Festa privata, di hoshiyo, Harry Potter, comico-demenziale

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hoshiyo
view post Posted on 9/6/2007, 18:55




Erano le due di notte e il castello di Hogwarts era immerso nel silenzio...ogni professore e studente dormiva tranquillo nel proprio letto...o quasi.
Se Pix avesse potuto oltrepassare una certa parete del quinto piano, si sarebbe ritrovato nel bel mezzo di un rave organizzato nella Stanza delle necessità.
Una trentina di studenti apparteneti a Case diverse si stava scatenando nella Stanza ormai semi distrutta, ballando a ritmo di musica tecno sparata a tutto volume, ubriacandosi con Burrobirra mischiata a Whiskey Incendiario e thè alla marijuana, o pomiciando con altri ragazzi, ragazze, o tutt'e due contemporaneamente, come stavano facendo Harry, Ginny e Draco.
Era da qualche settimana che venivano organizzate queste "festicciole" private e fortunatamente non erano mai stati scoperti, nonostante i partecipanti, il giorno dopo, si presentassero a lezione con lo sguardo vitreo, occhiaie fino alle ginocchia e un colorito plumbeo...insomma come Draco Malfoy.
- Uuuuuh! Ragazzi, che ne dite di giocare a Sette Boom?!- esclamò Ron Weasley cercando di sopvrastare il rumore della musica e di non cadere dal taovlino sul quale stava ballando vestito solo di un perizoma zebrato.
- Ma siamo già tutti sbronzi!- cantilenò Harry spingendo giù dalle sue ginocchia Draco che cadde addosso a zabini, il quale venne scaraventato contro Zacharias Smith, che a sua volta iniziò a picchiare Dean Thomas senza un motivo ben preciso.
- Ok, allora, giochiamo!- trillò Luna Lovegood, apparendo da dietro un divanetto insieme a Neville Paciock.
- Erano i capei d'oro a l'aura sparsi, che 'n mille dolci nodi...
- Sì, Neville, ti amo- lo interruppe Luna scoccandogli un bacio sulla fronte.
Ron andò a prendere una bottiglia di Whiskey Incendiario e sei bicchieri e il gioco iniziò.
- Uno.
- Due.
- Tre.
- Quattro.
- Cinque.
- Sei.
- Sette- disse Draco con un ghigno quando fu il suo turno. - Ooops...volevo dire "boom"!
- L'hai fatto apposta a sbagliare!- protestò Ginny. - Ma bevi lo stesso.
Draco ingurgitò un sorso di Whiskey, come previsto dal gioco ogni volta che si sbagliava e si pronunciava il il numero 7 e i suoi multipli.
- Otto.
- Nove.
- Dieci.
- Undici.
- Dodici.
- Tredici.
- Boom!!- urlò Ron vittoriosamente.
- Quindici.
- Sedici.
- Diciasset...- Harry sbagliò; sghignazzando mandò giù un sorso di Whiskey e il gioco proseguì finchè non furono tutti ancora più sbronzi.
Verso le quattro i ragazzi cominciarono ad abbandonare la festa e nella Stanza rimasero solo i sei amici più qualche altro studente.
All'improvviso Ginny lanciò un urlo di terrore, ridestando i presenti dallo stato di torpore in cui erano caduti a causa dell'alcool.
- Mi-mi è spuntato qualcosa in mezzo alle gambe!!- urlò terrorizzata.
- A me invece è sparito qualcosa!!- gridò sconvolto Draco.
Anche gli altri quattro si accorsero che alcune parti del loro corpo erano scomparse e ne erano apparse altre...che non gli appartenevano!
Harry si era ritrovato con i capelli di Luna, Luna con il busto di Ron, Ron con le gambe di Neville, Neville con il naso di Ginny, Ginny con le parti intime di Draco e viceversa!
- Com'è potuto succedere??! Che facciamo??- strillò Luna agitatissima. - Se domani siamo ancora in queste condizioni i professori scopriranno delle feste e saremo espulsi!!
- Che si fa? Che si faaaaaa??!?!- urlò Ron in preda alla disperazione, strappandosi i capelli e girando in tondo per la stanza come un pazzo.
E in effetti, Ron non era mai stato normale.
- Chiamiamo Chuck Norris, lui saprà cosa fare!- esclamò Draco con un bagliore di speranza negli occhi.
Mentre i ragazzi, sempre più spaventati e preoccupati, pensavano sul da farsi, una ragazzina che nessuno aveva mai visto prima, rannicchita su un divanetto al centro della sala, iniziò ad avere strane convulsioni, poi si bloccò e diventò dura come il marmo, infine, con gli occhi sbarrati, parlò:
- ...maleficio...sesta...tazza...tè...
Suonava proprio come una profezia, infatti, non appena si fu ripresa la ragazzina, vedendo che tutti la stavano guardando sconvolti, spiegò:
- Scusate, ho appena avuto una visione. Mi capita ogni tanto. Che cosa ho detto?
- Ci hai appena rivelato che siamo stati vittime di un maleficio- disse Ginny ancora un po' scioccata da come era stata rivelata la profezia. - E penso che la pozione che ci può salvare abbia a che fare con una setsa tazza di tè...ma che vuol dire? Ci sono tazze di tè qui?
- Sì, ma è tè alla marija- fece notare Harry, lanciando uno sguardo al tavolo delle bibite ormai semi vuoto. - E ne è rimasta una sola - aggiunse con tono greve.
- Che si fa?- chiese Neville guardando gli altri compagni con preoccupazione.
Ma tutti sapevano già la risposta.
Se la tazza era una sola, ed era anche quasi vuota, solo uno di loro avrebbe potuto berne il contenuto e guarire dagli effetti collaterali del maleficio lanciato da chissà chi.
I ragazzi si fissarono per un momento che parve infinito, dopodichè si scagliarono tutti verso il tavolo delle bibite dove se ne stava innocua e tranquilla quell'unica tazzina di tè alla marijuana.
Ne nacque una lotta all'ultimo sangue, con grida, calci, pugni, graffi...chi sarebbe sopravvissuto?
Chi avrebbe usufruito del magico liquido che lo avrebbe fatto ritornare come prima?
Il solito Harry Potter?
O qualcun altro?
- La voglio io!-
- No, io!
- Neanche per sogno, l'ho vista prima io!
Infine Neville, che era il più robusto di tutti, mise i suoi avversari K.O con un calcio rotante alla Chuck Norris e si dichiarò vincitore.
Stava per prendere in mano la famosa tazzina quando venne atterrato da un colpo di bacchetta di Harry...ovvero Harry, che pochi giorni prima si era comprato un nuova bacchetta fatta di amianto e piombo, gliela lanciò in testa facendogli perdere i sensi.
- Hahahaha!! Dovreste averlo imparato, alla fine vinco sempre io!!- sghignazzò in modo terribilmente malefico e terribilmente sexy...
Con espressione triomfante sollevò lentamente il suo trofeo, la sua salvezza, il suo Sacro Graal...
- Ehm-hem- fece una voce alle sue spalle. La ragazzina che aveva avuto la visione.
- Che c'è?- chiese Harry con fare sbrigativo.
- Mi è appena venuto in mente che cosa ho detto nel bel mezzo della mia visione e mi sono accorta di aver sbagliato...quello che intendevo dire è "tazza del sesto piano...testa".
- E che vuol dire?
- Secondo te, cocchino?? Significa che devi andare nei bagni del sesto piano e infilare la testa nella sesta tazza del water se vuoi che il tuo aspetto ritorni normale!!
- Cosa?! Che schifo! Che lo facciano gli altri!- esclamò il Ragazzo Cicatrizzato con profondo disgusto.
- Non possono, li hai messi tutti al tappeto!- esclamò la ragazzina. - E tanto per la precisione, mi chiamo Sibilla, grazie per l'interessamento!
- Non me ne frega niente! Dimmi in quale altro modo posso guarire!- abbaiò Harry.
- INFILANDO QUELLA CAVOLO DI TESTA NEL WATER! Se lo fai tu, guariranno anche tutti gli altri, proprio come in una reazione a catena, ma tu sei un grande ignorante, tutti in questa scuola lo sono perchè non studiamo chimica...
Harry ignorò completamente il continuo sproloquiare di Sibilla e tentò in tutti i modi di far rinvenire Draco, affinchè infilasse lui la testa nel water, ma il biondo di Serpeverde sembrava essere caduto in coma, così come tutti gli altri.
- Sbrigati o domani sarete ancora così- lo informò Sibilla.
- Oddio, allora lo devo proprio fare io...- piagnucolò Harry, disperato.
Si decise, prese tutto il coraggio di cui disponeva (ed era tanto, ma per fare una cosa del genere ne serviva ancora di più), uscì dalla Stanza delle Necessità e si diresse ai bagni del sesto piano, seguito da Sibilla che gli trotterellava accanto.
- Perchè quella faccia? Non sei contento di avere l'onore di salvare i tuoi amici? Ancora una volta sei l'eroe!
- Stai zitta, per favore...- ringhiò Potter fissando il sesto cubicolo del bagno.
- Prova a pensare che Chuck Norris lo farebbe senza esitazione- lo incoraggiò Sibilla.
Harry sospirò e si inginocchiò davanti alla tazza del water, trasse un profondo respiro e affondò la faccia in acqua.
Sibilla apllaudì, entusiasta.
- Bene, tra poche ore starete tutti meglio, ciao!- trillò allegramente per poi correre via.
- Ma come fa lei a saperlo...?- si chiese Harry sgocciolandosi i capelli e sentendosi umiliato come mai prima di allora.
Un altro mistero che non sarebbe mai stato svelato.

Sibilla percorse i lunghi corridoi della scuola verso i dormitori femminili di Grifondoro.
Entrò in una stanza, indossò il piagiama e si mise a letto, davanti al quale era riposto un grande baule contenente appunti segreti con la ricetta della pozione Polisucco e con una targhetta laterale sulla quale compariva il nome "Hermione Granger".

"Così impara a non invitarmi alle sue feste!"
 
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