Harry Potter e la disputa degli spot, di Aleberyl90

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hoshiyo
view post Posted on 9/6/2007, 18:57 by: hoshiyo




Titolo: Harry Potter e la disputa degli spot
Serie: Harry Potter
Rating: PG
Genere: Comico, demenziale
Personaggi: Un po' tutti

CAPITOLO 1: Preludio alla catastrofe

Harry Potter non era un ragazzo come tanti altri(ma questo lo sapevano tutti)…
Inanzitutto perché quando aveva solo 1 anno era andato a cercarsi grane con il mago oscuro più potente di tutti i tempi, Voldemort, che per tutta risposta gli aveva procurato un bello sgarro a forma di saetta sulla fronte che lo aveva reso celebre in tutto il mondo (leggi anche: senza quella cicatrice oggi sarebbe uno sfigato totale!).
In secondo luogo perché durante ogni santissimo anno di scuola toccava sempre a lui sconfiggere gli assurdi e deficienti mostri, Voldemort compreso, che uscivano sempre allo scoperto SOLO nell’ultima settimana di lezione… Ormai tutti si chiedono…”Perché sempre lui?? BASTA!! Si cambiasse eroe ogni tanto…la cosa comincia a diventare monotona…”
E invece anche quest’anno Harry avrebbe dovuto affrontare un nuovo terribile nemico…

Era una mattina di fine autunno come tante altre, il sole era sorto da qualche minuto, ma Harry era già sveglio, precisamente era seduto sulla tazza del bagno del suo dormitorio immerso nella lettura de “La Gazzetta del Profeta”, a documentarsi su quello che accadeva nel mondo magico…

Harry: “Wow, sono già in vendita i biglietti per il concerto di Vasco Rossi!!! Non posso perdermelo…Ehi, ma cosa…??”

Dalla striminzita finestrella del bagno, che dava sul cortile della scuola, filtrò una strana luce di color verde acido.

Harry: “Ah, ho capito..dev’essere esplosa un’altra di quelle stupide caramelle di Fred e George ripiene di Puzzalinfa…a chi saranno venute le pustole, stavolta??”

Deliziandosi la mente con l’immagine di Malfoy con la faccia piena di bubboni, si allacciò i pantaloni, tirò lo sciacquone e uscì in giardino a verificare di persona.
Quando arrivò trovò Ron e Hermione seduti sul prato.

Harry: “Ehi, ragazzi, avete visto quella luce verde?! Stavolta Fred e George hanno esagerato con le dosi di Puzzalinfa!! Eh eh!”

I due amici lo guardarono con gli occhi scoppati. O____O

Ron: “Di cosa stai parlando, Harry?? Noi non abbiamo visto nessuna luce verde!!!”

Hermione: “Già! E inoltre…Fred e George se ne sono andati da scuola l’anno scorso, ricordi??”

Harry all’improvviso si sentì molto, ma molto stupido. Per la storia di Fred e George, intendo. Come aveva fatto a dimenticarsi del loro fugone strategico, l’anno prima? Ma la luce verde…quella era sicuro di averla vista!
Hermione, temendo altri segni di stupidità da parte dell’amico, cambiò discorso.

Hermione: “Harry, ma che ieri sera hai mangiato pesante?? Sei stato al bagno per quasi un’ora!! Ti sei anche perso la colazione!!”

Harry: “Ehm…no, in realtà i tre quarti del tempo li ho impiegati a leggere la…ehm…pagina culturale de “La Gazzetta del Profeta”…c’era un articolo molto interessante su…ehm…il tapiro del Gabon!!”

Hermione: “Ma…Harry, non ci sono tapiri nel Gabon!!”

Harry: “Oh, davvero? Mah…comunque ho una fame…non ho mangiato niente, stamattina…e ormai non sarà rimasta neanche una briciola, per me, in Sala Grande…”

Harry cercò di azzittire il suo stomaco brontolante sferrandosi un bel pugno sull’intestino.

Ron: “Aspetta, Harry, ci penso io!! MARLENEEEEEEEE!!!!! MARLENEEEEEEEEE!!!!”

FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII…TONK!!!!

Una bella mela rossa dell’Alto Adige cadde dritto sulla testa di Harry, facendogli un male cane.

Harry: “Ahia!!”

In quel momento passò lì accanto a loro quel simpaticone di Malfoy con i suoi fedeli servi Tiger e Goyle.

Trio monnezza: “Se c’è Aia c’è gioia, vero Potter??? Uah ah ah ah ah ah!!!!!”

E si allontanarono ridendo a crepapelle.
Harry era ancora sconvolto per quella mela caduta dal cielo, figuriamoci per quella battuta completamente senza senso. Non ci capiva più niente.

Ron: “Harry, non so se l’hai capito, ma ti stavano sfottendo…”

Harry assunse un’aria da sotuttoio e guardò Ron come se avesse appena bestemmiato.

Harry: ”Ehm…Ma certo che l’avevo capito, Ron!! Mica sono un cretino, cosa credi??”

Ron: “Mah, sarà…Vuoi una mela anche tu, Hermione?”

Hermione: “No, grazie, Ron, io devo stare attenta alla linea… MMMMIIIIIII…..YOMO!! ALL’ARREMBAAAGGIOOOO!!!”

Detto questo sì buttò a capofitto su Aldo del trio Aldo Giovanni e Giacomo, che stava tranquillamente passeggiando nel giardino della scuola travestito da vasetto di yogurt.

Aldo: “Miiiiii…peggio di Mancini!!!”

Stavolta fu Harry a fare gli occhi scoppati. O_____O
Ormai ne era certo…stava succedendo DAVVERO qualcosa di strano… (che perspicacia!!!)

Hermione: (leccando gli ultimi residui di yogurt sulla pellicola del vasetto) “Muoviamoci, ragazzi, stanno per cominciare le lezioni!!”

Harry si alzò in piedi. Era curioso di vedere come si sarebbero comportati gli altri studenti…era mai possibile che erano sempre e solo i suoi due migliori amici ad andare fuori di testa?!

CONTINUA…


Capitolo 2: Strani comportamenti…

Il nostro trio si incamminò verso la serra n.3 per la lezione di Erbologia.

Prof.ssa Sprite: “Buongiorno, ragazzi, benvenuti alla lezione di Erbologia! Oggi vi assegnerò un compito molto delicato…dovrete togliere tutte le spine ai cactus che vedete davanti a voi. Buon divertimento!”

I cactus erano enormi; ci avrebbero impiegato almeno un’ora per togliere tutte quelle spine, che erano almeno un centinaio.
Harry si tirò su le maniche, si mise i guanti di pelle di drago, afferrò le cesoie e cominciò a lavorare alla sua pianta.

Harry: “Piano, piano…AAAAHUUUU!!!”

Una spina gli si era conficcata dritta sulla punta del naso.

Harry: “Pianta bastarda!! Brutta bacarospaaa!!”

Girando su se stesso alla ricerca di un cerotto, notò che il suo amico Seamus Finnegan aveva già levato quasi metà delle spine dal suo cactus.

Harry: “Seamus, ma…come hai fatto? Sei stato velocissimo!!!”

Seamus: “Bè, Harry, è tutto merito del mio nuovo rasoio usa e getta Mach 3 di Gillette!!”

Harry abbassò gli occhi e vide il rasoio che teneva in mano il ragazzo.

Harry: “Ma scusa, non dovremmo usare le cesoie??”

Seamus: “Guarda che lo stanno usando tutti!! Sincronizzati, amico!!”

Harry scoprì che, effettivamente, la maggior parte della classe stava utilizzando quegli accrocchi.

Harry: “E cos’hanno di tanto speciale questi rasoi, in confronto alle cesoie??”

L’intera classe si stupì.

Harry: “Che ho detto??”

Seamus: “Harry, ma stai scherzando?? Questo (e gli sventolò il rasoio davanti agli occhi tagliandogli così quel poco di pizzetto che si era fatto crescere durante l’estate) è il primo rasoio al mondo con quattro lame e due striscie emollienti per una rasatura più profonda ed una pelle ancora più liscia!!!”

Harry era ancora in lacrime per il pizzetto di cui andava fierissimo e ci mise un po’ a focalizzare quello che aveva detto Seamus.

Harry: “Non ci ho capito niente, Seam… e poi, scusa…”

In quel momento rientrò la professoressa Sprite, che si mise a gironzolare per i banchi per verificare il lavoro svolto dagli alunni.

Prof.ssa Sprite: “Brava, signorina Patil, vedo che ha adoperato bene le sue nuove striscie depilatorie Veet per pelli sensibili…”

Calì: “Già, sono molto efficaci!! E guardi, professoressa, le ho utilizzate anche per le mie gambe e ora non ho più un pelo!!”

La professoressa squadrò la povera Calì con uno sguardo che incenerì metà delle sue piante.

Prof.ssa Sprite: “Le attrezzature per Erbologia non si utilizzano anche per scopi personali!!! Cinque punti in meno a Grifondoro!!!”

E si allontanò verso un altro banco, lasciando Calì in lacrime.
Harry era sempre più confuso; cosa stava succedendo?

Harry: “Qui ci stiamo dirigendo sempre più sull’orlo della follia più totale!!”

In quel momento la professoressa si avvicinò al suo banco.

Prof.ssa Sprite: “Potter, non hai nemmeno cominciato il tuo lavoro!! Dieci punti in meno a Grifondoro! E dopo la lezione rimarrai qui a pulire!!”

Harry: “No, professoressa, la prego!! Dopo abbiamo pozioni, Piton mi prenderà a bastonate!!!”

Prof.ssa Sprite: “Non mi interessa! È ora che tu cominci a prenderti la responsabilità delle tue azioni, Potter…”

E così, Harry sprecò una buona mezz’ora a ripulire ogni angolino della serra di Erbologia(grossa circa 200 mq).
Come aveva immaginato, quando arrivò a lezione di pozioni si beccò una bastonata sulla capoccia da Piton.

Piton: “Che ti serva da lezione, Potter…dieci punti in meno a Grifondoro!”

Malfoy: “Daje così, Potterino!!! Ah ah ah ah ah!!!”

La risata di Malfoy fu seguita a ruota da tutta la classe Serpeverde.

Piton: “Bravo, Malfoy, continua così…sono sicuro che da grande diventerai un ottimo presidemte del consiglio…accetta un incoraggiamento…dieci punti a Serpeverde!”

I Serpeverde esultarono.
Harry, intanto, era andato a sedersi nell’unico posto ancora libero, accanto a Neville Paciock.

Neville: “Ciao, Harry! Guarda, finora non ho commesso errori nel preparare la mia pozione!!”

Harry: “Ehm…sì, Neville, bravo!!”

Harry diede un’occhiata alla ricetta scritta alla lavagna e tirò fuori dalla borsa gli ingredienti per preparare la pozione assegnata quella mattina, la pozione Nesquik.

Piton cominciò a passeggiare per i banchi, sporgendosi per vedere il contenuto dei calderoni.

Piton: “Trattatemeli bene questi calderoni, ragazzi…me li sono fatti mandare apposta da Mondial Casa…ho speso duecento sacchi!!”

Harry: “Mondial Casa?!”

Tutta la classe: “Per vivere in casa!!!”

Harry cadde a gambe all’aria. Ormai era più che evidente che stava accadendo qualcosa di losco in quella scuola.

Harry: “Perché non so mai che cosa succede? Uff…sono sempre l’ultimo a sapere le cose!! Non è giusto!!”

Piton raggiunse il calderone di Harry. Guardò dentro e fece una faccia disgustata, che gli mise in evidenza diverse rughe sulla fronte e intorno agli occhi.

Neville: “Professore…se vuole, ho qui con me la nuova crema della Cliniance…”

Piton lo guardò con uno sguardo assatanato.

Piton: “NON MI SERVE!! IO SONO BELLISSIMO COME SONOO!!”

Neville: (scappando a gambe levate)”Ma Cliniance è la clinica della bellezzaaaa!!”

Malfoy: “Non gli dia retta, prof…dimostra almeno dieci anni di meno…anche se sulla testa ha la fabbrica dell’olio Carapelli…”

Piton: “Tutto merito della crema Roc che mi avete regalato l’anno scorso…cinque punti a Serpeverde!!”

Poi tornò a guardare la pozione di Harry, che nel frattempo aveva cercato di suicidarsi con il cinturino del suo orologio.

Piton: “Potter, sei sempre il solito IDIOTA!! Possibile che tu non sappia preparare nemmeno una cavolata simile??”

Harry: “Professò, guardi che io ho seguito alla lettera la ricetta: 2 cucchiai di latte e mezzo litro di polvere di cioccolato!!”

Piton: “È IL CONTRARIOOOO!!! Deficienteeee!! Venti punti in meno a Grifondoro!”

A quell’avviso, tutti i Grifondoro cominciarono a scagliare pomodori pelati (chiusi ancora nella loro confezione) addosso a Harry.

Piton: “E per punizione rimarrai qui a pulire tutti i calderoni! E non rigarmeli, altrimenti me li ricompri tutti tu…”

Harry ormai era al colmo dell’esasperazione.

Harry: ”Sì, prof…”

Piton: “E anche tu, Weasley…primo perché sei suo amico, e secondo perché mi hai incrostato il calderone…bastardo!”

Ron: “Evvabbene…”

Un quarto d’ora dopo avevano già finito di pulire tutto e si recarono di corsa alla lezione di Incantesimi.

Hermione: “Ehi, siete stati velocissimi!”

Harry: “Sì…io avevo preso due stracci, invece Ron ha tirato fuori dalla sua tasca una specie di aspirapolvere e si è messo a cantare a squarciagola: “VAPORONE PRONTO VAPORE, VAPORONE PRONTO PULITO!!” e in meno di mezz’ora abbiamo pulito tutto…”

Hermione: “Oh, sì, me ne aveva parlato…”

Prof. Vitious: “Potter e Weasley, siete un po’ in ritardo, ma potete sempre cercare di imparare a far lievitare i vostri Solero Red Fruits…”

Harry vide sul suo banco un gelato al gusto di fragola, ancora incartato nella sua confezione.
Avendo mangiato solo una mela, quella mattina, Harry non resistette all’impulso, lo scartò e gli diede un morso. In quel preciso istante una fragola di dimensioni spropositate cadde sulla testa del minuscolo professor Vitious, spiaccicandolo.

Ron: “Wow…anche mia madre mi dice che un po’ di frutta fa sempre bene!!”

Hermione: “All’inizio della lezione ci aveva avvertito di non mangiarlo…ci aveva detto che se l’avessimo fatto ci sarebbero stati degli effetti collaterali, ma non mi aspettavo una cosa del genere…”

Intanto tutti gli studenti si erano buttati a capofitto sulla fragola gigante e avevano cominciato a mangiarla con gusto.

Prof. Vitious: (per quanto glielo permettessero le due tonnellate che gli gravavano pesantemente addosso) “Potter…coff…dieci punti in meno!”

Harry: “Decisamente oggi è una delle giornate più strane che io abbia mai trascorso…”

Dopo che il prof. Vitious fu trasportato al San Mungo (detto il nome, detto tutto…)le lezioni terminarono ed Harry e Ron corsero agli allenamenti di Quidditch.
Harry sperava che almeno lì non accadessero pazzie.
Per arrivare al campo dovevano passare davanti alla sala comune di Corvonero; quel giorno sentirono delle urla femminili provenire da dietro il grande quadro di Corvonero che impediva l’accesso agli estranei.

Ragazza misteriosa: “Ah, sì? E lo sai che ti dico?? Che adesso esco e vado COL PRIMO CHE INCONTRO!!!”

Ron, che aveva sentito tutto, si passò una mano tra i capelli e aggrottò le sopracciglia.

Ron: “Harry, nasconditi…questo è il mio momento!!”

Harry andò a nascondersi dietro l’angolo del corridoio, in maniera però di poter seguire l’intera scena.

Harry: “Speriamo che lei ci stia…Ron è sempre rimasto uno “zitello” incallito, ma è pur sempre un bravo ragazzo!”

La ragazza uscì dalla sala comune di Corvonero e Ron sfoderò il suo miglior sorriso, cioè nascondendo quei due denti che gli erano caduti durante la guerra in Vietnam.

Ron: “Buonaseeeeeeeeraaaaaa!!!”

Ragazza misteriosa: “Oh…ciao! Bè, dove mi porti di bello?”

Harry: “Ehi, non ha perso tempo!”

Il ragazzo fece capolino dal suo nascondiglio; guardò la ragazza, poi guardò Ron, poi di nuovo la ragazza…

Harry: “No, con Cho no!!! BASTARDO!!!”

E assalì il povero Ron, facendogli saltare altri cinque denti e rompendogli due costole. Poi lo afferrò per i capelli e lo trascinò verso lo spogliatoio di Grifondoro. Ron perdeva sangue dal naso, ma non gliene fregava più di tanto.

Ron: ”Ahio…comunque, Harry, se vuoi un consiglio…se vuoi davvero riconquistare Cho dovresti regalarle un Cornetto Algida…”

Harry: “O_____O Un che?? Un Cornetto Algida?? E perché?”

Ron: “Perché senza Cornetto l’amore non ha gusto!!”

Harry si stava incolpando pesantemente per averlo picchiato talmente forte da fargli spappolare il cervello, quando all’improvviso incontrò Luna Lovegood nel corridoio.

Harry: “Ciao, Luna.”

Luna girò pigramente gli occhi all’intorno e si soffermò sul naso sanguinante di Ron.

Luna: “Ciao, Harry.”

A Harry venne in mente una cosa: essendo Luna una ragazza molto fantasiosa, oltre che una gran cretina, forse aveva visto anche lei quella luce verde…

Harry: “Ehm…scusa, Luna, per caso stamattina hai visto una strana luce verde?”

Luna ci riflettè un attimo(=5 minuti).

Luna: “Sì, me la ricordo! Mi stavo lavando i denti, quando all’improvviso ho visto quella strana luce accecante e ho sentito uno che gridava: “AVADA BERLUSKA”!!!” Da quel momento i miei amici hanno cominciato a comportarsi in maniera molto strana…”

Harry: “Allora non sono io l’anormale qui dentro! Evidentemente gli altri sono stati colpiti da un incantesimo, è per questo che si comportano così…”

Luna: “Allora neanch’io sono anormale, visto che non sono stata colpita dall’incantesimo!!”

Harry: “Bè, ovviamente ci sono le eccezioni…”

Luna: “Ah…”

Luna annuì con un’espressione da pesce lesso sul viso; cretina com’era non aveva capito che Harry si stava riferendo a lei.
Ma quello che VERAMENTE conta è che Harry aveva finalmente capito con chi avrebbe dovuto vedersela quella volta…con quel misterioso Berluska!!

CONTINUA…



Capitolo 3: Pazzie quidditchose eccetera…

Allora…dov’eravamo…
Ooh, sì…avevamo lasciato Harry e Ron ancora sanguinante nel corridoio vicino alla sala comune di Corvonero.
Finalmente arrivarono agli spogliatoi del Grifondoro; Harry aprì la porta e trovò tutta la squadra al completo.

Harry: “Scusate il ritardo, boyzz, ma ho avuto qualche problemino…YAUUGGHH!”

L’intera squadra gli si gettò addosso picchiandolo a morte per aver fatto perdere 50 punti ai Grifondoro in meno di una giornata.

Baston: (pulendosi le mani ancora sporche di sangue) “Ragazzi, ricomponiamoci…AAAAA-T-TENTI!!!”

Tutti si misero in riga, pronti all’ordine…

Piccola nota dell’autrice: forse qualcuno si starà chiedendo…ma Baston non aveva finito la scuola qualche anno prima?? Ebbene…no!! I suoi prof scoprirono che durante gli anni scolastici aveva truccato i suoi voti, evitando così la bocciatura…purtroppo per lui è stato sgamato e adesso deve ripetere tutti gli anni che ha trascorso non facendo un cavolo…povero cinino!!!

Harry: “Ouch…bè, comunque siamo qui, pronti per allenarci…”

Baston: “COSA?? ALLENARCI?? OGGI C’E’ LA PARTITA CONTRO TASSOROSSO, IDIOTA!!!”

Harry: “Aho!! Ma perché ti incavoli tanto?! E che cacchio!! E inoltre mi hai sturato un timpano, brutto imbecille!!!”

Harry, mezzo sordo, si stava scrocchiando le dita pronto al combattimento con il suo eccentrico capitano, quando Angelina si mise in mezzo.

Angelina: “Harry, ho qui con me questo…tieni.”

E gli diede in mano un apparecchio simile ad un auricolare.

Harry: “Ehm…che cos’è?”

Angelina: “È un apparecchio Amplifon! (parte “What a wonderful world” in sottofondo)…la vita ti sorride!!”

Harry ficcò la cuffia in bocca ad Angelina e gliela fece ingoiare.

Angelina: “Coff…cercavo di aiutarti!!”

Baston: “Forza, Harry & Ron…cambiatevi...cominciamo tra cinque minuti!!”

Harry: “Ma Baston…non ci avevi detto che oggi c’era la partita!!”

Baston aveva le mani che gli prudevano…un bello schiaffone lo avrebbe fatto stare meglio…e così fece.
SCIAFFETE!!!

Ron: “Ahia!! Ma che sei deficiente?!”

Trio Monnezza: (scappato fuori da non so quale strano universo parallelo) “Se c’è Aia c’è gioia!! Uah ah ah ah ah ah!!!”

Tutti: “-____- gosh…”

Prof.ssa Mc Grannitt: “Fuori!! Bastardi!! Andate a ideare le vostre battute deficienti da un’altra parte!! Eccheccavolo!! Mi distraete la squadra!!”

Baston: (cercando ancora di capire da dove fosse entrata la prof) “Ehm…professoressa…non dovrebbe stare qui…”

Prof.ssa Mc Grannitt: ”IO VADO DOVE MI PARE, CAPITOOO???” Due punti in meno a Grifondoro!”

Detto questo si trasformò in un gatto e zompò fuori dalla finestra dello spogliatoio.

Prof.ssa Mc Grannitt: “Basta…me ne vado a mangiare il mio tonno Rio Mare…così tenero che si taglia con un grissino!! A proposito…qualcuno di voi ha un grissino? Vorrei verificare di persona…MIAUUUUUU!!!”

Ron le aveva prontamente sferrato un calcio, mandandola a finire nella foresta proibita dove venne sbranata da un branco di tapiri del Gabon.

Baston: “Harry…ci sei?? Ce la fai?? Sei connesso?? Non hai letto gli avvisi nella sala comune??”

Harry: “…Veramente no…”

Baston: “Il solito cretino…Ok, possiamo andare…la folla ci aspetta!!”

Le due squadre uscirono dai loro spogliatoi, montarono in sella alle loro scope e si posizionarono nei vari punti strategici del campo gridando: “Verso l’infinitoooooo…e oltre!!!”

Harry: “*____*”

Madama Bumb lanciò la Pluffa, liberò i due Bolidi e il Boccino e fischiò…la partita era cominciata!!
Dagli spalti di Grifondoro si levò un coro di ultras.

Grifondoro: “QUANDO GIOCA L’AS ROMA LA GENTE VA ALLO STADIO ANCORA E ANCORAAAA…QUANDO GIOCA L’AS ROMA LA GENTE CHE LA VEDE SE INNAMORAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!”

Baston: “Aho, guardate che non siamo la Roma, siamo la squadra di Quidditch di Grifondoro!!”

Tifosi: “E allora perché le vostre divise sono giallo-rosse??? Buu, buffoni!!”

Dopo aver un po’ battibeccato con Ilary Blasi discutendo sul copyright dei colori delle due squadre, Baston fu richiamato in campo per continuare la partita. Nel frattempo, però, la maggior parte degli spettatori se n’era andata, delusa.

Harry: “Ehi, dove andate?! Qualcuno mi spiega che razza di squadra è la Roma?? Bwaa, non ci capisco più niente!!”

Intanto, dagli spalti, Lee Jordan commentava la partita.

Lee: “Johnson in possesso di Pluffa…un bolide si schianta addosso al cercatore dei Tassorosso…e vai così!! E ora…ehi, ma che suscede???”

Hagrid: “Un uomo nudo!”

Lee: “Chesschiffo!!”

In campo sgambettava animatamente uno studente del settimo anno vestito solo con un tanga che gridava: “Adriaaaanaaaaaaa!!! Adriaaaaaaanaaaaaaaaa!!!”

Adriana: “Oddio…che deficiente…”

Lee: “Ma chissà perché lo fanno…”

Hagrid: “Ma che sei stupido?? Te l’ha appena detto perché sta facendo una cosa del genere!”

Lee: “Davvero? Non me n’ero accorto…Innncredibile, amisci!!!”

Lo studente fu portato via dal campo da un Gazza moolto disgustato…

Gazza: “Non preoccupatevi…sarà punito come si deve!!”

E infatti il ragazzo fu costretto a ricomprare tutti i calderoni di Piton che erano stati rigati.

Dopo novanta minuti di partita Madama Bumb soffiò nel fischietto.

Madama Bumb: “Fine primo tempo!!”

La squadra di Grifondoro si riunì in cerchio.

Baston: “Ok, ragazzi…il punteggio è di 50-40 per noi…siamo in vantaggio, ma non mi piace il modo in cui state giocando…solo io sto giocando in modo decente, oggi!!”

Tutti: “Ma Baston…noi stiamo facendo tutto il possibile!!”

Baston: “NON MI INTERESSA! Io voglio di piùùùùù!!”

SDEEENG…!!!!

Ron aveva sferrato un ferro da stiro sulla faccia di Baston, facendogli quasi inghiottire la lingua.

Harry: “Ma che diavolo…da dove spunta fuori quel coso??”

Ron: “È un ferro da stiro Rowenta…per chi non si accontenta!!”

Harry: “-___-…comunque ben fatto!! Non lo sopportavo più!!”

Angelina: “Bravo Ron…secondo me è un po’ fascista, tu che dici??”

Ron: “Sottoscrivo in pieno!”

Dopodichè la squadra uscì in campo pronta per giocare il secondo tempo.
Stavolta non ci furono molte stranezze…la partita andò come al solito…Harry prese il Boccino dopo aver fatto sette giri di tutto il campo, quattro salti mortali, due rovesciate e aver volato rasoterra per almeno due chilometri.
Stavolta però la giuria gli diede un voto in meno per la rovesciata con movimento carpiato…

Harry: “Mapporca…oggi avevo intenzione di stabilire il mio nuovo record!!!”

Poco dopo tutti andarono a cena.
Nei piatti c’era una sostanza molliccia e viscida. Ron aveva già attaccato a mangiare con voracità.

Harry: “Bleeahh! Ma che è sta roba???”

Ron: “Bono sto cacciucco, eh??”

Dean: “Accidenti!!”

Harry: “Cacciucco???”

Harry notò che Hermione non aveva toccato il suo cacciucco…come lui, del resto…

Harry: “Ehm…Hermy, cos’hai? Non hai fame??”

Hermione: “Il mio senso di colpa non mi dà pace…voglio essere in forma, devo trattenermi!!”

Ron: (impallidito)”Hermione, non rinunciare ai piaceri della tavola!! Tieni, usa questo!”

E le passò una scatoletta che riportava la scritta “Kilokal”.

Ron: “Mia madre ha preso quella roba per tre mesi…è calata diciassette chili!! Prima era una balena…”

Harry: “Bè, non mi pare che adesso sia un’acciuga…”

Ron sferrò un calcio sul callo del piede di Harry.

Hermione: “No, io non prendo questa robaccia chimica…ho ben altri metodi…”

Infilò la mano nella tasca e accarezzò affettuosamente l’elettrostimolatore Tesmed.

Neville: “Ehi, ragazzi…avete finito di mangiare? La professoressa Sinistra ci aspetta per la lezione di Astronomia!!”

E così la classe dei Grifondoro si recò in cima alla torre Nord.

Ron: “Non ne ho proprio voglia…ho un sonno…non vedo l’ora di ficcarmi sotto il mio nuovo scaldasonno Imetec…”

Harry: “Scaldasonno?? Mah…”

Nel frattempo erano già arrivati in cima alla torre. Si posizionarono al loro posto e attesero gli ordini della prof.

Prof.ssa Sinistra: “Aguzzate la vista nell’immenso e meraviglioso universo sconfinato, figlioli di Venere…chissà quante cose ci sono ancora da scoprire…per esempio…TU!!”

Puntò il dito contro Seamus ficcandogli l’indice nell’occhio destro.

Prof.ssa Sinistra: “…Che cosa vedi???”

Seamus: “Mmh…quattro quattro quattro quattro…quattro stelline…quattro paperelle…”

Prof.ssa Sinistra: “Bravo! Cinque punti a Grifondoro!!”

Harry fece per l’ennesima volta gli occhi scoppati.

Harry: “Seamus…hai...hai visto quattro paperelle nello spazio??”

Seamus: “Bè…che c’è di strano? L’ha detto anche la professoressa che ci sono moltissime cose non ancora scoperte…”

Prof.ssa Sinistra: “Finnegan ha ragione, Potter…tu non apri la tua mente a nuove scoperte…cinque punti in meno a Grifondoro!!”

Harry, esasperato, puntò il suo telescopio in alto nel cielo e rimase scioccato da quello che vide…quattro costellazioni a forma di paperelle…

Harry: “Opporca…!!”

Quella notte Harry non dormì molto…un po’ perché era dovuto rimanere a pulire l’intera torre Nord, un po’ per via della borsite e un altro po’ perché stava pensando a quale pista seguire per trovare qualche indizio sul famigerato Berluska.
Aveva infatti deciso di cominciare le sue ricerche il giorno dopo…riuscirà a riportare tutto alla normalità anche questa volta???
Secondo me…no.

CONTINUA…



Capitolo 4: Hogsmeade? Naaa…biblioteca!

DRRRRRIIIIIIIIINNNNNN……

Harry: “Zzzz…snort…ehi, ma che cavolo…”

Harry afferrò la sveglia suonante di Ron e la scaraventò fuori dalla finestra…ma solo dopo aver visto che ore erano…

Harry: “Che?!? Le SEI?? Mapporca…stavo facendo un sogno stupendo…sognavo che ero un serpente e stavo attaccando Malfoy…invece ci si è messa la sveglia scassata di questo deficiente!!”

Guardò Ron, che, nonostante i 120 decibel che gli avevano suonato praticamente dentro l’orecchio,continuava a dormire come un ghiro.

Ron: “-____- zzzzzzzz….”

Harry scese dal suo letto a baldacchino e prese a scuoterlo con violenza.

Harry: “Roon…te voi sveglià??”

Ron: “Zzzzzz.....”

Harry: “ROOOOOOOOOONNNNNNNN!!!!!”

Ron: “Zzzzzzzzz.....”

Harry prese un petardo e glielo mise in bocca. K-POW!!!

Ron: (leggermente sfigurato) “Zzzzz…grunf…Oh, Harry…buongiorno!!”

Harry: “Senti, la tua sveglia ha suonato e io…ehm…te l’ho buttata di sotto…”

Ron: “COOOOOOSAAAAA?? Hai…hai buttato di sotto la mia preziosissima sveglia Philips?? Quella che ha sei gradi di suoneria e il quadrante fosforescentee??”

Harry: “Bè…sì…visto che mi ha svegliato…”

Ron: “BASTARDO!!”

E zompò su Harry, che nel frattempo aveva avuto la premura di togliersi gli occhiali per evitare di romperli durante la sfuriata dell’amico.

Harry: “Ok, ok…pace, pace!! Ora mi vuoi spiegare perchè hai puntato la sveglia così presto??”

Ron ci riflettè qualche secondo, poi gli si accese una lampadina sopra la testa…DING!!

Ron: “Harry, oggi c’è la gita a Hogsmeade! Te ne sei dimenticato??”

Harry: “Ah, già…sì, in effetti me ne ero dimenticato…”

Harry non ricordava di aver letto alcun avviso sulla gita a Hogsmeade.

Ron: “Pensa che quest’anno la gita è sponsorizzata dall’agenzia “Viaggi del Ventaglio”!! Quella dei villaggi turistici in Sardegna, Harry!!! Ti rendi conto??”

Harry stava ancora cercando di capire cosa fosse la Sardegna, quando Dean Thomas emerse dalla sua montagna di coperte e esclamò:

Dean: “Daje regà, dobbiamo andare a fare colazione, altrimenti gli altri partiranno senza di noi!”

Harry: “Ehm…sì…senti un po’, Dean…da quant’è che sei diventato così…fine?”

Dean: “Ho visto un po’ di wrestling in tv…”

Harry: “Ooh…capisco…”

I cinque amici scesero la scala del dormitorio; uscendo dal ritratto della Signora Grassa, Harry notò un gran macello nella sala comune.

Harry: “Ragazzi, ma…cos’è tutto questo caos? Gli elfi domestici sono di nuovo in sciopero?”

Ron: “No, è che ieri sera, mentre tu eri impegnato a pulire la Torre Nord, Lee Jordan ha portato una bottiglia di Cinzano e…abbiamo stappato la festa…”

Neville: “Che festa ti sei perso, Harry!! È stata megagalattica!! Per poco mi ubriacavo anch’io!!”

Harry: “Ehm…sì, peccato.”

Durante il tragitto per raggiungere la Sala Grande Harry ringraziò mentalmente la professoressa Sinistra per averlo trattenuto fino a tardi la sera prima.

Seduti a fare colazione c’erano quasi tutti gli studenti della scuola, ma ne mancava uno in particolare…

Harry: “Ehi, bestione (rivolto a Goyle), dov’è Draco?”

Goyle cominciò a grattarsi la testa con l’indice della mano sinistra, facendo uno sforzo immenso nel tentativo di pensare.

Goyle: “Uga…è al San Mungo…uga uga…stanotte ha detto di essere stato attaccato da un serpente gigante che…che…portava gli occhiali…uga…tipo i tuoi…”

Harry incrociò le mani dietro la schiena con nonchalanche.

Harry: “Oh…ma davvero??”

Tiger: “Sì, sì, li ha visti bene…roar…erano un paio di Ray-Ban…”

Goyle: “Indistruttibili!!”

Tiger: “Mitici!!”

Harry si gonfiò tutto scoprendo che da anni indossava occhiali firmati e neanche lo sapeva.
Dopodichè si mise seduto tra Ron e Hermione, che stavano già mangiando la loro colazione.
Ron aveva appena scartato la sua merendina con gli occhi che brillavano.

Ron: “Aah…un Buondì…mitico!!”

Harry preferì prendersi qualcosa di più leggero: cinque salsicce con bacon, tre uova fritte, una caraffa di succo di zucca, una scodella colma fino all’orlo di latte e cornflakes e due porzioni di porridge.

Hermione: “Uao, l’ideale per stare leggeri! Credo che ne prenderò un piatto anch’io…”

E si allontanò con il suo vassoio.

Harry: “Ron, da quand’è che Hermione è così ossessionata dalla linea?”

Ron stava inzuppando il Buondì nel succo di zucca.

Ron: “Buondììììì…oh, scusa, Harry, non ti ho sentito, ero distratto dalla leggerezza e dalla morbidezza di questa meraviglia…”

Harry ripetè la domanda decisamente seccato. Che fosse geloso del Buondì??

Ron: “Da quest’estate, credo…stando sempre sui libri le è capitato di spizzicare qualcosa in più del suo solito e ora si vede ingrassata…”

Harry: “E tu come fai a sapere tutte queste cose? A me non ne ha mai parlato…”

Ron: “Sono il suo dietologo…”

Harry: “Aah…ha scelto il migliore in circolazione!!”

Naturalmente era sarcastico, ma Ron era troppo concentrato sulla granella di zucchero per afferrarlo…

In quel momento Silente si alzò in piedi.

Silente: “Ragazzi, è ora di partire per Hogsmeade…mettetevi in fila per due e procedete con ordine…niente spintoni, chiaro?? Altrimenti dovrete vedervela con me…”

Tutti si alzarono in piedi e si diressero verso l’uscita principale correndo come bufali inferociti.

Ron: “Forza, Harry…andiamo!”

Harry: “No, io resto qui per oggi…devo fare delle ricerche in biblioteca…”

Hermione: “Ti serve una mano, Harry? Sarei felice di aiutarti!”

Harry era molto tentato di accettare l’offerta, poi però si ricordò che non poteva parlare di Berluska davanti a qualcuno colpito dall’incantesimo…l’avrebbero preso per pazzo!

Harry: “No, grazie, Hermione…vai pure a divertirti con Ron!”

Hermione: “E va bene…ti porteremo qualcosa da Hogsmeade!”

Arrivati davanti al portone si salutarono e presero direzioni opposte.

Ron: “Harry dev’essere impazzito…preferisce studiare piuttosto che divertirsi…”

Seamus: “Ron…chiamali, chiamali…”

Ron: “Lo farò stasera stessa!”

Intanto Harry aveva raggiunto la biblioteca.

Harry: “Vediamo un po’…in quale reparto potrei cercare?”

Decise di controllare nella sezione “Creature Magiche”.

Harry: “Uhm…Kappa, Ippogrifi, Mollicci, Marciotti, Tom Cruise… ma Berluska non c’è…”

Passò al reparto “Mostri mostruosi”.

Harry: “Troll, Hulk, Mostro di Lochness, Micheal Jackson…ma niente Berluska…”

Dopo aver consultato un altro centinaio di sezioni, tra cui “Pokemon”, “Cantanti rifatti”, “Tartarughe Ninja”, Harry si sedette ad una delle scrivanie della biblioteca, esausto.

Harry: “Bè…magari potrei chiedere informazioni a Madama Pince…”

Madama Pince, la bibliotecaria, era una donna alta e magra, ma piuttosto isterica e sospettosa. Harry le si avvicinò titubante.

Harry: “Salve, Madama Pince! Potrebbe dirmi dove posso trovare qualche notizia interessante su un mostro chiamato Berluska?”

Madama Pince: “Potter, ragazzo…sei qui da tre ore e non hai ancora trovato quello che cercavi??”

Harry: “Bè, la…la biblioteca è immensa…ci saranno almeno un milione di reparti!”

Madama Pince: “Deficiente…comunque non ho mai sentito nominare questo tizio…perché non provi a fare una ricerca con il computer?”

Harry si mise seduto davanti al monitor del computer pensando: ‘Ma non era proibito introdurre oggetti babbani nella scuola?’, ma non indagò oltre; sinceramente, non gliene importava più di tanto.
Digitò sulla tastiera il nome di Berluska e premette “Invio”. Comparve una piccola lente d’ingrandimento sullo schermo: la ricerca era cominciata.

Harry: “Cacchio, però…quant’è lento…”

Harry attese per cinque minuti, poi si spazientì e sferrò un bel pugno all’apparecchio.
Le narici di Madama Pince fremettero di rabbia.

Madama Pince: “Potter, vacci piano!! Vuoi romperlo?! È un computer HP!!”

Harry: “HP? Sono le mie iniziali! Allora posso trattarlo come mi pare, no?”

Madama Pince: “Potter, vuoi forse che ti cacci via?? Non ci metto niente a darti un calcio nel sedere con le mie nuove Valleverde!! Sì, perché è bello camminare in una Valleverde…”

Harry, che ormai si era abituato a sentire queste frasi strane e pazzesche, decise di azzittirsi.

Harry: “Ok, sarò buono…però mi levi una curiosità, Madama Pince…il computer l’ha ordinato dalla Mondial Casa?”

Madama Pince: “Certo! Per vivere in casa!!”

Gocciolone sulla testa di Harry.
Nel frattempo la ricerca era giunta al termine; e aveva anche prodotto qualcosa di buono.

Harry: “Qui mi dice di cercare nel reparto “Politici”…non ci avevo pensato!!”

Harry balzò in piedi e corse verso l’ala dell’edificio adibita a sezioni di quel genere: oltre a “Politici”, infatti, c’era anche “Giornalisti”, “Inviati speciali”, “Costantino e Daniele”…

Harry: “Allora…D’Alema, Fassino, Arnold Schwatzenegger…eccolo qui, finalmente!! Berluska!!”

Tirò fuori un grande libro impolverato e lo adagiò su un tavolino. Cominciò a sfogliarlo prendendo appunti.

Harry: “Berluska…mostro proveniente dalla penisola a forma di stivale, alto due metri e mezzo, muscoloso e scattante, con lunghi capelli mori spesso legati in una coda…mamma mia!! Terrificante!! Ci fosse almeno una sua immagine…”

Ma il libro non riportava nessuna immagine, nemmeno animata…
Harry continuò a leggere.

Harry: “Vive tra i suoi simili, ma in rifugi più grandi e vistosi…yawn, che sonno…”

Abbassò le palpebre pesanti come piombo e scivolò in un sonno profondo…

Due ore dopo…

DRRRRRRIIIIIIIIIINNNNNNN!!

Harry: “Zzz…ma che cavolo…”

Tastando i dintorni, prese in mano quell’oggetto che suonava, non sapeva cosa fosse, e lo scaraventò a terra, mandandolo in mille pezzi.

Ron: “Nnnnnnoooooo!! Era nuova!!”

Harry si risvegliò dalla trance.

Harry: “Ah, Ron…eri tu…meno male che mi hai svegliato…stavo facendo un incubo tremendo!! Stavo sognando che Malfoy era guarito ed era tornato a scuola…”

Ron, ancora in lacrime per la sua ex-nuova sveglia, si rialzò in piedi e lo guardò con occhi che esprimevano immensa fierezza per se stesso.

Ron: “Harry, siamo stati da Mielandia!! Hanno di tutto!! E-e poi ci hanno portato a vedere il loro laboratorio bla bla bla bla…e poi c’era la marmotta che confezionava la cioccolata!!”

Hermione lo guardò esasperata, alzando gli occhi al cielo.

Hermione: “Hai fatto la tua ricerca, Harry?”

Harry: “Sì, io…”

Ron lo interruppe prendendolo per le spalle.

Ron: “Ma c’è dell’altro, Harry!!! Guarda!”

Afferrò la testa di Harry e gliela portò violentemente verso il basso, in modo che davanti agli occhi si trovasse i suoi piedi.

Ron: “Guarda, Harry!! Ho comprato le Geox, le scarpe che respirano!! Ora i miei piedi saranno sempre profumati come una rosa!!”

Scarpa Geox: “Aah…aiuuto…soffoco…qualcuno mi sfili da questo piedeeee…

Ron: “E a te, Harry, abbiamo preso questi bellissimi modellini Micro Machines!!”

Harry: “Oh, Ron…sono commosso…non dovevi, davvero…”

Harry scrutò le macchinine che gli aveva messo in mano Ron (una Cinquecento e una Fiat Panda), annotandosi mentalmente di buttarle via alla prima occasione. Anzi, al primo cassonetto…

Hermione: “La prossima volta vieni anche tu, Harry…c’è un sacco di roba nuova! E anche molto interessante…io ho comprato l’intera raccolta dei libri del “Battello a Vapore!” Te ne presto un paio, se vuoi…”

Harry: “Ehm…ci penserò…!”

Ron: “Bè, io me ne vado a dormire…”

Harry: “Ti seguo…mi sono annoiato a morte stando tutto il giorno in biblioteca…però almeno ho trovato quello che cercavo…”

Si mise in tasca il taccuino su cui si era segnato tutte le informazioni che gli sarebbero tornate utili.
Percorrendo i corridoi, Harry e Ron incontrarono Malfoy, completamente rimesso a nuovo.

Harry: “Cavolo…devo sognare meno spesso…”

Arrivati nella sala comune di Grifondoro, i due amici filarono subito a letto.
Qualche minuto dopo che Harry si fu infilato il pigiama, qualcuno bussò alla porta.

Dean: “Avanti!”

Entrarono due uomini che trasportavano una brandella. Indossavano due camici da infermieri, sui quali vi era un’etichetta con scritto “SIM”.*

Primo infermiere: “Abbiamo ricevuto una segnalazione poche ore fa da un certo Ronald Weasley…chi di voi è Harry Potter?”

Harry sobbalzò. Che volevano da lui?

Secondo infermiere: “Allora?? Dobbiamo controllarvi uno per uno per vedere chi ha la cicatrice sulla fronte???”

Harry, preso dal panico, aveva formato una pozza di sudore freddo ai suoi piedi, ma nessuno se ne accorse. Allora, orgoglioso del suo coraggio da agnello, puntò il dito contro Neville Paciock.

Harry: “È LUI!!!”

Neville: “Cosa??”

Gli infermieri zomparono addosso al paffuto Grifondoro e lo immobilizzarono con una camicia di forza.

Neville: “Che fate?!? Aaaaaaiiiiiiuuuuutttttooooo!!!”

Infermieri: “Calmo…va tuutto bene…”

E lo trascinarono via.

Harry: “Ron…Sei. Un. Deficiente! Volevi mandarmi al manicomio???”

Sopra la testa di Ron comparve un’aureola color oro e sulla schiena un paio di alucce.

Ron: (con voce angelica) “Io non ho fatto niente, Harry…credimi!!”

Harry: “Sì, vabbè…buonanotte, và!!”

E si infilò sotto le coperte.
Durante la notte Harry ci pensò a lungo…’Come hanno fatto quegli infermieri a non riconoscermi alla prima occhiata?!’ Ma soprattutto pensò a quale scusa inventarsi con i professori per avere il permesso di andare a salvare il mondo dalla minaccia di Berluska…

CONTINUA…


* SIM: Servizio Igiene Mentale!
 
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3 replies since 9/6/2007, 18:54   133 views
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