe lungo gli zigomi, e la testa calva e lucida. L’unica cosa strana era la pelle, stranamente bianca. << io sono Simur, un monaco che vaga a caccia di demoni…>> continuò la figura.
<< davvero?! Questo non è il posto adatto per un esorcista>>
<< ma cosa dici? Qui è pieno di demoni, ce ne sono molti, sicuramente lo saprai, ci avrai fatto caso>> fece una piccola risatina
<< e poi ho avvertito la presenza di un demone superiore agli altri, uno più forte>>
Isaac si mosse scocciato, se prima aveva cercato di scoprire chi fosse la figura ora se ne pentiva.
<< le ho già ricordato che non è posto adatto ad un esorcista>>
<< ma io credo..>>
Isaac era davvero scocciato.
<< non voglio mancarla di rispetto, ma non credo che lei possa in qualche modo liberare la città dai demoni>>
<<e tu si?>>
Il frate sorrise e la sua risposta fu come la scatto di un serpente, inaspettato, rapido e da cui non ci si può proteggere e in questo caso, cui non si sa rispondere.
Isaac rimase immobile per qualche secondo, poi alzò le spalle e si allontanò
<< probabilmente no, ma il mio destino è legato a questo posto>>
Il frate vide il ragazzo allontanarsi e poi, quando questo scomparve tra le rovine, iniziò a battere lentamente le mani, ad applaudire. Inoltre sorrise in un modo sospetto, misto tra la cattiveria e la perversione, ma fu solo un accenno, un sogghigno.

Isaac si era allontanato dalla zona, quel frate gli dava fastidio, un po’ per il fatto di essersi addentrato nella città ed essersi interessato alla situazione, e un po’ perché solo la sua vista al ragazzo provocava questa sensazione. Camminò attraverso la città, fino a tornare a casa sua, o quello che ne rimaneva. Non sapeva dove andare, di norma avrebbe cercato di avvicinarsi alla torre, scalarla e combatterla, ma ormai l’aveva già fatto e aveva fallito. Non poteva nemmeno cercarla perché era sparita…….
Che cosa fare?
Cercare Sarah?
Sarah era stata gettata giù dalla torre, e lui non aveva il coraggio di andare a vedere il suo corpo spappolato al suolo…….
Rimase solo in casa, ancora una volta…

Si svegliò dopo un sonnellino provocato dalla noia. Guardò la vecchia sveglia.
15.46
Isaac aveva preso la spada e stava uscendo quando trovò Sarah proprio fuori della soglia. Aveva il dito accanto al campanello, stava per suonare. Appena la porta si aprì, lei tolse il dito e iniziò ad ispezionarselo e muoverlo davanti agli occhi.
Isaac rimase alcuni secondi in silenzio come se paralizzato.
<< Isaac? Terra chiama Isaac>>
Lui si riprese un attimo.
<< si, si è solo che…>>
<< m credevi morta?>> domandò lei.
<< si>>
<< vedi, io non so come ma sono viva…>> lei ne parlava come se niente fosse, con la stessa semplicità di sempre.
<< e tu?>> chiese lei sorridendo.
<< secondo te?>>
<< bhè, se sei qui sospetto che non sei morto >> - invece sì - pensò lui << … ma dalla situazione credo che nemmeno tu sia riuscito a vincere>>
<< hai ragione… abbiamo combattuto poi mi ha buttato per terra ferito, ma nulla di grave, il fatto è che è fuggita, ma entra…>>
Isaac tornò dentro casa.
<< ok, arrivo>> rispose lei mentre lo seguiva a ruota.

Il suo sguardo parlava chiaro.
- scusa se ti ho mentito, non ho vinto, e nemmeno fatto valere, ha giocato un po’ con me e poi mi ha schiacciato come un insetto e ha gettato il mio cadavere sul pavimento.
Sono debole, troppo debole, se proverò sarò schiacciato di nuovo. Ho paura, realmente paura che tutto ciò in cui speravo non sia nient’altro che un desiderio o un’illusione. Ma io ci proverò lo stesso, l'unica cosa di cui non ho paura é di sbagliare…
almeno...Non più-

 
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-Yurika-
view post Posted on 10/6/2007, 10:50




*Si guarda attorno* posso postare qui e lasciar commentin, vero? XD
Be', Hakkai, mi piace molto il tuo lavoro ^^ L'atmosfera che si respira è magnificamente tesa e pare quasi di sprofondare poco a poco in un luogo tetro dove il cielo sembra sempre così scuro e pesante... *nella sua mente sono tutti complimenti* X°
Comunque sia... mi piace l'alternarsi dei flash back! Sembra faccia scorrere la storia in una specie di dimensione onirica, come se tutto rimanesse da un lato immobile e dall'altro la memoria corresse all'impazzata e i ricordi si accavallassero in modo frenetico... mmmmmh >.< che adorabile procedura! Voglio presto il seguito!
Inoltre adoro i pensieri del protagonista ^^
CITAZIONE
....ricordo quella notte come se la stessi vivendo ancora, lei era uscita di senno ed i fiori erano particolarmente belli.......”

Le frasi come questa mi fanno impazzire *.* accostare fatti e immagini completamente in contrapposizione in modo così naturale (se ne ho compreso il senso XD")... Complimenti! ^^
 
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Hakkai 4Ever
view post Posted on 10/6/2007, 13:21




grazie dei comlimenti...

PS di frasi come quelle ne troverai ovunque...sn i miei piccoli sgfoghi o chicche
 
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-Yurika-
view post Posted on 10/6/2007, 14:10




Di nulla, ogni complimento è merito! ^_^ Anche io uso spesso frasi simili, trovo che siano molto, ma molto evocative ^^ La storia andrà sempre avanti a intervalli oppure in futuro proseguirai solo con flash back?
 
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Hakkai 4Ever
view post Posted on 10/6/2007, 14:17




Hiiiiiii vedrai..non voglio dirvi niente..
la storia andrà avanti linealmente ( se così si può dire) per i flashback ci saranno capitoli speciali come: questo^^

Act 3 Per chi L'hai fatto?

"Gli eventi quotidiani possono essere scordati con facilità perchè sono talmente abituali da non imprimersi nella memoria, impressi rimangono solo quegli eventi speciali che escono dalla norma, tipo: io non mi ricordo neppure che cosa ho mangiato il mercoledì scorso, eppure mi ricordo di quella volta di cinque anni fa quando sono cascato e mi sono rovinato il ginocchio....
è questo che intendevo, rimangono ben impressi solo gli eventi che colpiscono, e ogni volta che si ricordano si prova una forte emozione.
Ma forse per me è diverso, oppure c'è qualcosa di particolare. Anche se ricordo un evento di cinque anni fa, riesco a stento a rivedere dei momenti di un anno fa, eventi che mi hanno cambiato la vita, Perché?
Per questo ogni tanto mi ritrovo da solo, a raccontarmi, per filo e per segno, quello che è successo quell'anno, per non dimenticare.
E soprattutto perché quella volta è stata l'ultima che l'ho vista, è stata l'ultima volta da amici...
"


Frammenti di memoria I

"<< cosa credete che possiamo fare?>> domandò Isaac, un isaac più giovane, circa di un anno prima.
<< non so, non possiamo andarcene, la città n’è piena, arrivare fino alla periferia è impossibile>> Rispose Elena, sistemando il suo arco.
Isaac la guardò storto e mise un nuovo pezzo di cartone arrotolato sul fuocherello che avevano di fronte.
<< con questo che cosa vuoi dire? Che dovremo rimanere qui a grattarci? È inutile nascondersi alla fine ci troveranno e ci uccideranno >>
<< io dico semplicemente che…>>
<< …che se dobbiamo morire tanto vale morire combattendo?>>
<< si>>
Sarah era stata lì ad ascoltare a lungo, e non aveva detto nulla. Ma quando i due ragazzi avevano finito la discussione lei si sentì in dovere di mettere il proprio parere.
<< io non voglio andare a morire…>>
<<moriremo comunque>> ribatté Elena.
<< sì ma…>> rimuginò Sarah.
<< ma? Se dobbiamo morire, moriamo almeno in un modo onorevole>>
<< onorevole? Venire squarciati da dei demoni è onorevole?>>
<< se devono trovare i nostri corpi, tanto vale che le trovino squarciati mentre stavano lottando, che squarciati mentre fuggivano>>
<< e cosa cambia?>>
Isaac s’intromise << domani mattina dobbiamo decidere>>
Sarah allora si alzò e disse: << io non capisco, abbiamo almeno una possibilità di sopravvivenza?>>
Isaac non si mosse.
<< no>>
<< ma io non capisco: morire, perché?>>
<< l’abbiamo già combattuti, e siamo sopravvissuti, forse…>>
<< è stata una coincidenza>>
Isaac sbuffò << no…>>
Elena si alzò e raggiunse Sarah. << Sarah, se vuoi fuggire fuggi pure, noi andremo al condominio…>>
<< Allora hai deciso?>> disse Isaac rimasto solo accanto al fuocherello.
<< si, io vado>>
<<se devo morire tanto vale morire giocando agli eroi, e tu Sarah?>>
La ragazza prese il proprio sacco a pelo e si stese. << e va bene… ma io ho paura…>>
Isaac spense il fuoco con un secchio d’acqua. La luce della luna illuminava la stanza dove si trovavano.
<< chi non ne ha?!>>
"
 
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-Yurika-
view post Posted on 10/6/2007, 14:23




Evvai col flash back XD Interessante la riflessione d'inizio! Frammenti di memoria... wow *-*
 
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Hakkai 4Ever
view post Posted on 10/6/2007, 14:24




modificato il primo post con le frasi che avri intenzione di mettere nell'introduzione^^

grazie ancora.......se ti piace ora, vedrai sul finirec come...
 
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-Yurika-
view post Posted on 10/6/2007, 14:28




Uah! La prima frase *___* bellissima! ^^
 
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Hakkai 4Ever
view post Posted on 10/6/2007, 14:29




uhh grazie..difatti quella l'ho messa apposta all'inizio ( modestissimo)

poi tra la prima e la seconda parte ce n'è un'altra
 
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-Yurika-
view post Posted on 10/6/2007, 14:34




Waaah! Frasi d'inizio *__* varrebbe la pena scrivere un romanzo solo per quelle XD Amo le frasi sparse u.u
 
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19 replies since 9/6/2007, 17:45   162 views
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