Harry Potter e la disputa degli spot, di Aleberyl90

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hoshiyo
view post Posted on 9/6/2007, 18:57




Titolo: Harry Potter e la disputa degli spot
Serie: Harry Potter
Rating: PG
Genere: Comico, demenziale
Personaggi: Un po' tutti

CAPITOLO 1: Preludio alla catastrofe

Harry Potter non era un ragazzo come tanti altri(ma questo lo sapevano tutti)…
Inanzitutto perché quando aveva solo 1 anno era andato a cercarsi grane con il mago oscuro più potente di tutti i tempi, Voldemort, che per tutta risposta gli aveva procurato un bello sgarro a forma di saetta sulla fronte che lo aveva reso celebre in tutto il mondo (leggi anche: senza quella cicatrice oggi sarebbe uno sfigato totale!).
In secondo luogo perché durante ogni santissimo anno di scuola toccava sempre a lui sconfiggere gli assurdi e deficienti mostri, Voldemort compreso, che uscivano sempre allo scoperto SOLO nell’ultima settimana di lezione… Ormai tutti si chiedono…”Perché sempre lui?? BASTA!! Si cambiasse eroe ogni tanto…la cosa comincia a diventare monotona…”
E invece anche quest’anno Harry avrebbe dovuto affrontare un nuovo terribile nemico…

Era una mattina di fine autunno come tante altre, il sole era sorto da qualche minuto, ma Harry era già sveglio, precisamente era seduto sulla tazza del bagno del suo dormitorio immerso nella lettura de “La Gazzetta del Profeta”, a documentarsi su quello che accadeva nel mondo magico…

Harry: “Wow, sono già in vendita i biglietti per il concerto di Vasco Rossi!!! Non posso perdermelo…Ehi, ma cosa…??”

Dalla striminzita finestrella del bagno, che dava sul cortile della scuola, filtrò una strana luce di color verde acido.

Harry: “Ah, ho capito..dev’essere esplosa un’altra di quelle stupide caramelle di Fred e George ripiene di Puzzalinfa…a chi saranno venute le pustole, stavolta??”

Deliziandosi la mente con l’immagine di Malfoy con la faccia piena di bubboni, si allacciò i pantaloni, tirò lo sciacquone e uscì in giardino a verificare di persona.
Quando arrivò trovò Ron e Hermione seduti sul prato.

Harry: “Ehi, ragazzi, avete visto quella luce verde?! Stavolta Fred e George hanno esagerato con le dosi di Puzzalinfa!! Eh eh!”

I due amici lo guardarono con gli occhi scoppati. O____O

Ron: “Di cosa stai parlando, Harry?? Noi non abbiamo visto nessuna luce verde!!!”

Hermione: “Già! E inoltre…Fred e George se ne sono andati da scuola l’anno scorso, ricordi??”

Harry all’improvviso si sentì molto, ma molto stupido. Per la storia di Fred e George, intendo. Come aveva fatto a dimenticarsi del loro fugone strategico, l’anno prima? Ma la luce verde…quella era sicuro di averla vista!
Hermione, temendo altri segni di stupidità da parte dell’amico, cambiò discorso.

Hermione: “Harry, ma che ieri sera hai mangiato pesante?? Sei stato al bagno per quasi un’ora!! Ti sei anche perso la colazione!!”

Harry: “Ehm…no, in realtà i tre quarti del tempo li ho impiegati a leggere la…ehm…pagina culturale de “La Gazzetta del Profeta”…c’era un articolo molto interessante su…ehm…il tapiro del Gabon!!”

Hermione: “Ma…Harry, non ci sono tapiri nel Gabon!!”

Harry: “Oh, davvero? Mah…comunque ho una fame…non ho mangiato niente, stamattina…e ormai non sarà rimasta neanche una briciola, per me, in Sala Grande…”

Harry cercò di azzittire il suo stomaco brontolante sferrandosi un bel pugno sull’intestino.

Ron: “Aspetta, Harry, ci penso io!! MARLENEEEEEEEE!!!!! MARLENEEEEEEEEE!!!!”

FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII…TONK!!!!

Una bella mela rossa dell’Alto Adige cadde dritto sulla testa di Harry, facendogli un male cane.

Harry: “Ahia!!”

In quel momento passò lì accanto a loro quel simpaticone di Malfoy con i suoi fedeli servi Tiger e Goyle.

Trio monnezza: “Se c’è Aia c’è gioia, vero Potter??? Uah ah ah ah ah ah!!!!!”

E si allontanarono ridendo a crepapelle.
Harry era ancora sconvolto per quella mela caduta dal cielo, figuriamoci per quella battuta completamente senza senso. Non ci capiva più niente.

Ron: “Harry, non so se l’hai capito, ma ti stavano sfottendo…”

Harry assunse un’aria da sotuttoio e guardò Ron come se avesse appena bestemmiato.

Harry: ”Ehm…Ma certo che l’avevo capito, Ron!! Mica sono un cretino, cosa credi??”

Ron: “Mah, sarà…Vuoi una mela anche tu, Hermione?”

Hermione: “No, grazie, Ron, io devo stare attenta alla linea… MMMMIIIIIII…..YOMO!! ALL’ARREMBAAAGGIOOOO!!!”

Detto questo sì buttò a capofitto su Aldo del trio Aldo Giovanni e Giacomo, che stava tranquillamente passeggiando nel giardino della scuola travestito da vasetto di yogurt.

Aldo: “Miiiiii…peggio di Mancini!!!”

Stavolta fu Harry a fare gli occhi scoppati. O_____O
Ormai ne era certo…stava succedendo DAVVERO qualcosa di strano… (che perspicacia!!!)

Hermione: (leccando gli ultimi residui di yogurt sulla pellicola del vasetto) “Muoviamoci, ragazzi, stanno per cominciare le lezioni!!”

Harry si alzò in piedi. Era curioso di vedere come si sarebbero comportati gli altri studenti…era mai possibile che erano sempre e solo i suoi due migliori amici ad andare fuori di testa?!

CONTINUA…


Capitolo 2: Strani comportamenti…

Il nostro trio si incamminò verso la serra n.3 per la lezione di Erbologia.

Prof.ssa Sprite: “Buongiorno, ragazzi, benvenuti alla lezione di Erbologia! Oggi vi assegnerò un compito molto delicato…dovrete togliere tutte le spine ai cactus che vedete davanti a voi. Buon divertimento!”

I cactus erano enormi; ci avrebbero impiegato almeno un’ora per togliere tutte quelle spine, che erano almeno un centinaio.
Harry si tirò su le maniche, si mise i guanti di pelle di drago, afferrò le cesoie e cominciò a lavorare alla sua pianta.

Harry: “Piano, piano…AAAAHUUUU!!!”

Una spina gli si era conficcata dritta sulla punta del naso.

Harry: “Pianta bastarda!! Brutta bacarospaaa!!”

Girando su se stesso alla ricerca di un cerotto, notò che il suo amico Seamus Finnegan aveva già levato quasi metà delle spine dal suo cactus.

Harry: “Seamus, ma…come hai fatto? Sei stato velocissimo!!!”

Seamus: “Bè, Harry, è tutto merito del mio nuovo rasoio usa e getta Mach 3 di Gillette!!”

Harry abbassò gli occhi e vide il rasoio che teneva in mano il ragazzo.

Harry: “Ma scusa, non dovremmo usare le cesoie??”

Seamus: “Guarda che lo stanno usando tutti!! Sincronizzati, amico!!”

Harry scoprì che, effettivamente, la maggior parte della classe stava utilizzando quegli accrocchi.

Harry: “E cos’hanno di tanto speciale questi rasoi, in confronto alle cesoie??”

L’intera classe si stupì.

Harry: “Che ho detto??”

Seamus: “Harry, ma stai scherzando?? Questo (e gli sventolò il rasoio davanti agli occhi tagliandogli così quel poco di pizzetto che si era fatto crescere durante l’estate) è il primo rasoio al mondo con quattro lame e due striscie emollienti per una rasatura più profonda ed una pelle ancora più liscia!!!”

Harry era ancora in lacrime per il pizzetto di cui andava fierissimo e ci mise un po’ a focalizzare quello che aveva detto Seamus.

Harry: “Non ci ho capito niente, Seam… e poi, scusa…”

In quel momento rientrò la professoressa Sprite, che si mise a gironzolare per i banchi per verificare il lavoro svolto dagli alunni.

Prof.ssa Sprite: “Brava, signorina Patil, vedo che ha adoperato bene le sue nuove striscie depilatorie Veet per pelli sensibili…”

Calì: “Già, sono molto efficaci!! E guardi, professoressa, le ho utilizzate anche per le mie gambe e ora non ho più un pelo!!”

La professoressa squadrò la povera Calì con uno sguardo che incenerì metà delle sue piante.

Prof.ssa Sprite: “Le attrezzature per Erbologia non si utilizzano anche per scopi personali!!! Cinque punti in meno a Grifondoro!!!”

E si allontanò verso un altro banco, lasciando Calì in lacrime.
Harry era sempre più confuso; cosa stava succedendo?

Harry: “Qui ci stiamo dirigendo sempre più sull’orlo della follia più totale!!”

In quel momento la professoressa si avvicinò al suo banco.

Prof.ssa Sprite: “Potter, non hai nemmeno cominciato il tuo lavoro!! Dieci punti in meno a Grifondoro! E dopo la lezione rimarrai qui a pulire!!”

Harry: “No, professoressa, la prego!! Dopo abbiamo pozioni, Piton mi prenderà a bastonate!!!”

Prof.ssa Sprite: “Non mi interessa! È ora che tu cominci a prenderti la responsabilità delle tue azioni, Potter…”

E così, Harry sprecò una buona mezz’ora a ripulire ogni angolino della serra di Erbologia(grossa circa 200 mq).
Come aveva immaginato, quando arrivò a lezione di pozioni si beccò una bastonata sulla capoccia da Piton.

Piton: “Che ti serva da lezione, Potter…dieci punti in meno a Grifondoro!”

Malfoy: “Daje così, Potterino!!! Ah ah ah ah ah!!!”

La risata di Malfoy fu seguita a ruota da tutta la classe Serpeverde.

Piton: “Bravo, Malfoy, continua così…sono sicuro che da grande diventerai un ottimo presidemte del consiglio…accetta un incoraggiamento…dieci punti a Serpeverde!”

I Serpeverde esultarono.
Harry, intanto, era andato a sedersi nell’unico posto ancora libero, accanto a Neville Paciock.

Neville: “Ciao, Harry! Guarda, finora non ho commesso errori nel preparare la mia pozione!!”

Harry: “Ehm…sì, Neville, bravo!!”

Harry diede un’occhiata alla ricetta scritta alla lavagna e tirò fuori dalla borsa gli ingredienti per preparare la pozione assegnata quella mattina, la pozione Nesquik.

Piton cominciò a passeggiare per i banchi, sporgendosi per vedere il contenuto dei calderoni.

Piton: “Trattatemeli bene questi calderoni, ragazzi…me li sono fatti mandare apposta da Mondial Casa…ho speso duecento sacchi!!”

Harry: “Mondial Casa?!”

Tutta la classe: “Per vivere in casa!!!”

Harry cadde a gambe all’aria. Ormai era più che evidente che stava accadendo qualcosa di losco in quella scuola.

Harry: “Perché non so mai che cosa succede? Uff…sono sempre l’ultimo a sapere le cose!! Non è giusto!!”

Piton raggiunse il calderone di Harry. Guardò dentro e fece una faccia disgustata, che gli mise in evidenza diverse rughe sulla fronte e intorno agli occhi.

Neville: “Professore…se vuole, ho qui con me la nuova crema della Cliniance…”

Piton lo guardò con uno sguardo assatanato.

Piton: “NON MI SERVE!! IO SONO BELLISSIMO COME SONOO!!”

Neville: (scappando a gambe levate)”Ma Cliniance è la clinica della bellezzaaaa!!”

Malfoy: “Non gli dia retta, prof…dimostra almeno dieci anni di meno…anche se sulla testa ha la fabbrica dell’olio Carapelli…”

Piton: “Tutto merito della crema Roc che mi avete regalato l’anno scorso…cinque punti a Serpeverde!!”

Poi tornò a guardare la pozione di Harry, che nel frattempo aveva cercato di suicidarsi con il cinturino del suo orologio.

Piton: “Potter, sei sempre il solito IDIOTA!! Possibile che tu non sappia preparare nemmeno una cavolata simile??”

Harry: “Professò, guardi che io ho seguito alla lettera la ricetta: 2 cucchiai di latte e mezzo litro di polvere di cioccolato!!”

Piton: “È IL CONTRARIOOOO!!! Deficienteeee!! Venti punti in meno a Grifondoro!”

A quell’avviso, tutti i Grifondoro cominciarono a scagliare pomodori pelati (chiusi ancora nella loro confezione) addosso a Harry.

Piton: “E per punizione rimarrai qui a pulire tutti i calderoni! E non rigarmeli, altrimenti me li ricompri tutti tu…”

Harry ormai era al colmo dell’esasperazione.

Harry: ”Sì, prof…”

Piton: “E anche tu, Weasley…primo perché sei suo amico, e secondo perché mi hai incrostato il calderone…bastardo!”

Ron: “Evvabbene…”

Un quarto d’ora dopo avevano già finito di pulire tutto e si recarono di corsa alla lezione di Incantesimi.

Hermione: “Ehi, siete stati velocissimi!”

Harry: “Sì…io avevo preso due stracci, invece Ron ha tirato fuori dalla sua tasca una specie di aspirapolvere e si è messo a cantare a squarciagola: “VAPORONE PRONTO VAPORE, VAPORONE PRONTO PULITO!!” e in meno di mezz’ora abbiamo pulito tutto…”

Hermione: “Oh, sì, me ne aveva parlato…”

Prof. Vitious: “Potter e Weasley, siete un po’ in ritardo, ma potete sempre cercare di imparare a far lievitare i vostri Solero Red Fruits…”

Harry vide sul suo banco un gelato al gusto di fragola, ancora incartato nella sua confezione.
Avendo mangiato solo una mela, quella mattina, Harry non resistette all’impulso, lo scartò e gli diede un morso. In quel preciso istante una fragola di dimensioni spropositate cadde sulla testa del minuscolo professor Vitious, spiaccicandolo.

Ron: “Wow…anche mia madre mi dice che un po’ di frutta fa sempre bene!!”

Hermione: “All’inizio della lezione ci aveva avvertito di non mangiarlo…ci aveva detto che se l’avessimo fatto ci sarebbero stati degli effetti collaterali, ma non mi aspettavo una cosa del genere…”

Intanto tutti gli studenti si erano buttati a capofitto sulla fragola gigante e avevano cominciato a mangiarla con gusto.

Prof. Vitious: (per quanto glielo permettessero le due tonnellate che gli gravavano pesantemente addosso) “Potter…coff…dieci punti in meno!”

Harry: “Decisamente oggi è una delle giornate più strane che io abbia mai trascorso…”

Dopo che il prof. Vitious fu trasportato al San Mungo (detto il nome, detto tutto…)le lezioni terminarono ed Harry e Ron corsero agli allenamenti di Quidditch.
Harry sperava che almeno lì non accadessero pazzie.
Per arrivare al campo dovevano passare davanti alla sala comune di Corvonero; quel giorno sentirono delle urla femminili provenire da dietro il grande quadro di Corvonero che impediva l’accesso agli estranei.

Ragazza misteriosa: “Ah, sì? E lo sai che ti dico?? Che adesso esco e vado COL PRIMO CHE INCONTRO!!!”

Ron, che aveva sentito tutto, si passò una mano tra i capelli e aggrottò le sopracciglia.

Ron: “Harry, nasconditi…questo è il mio momento!!”

Harry andò a nascondersi dietro l’angolo del corridoio, in maniera però di poter seguire l’intera scena.

Harry: “Speriamo che lei ci stia…Ron è sempre rimasto uno “zitello” incallito, ma è pur sempre un bravo ragazzo!”

La ragazza uscì dalla sala comune di Corvonero e Ron sfoderò il suo miglior sorriso, cioè nascondendo quei due denti che gli erano caduti durante la guerra in Vietnam.

Ron: “Buonaseeeeeeeeraaaaaa!!!”

Ragazza misteriosa: “Oh…ciao! Bè, dove mi porti di bello?”

Harry: “Ehi, non ha perso tempo!”

Il ragazzo fece capolino dal suo nascondiglio; guardò la ragazza, poi guardò Ron, poi di nuovo la ragazza…

Harry: “No, con Cho no!!! BASTARDO!!!”

E assalì il povero Ron, facendogli saltare altri cinque denti e rompendogli due costole. Poi lo afferrò per i capelli e lo trascinò verso lo spogliatoio di Grifondoro. Ron perdeva sangue dal naso, ma non gliene fregava più di tanto.

Ron: ”Ahio…comunque, Harry, se vuoi un consiglio…se vuoi davvero riconquistare Cho dovresti regalarle un Cornetto Algida…”

Harry: “O_____O Un che?? Un Cornetto Algida?? E perché?”

Ron: “Perché senza Cornetto l’amore non ha gusto!!”

Harry si stava incolpando pesantemente per averlo picchiato talmente forte da fargli spappolare il cervello, quando all’improvviso incontrò Luna Lovegood nel corridoio.

Harry: “Ciao, Luna.”

Luna girò pigramente gli occhi all’intorno e si soffermò sul naso sanguinante di Ron.

Luna: “Ciao, Harry.”

A Harry venne in mente una cosa: essendo Luna una ragazza molto fantasiosa, oltre che una gran cretina, forse aveva visto anche lei quella luce verde…

Harry: “Ehm…scusa, Luna, per caso stamattina hai visto una strana luce verde?”

Luna ci riflettè un attimo(=5 minuti).

Luna: “Sì, me la ricordo! Mi stavo lavando i denti, quando all’improvviso ho visto quella strana luce accecante e ho sentito uno che gridava: “AVADA BERLUSKA”!!!” Da quel momento i miei amici hanno cominciato a comportarsi in maniera molto strana…”

Harry: “Allora non sono io l’anormale qui dentro! Evidentemente gli altri sono stati colpiti da un incantesimo, è per questo che si comportano così…”

Luna: “Allora neanch’io sono anormale, visto che non sono stata colpita dall’incantesimo!!”

Harry: “Bè, ovviamente ci sono le eccezioni…”

Luna: “Ah…”

Luna annuì con un’espressione da pesce lesso sul viso; cretina com’era non aveva capito che Harry si stava riferendo a lei.
Ma quello che VERAMENTE conta è che Harry aveva finalmente capito con chi avrebbe dovuto vedersela quella volta…con quel misterioso Berluska!!

CONTINUA…



Capitolo 3: Pazzie quidditchose eccetera…

Allora…dov’eravamo…
Ooh, sì…avevamo lasciato Harry e Ron ancora sanguinante nel corridoio vicino alla sala comune di Corvonero.
Finalmente arrivarono agli spogliatoi del Grifondoro; Harry aprì la porta e trovò tutta la squadra al completo.

Harry: “Scusate il ritardo, boyzz, ma ho avuto qualche problemino…YAUUGGHH!”

L’intera squadra gli si gettò addosso picchiandolo a morte per aver fatto perdere 50 punti ai Grifondoro in meno di una giornata.

Baston: (pulendosi le mani ancora sporche di sangue) “Ragazzi, ricomponiamoci…AAAAA-T-TENTI!!!”

Tutti si misero in riga, pronti all’ordine…

Piccola nota dell’autrice: forse qualcuno si starà chiedendo…ma Baston non aveva finito la scuola qualche anno prima?? Ebbene…no!! I suoi prof scoprirono che durante gli anni scolastici aveva truccato i suoi voti, evitando così la bocciatura…purtroppo per lui è stato sgamato e adesso deve ripetere tutti gli anni che ha trascorso non facendo un cavolo…povero cinino!!!

Harry: “Ouch…bè, comunque siamo qui, pronti per allenarci…”

Baston: “COSA?? ALLENARCI?? OGGI C’E’ LA PARTITA CONTRO TASSOROSSO, IDIOTA!!!”

Harry: “Aho!! Ma perché ti incavoli tanto?! E che cacchio!! E inoltre mi hai sturato un timpano, brutto imbecille!!!”

Harry, mezzo sordo, si stava scrocchiando le dita pronto al combattimento con il suo eccentrico capitano, quando Angelina si mise in mezzo.

Angelina: “Harry, ho qui con me questo…tieni.”

E gli diede in mano un apparecchio simile ad un auricolare.

Harry: “Ehm…che cos’è?”

Angelina: “È un apparecchio Amplifon! (parte “What a wonderful world” in sottofondo)…la vita ti sorride!!”

Harry ficcò la cuffia in bocca ad Angelina e gliela fece ingoiare.

Angelina: “Coff…cercavo di aiutarti!!”

Baston: “Forza, Harry & Ron…cambiatevi...cominciamo tra cinque minuti!!”

Harry: “Ma Baston…non ci avevi detto che oggi c’era la partita!!”

Baston aveva le mani che gli prudevano…un bello schiaffone lo avrebbe fatto stare meglio…e così fece.
SCIAFFETE!!!

Ron: “Ahia!! Ma che sei deficiente?!”

Trio Monnezza: (scappato fuori da non so quale strano universo parallelo) “Se c’è Aia c’è gioia!! Uah ah ah ah ah ah!!!”

Tutti: “-____- gosh…”

Prof.ssa Mc Grannitt: “Fuori!! Bastardi!! Andate a ideare le vostre battute deficienti da un’altra parte!! Eccheccavolo!! Mi distraete la squadra!!”

Baston: (cercando ancora di capire da dove fosse entrata la prof) “Ehm…professoressa…non dovrebbe stare qui…”

Prof.ssa Mc Grannitt: ”IO VADO DOVE MI PARE, CAPITOOO???” Due punti in meno a Grifondoro!”

Detto questo si trasformò in un gatto e zompò fuori dalla finestra dello spogliatoio.

Prof.ssa Mc Grannitt: “Basta…me ne vado a mangiare il mio tonno Rio Mare…così tenero che si taglia con un grissino!! A proposito…qualcuno di voi ha un grissino? Vorrei verificare di persona…MIAUUUUUU!!!”

Ron le aveva prontamente sferrato un calcio, mandandola a finire nella foresta proibita dove venne sbranata da un branco di tapiri del Gabon.

Baston: “Harry…ci sei?? Ce la fai?? Sei connesso?? Non hai letto gli avvisi nella sala comune??”

Harry: “…Veramente no…”

Baston: “Il solito cretino…Ok, possiamo andare…la folla ci aspetta!!”

Le due squadre uscirono dai loro spogliatoi, montarono in sella alle loro scope e si posizionarono nei vari punti strategici del campo gridando: “Verso l’infinitoooooo…e oltre!!!”

Harry: “*____*”

Madama Bumb lanciò la Pluffa, liberò i due Bolidi e il Boccino e fischiò…la partita era cominciata!!
Dagli spalti di Grifondoro si levò un coro di ultras.

Grifondoro: “QUANDO GIOCA L’AS ROMA LA GENTE VA ALLO STADIO ANCORA E ANCORAAAA…QUANDO GIOCA L’AS ROMA LA GENTE CHE LA VEDE SE INNAMORAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!”

Baston: “Aho, guardate che non siamo la Roma, siamo la squadra di Quidditch di Grifondoro!!”

Tifosi: “E allora perché le vostre divise sono giallo-rosse??? Buu, buffoni!!”

Dopo aver un po’ battibeccato con Ilary Blasi discutendo sul copyright dei colori delle due squadre, Baston fu richiamato in campo per continuare la partita. Nel frattempo, però, la maggior parte degli spettatori se n’era andata, delusa.

Harry: “Ehi, dove andate?! Qualcuno mi spiega che razza di squadra è la Roma?? Bwaa, non ci capisco più niente!!”

Intanto, dagli spalti, Lee Jordan commentava la partita.

Lee: “Johnson in possesso di Pluffa…un bolide si schianta addosso al cercatore dei Tassorosso…e vai così!! E ora…ehi, ma che suscede???”

Hagrid: “Un uomo nudo!”

Lee: “Chesschiffo!!”

In campo sgambettava animatamente uno studente del settimo anno vestito solo con un tanga che gridava: “Adriaaaanaaaaaaa!!! Adriaaaaaaanaaaaaaaaa!!!”

Adriana: “Oddio…che deficiente…”

Lee: “Ma chissà perché lo fanno…”

Hagrid: “Ma che sei stupido?? Te l’ha appena detto perché sta facendo una cosa del genere!”

Lee: “Davvero? Non me n’ero accorto…Innncredibile, amisci!!!”

Lo studente fu portato via dal campo da un Gazza moolto disgustato…

Gazza: “Non preoccupatevi…sarà punito come si deve!!”

E infatti il ragazzo fu costretto a ricomprare tutti i calderoni di Piton che erano stati rigati.

Dopo novanta minuti di partita Madama Bumb soffiò nel fischietto.

Madama Bumb: “Fine primo tempo!!”

La squadra di Grifondoro si riunì in cerchio.

Baston: “Ok, ragazzi…il punteggio è di 50-40 per noi…siamo in vantaggio, ma non mi piace il modo in cui state giocando…solo io sto giocando in modo decente, oggi!!”

Tutti: “Ma Baston…noi stiamo facendo tutto il possibile!!”

Baston: “NON MI INTERESSA! Io voglio di piùùùùù!!”

SDEEENG…!!!!

Ron aveva sferrato un ferro da stiro sulla faccia di Baston, facendogli quasi inghiottire la lingua.

Harry: “Ma che diavolo…da dove spunta fuori quel coso??”

Ron: “È un ferro da stiro Rowenta…per chi non si accontenta!!”

Harry: “-___-…comunque ben fatto!! Non lo sopportavo più!!”

Angelina: “Bravo Ron…secondo me è un po’ fascista, tu che dici??”

Ron: “Sottoscrivo in pieno!”

Dopodichè la squadra uscì in campo pronta per giocare il secondo tempo.
Stavolta non ci furono molte stranezze…la partita andò come al solito…Harry prese il Boccino dopo aver fatto sette giri di tutto il campo, quattro salti mortali, due rovesciate e aver volato rasoterra per almeno due chilometri.
Stavolta però la giuria gli diede un voto in meno per la rovesciata con movimento carpiato…

Harry: “Mapporca…oggi avevo intenzione di stabilire il mio nuovo record!!!”

Poco dopo tutti andarono a cena.
Nei piatti c’era una sostanza molliccia e viscida. Ron aveva già attaccato a mangiare con voracità.

Harry: “Bleeahh! Ma che è sta roba???”

Ron: “Bono sto cacciucco, eh??”

Dean: “Accidenti!!”

Harry: “Cacciucco???”

Harry notò che Hermione non aveva toccato il suo cacciucco…come lui, del resto…

Harry: “Ehm…Hermy, cos’hai? Non hai fame??”

Hermione: “Il mio senso di colpa non mi dà pace…voglio essere in forma, devo trattenermi!!”

Ron: (impallidito)”Hermione, non rinunciare ai piaceri della tavola!! Tieni, usa questo!”

E le passò una scatoletta che riportava la scritta “Kilokal”.

Ron: “Mia madre ha preso quella roba per tre mesi…è calata diciassette chili!! Prima era una balena…”

Harry: “Bè, non mi pare che adesso sia un’acciuga…”

Ron sferrò un calcio sul callo del piede di Harry.

Hermione: “No, io non prendo questa robaccia chimica…ho ben altri metodi…”

Infilò la mano nella tasca e accarezzò affettuosamente l’elettrostimolatore Tesmed.

Neville: “Ehi, ragazzi…avete finito di mangiare? La professoressa Sinistra ci aspetta per la lezione di Astronomia!!”

E così la classe dei Grifondoro si recò in cima alla torre Nord.

Ron: “Non ne ho proprio voglia…ho un sonno…non vedo l’ora di ficcarmi sotto il mio nuovo scaldasonno Imetec…”

Harry: “Scaldasonno?? Mah…”

Nel frattempo erano già arrivati in cima alla torre. Si posizionarono al loro posto e attesero gli ordini della prof.

Prof.ssa Sinistra: “Aguzzate la vista nell’immenso e meraviglioso universo sconfinato, figlioli di Venere…chissà quante cose ci sono ancora da scoprire…per esempio…TU!!”

Puntò il dito contro Seamus ficcandogli l’indice nell’occhio destro.

Prof.ssa Sinistra: “…Che cosa vedi???”

Seamus: “Mmh…quattro quattro quattro quattro…quattro stelline…quattro paperelle…”

Prof.ssa Sinistra: “Bravo! Cinque punti a Grifondoro!!”

Harry fece per l’ennesima volta gli occhi scoppati.

Harry: “Seamus…hai...hai visto quattro paperelle nello spazio??”

Seamus: “Bè…che c’è di strano? L’ha detto anche la professoressa che ci sono moltissime cose non ancora scoperte…”

Prof.ssa Sinistra: “Finnegan ha ragione, Potter…tu non apri la tua mente a nuove scoperte…cinque punti in meno a Grifondoro!!”

Harry, esasperato, puntò il suo telescopio in alto nel cielo e rimase scioccato da quello che vide…quattro costellazioni a forma di paperelle…

Harry: “Opporca…!!”

Quella notte Harry non dormì molto…un po’ perché era dovuto rimanere a pulire l’intera torre Nord, un po’ per via della borsite e un altro po’ perché stava pensando a quale pista seguire per trovare qualche indizio sul famigerato Berluska.
Aveva infatti deciso di cominciare le sue ricerche il giorno dopo…riuscirà a riportare tutto alla normalità anche questa volta???
Secondo me…no.

CONTINUA…



Capitolo 4: Hogsmeade? Naaa…biblioteca!

DRRRRRIIIIIIIIINNNNNN……

Harry: “Zzzz…snort…ehi, ma che cavolo…”

Harry afferrò la sveglia suonante di Ron e la scaraventò fuori dalla finestra…ma solo dopo aver visto che ore erano…

Harry: “Che?!? Le SEI?? Mapporca…stavo facendo un sogno stupendo…sognavo che ero un serpente e stavo attaccando Malfoy…invece ci si è messa la sveglia scassata di questo deficiente!!”

Guardò Ron, che, nonostante i 120 decibel che gli avevano suonato praticamente dentro l’orecchio,continuava a dormire come un ghiro.

Ron: “-____- zzzzzzzz….”

Harry scese dal suo letto a baldacchino e prese a scuoterlo con violenza.

Harry: “Roon…te voi sveglià??”

Ron: “Zzzzzz.....”

Harry: “ROOOOOOOOOONNNNNNNN!!!!!”

Ron: “Zzzzzzzzz.....”

Harry prese un petardo e glielo mise in bocca. K-POW!!!

Ron: (leggermente sfigurato) “Zzzzz…grunf…Oh, Harry…buongiorno!!”

Harry: “Senti, la tua sveglia ha suonato e io…ehm…te l’ho buttata di sotto…”

Ron: “COOOOOOSAAAAA?? Hai…hai buttato di sotto la mia preziosissima sveglia Philips?? Quella che ha sei gradi di suoneria e il quadrante fosforescentee??”

Harry: “Bè…sì…visto che mi ha svegliato…”

Ron: “BASTARDO!!”

E zompò su Harry, che nel frattempo aveva avuto la premura di togliersi gli occhiali per evitare di romperli durante la sfuriata dell’amico.

Harry: “Ok, ok…pace, pace!! Ora mi vuoi spiegare perchè hai puntato la sveglia così presto??”

Ron ci riflettè qualche secondo, poi gli si accese una lampadina sopra la testa…DING!!

Ron: “Harry, oggi c’è la gita a Hogsmeade! Te ne sei dimenticato??”

Harry: “Ah, già…sì, in effetti me ne ero dimenticato…”

Harry non ricordava di aver letto alcun avviso sulla gita a Hogsmeade.

Ron: “Pensa che quest’anno la gita è sponsorizzata dall’agenzia “Viaggi del Ventaglio”!! Quella dei villaggi turistici in Sardegna, Harry!!! Ti rendi conto??”

Harry stava ancora cercando di capire cosa fosse la Sardegna, quando Dean Thomas emerse dalla sua montagna di coperte e esclamò:

Dean: “Daje regà, dobbiamo andare a fare colazione, altrimenti gli altri partiranno senza di noi!”

Harry: “Ehm…sì…senti un po’, Dean…da quant’è che sei diventato così…fine?”

Dean: “Ho visto un po’ di wrestling in tv…”

Harry: “Ooh…capisco…”

I cinque amici scesero la scala del dormitorio; uscendo dal ritratto della Signora Grassa, Harry notò un gran macello nella sala comune.

Harry: “Ragazzi, ma…cos’è tutto questo caos? Gli elfi domestici sono di nuovo in sciopero?”

Ron: “No, è che ieri sera, mentre tu eri impegnato a pulire la Torre Nord, Lee Jordan ha portato una bottiglia di Cinzano e…abbiamo stappato la festa…”

Neville: “Che festa ti sei perso, Harry!! È stata megagalattica!! Per poco mi ubriacavo anch’io!!”

Harry: “Ehm…sì, peccato.”

Durante il tragitto per raggiungere la Sala Grande Harry ringraziò mentalmente la professoressa Sinistra per averlo trattenuto fino a tardi la sera prima.

Seduti a fare colazione c’erano quasi tutti gli studenti della scuola, ma ne mancava uno in particolare…

Harry: “Ehi, bestione (rivolto a Goyle), dov’è Draco?”

Goyle cominciò a grattarsi la testa con l’indice della mano sinistra, facendo uno sforzo immenso nel tentativo di pensare.

Goyle: “Uga…è al San Mungo…uga uga…stanotte ha detto di essere stato attaccato da un serpente gigante che…che…portava gli occhiali…uga…tipo i tuoi…”

Harry incrociò le mani dietro la schiena con nonchalanche.

Harry: “Oh…ma davvero??”

Tiger: “Sì, sì, li ha visti bene…roar…erano un paio di Ray-Ban…”

Goyle: “Indistruttibili!!”

Tiger: “Mitici!!”

Harry si gonfiò tutto scoprendo che da anni indossava occhiali firmati e neanche lo sapeva.
Dopodichè si mise seduto tra Ron e Hermione, che stavano già mangiando la loro colazione.
Ron aveva appena scartato la sua merendina con gli occhi che brillavano.

Ron: “Aah…un Buondì…mitico!!”

Harry preferì prendersi qualcosa di più leggero: cinque salsicce con bacon, tre uova fritte, una caraffa di succo di zucca, una scodella colma fino all’orlo di latte e cornflakes e due porzioni di porridge.

Hermione: “Uao, l’ideale per stare leggeri! Credo che ne prenderò un piatto anch’io…”

E si allontanò con il suo vassoio.

Harry: “Ron, da quand’è che Hermione è così ossessionata dalla linea?”

Ron stava inzuppando il Buondì nel succo di zucca.

Ron: “Buondììììì…oh, scusa, Harry, non ti ho sentito, ero distratto dalla leggerezza e dalla morbidezza di questa meraviglia…”

Harry ripetè la domanda decisamente seccato. Che fosse geloso del Buondì??

Ron: “Da quest’estate, credo…stando sempre sui libri le è capitato di spizzicare qualcosa in più del suo solito e ora si vede ingrassata…”

Harry: “E tu come fai a sapere tutte queste cose? A me non ne ha mai parlato…”

Ron: “Sono il suo dietologo…”

Harry: “Aah…ha scelto il migliore in circolazione!!”

Naturalmente era sarcastico, ma Ron era troppo concentrato sulla granella di zucchero per afferrarlo…

In quel momento Silente si alzò in piedi.

Silente: “Ragazzi, è ora di partire per Hogsmeade…mettetevi in fila per due e procedete con ordine…niente spintoni, chiaro?? Altrimenti dovrete vedervela con me…”

Tutti si alzarono in piedi e si diressero verso l’uscita principale correndo come bufali inferociti.

Ron: “Forza, Harry…andiamo!”

Harry: “No, io resto qui per oggi…devo fare delle ricerche in biblioteca…”

Hermione: “Ti serve una mano, Harry? Sarei felice di aiutarti!”

Harry era molto tentato di accettare l’offerta, poi però si ricordò che non poteva parlare di Berluska davanti a qualcuno colpito dall’incantesimo…l’avrebbero preso per pazzo!

Harry: “No, grazie, Hermione…vai pure a divertirti con Ron!”

Hermione: “E va bene…ti porteremo qualcosa da Hogsmeade!”

Arrivati davanti al portone si salutarono e presero direzioni opposte.

Ron: “Harry dev’essere impazzito…preferisce studiare piuttosto che divertirsi…”

Seamus: “Ron…chiamali, chiamali…”

Ron: “Lo farò stasera stessa!”

Intanto Harry aveva raggiunto la biblioteca.

Harry: “Vediamo un po’…in quale reparto potrei cercare?”

Decise di controllare nella sezione “Creature Magiche”.

Harry: “Uhm…Kappa, Ippogrifi, Mollicci, Marciotti, Tom Cruise… ma Berluska non c’è…”

Passò al reparto “Mostri mostruosi”.

Harry: “Troll, Hulk, Mostro di Lochness, Micheal Jackson…ma niente Berluska…”

Dopo aver consultato un altro centinaio di sezioni, tra cui “Pokemon”, “Cantanti rifatti”, “Tartarughe Ninja”, Harry si sedette ad una delle scrivanie della biblioteca, esausto.

Harry: “Bè…magari potrei chiedere informazioni a Madama Pince…”

Madama Pince, la bibliotecaria, era una donna alta e magra, ma piuttosto isterica e sospettosa. Harry le si avvicinò titubante.

Harry: “Salve, Madama Pince! Potrebbe dirmi dove posso trovare qualche notizia interessante su un mostro chiamato Berluska?”

Madama Pince: “Potter, ragazzo…sei qui da tre ore e non hai ancora trovato quello che cercavi??”

Harry: “Bè, la…la biblioteca è immensa…ci saranno almeno un milione di reparti!”

Madama Pince: “Deficiente…comunque non ho mai sentito nominare questo tizio…perché non provi a fare una ricerca con il computer?”

Harry si mise seduto davanti al monitor del computer pensando: ‘Ma non era proibito introdurre oggetti babbani nella scuola?’, ma non indagò oltre; sinceramente, non gliene importava più di tanto.
Digitò sulla tastiera il nome di Berluska e premette “Invio”. Comparve una piccola lente d’ingrandimento sullo schermo: la ricerca era cominciata.

Harry: “Cacchio, però…quant’è lento…”

Harry attese per cinque minuti, poi si spazientì e sferrò un bel pugno all’apparecchio.
Le narici di Madama Pince fremettero di rabbia.

Madama Pince: “Potter, vacci piano!! Vuoi romperlo?! È un computer HP!!”

Harry: “HP? Sono le mie iniziali! Allora posso trattarlo come mi pare, no?”

Madama Pince: “Potter, vuoi forse che ti cacci via?? Non ci metto niente a darti un calcio nel sedere con le mie nuove Valleverde!! Sì, perché è bello camminare in una Valleverde…”

Harry, che ormai si era abituato a sentire queste frasi strane e pazzesche, decise di azzittirsi.

Harry: “Ok, sarò buono…però mi levi una curiosità, Madama Pince…il computer l’ha ordinato dalla Mondial Casa?”

Madama Pince: “Certo! Per vivere in casa!!”

Gocciolone sulla testa di Harry.
Nel frattempo la ricerca era giunta al termine; e aveva anche prodotto qualcosa di buono.

Harry: “Qui mi dice di cercare nel reparto “Politici”…non ci avevo pensato!!”

Harry balzò in piedi e corse verso l’ala dell’edificio adibita a sezioni di quel genere: oltre a “Politici”, infatti, c’era anche “Giornalisti”, “Inviati speciali”, “Costantino e Daniele”…

Harry: “Allora…D’Alema, Fassino, Arnold Schwatzenegger…eccolo qui, finalmente!! Berluska!!”

Tirò fuori un grande libro impolverato e lo adagiò su un tavolino. Cominciò a sfogliarlo prendendo appunti.

Harry: “Berluska…mostro proveniente dalla penisola a forma di stivale, alto due metri e mezzo, muscoloso e scattante, con lunghi capelli mori spesso legati in una coda…mamma mia!! Terrificante!! Ci fosse almeno una sua immagine…”

Ma il libro non riportava nessuna immagine, nemmeno animata…
Harry continuò a leggere.

Harry: “Vive tra i suoi simili, ma in rifugi più grandi e vistosi…yawn, che sonno…”

Abbassò le palpebre pesanti come piombo e scivolò in un sonno profondo…

Due ore dopo…

DRRRRRRIIIIIIIIIINNNNNNN!!

Harry: “Zzz…ma che cavolo…”

Tastando i dintorni, prese in mano quell’oggetto che suonava, non sapeva cosa fosse, e lo scaraventò a terra, mandandolo in mille pezzi.

Ron: “Nnnnnnoooooo!! Era nuova!!”

Harry si risvegliò dalla trance.

Harry: “Ah, Ron…eri tu…meno male che mi hai svegliato…stavo facendo un incubo tremendo!! Stavo sognando che Malfoy era guarito ed era tornato a scuola…”

Ron, ancora in lacrime per la sua ex-nuova sveglia, si rialzò in piedi e lo guardò con occhi che esprimevano immensa fierezza per se stesso.

Ron: “Harry, siamo stati da Mielandia!! Hanno di tutto!! E-e poi ci hanno portato a vedere il loro laboratorio bla bla bla bla…e poi c’era la marmotta che confezionava la cioccolata!!”

Hermione lo guardò esasperata, alzando gli occhi al cielo.

Hermione: “Hai fatto la tua ricerca, Harry?”

Harry: “Sì, io…”

Ron lo interruppe prendendolo per le spalle.

Ron: “Ma c’è dell’altro, Harry!!! Guarda!”

Afferrò la testa di Harry e gliela portò violentemente verso il basso, in modo che davanti agli occhi si trovasse i suoi piedi.

Ron: “Guarda, Harry!! Ho comprato le Geox, le scarpe che respirano!! Ora i miei piedi saranno sempre profumati come una rosa!!”

Scarpa Geox: “Aah…aiuuto…soffoco…qualcuno mi sfili da questo piedeeee…

Ron: “E a te, Harry, abbiamo preso questi bellissimi modellini Micro Machines!!”

Harry: “Oh, Ron…sono commosso…non dovevi, davvero…”

Harry scrutò le macchinine che gli aveva messo in mano Ron (una Cinquecento e una Fiat Panda), annotandosi mentalmente di buttarle via alla prima occasione. Anzi, al primo cassonetto…

Hermione: “La prossima volta vieni anche tu, Harry…c’è un sacco di roba nuova! E anche molto interessante…io ho comprato l’intera raccolta dei libri del “Battello a Vapore!” Te ne presto un paio, se vuoi…”

Harry: “Ehm…ci penserò…!”

Ron: “Bè, io me ne vado a dormire…”

Harry: “Ti seguo…mi sono annoiato a morte stando tutto il giorno in biblioteca…però almeno ho trovato quello che cercavo…”

Si mise in tasca il taccuino su cui si era segnato tutte le informazioni che gli sarebbero tornate utili.
Percorrendo i corridoi, Harry e Ron incontrarono Malfoy, completamente rimesso a nuovo.

Harry: “Cavolo…devo sognare meno spesso…”

Arrivati nella sala comune di Grifondoro, i due amici filarono subito a letto.
Qualche minuto dopo che Harry si fu infilato il pigiama, qualcuno bussò alla porta.

Dean: “Avanti!”

Entrarono due uomini che trasportavano una brandella. Indossavano due camici da infermieri, sui quali vi era un’etichetta con scritto “SIM”.*

Primo infermiere: “Abbiamo ricevuto una segnalazione poche ore fa da un certo Ronald Weasley…chi di voi è Harry Potter?”

Harry sobbalzò. Che volevano da lui?

Secondo infermiere: “Allora?? Dobbiamo controllarvi uno per uno per vedere chi ha la cicatrice sulla fronte???”

Harry, preso dal panico, aveva formato una pozza di sudore freddo ai suoi piedi, ma nessuno se ne accorse. Allora, orgoglioso del suo coraggio da agnello, puntò il dito contro Neville Paciock.

Harry: “È LUI!!!”

Neville: “Cosa??”

Gli infermieri zomparono addosso al paffuto Grifondoro e lo immobilizzarono con una camicia di forza.

Neville: “Che fate?!? Aaaaaaiiiiiiuuuuutttttooooo!!!”

Infermieri: “Calmo…va tuutto bene…”

E lo trascinarono via.

Harry: “Ron…Sei. Un. Deficiente! Volevi mandarmi al manicomio???”

Sopra la testa di Ron comparve un’aureola color oro e sulla schiena un paio di alucce.

Ron: (con voce angelica) “Io non ho fatto niente, Harry…credimi!!”

Harry: “Sì, vabbè…buonanotte, và!!”

E si infilò sotto le coperte.
Durante la notte Harry ci pensò a lungo…’Come hanno fatto quegli infermieri a non riconoscermi alla prima occhiata?!’ Ma soprattutto pensò a quale scusa inventarsi con i professori per avere il permesso di andare a salvare il mondo dalla minaccia di Berluska…

CONTINUA…


* SIM: Servizio Igiene Mentale!
 
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hoshiyo
view post Posted on 9/6/2007, 19:14




Capitolo 5: Un supplente sospetto

Il giorno dopo Harry era un po’ sull’agitato: ora sapeva dove trovare Berluska, nella penisola a forma di stivale…ma come avrebbe fatto ad assentarsi dalle lezioni senza destare sospetti??
Ma soprattutto…che cavolo era la penisola a forma di stivale??
Harry decise di fare un altro salto in biblioteca il più presto possibile…purtroppo in quel periodo era pieno di impegni, un po’ per le varie punizioni che gli rifilavano i professori, un po’ per via del Quidditch e un po’ per la montagna di compiti che si ritrovava ogni giorno.
Quella mattina i Grifondoro si recarono a lezione di Storia della Magia, tenuta dal professore fantasma Ruf, i quali discorsi avevano un portentoso effetto soporifero sugli alunni.
Mentre tutti gli altri schiacciavano il loro solito pisolino durante la lezione, Harry si riempiva la testa di domande…

Harry: ‘Con che mezzo posso raggiungere questa cavolo di penisola a forma di stivale? Ci vado da solo o mi faccio accompagnare?? Devo imparare qualche nuovo incantesimo per tenerlo a bada??? Ridge e Brooke si saranno riconciliati???? AAARRRGGGHHH!!’

K-POW!!!
Dalle orecchie di Harry uscirono minuscole nuvolette di fumo grigio, che andarono addosso al viso di Ron, che stava sonnecchiando nel banco vicino.

Ron: “Sniff sniff…Harry…che cavolo…coff coff…da quando fumi le Marlboro?? Io ti ho sempre visto con le Camel!! Mi hai deluso, Harry…”

Prof. Ruf: (voce mistica)”Potter…coff coff…sei tu che emani questa puzza di fumo? Ti avverto…se ti pesco con una cicca in mano…COFF COFF!!!”

Ron: “Professor Ruf…la tosse la fa dannare??”

Nel frattempo erano comparse due corna sopra la testa del professore e mentre parlava la sua lingua era diventata biforcuta.

Prof. Ruf: “Sì, Weasley…COFF COFF!!! Credo di essere allergico al fumo..COFF COFF!! Anche se non capisco come possa essere possibile visto che sono un fantasma…COFF COFF COFF!!!”

Ron tirò fuori dalla sua cartella un flacone marroncino.

Ron: “Professore…con Bronchenolo ritrova la pace!!”

Prese un cucchiaio che CASUALMENTE si era portato dietro (=rubato) dalla Sala Grande, lo riempì fino all’orlo di sciroppo per la tosse e lo diede al prof. Il fantasma lo afferrò e bevve, mandando a finire tutto il liquido per terra…e grazie, era un fantasma!!
Eppure le corna si ritirarono lentamente e la lingua tornò normale.

Prof. Ruf: “Aah…Grazie, Weasley, mi sento come…rinato!! Cinque punti a Grifondoro!”

Tutta la classe esultò.

Lavanda: “Evvai! Adesso solo 237 punti ci distanziano dai Serpeverde!!”

Neville: “E solo 164 dai Corvonero!!”

Calì: “E solo 102 dai Tassorosso!!”

Prof. Ruf: “Tuttavia…”

Harry aveva già capito cosa passava per la mente del prof…

Prof. Ruf: “Potter…tu puzzavi terribilmente di fumo…mi viene da pensare che tu abbia fumato di nascosto…”

Harry: “Ma no, professore…ero momentaneamente andato in tilt e mi è…esplosa la testa!! Ma io non ho mai fumato in vita mia, giuro!!”

Prof. Ruf: “Ma che siamo nei cartoni animati?! Che assurdità! Cinque punti in meno a Grifondoro!”

Tutti: “GGGGGRRRRRRR…………..DI NUOVO!!!”

Harry uscì dall’aula di Storia della Magia inseguito da un codazzo di Grifondoro molto ma molto incacchiati.
Alla fine, naturalmente, fu acchiappato e pestato.
Poco dopo la classe si recò a lezione di Difesa contro le Arti Oscure.

Harry: “Credo che salterò la lezione…tanto il nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure non c’è mai…chissà cos’ha di tanto importante da fare…”

E se ne andò in biblioteca.
Durante il tragitto incrociò Gazza.

Gazza: “Ragazzo…hai ordinato i Friskies ripieni di carne che ti avevo chiesto??”

Harry rimase un attimo perplesso.

Harry: “Guarda che a me non hai mai chiesto di ordinarti i…Friskies…a proposito…cosa sono??”

Gazza: “Non cercare scuse, Potterino…ricordo benissimo di avertelo detto ieri sera…eri sonnambulo e stavi camminando per i corridoi…non credevo che fossi talmente fesso da non tenerti in mente un’informazione simile…la mia cara Mrs Purr viene prima di tutto!!”

Harry: “Ah, ecco perché stamattina mi sono svegliato con una voglia di croccantini sulla guancia…”

E continuò il suo percorso, lasciandosi dietro Gazza, che cominciò ad imprecare contro di lui.
Nel frattempo la sua cara gatta Mrs Purr, grassa come un otre, rimasta senza mangiare per tre ore, era dimagrita di cinque chili e andava strisciandosi sul pavimento rosicchiando la moquette.
Harry arrivò alla biblioteca e decise di utilizzare subito il computer…stavolta però evitando rogne con Madama Pince.

Harry: “Allora…”penisola a forma di stivale”…invio…”

La ricerca cominciò; Harry notò che ci stava mettendo più tempo dell’altra volta.

Harry: “E che cacchio!!! Ma…questo computer non è un HP!!”

Madama Pince: “Non vedi il simbolo lì sopra, Potter?? Questo è un computer Canon!!”

Harry: “E quello HP che fine ha fatto?”

Madama Pince: “Con i professori abbiamo stabilito che la sigla di una marca non può corrispondere con le iniziali di un alunno…quindi anche questa volta è tutta colpa tua, Potter!”

Harry: “-_________- Capisco…”

Madama Pince: “E poi con Canon you can!”

Harry: “Sarebbe meglio dire che con Canon you sleep…è lentissimo!!! Ho cominciato la ricerca mezz’ora fa…per caso anche questo l’ha preso dalla Mondial Casa??”

Madama Pince: “No, questo me l’hanno dato in omaggio alla Cepu…”

Del Piero: (sbucato fuori dal condotto di aerazione)”Anch’io sono iscritto a Cepu!!”

Madama Pince gli ficcò il suo stupido uccellino (chiuso in una bottiglia di Uliveto) nella bocca e lo rispinse su per il condotto.

Harry: “…Ma chi era??”

Madama Pince: “Niente, uno che fa di tutto tranne il calciatore…torna al tuo lavoro…”

Harry attese un altro quarto d’ora…

Harry: “Zzzz…”

Madama Pince lo prese per una spalla e lo sgrullò.

Madama Pince: “Oh, figlio di Morfeo…il computer ha trovato qualcosa…”

Harry: “Zzz…eh?? Yawn...grazie, Madama...”

Madama Pince: “Come mi hai chiamato?? ’Madama’?? Mica siamo nell’Ottocento!!”

Harry si stropicciò gli occhi e controllò i dati rilevati dal computer.

Harry: “’La penisola a forma di stivale ha una tipica forma a stivale’…grazie, fin qui ci ero pure arrivato!!!”

Madama Pince: “È un computer predisposto ad aiutare anche quelli più idioti…”

Harry: “’…luogo famoso per la sua produzione di arance e limoni, le acciaierie di Terni, la pizza, la pastiera napoletana, il Colosseo’…ma non ha un nome questo stupido posto?!”

Harry continuò a leggere gli appunti come se fossero scritti in aramaico antico.

Harry: “’…terra originaria di Michelangelo, Sandro Botticelli, Francesco Petrarca e…Vasco Rossi??’ Ah, ma allora potevate dirlo subito che la penisola a forma di stivale è l’Italia!!!”

E stampò quelle preziosissime informazioni tutto contento. Finalmente sapeva dove avrebbe dovuto dirigersi per trovare Berluska!!

Harry: “Ehi, è già passata un’ora? La lezione di Difesa contro le Arti Oscure dev’essere terminata… è meglio che mi sbrighi, non è il caso di saltare anche Trasfigurazione…”

Detto ciò corse via dalla biblioteca diretto all’aula della professoressa Mc Grannitt. Forse i suoi compagni si trovavano già lì…
Quando arrivò, infatti, lì trovò seduti ai loro banchi, in attesa. Harry notò che tutti loro avevano un’espressione estasiata, con gli occhi che brillavano, come se fossero appena tornati da una vacanza in Paradiso.

Harry: “Com’era la lezione di Difesa contro le Arti Oscure? Sinceramente sono un po’ pentito di averla saltata…”

Harry incrociò le dita dietro la schiena.

Ron: “Ti sei perso la migliore lezione di Difesa contro le Arti Oscure che Hogwarts abbia mai visto, Harry!! È stata supermegastrepitosa!!”

In quel momento entrò la professoressa Mc Grannitt.

Prof.ssa Mc Grannitt: “Buongiorno, ragazzi. Oggi faremo…ma…signorina Brown…cos’ha?”

Lavanda Brown stava singhiozzando silenziosamente con il viso nascosto tra le mani.

Calì: “La perdoni, professoressa…il fatto è che…tornare alla vita di tutti i giorni è…difficile…”

Lavanda emise un gemito.

Dean: “A…a noi è successa…la stessa cosa…”

Neville: “È un chiodo fisso…”

Mc Grannitt: “Ragazzi, volete spiegarmi cosa vi succede??”

Lavanda: “Scusi…è che non riesco ad abituarmi… …io…io devo tornare in quell’aula…”

Ron: “Un’altra lezione di Difesa contro le Arti Oscure…io…la rifarei subito!!!!”

Lavanda si alzò in piedi di scatto.

Lavanda: “IO DEVO TORNARCI!!!”

Tutta la classe imitò il suo gesto e corsero via dall’aula con foga.

Prof.ssa Mc Grannitt: “Fermi!! Dove andate??”

E si mise a rincorrerli. Anche Harry voleva scoprire dove stessero andando i suoi compagni, così si unì nella corsa frettolosa della professoressa.

Harry: “Ma…perché sono tornati nell’aula di Difesa contro le Arti Oscure??”

La professoressa Mc Grannitt era molto seccata. Guardava la porta chiusa dell’aula con disprezzo.

Prof.ssa Mc Grannitt: “Umphf…dev’essere tutta colpa del nuovo supplente…”

Harry: “Ehm…supplente?”

Prof.ssa Mc Grannitt: “Sì, sostituisce il professor Brooklyn...è un fricchettone con i capelli neri, lunghi, legati in una coda...uno di quei tipi tutto muscoli e niente cervello, alto due metri e mezzo... non mi è mai piaciut…”

Harry: “E’ LUI!!!”

Prof.ssa Mc Grannitt: “Potter! Non si urla nei corridoi!! Cinque punti in meno a Grifondoro!”

Ma Harry non l’aveva sentita…ne era sicuro…il nuovo supplente di Difesa contro le Arti Oscure…era BERLUSKA!!!!!!

CONTINUA…


Capitolo 6: Solitudine

Sì, ormai Harry ne aveva la certezza…il supplente di Difesa contro le Arti Oscure era Berluska!! La sua rabbia esplose provocando irrimediabili danni e bruciature alle statue del corridoio.

Harry: “Bastardo!! Si è intrufolato a scuola per far rimbecillire ancora di più i miei amici!!”

Era così furibondo…ce l’aveva sotto il naso e non se n’era accorto! Come si sentiva stupido…

Coscienza di Harry: “Harry, caro…non fartene una colpa…come potevi sapere…”

Harry la afferrò per la collottola e la scaraventò lontano, intimandole di chiudere il becco.
In quel momento si formulò un pensiero nella sua mente…

Harry: “Ma se è il nuovo supplente…questo vuol dire che è stato Silente ad assumerlo!! Come ha potuto?!”

E decise di andare a parlare con lui di persona, piantando in asso la professoressa Mc Grannitt che nel frattempo si era unita con gli altri studenti a seguire l’affascinantissima lezione di Difesa contro le Arti Oscure.

Harry: “Andiamo bene…è partita pure questa…”

Corse via diretto all’ufficio del preside. Durante il tragitto parlottava fra sé e sé e così facendo riconfermava la reputazione che si era fatto a scuola: malato di mente in libertà.

Harry: “Non ci vedo chiaro in tutta questa storia…questa faccenda mi puzza…”

Pix: “Ci credo, Potterino mattarellino…ti ho appena tirato una Caccabomba sugli occhiali!!! Uah ah ah ah ah ah ah ah ah ah!!!”

Harry ritornò in sé e focalizzò le parole di Pix.

Harry: “Che diavolo…sniff sniff…BBBLLLLEEEEEEEAAAAAAAHHHHHHHHH!!!”

I suoi occhiali erano frantumati e i suoi capelli e la sua divisa puzzavano di…ehm…avete capito…

Harry: “AAAAAAAARRRRRRGGGGGGGHHHHHH!!! SENTI COME PUZZO DI M**** (obbligata censura indetta dalla Mediaset)!!!!! IO DEVO ANDARE DA SILENTE, PORCO CANE!!! Ehi, ma…Aspetta un attimo…”

Harry guardò per terra…ai suoi piedi giacevano innumerevoli pezzetti di vetro…i resti dei suoi occhiali rotondi (terribilmente fuori moda, aggiungo…NdVersace).

Harry: “Va a quel paese, Versace!! I MIEI RAY-BAN!!! NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!! Questa me la paghi, criminale di un Polergeist!! FILIPENDO!!!!!”

Dalla bacchetta di Harry scaturì una fortissime luce blu elettrico che andò a finire dritta sul cavallo di Pix, che venne sbattuto al muro provocando un buco nell’intonaco che avrebbe fatto invidia a tutti i bazooka del mondo.

Pix: (mentre veniva scaraventato fuori dall’edificio per la forza d’attrito) “CtpOH3o!!!!!! (linguaggio dei Poltergeist. Traduzione: che la più devastante delle aerofagie possa spedirti in orbita costante nei cieli della grande madre Russia affinchè le orde tartare possano scambiare la tua carogna per la stella mattutina! Amen!)

In quel momento arrivò Gazza (mitico!), tutto trafelato. Guardò il buco con gli occhi esageratamente scoppati. O______O

Gazza: “Wow…eppure gliel’avevo detto a Pix di non usare il Cillit Bang per levare quella macchiolina di muffa sul muro!! Comunque ora so che è vero che Cillit Bang è l’esplosione contro lo sporco! Ah, ma quando torna mi sente!!”

E si allontanò bollendo di rabbia, tanto che dovette placarsi spruzzandosi addosso il contenuto di un estintore. Prima di fare ciò, però, alcuni studenti avevano avutro la premura di cuocersi due uova al tegamino sulla sua pelata calda.

Harry raccolse da terra i cocci, tirò fuori la bacchetta e la puntò su di loro.

Harry: “Oculus reparo!”

Gli occhiali tornarono come era prima; Harry se li rimise sul naso e continuò il suo cammino verso l’ufficio di Silente.
Ma allora se bastava un incantesimo per rimetterli in sesto perché ha fatto tutta quella scenata? Eh, i misteri della vita…

Harry: “Occavolo…E adesso come faccio a levarmi questa puzza di dosso?!”

Britney Spears: “Tieni, usa il mio profumo! Vuoi osare??”

Harry: “In questi anni ho osato fin troppo…comunque grazie!”

Prese il flaconcino dalle mani della cantante e se lo versò addosso. Puzzava più di prima.
Dopo qualche minuto il nostro eroe giunse finalmente davanti al gargoyle che impediva l’accesso di estranei nell’ufficio del preside.

Gargoyle: “Parola d’ordine?”

Harry: “Fammi passare, rompiscatole!!! Grooarr!!”

Harry sferrò un pugno sui denti della statua, facendosi un male boia.

Harry: (zompettando)”AAAAHHHHHIIIIIIIAAAAA!!! Che male!!!”

Trio monnezza: (direttamente da sotto una mattonella del pavimento) “Se c’è Aia c’è gioia!!! Dehihohu!!”

Harry: “Ma zitti!! Idioti!”

E mise un piede sulla mattonella, schiacciando il nostro trio monnezza. (Nooo! NdFanTrio)

Gargoyle: “Ragazzo…non credevo fossi così deficiente…sono di pietra, sai? Il professor Silente mi ha comprato direttamente dal set del film della Disney “Il gobbo di Notre Dame”! Oltretutto ogni mattina ho la premura di utilizzare il Colgate Herbal…per denti sani e forti!!! Se lo dice un castoro dev’essere vero per forza! E credimi…hai beccato il mio punto più duro!! Uah ah ah ah!! Allora…parola d’ordine?”

Harry: (ancora massaggiandosi la mano cresciuta a dismisura) ”E va bene, mi arrendo…ehm… vediamo…sorbetto al limone?”

Gargoyle: “Puoi fare di meglio…”

Harry: “Ehm…allora sarà…piuma di fenice?”

Gargoyle: “Puoi fare di meglio…”

Harry provò e riprovò, ma non riusciva a capire quale fosse la parolina magica. Ad ogni tentativo, il gargoyle lo guardava con un sorrisetto maligno e ripeteva “Puoi fare di meglio…”

Harry, al quarantottesimo tentativo, senza più un filo di voce e senza idee, imprecò.

Harry: “Ma insomma!! È un quarto d’ora che cerco di entrare qui dentro!! E poi vuoi smetterla di ripetermi ‘puoi fare di meglio’? Mi dai sui nervi…ehi…”

DING!! Lampadina sulla testa di Harry.

Harry: “Senti un po’, Hugo(ormai avevano preso confidenza)…per caso la parola d’ordine è…’puoi fare di meglio’???”

Hugo: “Sono tre ore che cerco di suggerirtelo!! Prego, passa pure!”

Si spostò da un lato, rivelando delle scale circolari che conducevano all’entrata dell’ufficio del preside.

Harry: “Wow! Era così semplice?? Thank you!!”

Hugo: “Come hai detto? Non ti ho capito, io sono francese…”

Ma Harry ormai non lo sentiva più. Aveva già salito le scale a chiocciola e aveva bussato alla botola dell’ingresso.

Harry: “Ehm…permesso? Professor Silente, è qui?”

Silente: “Ah, Harry, sei tu…vieni, vieni pure…stavo riscaldando l’acqua per il tè…”

Silente stava chino su di un fornelletto a gas da campeggio.

Silente: “Eeh…la tecnologia ha fatto passi da gigante…pensa che fino all’anno scorso per farmi un tè usavo accendere il fuoco mediante lo sfregamento di due bastoncini! Mi sono modernizzato, non trovi?”

Harry: “Ehm…se lo dice lei, professore…”

Ma a dire il vero non ne era molto convinto.

Silente: “Ecco, l’acqua bolle! Vuol dire che ha raggiunto i cento gradi, lo sapevi, Harry? Guarda tu stesso…immergi il mio termometro Oregon Scientific nell’acqua e osserva, se vuoi le prove!”

Harry preferì non fare quello che gli aveva detto il vecchio…mica era un ragazzino!! Non poteva comandarlo a bacchetta!!! E poi…il comportamento del preside non lo convinceva…c’era qualcosa di strano nelle sue parole.

Mentre Harry era assorto nei suoi pensieri, Silente gli mise sotto gli occhi una scatoletta di cartone.

Silente: “Scegli il filtro che preferisci, Harry…ne ho di tutti i tipi e di tutti i gusti! Nei miei tanti viaggi ho imparato ad apprezzare i tè di ogni popolo! Bla bla bla bla…Così ho incominciato a collezionarli!”

Harry: “Zzz…oh…sì, professore, grazie…”

Prese una bustina a caso dalla scatoletta e la immerse nella tazza piena d’acqua facendogli fare su e giù.

Silente: (con accento tipicamente inglese) “Oh, Harry, sei sempre stato così sportiiivoo…”

Harry lo guardò con un’aria enigmatica e con gli occhi leggermente scoppati. o____o

Harry: “Non capisco cosa…EHI! Cosa succede?? Aiuto!!”

Il tè nella tazza di Harry si era trasformato in un tornado e aveva risucchiato il ragazzo.

Silente: “Ah, vedo che hai scelto l’Estathe…ha un gusto che ti rapisce!”

Harry venne sputato fuori dal vortice e andò a finire sul pavimento.

Harry: “Splut…coff coff…comunque è buono…e a lei piace, professor Silente?”

Silente stava sorseggiando molto rumorosamente il suo tè con le labbra rugose incollate al lato sbeccato della sua tazza.

Silente: “Sluuuuuurp…AAAAHHHH…me gusta, me gusta, ah ah ah ah ah!!!”

Quadro alla parete: “Eh, già…si sente quando è Estathe!!! Tuttuturutturu!!!”

Harry: “Oh, santo Piripillo…”

Silente poggiò la tazza sul piattino.

Silente: “Allora, Harry…di cosa volevi parlarmi?”

Harry era talmente sconvolto dal comportamento del preside che gli era passato di mente il motivo della sua visita. Non poteva fare a meno di pensare che…anche lui era stato contagiato da Berluska!!!

Harry: “Ah, già…bè, professore, volevo chiederle perchè ha deciso di assumere quel fricchettone con i capelli lunghi come supplente di Difesa contro le Arti Oscure…”

Silente ci pensò un attimo.

Silente: “Quale suppl…ah, ma sì! Ho capito a chi ti riferisci…bè, sembra un ragazzo così responsabile e attento alle esigenze degli alunni…mi ha chiesto se c’era un posto per lui così l’ho mandato a fare supplenza. E poi se ho assunto il cantante delle Vibrazioni perché non potevo assumere anche il signor…il signor…oh bella…non gli ho chiesto il nome! Dove sono le mie pillole per la memoria?? Cavolo…non mi ricordo più dove le ho messe!!”

Harry non poteva credere a quello che aveva appena sentito…anche Silente era rimasto vittima dell’influsso di quell’infame!! Si sentì molto molto scoraggiato…era l’unico che potesse aiutarlo!! Ormai solo lui aveva ancora la ragione!

Harry: “Bè, professore…io me ne vado…mi dispiace non potermi trattenere di più ed aiutarla nella sua ricerca ma ho lezione di Pozioni e se non arrivo puntuale Piton mi crocchia!”

Silente: “Sì, certo, vai…ehi, ma chi ha parlato? Harry?! Ma quando sei entrato??”

Harry affrettò il passo mentre usciva.
Scese le scale facendo lo scivolo, salutò Hugo e si incamminò verso l’aula di Pozioni.
L’attenzione di Harry fu attirata dal corridoio del primo piano: era affollatissimo, pieno di studenti e professori.

Harry: “Cos’è successo?? Le tubature dei bagni sono esplose un’altra volta? Ma…chi è che sta parlando al microfono?”

Qualcuno stava tenendo un discorso sui massimi sistemi e la sua voce era enormemente amplificata.
Dando gomitate a destra e a manca, Harry si fece largo tra la folla fino ad arrivare in prima fila. Alzò gli occhi e vide che sulla parete era stato fissato un gigantesco schermo ultra piatto all’ultimo grido che trasmetteva una faccia…una faccia brutta e maligna…una faccia contornata da capelli lunghi e neri…una faccia…vabbè insomma si è capito, era Berluska!! Era impegnato in un discorso che aveva ipnotizzato tutta la folla lì presente, attentissimi alle sue parole.

Harry: “Cosa vi prende? Perché state ascoltando quel pazzo??”

SBAM!
Legnata sulla testa di Harry.

Piton: “Chiudi il becco, Potter…sto ascoltando il nostro Capo Supremo! Che la legnata ti sia di lezione! E inoltre ti levo altri cinque punti!”

Harry: “Ahi…stavolta la sua mazzata è stata più dura del solito…ha cambiato legno, vero?”

Piton: “Sì. È un pezzo di Listone Giordano…lo chiameresti semplicemente parquet? Non credo, dopo aver visto il bernoccolo che ti è venuto… E ora ti ripeto…chiudi quella fogna di bocca!!”

Harry non aveva intenzione di stare ad ascoltare il “supplente”, così se ne tornò al dormitorio. Era a pezzi…si era reso conto di essere solo…solo nella lotta contro il nemico. Stavolta non poteva nemmeno contare sull’aiuto dei suoi migliori amici Ron ed Hermione.
Dopo quattro ore arrivarono gli altri Grifondoro, tutti euforici.

Ron: “Wow, che discorso! Lui sì che sa come si parla!!”

Seamus: “Già, di solito i discorsi mi annoiano, invece il suo mi ha aperto gli occhi!”

Neville: “È stato davvero interessante! Però…yaawn…sono piuttosto stanco… voi no?”

Dean: “Sì! Anch’io sono stanco…me ne vado a dormire, così domattina potremo andare a lezione di Difesa contro le Arti Oscure prima di tutti gli altri! Non vedo l’ora di tornarci!”

Ron: “Anch’io me ne vado a letto…peccato che domani pomeriggio se ne debba andare…”

Harry sobbalzò. Nuova lampadina sulla sua testa. DING!!
Il giorno dopo…-l’aveva deciso sul momento-…l’avrebbe seguito nel suo covo!!!
Il ragazzo si mise sotto le coperte pensando su ciò che avrebbe fatto una volta trovatoselo di fronte.
Stavolta però lo avrebbe affrontato da solo…
Non gli era venuto in mente, però, che c’era un’altra persona che non era stata colpita dall’incantesimo lanciato da Berluska…anche se forse non era la più adatta per quella missione…

CONTINUA…


Capitolo 7: Ci avviciniamo!

La mattina dopo Harry si alzò di buon’ora, si vestì e scese a fare colazione senza neanche aspettare i suoi compagni di stanza.

Harry: “Non ho nessuna intenzione di sorbirmi i loro attacchi di pazzia anche durante la colazione…tsk!”

Harry raggiunse la Sala Grande, già piena zeppa di studenti seduti ai loro rispettivi tavoli. Li imitò, sedendosi al tavolo di Grifondoro, completamente vuoto, eccetto i fratelli Canon con la loro inseparabile macchina fotografica. Appena videro Harry gli corsero incontro e si posizionarono ai suoi due lati, bloccandolo in 2mq di area.

Colin Canon: “Ccciao, Harry!!! Posso farti una foto ora che hai una faccia così incavolata??”

Harry: “Ok…te lo concedo, prima di spedirti nella stratosfera…”

Harry avrebbe voluto rimanere solo con i suoi pensieri per escogitare uno dei suoi infallibili piani su come seguire Berluska nel suo covo. Ma immancabilmente gli si presentava qualche rompiscatole che gli prendeva circa mezz’ora del suo tempo.

Colin Canon: “Grazie mille, Harry!! Questo sarà un modo perfetto per sperimentare la mia nuova macchina fotografica corredata di stampante!!”

CLICK!!

Colin Canon: “Ecco…tra pochi minuti uscirà la fotocopia!"

Harry si era beccato un flash da 190 watt dritto in mezzo agli occhi e cominciò a stropicciarseli con i pugni chiusi.

WWWWIIIIIIIIIRRRRRRRR…TRRRRUU…

Colin Canon: “Eccola qui! Wow, è fantastica! Complimenti, Harry! Sei molto fotogenico!!”

Porse la foto ad Harry, che la afferrò velocemente con una mano. Mise a fuoco la sua immagine.

Harry: ‘Mio Dio…disgustoso…che faccia da pesce…e guarda qui che occhiaie…’

Colin Canon: “Allora, Harry…non dici niente??”

Harry: “Ehm…carina.”

Colin Canon: “Uaahh!! Allora ho fatto davvero bene a farmi mandare da mio padre il nuovo modello di macchina fotografica! Certo, mi ha tolto la paghetta per sei anni, però ne è valsa la pena, vero Dennis?”

Dennis Canon: “Eh, sì! Sono proprio contento!”

Harry: “Fatemi capire…siete voi quelli che producete i prodotti Canon??”

Colin Canon: “Certo!! Sono contrassegnati dal nostro cognome!”

Dennis Canon: “With Canon…you can!!”

Harry: “Questa frase mi pare di averla già sentita...e non mi era piaciuta affatto...”

In quel momento dalle finestre entrarono centinaia di gufi che reggevano tra le zampe pacchi e pacchetti. Harry, che da poco si era abbonato a “La Gazzetta del Profeta” (ogni settimana regalava un nuovo numero del manga di Ranma ½), si mise a cercare con gli occhi la sua civetta bianca Edvige.

Harry: “Ma dov’è? Sta a vedere che anche stamattina si è fermata a parlare per strada con Tom & Jerry…”

Qualche minuto dopo la civetta entrò nella Sala Grande e planò sul succo di zucca di Harry.
Era piena di graffi ed escoriazioni.

Harry: “Hai fatto di nuovo a botte con Tom, eh?”

Edvige distolse lo sguardo.

Harry: “Bè, dopo ti porterò da Madama Chips…dammi “La Gazzetta del Profeta”, per favore…”

Edvige tese la zampa e Harry gli sfilò il giornale, anch’esso ridotto malaccio.

Harry: “Mi hai cagato sul manga di Ranma ½!!! Brutta bacarospaaa!!!”

Edvige(miracolosa ripresa) schizzò via dopo aver fatto la linguaccia(?) ad Harry.

Harry: “Stasera ti mangio con contorno di patate!!! Rrraugggh!!!”

Dopo essersi leggermente ricomposto (la sua reputazione ne avrebbe risentito!) spiegò la prima pagina del giornale. Era piena zeppa di pubblicità e messaggi promozionali.

Harry: “Oh, no…l’influenza di quel mostro si sta espandendo sempre di più!! Comunque io volevo leggere del tour dei Green Day…Che vuoi che me ne freghi di ‘sta roba…”

In quel momento entrarono nella Sala Grande Ron, Hermione, Seamus ecc. e si misero seduti con Harry al tavolo dei Grifondoro.

Ron: “Buongiorno Harry! Sai che sei un bastardo? Perché non ci hai aspettato?”

Harry: “Ehm…perché…dovevo…ehm…fare una ricerca in biblioteca!”

Ron: “Sai che ultimamente sei diventato un secchione? Trascorri la maggior parte del tuo tempo in biblioteca! Di questo passo potrai competere con Hermione!

Hermione già fremeva di gelosia.

Hermione: “Nessuno può studiare più di me…ho faticato come una dannata per entrare nel Guinness dei Primati!!”

Seamus: “Bleah! Harry, ma…cos’è quello schifo nel tuo piatto??”

Harry: “Di cosa stai parland…BLEAH!!!”

Nel piatto delle salsicce al bacon di Harry vi era adagiato un ratto morto.

Harry: “Ron…hai per caso una carabina nel tuo baule?? Sai, dovrei sparare alla mia civetta…”

Ron: “Sì, credo di averla…dopo vado su a controllare…”

Harry: “O______O GULP!!”

Ron: “Dai, Harry, non prendertela…prendi una caramella!”

Harry: “Non mi piace mangiare caramelle di prima mattina…”

Ron: “Ma queste sono caramelle Haribo!”

Harry: “E allora?”

Ron: (canticchiando) “Haribo è la bontà che si gusta ad ogni età!!”

Harry: “Ehm…e va bene, dammele, così almeno te ne stai zitto…”

Agguantò l’intero pacchetto di Haribo e se lo ficcò nella tasca dei pantaloni.

Harry: “Bè…in fondo non sono male…sono quelle gommose alla Cola…”

Qualche minuto dopo i Grifondoro si recarono a lezione di Cura delle Creature Magiche.

Hagrid: “Bella, regà!! Oggi dovrete curare queste Tartarughe Sputafuoco che c’ho qui… siccome domani partono per l’Egitto, hanno bisogno di vaccinarsi per evitare brutte malattie! Sta a voi fargli la puntura…mi raccomando, sul sederino…buona fortuna! Ah, spero che nessuno di voi vada a finire incenerito!”

Tutti: “Oh, no…che due scatole…”

Harry tirò fuori dalla borsa la siringa e guardò la sua Tartaruga Sputafuoco.

Harry: “Ehm…dov’è che sta precisamente il sedere di questo coso?”

La sollevò da terra e cominciò ad osservarla da ogni angolazione. Ad un certo punto…
PROT!!!

Harry: “Coff coff…credo che il sedere sia questo…mamma mia…ieri sera deve aver mangiato una cuccuma di fagioli…”

Accanto a lui, Ron aveva appena terminato il suo lavoro.

Ron: “Fatto!!!”

Tartaruga di Ron: “Già fattooo????”

Harry: “Wow Ron! Sei davvero in gamba!”

Ron: “Già…tutto grazie al mio ago Pic Indolor!!”

Harry: “Io veramente mi riferivo al fatto che tu sia riuscito a far parlare la tua tartaruga…bè, pazienza…”

Harry prese la mira e infilò la siringa col vaccino sul sederino della tartaruga.

Tartaruga: “AAAAAAARRRRRRRGGGGGGGHHHHHHH!!!! DOLORE!!! Questa me la paghi molto cara! FSSSHHHH…”

La bestia lanciò un attacco lanciafiamme sulla mano di Harry, carbonizzandola.

Harry: “AHIOOO!!!”

Trio Monnezza: “Se c’è Aia c’è gioia!! AH AH AH AH AH!!!”

Harry: “Ho detto ahio!!! Imbecilli!!”

Trio Monnezza: “Cavolo…abbiamo sbagliato!!! Dobbiamo fare più allenamento…”

Tartaruga: “Non era un ago Pic Indolor, vero?”

Harry: “Ehm…veramente no…qui dice che è un ago ‘Avvocato del Diavolo’…”

Hagrid: “Harry…all’inizio dell’anno l’avevo detto di comprare una siringa Pic Indolor! Sono contento che la tua mano si sia carbonizzata, che ti serva di lezione per il prossimo anno! Guarda come si fa…”

Il mezzo gigante tirò fuori dalla sua tasca la sua siringa e iniettò il vaccino alla tartaruga di Harry, che non fece alcun lamento.

Tartaruga: “Per fortuna che c’è Pic!!!”

Hagrid: “Visto? Non era diffic…”

Hagrid fu interrotto dall’arrivo di Justin Finch-Fletchey (bel nome), tutto di fretta e sudato come un porco.

Justin: “Anf anf…ammazza che corsa…anf…presto, ragazzi. Sbrigatevi! Anf…il supplente di Difesa contro le Arti Oscure -anf- sta tenendo il suo ultimo discorso prima della sua -anf- partenza definitiva!”

Tutti: “COOOOOOSSSSSAAAAAA??? ARRIVIAMOOOOO!!!”

L’intera classe di Grifondoro, compreso Hagrid e le tartarughe, corsero via insieme a Justin, montando addosso ad Harry che nel frattempo era rimasto inginocchiato a terra.

Harry: “Aah…che botte…guarda qua che roba…la mia divisa è piena di pedate! L’avevo appena ritirata dalla tintoria! Bè, non è il momento di pensare a questo…devo trovare il modo per seguire Berluska nel suo covo senza destare sospetti!!”

Raggiunse il corridoio del primo piano, dove Berluska stava tenendo il suo ultimo discorso.
Nel frattempo Harry si stava scervellando.

Harry: “Vediamo un po’…dovrò portarmi il mantello dell’invisibilità…ma non posso prendere la Firebolt perché non ho più fatto benzina e il distributore più vicino sta a 50 km da qui…come posso fare? Mumble mumble…”

Mentre pensava Harry stava camminando avanti e indietro con gli occhi bassi. Ad un certo punto… SBAM!!
Harry urtò qualcosa e cadde a terra.

Harry: “Ahi, che botta…ma che cavolo…”

Alzò gli occhi e vide con chi era andato a scontrarsi…Luna Lovegood.

Harry: “Ah…sei tu, Luna…scusa se ti sono venuto addosso…”

Luna: “Non ti preoccupare…sto bene. Stavo pensando ai fatti miei…”

Harry: “Ah, ok. Allora...ehi!!”

In quel momento a Harry venne in mente una cosa: Luna non era stata colpita dall’incantesimo di Berluska!! Non era solo!!

Harry: “Luna…tu non sei stata colpita dalla luce verde, vero?”

Luna ci riflettè 10 minuti.

Luna: “Ehm…no, infatti…mi trovavo nel bagno del mio dormitorio quando è successo.”

Il viso di Harry si illuminò.

Harry: “Fantastico!! Allora tu verrai con me al covo di Berluska! Lo sconfiggeremo così i nostri amici torneranno normali!!”

Luna: “Wow!! Dai!! Ganzissimo!! Chissà quali terrificanti creature incontreremo! Sarà un buon salto di qualità per le vendite de “Il cavillo”! Non vedo l’ora!”

Mentre pronunciava la frase, Harry cominciò a pentirsi di aver chiesto a Luna di accompagnarlo. Ma ormai il danno era fatto…

Harry: ‘Che mi è saltato in mente?? Che cretino…ma perché al posto di Luna non poteva esserci Mike Tyson?’

Luna: “Aspetta…vado a prendere qualcosa in camera!”

Dopo qualche minuto Luna tornò con in mano una valigia molto capiente, ricoperta di adesivi che riportavano le scritte “Rome”, “Paris”, “Athens”, “New York”…
Harry la guardò con gli occhi scoppati. O_____O

Harry: “Ma sei scema?? Mica stiamo andando in vacanza!!! Questa missione non è un viaggio di piacere! Riporta subito questa roba in camera tua!”

Luna: (molto indignata) “Ah, no! Al mio bikini con le campanelle non rinuncio! Pensa che suona davvero!”

Harry: “Vabbè…fa un po’ come ti pare…io non voglio assumermi le responsabilità se ci succederà qualcosa di brutto…”

Un’ora più tardi Berluska terminò il suo discorso accompagnato da una marea di applausi della folla. Scese dal palco, seguito dalle sue guardie del corpo, ed entrò in una porticina sul retro.

Harry: “Dove sta andando? Così rischiamo di perderlo di vista!”

Luna: “Credo che stia andando al parcheggio…non è la sua macchina quella lì fuori?”

Harry guardò fuori dalla finestra; una Smart color blu metallizzato tutto scrostato era parcheggiata davanti al portone della scuola.

Harry: “Furbo…vuole confonderci le idee…ma io non ci casco!! Ecco come faremo…ci infileremo sotto la macchina così non ci scoprirà!”

Luna: “Ma io mi sporcherò tutta!! Waaaah!!!”

Nel frattempo i professori avevano cominciato a richiamare i rispettivi alunni.

Prof. ssa Mc Grannitt: “Grifondoro da questa parte…è ora di tornare a lezione! Potter, anche tu, forza!”

Harry: “Professoressa, posso avere il permesso di andare a salvare il mondo?”

Prof. ssa Mc Grannitt: “E va bene…ma non fare troppo tardi!”

Harry prese Luna per un braccio e la trascinò fuori dall’edificio.
Il ragazzo si accucciò sotto la microscopica macchina, si sfilò la cintura, la fece passare intorno al tubo di scappamento e se la riallacciò nuovamente alla vita.

Harry: “Perfetto…così non dovrò avere problemi durante il tragitto! Luna…ora tocca a te!”

Luna: “Non è che potrei mettermi sul sedile posteriore, eh? Lì sotto è così brutto…”

Harry avrebbe voluto sferrargli una cinghiata sulle gambe. Non lo fece perché dopo avrebbe dovuto ricominciare quel lavoro daccapo.

Harry: “Allora…cerca di capire quello che ti dico perché non lo ripeterò due volte…1) Se tu facessi una cosa del genere Berluska ci scoprirebbe subito e 2) La Smart ha solo DUE posti!!! Ora chiudi il becco e infilati qui sotto con me!!!”

Luna: “E va bene, ve bene…come sei suscettibile, però…”

Si sdraiò per terra e fece quello che aveva fatto Harry, utilizzando però i fili del clacson per legarsi al motore perché in tutta la sua vita non aveva mai posseduto una cintura.

Harry: “Idiota! Così si insospettirà!”

Luna: “Vuol dire che il clacson glielo suoneremo noi quando ci pare!”

Harry: “Zitta…sta arrivando qualcuno!”

I due ragazzi, bloccati là sotto, potevano solo sentire i rumori dei passi.

Prima voce: “Sono stanco…andiamo subito a casa, Smithers…”

Harry: ‘È lui!’

Seconda voce: “Sì, signore…”

I due misteriosi individui montarono in macchina e misero in moto.
Uno sbuffo di smog andò dritto sulla faccia di Harry, che fece di tutto (compreso un doppio salto mortale) per cercare di non tossire.

Prima voce: “Come mai sento la macchina così…appesantita?”

Seconda voce: “Sarà la strana umidità di questo posto.”

Prima voce: “Sì, probabilmente hai ragione…”

La macchina accelerò, lasciandosi la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts alle spalle.

Harry : (sottovoce) “Ce l’abbiamo fatta!!!”

Luna: “Che? Non ho sentito!!”

Harry le infilò nell’orecchio l’apparecchio Amplifon che gli aveva dato Angelina, poi sorrise contento…finalmente stava per raggiungere il covo di Berluska!!!

CONTINUA…

Capitolo 8: Un viaggio piuttosto movimentato

Harry doveva ammetterlo…quella posizione era veramente scomoda. Inoltre aveva dimenticato di passare al bagno prima della partenza improvvisata.

Harry: “Forse era meglio fare come dicevi tu, Luna…dovevamo cercarci una sistemazione migliore…eh eh!! Come se fosse facile non farsi scoprire! Vero?”

Luna: “Zzzz…”

Luna stava dormendo saporitamente, con la testa ciondolante all’indietro e le braccia struscianti sull’asfalto.

Harry: “ ù______u Andiamo bene…”

Decise di non svegliarla, così almeno non sarebbe uscita fuori con una delle sue stupide battute. Chissà…magari stava sognando una colonia di Nargilli.

Harry: “Come cavolo riesce a dormire in quella posizione?! È…è tecnicamente impossibile!!”

Luna: “Zzzz…Rooonf…”

Harry: “Perfetto…russa pure!! Bè, tanto non ci posso fare niente…cerchiamo di goderci il viaggio, vecchio mio…”

Harry si accomodò alla meglio e incrociò le braccia, in attesa dell’arrivo della macchina nel covo di Berluska.

Harry: “Sì, però…quand’è che arriviamo??”

Per passare il tempo, il nostro eroe si mise a fantasticare sui vari attacchi che avrebbe potuto utilizzare contro il suo nuovo nemico.

Harry: “Vediamo…potrei fare uno zompo di otto metri e sferrargli una potentissima onda energetica…ma dopo mi consumerei troppo…no, lasciamo stare…Ci sono!! Userò le mie tre spade e lo ridurrò in fettine!! Ah, no…le ho lasciate nel dormitorio…dannazione…mumble mumble…”

Harry trascorse una mezz’ora buona a pensare ad attacchi già contrassegnati dai copyright. Poi Luna grugnì e aprì gli occhi.

Luna: “Buongiorno…”

Harry: “Oh, alla buon’ora! Mi hai russato sull’orecchio destro per un’ora intera!! Si può sapere come diavolo hai fatto ad addormentarti in un momento simile?!”

Luna: “Scusa, ho le adenoidi…non è colpa mia se russo…comunque non è stato poi così difficile addormentarsi…ho chiuso gli occhi, ho sgombrato la mente da ogni pensiero e…ecco qua! Piuttosto…mi hai preparato la colazione?”

Harry: “Ma che colazione del piffero!! Mi dici come facevo a muovermi, incastrato qui sotto?!”

Luna: “Uff…quanto la fai lunga…dove siamo, in questo momento? Siamo già arrivati a destinazione?”

Harry: “No…credo che ci voglia ancora un bel po’ di tempo prima di arrivare…non vedo l’ora di scendere da qui…”

Luna: “Speriamo che ci sia qualche posto in cui fare il bagno!! Ho una voglia matta di distendermi a prendere il sole!! Guarda come sono bianca…”

Harry: “Ma ti pare il momento di pensare a queste cose?! Sei davvero stupida!! E poi è impossibile che tu riesca a fare il bagno durante la missione!!”

Luna: “Mi sembri un dittatore…lasciami i miei spazi ricreativi!! Sei sempre così…geloso!!”

Harry: “Parli come se stessimo insieme…”

Luna: “Perché, non stiamo insieme??”

Harry: “Certo che no!! E adesso…chiudi il becco!!”

Luna mise il muso e si girò dalla parte opposta di Harry, indispettita. Invece Harry fu attraversato da una scarica di brividi al pensiero di come sarebbe la sua vita se si fidanzasse con Luna.

Harry: “OMMIODDIOOOOO!!!”

Nel frattempo la Smart aveva imboccato l’autostrada principale e accelerò rapidamente.

Berluska: “Guarda là, Smithers…cosa dicono quei cartelli? Non riesco a vederli bene…”

Smithers: “Ci avvertono che tra 50 m bisognerà rallentare a causa di alcuni dossi artificiali…Pare che balleremo un tantino, signore…”

Infatti, dopo 50 m, Smithers premette il freno della macchina.

Harry: “Ehi, che succede? Perché stiamo rallentando? Non è possibile che siamo già arrivati…”

*Primo dosso* TONK!!!

Harry: “AAHIIIII!!! Che dolore incommensurabile sulla capoccia!!! Ma che cavolo…”

*Secondo dosso* TEEENGGG!!!

Harry: “Aaaahhh!! Di nuovo!! Che botta!!!”

*Terzo dosso* SBAM!!

Harry: “Auch!! Ancoraaaa?? Che dolore pazzesco!! Mi è venuto un bernoccolo enorme!!”

*Quarto dosso* TONK!!

Harry: “Uaaaahiiiii!!! Bwahaaaa!! Che maleee!! Bastaaa!!”

Smithers: “Pare che i dossi siano finiti, signore…”

Berluska: “Era ora!!”

Harry si stava massaggiando i vari bernoccoli che gli erano venuti a causa dei vari urti con i dossi.
Luna, invece, era visibilmente insoddisfatta.

Luna: “Uff…già finito?? Mi piaceva così tanto quel massaggino sulla testa…era così rilassante!”

La macchina percorse qualche centinaia di metri, quando…

Berluska: “Cribbio!! Ma cosa fa questo camion qui davanti?? Sta sbandando a destra e a manca!! Presto, Smithers! Suonagli!!”

Smithers si incollò al clacson, ma non emetteva alcun suono.

Harry: “Sbrigati, Luna! Fai suonare il clacson, altrimenti si insospettiranno!!”

Luna: “Ok…allora…provo ad unire questi fili…”

BZZZAP!!!
Luna si era beccata una fulminata che le aveva fatto drizzare tutti i capelli.

Harry: “Idiota…ci penso io! Hhhmmmfff…(prende fiato)…POOOOOOOOOOOO!!!”

Ma ormai era troppo tardi…Il camion si cappottò su un fianco, disperdendo tutto il suo carico di puntine da disegno sulla strada.

Smithers: “Stia tranquillo, signore…le nostre gomme non si bucheranno…sono ultra resistenti!”

Berluska: “Meno male…la macchina non subirà danni!!”

Harry: “Cos’era quel rumore? Qualcosa ha sbandato…e questi cosi per terra sono…sono… NNNOOOOOOOOOOO!!! AIUTOOOOO!!!”

Una marea di puntine da disegno era andata a finire sotto la vettura, precisamente addosso al corpo immobilizzato di Harry e di Luna.

Harry: “Ahiahiahiahiahiahiahi!! Sono piccole, ma…cavolo se fanno male!! Ahiahiahiahiiii!!! AAAUUUUGGGGHHHHH!!!!”

Una puntina era finita dritta sul naso di Harry, conficcandosi proprio sulla “cima”.

Harry: “Che male cane!!!”

Luna: “Wow, Harry! Come ti dona quella puntina sul naso! Ti fornisce un po’ di colore! Io ho usato le mie per fermarmi i capelli! Non trovi che mi donino??”

Harry non aveva di certo l’intenzione di girarsi a vedere la nuova pettinatura di Luna, così cominciò a togliersi le puntine di dosso.

Harry: “Uuna…ahi! Ddue...ahii! Trre...ahiiiii!! Quattrrro...”

All’improvviso Berluska cacciò un urlo, facendo sobbalzare Harry che diede una craniata gigantesca sul motore.

Berluska: “Attento, Smithers! Stai per mettere sotto quel cagnolino!!”

Smithers: “Quale cagnolino, signor…OH NO!!”

Cane: “Caiiii!!”

Il cagnetto era stato messo sotto dalla macchina di Berluska.

Berluska: “Oh no! poverino! Vabbè, pazienza…tanto ce ne stanno tanti di cani, in giro…”

Indovinate dove era andato a finire il cane…
Effettivamente era stato messo sotto dalla Smart, ma era comunque riuscito a salvarsi aggrappandosi con i denti aguzzi al piede di Harry.

Harry: “Aaaahhh!!! Lasciami andare, brutta bestiaccia!!!”

Cane: “Rowl…raaugh!!”

Harry: “Aaaah!!! E staccati!! Mi stai macinando un polpaccio!!!”

Luna: “Harry, non essere così duro con lui!! Guarda che musino tenero!! Ciao, bel cagnetto!!”

Mentre lo accarezzava, il cane guardò Luna con uno sguardo da angioletto, poi si voltò verso Harry con gli occhi assatanati di sangue.

Harry: “Luna, renditi utile invece di fargli le coccole!! Staccalo subito dalla mia gamba!! Ha dei denti affilatissimi che fanno male da morire!!”

Luna: “Sei un essere spregevole! Non possiamo lasciarlo andare!! Si perderà per strada!!”

Cane: “Rowl…”

Harry: “NON ME NE FREGA NIENTE!!! ALLORA…”

La macchina rallentò di nuovo fino a fermarsi completamente.

Berluska: “Che pizza…il semaforo…”

Smithers: “Siamo fortunati, signore…hanno finito di riasfaltare cinque minuti fa.”

Harry: “Ma…cos’è questo caldo, adesso? Sto sudando come un porco!”

Anche il cane stava sudando, quindi si staccò dalla gamba di Harry intenzionato ad andarsene da quella sauna. Posò le zampe a terra e se ne andò zompettando perché si stava letteralmente ustionando.

Harry: “Ooh, finalmente se n’è andato quel rompiscatole…Dio mio, fa caldissimo!! E senti che puzza di catrame!! Bleah!!”

Luna: “Probabilmente hanno appena asfaltato…Sauna gratis!! Wow, perderò due chili in dieci minuti!!”

Harry: “Puff puff…ma tu prendi le cose sempre così alla leggera??”

Dopo qualche secondo scattò il verde e la macchina sfrecciò in avanti a tutta velocità.

Harry: “Era ora…”

Luna: “Peccato…era davvero un metodo economico per perdere peso!!”

Passarono altri minuti, poi un tir si posizionò davanti alla Smart.

Smithers: “Questo camion qui davanti sta perdendo un po’ di carico…cos’è quella roba nera che sta sgocciolando da lì sopra?”

Berluska: “Probabilmente è pece…dannazione, mi imbratterà la macchina!!”

Smithers: “Non si preoccupi, signore…i tergicristalli ci permetteranno una visione molto nitida!!”

Intanto, però, una parte della pece sgocciolata dal camion era andata a finire…sotto la macchina.

Harry: “Cos’è questa puzz…NOOOO!!!”

PLORCH!!!
La pece aveva ricoperto Harry e Luna da cima a fondo.

Harry: “Che schifo!! Ma...ma questa è pece!!! Brutti bastardi!!!”

Luna: “Un’ottima maschera di bellezza, non trovi? Chissà quanto depura questa roba…!”

Harry: “Coff coff…io non sopporto la pece!! Ha un puzzo insopportabile!! E ora anch’io puzzo!! Bleaaah!! Mi è andata anche dentro le scarpeee!!!”

Luna: “Dai, Harry…non farla così tragica!”

Harry: “Eh, tu fai presto a parlare, vero??”

Harry e Luna trascorsero un quarto d’ora cercando di levarsi la pece di dosso, ma senza grandi risultati.

Harry: “Forse hai ragione tu…quando arriveremo a destinazione dovremo farci un bel bagno…”

Luna: “Finalmente ti sei deciso! Ehi, ma che…perché urlano?”

Berluska: “Suona, Smithers!! Suonaaa!!!”

Smithers: “Non…non funziona!! Il clacson non funziona!!”

Harry si allarmò.

Harry: “Corri, idiota!! Fai qualcosa!!”

Luna: “Ok, ok…provo questi altri due fili!”

BZZZAP!!! POOOOOOOOOOOOOOOOOO….
Luna si era fulminata un’altra volta, però era riuscita comunque a far suonare il clacson, che si era incantato.
POOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO….

Smithers: “Ma che succede?! Si è incantato!!”

Berluska: “Al clacson penserai dopo, ora guarda davanti a te! Stiamo per andare a sbattere contro questo camion che trasporta i cuscini Eminflex!!!”

Smithers: “Non riesco a sterzare!! Ormai è troppo tardi!!!!”

SBONK!!
La Smart aveva tamponato contro il tir; l’urto fu così forte che il camion perse una parte del carico. I cuscini si impigliarono su un gancio del camion e si lacerarono, liberando milioni di piume d’oca bianche.

Berluska: “Ma guarda tu che roba…avrà notizie dal mio avvocato!! Andiamo, Smithers…cerca di superarlo…”

Smithers sterzò a sinistra passando attraverso le piume che erano cadute dai cuscini che, trascinate dal vento, finirono nientepopodimeno che sotto la macchina.

Harry: “Niente, questa pece non vuol saperne di andarsene…ma cosa…Argh!! Che è ‘sta roba?”

Luna: “Piume!! Migliaia di piume!! Che bello!!”

Harry inorridì.

Harry: “Luna…ho un brutto presentimento…le piume si appiccicano alla pece??”

Luna: “Bè…direi proprio di sì…io ho usato lo stesso sistema quando per Carnevale mi sono mascherata da gallina!”

Harry: “Nnoooooo!!!!!!”

Cinque minuti più tardi Harry era più simile ad uno struzzo che ad un ragazzo, ricoperto da piume bianche perfino sugli occhiali.

Harry: “Splut, coff…anche in bocca mi sono andate queste cavolo di piume!! Waaaah…ce l’hanno tutti con me perché sono piccolo e nerooo!!”

Luna: “Bè, tanto nero non direi…”

Harry stava per darle uno sganassone, ma si trattenne fino all’ultimo secondo.
Non vedeva l’ora di arrivare. Chissà quanto tempo ancora avrebbe dovuto stare legato lì sotto, con tutta quella robaccia addosso…

Harry: “Ma quand’è che arriviamooo?? Uffaaaa!!”

Smithers: “Signore, credo che fra dodici ore circa saremo arrivati a casa…”

Berluska: “Oh, meno male!”

Harry sgranò gli occhi.

Harry: “D…Dodici ore?!?! Ma io non resisto dodici minuti di più qui sotto!!! AAAIIIUUUUTOOOOOOOOOO!!!!”

CONTINUA…


Capitolo 9: L’arrivo & i primi problemi

Contrariamente a quanto si aspettava Harry, il viaggio di dodici ore non fu poi così tremendo… Lui e Luna trovarono vari modi per ingannare l’attesa: giocarono a briscola, cantarono (a bassa voce!), si raccontarono barzellette, si levarono le piume di dosso a vicenda, spettegolarono sui professori di Hogwarts…
Harry riuscì perfino, con i consigli dell’esperta Luna, a schiacciare un pisolino in quella posizione che lui aveva considerato tanto scomoda. Riuscì a restarci per un’ora e mezza (!). Quando ormai mancavano solo tre ore dall’arrivo, si svegliò a causa di un fastidioso solletico al naso.

Harry: “Zzz…rumph…eet…eeet…eeeet…ETCIUUUUUUMMMM!!! Sniff…Che cavolo…”

Aprì gli occhi e vide che Luna teneva in mano una delle piume che le si erano appiccicate addosso, che stava sventolando lievemente a pochi centimetri dal suo naso.

Harry: “Ah, eri tu…Yaaawn…stavo dormendo così bene…”

Luna: “Eh, eh…Allora vedi che avevo ragione io??? È una tecnica davvero utile quando ti trovi in una posizione scomoda come questa! Bisogna sapersi adattare alle circostanze…”

Harry: “Devo ammetterlo…ho dormito benissimo! Ero davvero rilassato! Non credevo che…”

Luna: “Spesso alla vista le cose ci sembrano strane, ma se le guardi più da vicino…”

Harry sgranò gli occhi, ammirato…Da quando Luna “Lunatica” Lovegood faceva discorsi come quello???

Luna: “…almeno così diceva quello psicologo che è comparso su ‘Domenica In’ la settimana scorsa…”

Harry: “Ah, ecco…mi sembrava strano...”

Luna: “Cosa?”

Harry: “Ehm…Niente!!!!!”

Girò la testa di lato, trovandosi davanti il tubo di scappamento. Si mise a fissare il fumo acre che fuoriusciva da lì e che gli stava leggermente inquinando i polmoni. Non voleva ammetterlo, ma se Luna non l’avesse accompagnato nel viaggio si sarebbe annoiato a morte.

Harry: ‘Sta diventando…simpatica…EEH?!? MA…COSA STO DICENDO?????? Non è possibile una cosa simile!!!’

Cercò di scacciarsi dalla mente quel pensiero…Non era degno di lui!!! Piuttosto per uno come Ron!!

Harry: “A proposito…Chissà cosa sta facendo Ron in questo momento…”

<intermezzo>
NEL FRATTEMPO, A HOGWARTS…

Ron: “Oh, ragà, c’ho una fame che non ci vedo…Gli elfi cuochi sono in sciopero…che facciamo?”

Seamus: “Ho un’idea! Andiamo da Spizzico!”

Dean: “Wow!! Sì, dai!! Spizzicoo, Spizzicoo…il fast-food dove tutto è very goooooooooood…”

Neville sferrò un pugno sulla testa di Dean. TONK!!!

Neville: “Chiudi il becco, idiota!!”

Seamus: “Allora? Che ne dite?”

Hermione: “Fossi matta!! Mi vuoi tutta ciccia e brufoli?”

Ron: “E va bè, andiamo da un’altra parte…Mmh…”

Seamus: “Trovato!! Perché non andiamo da Mc Donald’s?”

Dean: “Mmh…I’m lovin’ it!!”

Hermione: “E due...Fossi matta!! Mi vuoi tutta ciccia e brufoli??”

Ron: “Su, Hermione…Ora da Mc Donald’s sono arrivate le Salads Plus! Squisita mozzarella di bufala e pomodorini su un letto di ricca insalata…Quello che non ti aspettavi da Mc Donald’s!”

Hermione: “Mmh…Golosa sì, ma nel modo giusto! Ok, vengo!”

Ron: “Benissimo!! ITALIA UNOOO!!!”

Pugno di Neville sulla testa di Ron. ARITONK!!!

Neville: “Scemo!! Questo adesso che c’entrava??”

Ron: (massaggiandosi il bernoccolo color rosa fluorescente) “Ahio…Era così, per dire qualcosa di stupido!”

Hermione: “Dai, ragazzi…muoviamoci! Altrimenti…ricordate che un soldo risparmiato è un soldo guadagnato!”

Ron: “No, no!! Corriamo!!”

<fine INTERMEZZO>

Harry: “Bè, in ogni caso…sono sicuro che si stia annoiando a morte! Senza di me non saprà cosa fare, poveraccio! Nessuno è simpatico, bello e intelligente come me!! Uahahahahahahahahah!!”

Luna: “Sei un po’ montato, lo sai?”

Harry: “COOS…Mi…mi hai sentito??”

Luna: “Bè…stavi urlando a squarciagola! Dovrei essere sorda per non sentirti!”

All’improvviso Harry si preoccupò…e se Berluska e Smithers l’avessero sentito??

Harry: “Porc…”

Luna: “Tranquillo, non ti hanno sentito…”

Harry: “Già, speriamo…”

Dopo qualche secondo Harry focalizzò quello che era appena accaduto.

Harry: ‘Un momento…io non stavo parlando…ma allora come ha fatto a…Oh mio dio…Luna mi ha letto nel pensiero!!’

Luna: “Ioo??? Noo,ti sbagli!”

Harry: “O______O STRAGULP!!!”

Luna: “Dai, cerchiamo di distrarci un po’ durante le ultime ore del viaggio…Ti va di darmi la rivincita a Strappacamicia?”

Harry: “Sì, ho giusto bisogno di distrarmi da un qualcosa che mi passa per la testa…preparati, perché ti batterò un’altra volta! Strappacamicia è un gioco che richiede molta tecnica, non potrai mai essere al mio livello!”

Luna: “La vedremo…ecco le tue carte! Buon gioco!”

La partita fu una delle più lunghe che si siano mai viste. Ogni volta che Luna rimaneva con sole due carte smascherava un asso (il classico asso nella manica!) che costringeva Harry a cederle una carta. Questa tecnica durò per ben un’ora e quaranta, finchè…

Luna: “Urrà!! Ho vinto io!! Ho vinto!!! Ah ah, ti ho schiacciato come uno scarafaggio!!”

Harry: “Pfui…tutta questione di fortuna! Non darti troppe arie…”

In realtà Harry si stava rodendo il fegato…la sua prima sconfitta a Strappacamicia…Nooo!

Trascorsero l’ora rimanente cantando l’intero repertorio di Gigi d’Alessio. Finchè…

Smithers: “Signore, comincio a intravedere la fortezza…”

Berluska: “Davvero?? Che bellezza, finalmente siamo arrivati!!”

Nello stesso momento, sotto la macchina…

Harry: “Che bellezza, finalmente siamo arrivati!!”

Luna: “Non fare il pappagallo!”

Harry: “Non rompere!”

La piccola utilitaria a due posti percorse un tratto di strada molto impolverato, pieno di sassolini che venivano sormontati dalle ruote Michelin ultra potenziate. Si può intuire quale tortura stessero passando i due clandestini.

Harry: “Coff…che strada orribile! Coff coff…Ahia!! Mi è andato un sasso in un occhio!!”

Trio Monnezza: (sbucando fuori tutti e tre dal tubo di scappamento) “Se c’è Aia c’è gioia, vero Potter?? Uahahahahahahahahahahahahahahah!!”

Harry: “Zitti!! E poi ditemi…cosa cavolo ci fate qui? Non dovreste essere a scuola?”

Trio Monnezza: “Uuuh, Potter…Sembri nostra madre…noi andiamo dove ci pare, capito?!”

Harry: “No, credo di essere un tantino sordo!! E ora sparite se non volete che vi usi come cotton fiocc per le orecchie!!”

Il Trio Monnezza si ritirò da dove era uscito.
La macchinina finì di percorrere quel tratto che fece ballare non poco anche i passeggeri e imboccò una strada perfettamente asfaltata e levigata.

Harry: “Ci siamo…”

Smithers sterzò a sinistra e andò ad infilarsi in un enorme garage.
Finalmente il motore si spense.

Luna: “Siamo arrivati!!”

Harry le tappò la bocca con una mano.

Harry: “Ssh…ora che il motore è spento ci sono buone probabilità che possano sentirci!”

I nostri due eroi aspettarono che Berluska e Smithers scendessero dalla macchina ed entrassero nella fortezza. Sentirono i loro passi che si stavano dirigendo, supposero, davanti alla porta d’ingresso.

Berluska: “Ho speso una fortuna per far installare questi antifurti del cavolo…ma devo ammettere che in fondo ne è valsa la pena!”

Smithers: “Sicuro, signore…è un’idea geniale! Grazie a questi sensori, potremo avere accesso alla fortezza solo io e lei! Gli intrusi verranno sbalzati via come grilli!!”

Harry sentì un BIP, poi una voce meccanica che diceva “Soggetto riconosciuto. Si accomodi, signore.” Poi il rumore di una porta che si chiudeva.

Harry: “Ok…possiamo scendere da qui…”

Luna: “Evvai!!!”

I due si sganciarono da sotto il motore e sgusciarono fuori rotolando sull’asfalto. Harry si tirò su a sedere con la schiena che gli faceva un male cane; Luna lo raggiunse poco dopo. Lei non mostrava alcun segno di dolore.

Luna: “Credevo che mi avrebbe preso un dolore forte alla schiena alla fine del viaggio, invece mi sento benissimo!!”

Harry: “Eh, beata te…Mmpfh…AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH!!”

Luna: “Cos’hai da ridere?”

Harry: “Ah ah!! Rido di te!! Vedessi come sei conciata!! Sembri una gallina spennacchiata!!”

Luna: “Perché tu invece sembri un dio pagano, vero?!”

Harry tirò fuori dalla tasca interna della divisa uno specchietto (se lo portava sempre dietro per qualsiasi evenienza) e si diede un’occhiata.

Harry: “Oh mio dio…oh mio dio…oh mio dio…OH MIO DIOOO!!!!! Sono…sono io questo?? Baaaaaaaaawww!! Sono u-un mostro!!!!!”

Luna: “Non disperare…un bel bagno e tornerai come prima!”

Harry: “Sniff…Sì, ma…ci penseremo dopo.”

Harry si asciugò le lacrime con il dorso della mano(cafone!) e passò alla mossa successiva: entrare nella fortezza!!
Si avvicinò al portone e tirò la maniglia; niente.

Harry: “Accidenti…non si muove!!”

Luna: “Credo che si apra solo se riconosce le impronte digitali di Berluska e di Smithers…”

Harry: “Come fai a saperlo?”

Luna: “Bè…di solito nei film di spionaggio tutti usano questo trucchetto…e poi sta scritto qui, guarda!”

Harry guardò alla sua sinistra: incastonati nel muro c’erano gli stampi di due mani e sotto un cartello che diceva “SI APRE SOLO SE RICONOSCE LE IMPRONTE DIGITALI DI BERLUSKA E DI SMITHERS”.

Harry: “Ah…ma certo! Era evidente! Io infatti l’avevo capito subito!! Ahahahahahahahahahah!!”

Luna: “Non smetterò mai di ripeterti che secondo me sei davvero montato…comunque adesso che facciamo, visto che da qui non possiamo entrare?”

Harry: “Eh già…pensiamo…”

Stettero fermi un quarto d’ora sullo stesso punto, spremendosi il cervello.
All’improvviso…DING!! Lampadina sulla testa di Harry!!! Luna, prontamente, la spense accusando fastidio agli occhi.

Harry: “Ho trovato!! Ci arrampicheremo lungo la parete ed entreremo dalla torre!!”

Luna: “Bell’idea, complimenti…è una cavolata assurda!! Troviamo una strada più complicata!! Non vuoi mettere un po’ di rischio nella tua vita?! Quanto sei scemoooooooooooo!!!!”

La mascella di Harry si era allungata allo sproposito, fino a toccare terra.

Harry: “Ma…ma io…”

Luna: “Prendiamo quella strada, piuttosto!!”

Luna indicò un cartello a forma di freccia su cui era scritto “SE VUOI METTERE UN PO’ DI RISCHIO NELLA TUA VITA CERCANDO DI ENTRARE NELLA MIA FORTEZZA, ALLORA IMBOCCA QUESTA STRADA! FIRMATO BERLUSKA”.

Harry: “Tu sei tutta matta…non ho intenzione di correre dei rischi inutili! Per me, puoi anche andare da sola!”

Luna: “Ah!! Allora non sono solo le piume che hai addosso che ti fanno sembrare un pollo, tu…sei veramente un pollo!! Brutto vigliacco!!”

Harry: “Smettila!!”

Luna si mise le mani sui fianchi e fece l’imitazione del pollo. La faccia di Harry divenne sempre più rossa, finchè non esplose. KABOOOOOOOOOOOOMMMMMMMMM…

Harry: “E così sarei un pollo?! Tsk!! Ti pentirai di esserti presa gioco di me…IO, il famoso e celeberrimo Harry Potter!!! Andiamo!!”

Prese Luna per la collottola e si diresse lungo il percorso indicato dalla freccia. Camminò per una ventina di metri, poi si accorse di aver pestato qualcosa.

Harry: “Ehi, che diavolo…?”

Si chinò a prendere quella strana cosa, una scatoletta blu trasparente che conteneva tante piccole caramelle.

Harry: “Sono delle caramelle…l’etichetta dice ‘Air Action Vigorsol’. Sono alla menta! Le mie preferite!!”

Luna: “Wow! Presto, dammene una! Mi sento l’alito pesantissimo!”

Harry: “Bleah…bè, il tuo alito aspetterà…prima me ne mangio una io!”

Si fece cadere una caramella in mano e se la ficcò in bocca avidamente. Poi si ficcò in tasca la scatoletta.

Harry: “Umfff…oooooh!! Questa sì che è menta!! Che frrreschezza!!!”

Proseguirono in avanti finchè non incontrarono un cartello che diceva “SARAI IN GRADO DI SUPERARE IL PRIMO OSTACOLO?”

Harry: “Hmm…che tipo di ostacolo sarà?”

Arrivarono all’entrata del percorso, ma davanti al portone d’ingresso c’era un ragazzino che teneva in mano una pistola ad acqua e guardava i nostri eroi con sprezzo.

Harry: “Ciao, bel bambino! Wow, carina la tua pistola ad acqua! La usi nella vasca da bagno per affondare le paperelle??”

Harry si girò verso Luna con una mano davanti alla bocca e assumendo un tono di voce molto più basso.

Harry: “Ih ih! E sarebbe questo il primo ostacolo?? Sarà facile come rubare le caramelle a un bambino!!”

Intanto il ragazzino aveva puntato la pistola verso i due ragazzi.
Harry alzò le mani sopra la testa ridendo sotto i baffi.

Harry: “Uuh, che paura!!! Attento a non bagnarmi troppo, eh??”

Il ragazzino premette il grilletto della pistola e…
SSSSWWWWWAAAAASSSSSSSHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!

Dalla pistola uscì un getto d’acqua potentissimo che colpì in pieno Harry e Luna, che vennero scaraventati all’indietro e finirono col sedere per terra.

Harry & Luna: “AAAAAAAAAAAHHHH!!!!”

Il bambino cominciò a ridere sguaiatamente puntando il dito verso di loro.

Bambino: “Air Action Vigorsol…A liquid explosion of freshness!!!”

Harry: “Ma...ma cosa è stato?!”

Luna: “Un potentissimo getto d’acqua!! Bè, almeno mi ha rinfrescato e mi ha portato via un po’ di piume! Wow, meglio del bagno!!”

Harry: “Sarà stato un caso…magari la pistola era troppo carica e il gas in eccesso si è sprigionato in quel modo…ora riprovo!”

Harry corse verso l’entrata, ma prontamente il ragazzino gli mandò addosso un altro getto d’acqua di una violenza pazzesca e il ragazzo venne nuovamente scaraventato a terra.

Harry: “Ahi, che botta…e adesso come facciamo ad entrare là dentro??”

Riusciranno i nostri eroi ad aggirare l’ostacolo e ad entrare nel portone d’ingresso??
Lo scopriremo…nella prossima puntata!! Forse…

CONTINUA…

 
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hoshiyo
view post Posted on 10/6/2007, 12:07




Capitolo 10: Caramelle rubate & flore intestinali

Harry ancora non riusciva a capire come una pistola ad acqua di dimensioni così ridotte potesse sprigionare uno spruzzo d’acqua così incredibilmente potente e violento.
Tuttavia continuava a provare ad oltrepassare il bambino, un po’ per il suo orgoglio e un po’ perché era davvero stupido. E ogni volta, puntualmente, veniva scaraventato all’indietro.
Al trentacinquesimo tentativo Luna, che non si era più mossa dopo i primi due tentativi, lo afferrò per la collottola prima che potesse ripartire.

Luna: “Sei davvero scemo! Non vedi che è tutto inutile lo sforzo che stai facendo?! Quella piuma che ti è rimasta incollata sulla soletta della scarpa non si staccherà se usi solo l’acqua! Ti serve un solvente adatto!!”

Harry cadde a gambe all’aria. Si rialzò in piedi e la guardò in faccia, fradicio e furibondo.

Harry: “Non me ne frega niente delle piume che mi sono rimaste attaccate addosso!! Voglio solo superare il primo ostacolo!!”

Luna lo osservò divertita.

Luna: “Lo so, scemo! Volevo solo vedere come avresti reagito! Ah ah!!”

Harry avrebbe volentieri voluto incornarla e appenderla al ramo di un albero, ma fece uno sforzo mentale incredibile per trattenersi.

Harry: “Però forse hai ragione…”

Luna: “Già…se vuoi il solvente te lo presto io…”

Harry: “Ma che hai capito! Dicevo che forse è inutile continuare ad andargli incontro…anchè perché comincio a non sentirmi più le chiappe per tutte le sederate che ho dato…”

Appena Harry finì di parlare, Luna gli sferrò un calcio sul sedere. KALC!!

Harry: “Aaaaaauch!! Ma sei pazza?!”

Luna: “Ecco…ADESSO non ti senti più le chiappe!”

Harry: “GRAUUUUUURRR!!”

Davanti agli occhi iniettati di sangue del ragazzo, Luna ritenne più opportuno cambiare discorso.

Luna: “Ehm…comunque secondo me dovremmo provare a parlare con quel bambino…spesso con le parole si risolvono anche i problemi più difficili!”

Harry ci pensò su un attimo.

Harry: “Bè…l’idea è buona…però non credo che ti ascolterà…”

Luna: “Lascia fare a me…”

Si avvicinò cautamente al bambino, che nel frattempo stava rifornendo d’acqua il serbatoio del giocattolo.

Luna: “Bambiiiiinoooooo?? Pppuoi venire qui un attimooooo???”

Bambino: “NO!!”

Luna: “Dai, dicci perché te la prendi con noi! Cosa ti abbiamo fatto!”

Bambino: “Non te lo dico, pappappero!!”

Luna: “Piccolo insolente!! Dimmi subito perché ci spari addosso o vado da tua madre e le dico che ti comporti male!!! RRRAUUGH!!”

Il bambino guardò Luna con occhi carichi di terrore.

Bambino: “No, ti prego! Quella megera è capace di lasciarmi a stecchetto per una settimana se non faccio il bravo bambino!! E va bene, ti dirò tutto…”

Il bambino puntò il dito contro Harry, che si stava ancora massaggiando le chiappe.

Bambino: “Quel…sniff..quel bruttone lì mi ha…sob…mi ha fregato le caramelle!! Whaaaaaa!!!!!”

Luna si girò lentamente verso Harry.

Luna: “Gli hai…gli hai fregato le caramelle?!”

Harry non capiva a cosa stesse alludendo il moccioso.

Harry: “IO?! Ma quando?! Io non ti ho fregato niente!!”

Bambino: “E invece sì! Io avevo appoggiato le mie Air Action Vigorsol per terra e ti ho visto chinarti, prenderle in mano e mettertele in tasca!! Me le hai rubate!! Cattivooo!!!”

Lampadina sulla testa di Harry. DING!!

Harry: “Aah, quelle!! Ma scusa, stavano per terra, che avrei dovuto pensare?!”

Bambino: “Chissenefrega! Le rivoglio e basta!”

Harry si frugò in tasca ed estrasse la scatolina delle caramelle.

Harry: “Ecco, prendi! Ora ci lasci passare?”

Il bambino si rovesciò sulla mano le caramelle contenute nella scatolina e le contò una per una.

Bambino: “…27…28…ehi! Ne mancano due! Dove sono?!”

Harry: “Ehm…ce le siamo mangiate! Mi dispiace, credevo che…”

Bambino: “Non vi farò passare fino a che non avrò riavuto le mie due caramelle!!!”

Harry fece gli occhi scoppati. O_____O

Harry: “Cosa?? Ma se le abbiamo ingoiate come…”

In quel momento Luna si avvicinò ad Harry.

Luna: “…dov’è il problema? Non sai che ho fatto un corso di pronto soccorso?!”

Harry: “Non capisco cosa vuoi dir…OOOOOOUUUUUFFFFFF!!!”

Luna aveva afferrato Harry ai fianchi e lo aveva stretto fortemente con le braccia all’altezza dello stomaco.

Luna: “…e che sono specializzata nella manovra di Heilmich??”

Luna cominciò a scuotere Harry su e giù mentre lo teneva premuto contro il suo corpo.
Harry si sentiva tutto venire su, compresa l’appendice e uno dei due reni, finchè…SPLUT!!!

Luna: “Ecco la tua caramella!!”

Poggiò il povero Harry a terra, lo stomaco ridotto ad una sottiletta. Poi la ragazza tirò fuori la lingua.

Luna: “Ed ecco la mia! La stavo ancora succhiando, meno male che non l’avevo ancora ingoiata!”

Il bambino rimise le due caramelle nella confezione e sorrise ai due.

Bambino: “Prego , passate pure!”

Gli occhi di Luna brillarono.

Luna: “Evviva!! Il primo ostacolo è superato!! Hai visto come sono stata brava, Harry??”

Harry: “…”

Luna: “Harry?”

Harry: “…Sì, devo essere morto…e questa dev’essere la voce di San Pietro…che bello, mi hanno mandato in Paradiso…”

Luna lo tirò su a sedere afferrandolo sotto le ascelle.

Luna: “Andiamo, stupido! Tirati su! La mia manovra non può averti fatto così male!! Ci sono andata il più delicatamente possibile!”

Harry: “…”

Non scorgendo alcun movimento del ragazzo, che stava ancora piegato in due con la faccia rivolta al terreno, Luna gli prese tra il pollice e l’indice uno dei suoi capelli e…STAC!!

Harry: “Yaaaaaaauuuugh!!”

Luna: “Ooh, finalmente ti sei ripreso!!”

Harry: “Non fare mai più una cosa del genere, capito?! I miei capelli non si toccano!!!”

La ragazza posò gli occhi sul capello che aveva appena staccato dalla testa di Harry.

Luna: “Ma quanto siamo delicatini!! Comunque prova a pettinarti, qualche volta…sei pieno di nodi!!”

Harry non provò nemmeno a ribattere; meglio risparmiare il fiato per altre cose.
I due camminarono lungo un breve tratto di strada, poi incontrarono un altro cartello.
“BRAVO! HAI SUPERATO IL PRIMO OSTACOLO! MA IL SECONDO OSTACOLO TI FARÀ TORNARE INDIETRO CON LA CODA TRA LE GAMBE!”

Luna: “Con la coda tra le gambe?! Mica siamo gatti!”

Harry: “Per favore, stai zitta…”

Qualche metro più avanti trovarono un piccolo edificio di cemento, senza finestre, ma con al centro una piccola porta che riportava l’avviso “Ingresso libero”.

Luna: “Che facciamo? Entriamo?”

Harry: “Bè, mi pare ovvio! Il primo ostacolo era davvero una bazzecola, questo non sarà molto diverso!”

Luna: “Sì, sì, una bazzecola…fa poco il gasato, d’accordo?”

Harry spinse la porta ed entrò, seguito da Luna.

Harry: “Ma cosa…?”

Si trovavano all’interno di una stanza completamente bianca, priva di mobili e, a prima vista, deserta.

Harry: “Ecco la porta d’uscita!”

Sulla parete opposta a quella da dove erano entrati c’era un’altra porta che conduceva all’esterno.
Harry si diresse in quella direzione, quando…

Harry: “Ehi! Ma che diavolo…?”

Davanti agli occhi di Harry era appena passata, svolazzando, una piccola mosca…no, una farfalla…no…una MARGHERITA!!

Harry: “Una margherita volante?!”

Anche Luna l’aveva notata, e si mise a seguirla con lo sguardo mentre percorreva a mezz’aria il perimetro della stanza.

Luna: “Com’è carinaaa!! Ma che cos’è?”

Harry: “Presto, tira fuori il Pokedex!!”

Luna prese dalla sua tasca la piccola enciclopedia elettronica e l’azionò.

Pokedex: “Bzz…Flora Intestinale. Nessun dato disponibile.”

Harry: “E così quell’affare volante è la Flora Intestinale, eh? Sembra assolutamente innocua!”

Il nostro eroe tornò a concentrarsi sul pomello della porta d’uscita. Appena cercò di forzarlo, sentì un grande fragore sopra la sua testa.
BROOOOOOOMMM!!!

Harry: “Ehi!! Che cos’era?”

Si girò verso Luna, che stava guardando verso il soffitto con un’espressione confusa.
Anche Harry alzò gli occhi in quella direzione e quello che vide lo lasciò a bocca aperta: una grande nuvola nera che minacciava pioggia e mandava tuoni e lampi.

Harry: “COSA?! Ma…ma come…”

Dalla nuvola scaturì un fulmine, seguito da un fragoroso >CRACK!< Subito dopo cominciò a venire giù una pioggerellina fitta fitta.

Harry: “Ma com’è possibile?! Una nube da temporale in una stanza chiusa che butta pioggia…sembra di essere in un film di Fantozzi!!”

Luna: “Aah!! Harry, hai un ombrello? Mi sono fatta la piastra stamattina!! Uffa, non è giusto!!”

Ma Harry non stava ascoltando Luna…stava piuttosto guardando la Flora Intestinale, che aveva cominciato a strillare e a contorcersi a mezz’aria.

Flora Intestinale: “YYYYAAAAAH!!!”

POP!
Il piccolo fiore si ingrandì di qualche centimetro.

Harry: “O_____O EEEEEEEEH??? È…è diventato più grande di prima!!”

La Flora Intestinale cominciò a rimbalzare di qua e di là lungo tutta la stanza, acquistando mano a mano sempre più velocità; Harry rischiò più volte di beccarla in pieno.

Luna: “Ma che succede?”

Improvvisamente la pioggià cessò e con essa svanì anche il nuvolone, che lasciò il posto ad un tiepido sole primaverile.

Flora Intestinale: “YYYYYAAAAAH!!”

POP!
La sua stazza raddoppiò nuovamente.

Harry: “Cosa? Si è ingrandita di nuovo!!”

Luna: “Senti che caldo, adesso…prima era così freddo e umido…”

Harry aveva appena schivato un rimbalzo del fiore particolarmente violento, quando…DING! Lampadina!!

Harry: “Luna…telefona alla professoressa Sprite e chiedile informazioni sulla Flora Intestinale!”

Luna: “D’accordo!”

Tirò fuori il suo Nokia 3210 dalla tasca e compose il numero. Come facesse a conoscerlo è un mistero per tutti…
TUU…TUU…TUU…
CLICK!

Prof.ssa Sprite: “Prrronto??”

Luna: “Ehm…salve, professoressa Sprite! Sono Luna Lovegood, di Corvonero!”

Prof.ssa Sprite: “Lovegood! Perché non sei venuta a lezione oggi? A causa della tua assenza ho dovuto levare 10 punti alla tua casa! I tuoi compagni ti stanno aspettando davanti all’ingresso della Sala comune con le fruste e le mazze chiodate!”

Luna: “Ehm, ho avuto da fare! E poi la colpa è di Potter, non mia! Comunque vorrei sapere se può dirmi qualcosa riguardo alla Flora Intestinale!”

Prof.ssa Sprite: “Bè, la Flora Intestinale è molto delicata; sbalzi di temperatura e cattive abitudini alimentari possono alterarla!”

Nel frattempo, all’interno della stanza, il sole era scomparso ed aveva cominciato a nevicare; la Flora Intestinale aveva assunto le dimensioni di una lavatrice e Harry stava scappando da tutte le parti per evitare di essere spiaccicato.

Luna: “Ah…e cosa si può fare, in questi casi?”

Prof.ssa Sprite: “Hmm…credo che dovresti usare un po’ di Enterogermina…Enterogermina ti aiuta a ristabilire l’equilibrio e l’armonia!”

Luna: “Ah, ecco…non è che potrebbe mandarmene una scatola?”

Prof.ssa Sprite: “Io non posso lasciare la serra incustodita…te lo manderò con Postal Market!”

Luna: “No, Postal Market ci metterà almeno 3 giorni e a me serve adesso!”

Prof.ssa Sprite: “Allora manderò Weasley, che è uno spilungone e corre veloce. Ti confesso che a volte mi ricorda Pippo…”

Luna: “Allora aspetto che arrivi Ron con l’Enterogermina! Grazie, prof, arrivederci!”

CLICK!

Luna si rimise il telefono in tasca e si guardò intorno.

Luna: “Come cambia in fretta il tempo…prima nevicava e adesso si è formato un ciclone tropicale…”

Harry, intanto, era stato risucchiato dal tornado e stava girando vorticosamente in tondo mentre il fiore gigante cercava di acchiapparlo.

Harry: “Aah, mi viene da vomitaree!! E questo coso non mi lascia in pace!!”

Luna: “Tutto a posto, Harry! Tra poco arriverà Ron con una scatola di Enterogermina e potremo uscire da qui!”

Harry: “Bleuuuurgh…bene! Speriamo che si sbrighi! Ehi, un momento…gli hai detto dove siamo? Gli hai dato l’indirizzo?!”

Luna ci pensò su per qualche minuto.

Luna: “Ops…credo di essermene dimenticata…”

Harry: “Cretinaaaaa…BLEEEEEEUUURGH!!!”

Riuscirà Ron a giungere a destinazione prima che i nostri due eroi rimangano spiaccicati dalla Flora Intestinale?
Abbiamo tutti qualche dubbio…

CONTINUA…
 
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Vulcania
view post Posted on 20/6/2007, 08:11




Madò, ho letto la prima parte ed ero in lacrime tanto dal ridere XD Ron è uno spasso(me ripensa all'aspirapolvere, la sveglia Philips, Kilokal :lol: ) e poi la parte in Biblioteca......... com'era? Mostri: Michael Jackson buahhhhhhahh :*hihi*: Questa storia è davvero uno spasso :P
 
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3 replies since 9/6/2007, 18:54   132 views
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