Il lavoro segreto di..., sorpresa

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•~>*Brina*<~•
view post Posted on 2/8/2007, 17:12




Titolo: Il lavoro segreto di...
Personaggi: Sorpresa
Rating: per tutti
Pairing: nessuno
Genere: commedia, comico, demenziale
Avvertimento: One-shot, OOC (non particolarmente quest'ultimo, ma non si sa mai che ci sia qualcuno che mi dice che i personaggi sono totalmente OOC)

*Il lavoro segreto di...*



Qualche giorno prima di Natale

Le vacanze di Natale si stavano avvicinando e anche quell'anno era tutto indaffarato nella preparazione degli addobbi del castello e delle disposizioni per i vari regali da mandare in giro per il mondo.

Nell'ufficio dove si trovava regnava il silenzio, interrotto solo da qualche colpo di tosse proveniente dai quadri o dalle zampe di Fanny che cambiava posizione sul suo trespolo; prese in mano le ultime carte che qualche professore gli aveva lasciato da controllare, prima di potersi rilassare completamente e fare un giretto qualche piano più sotto il suo ufficio.

Quando anche l'ultimo foglio giaceva sulla pila alla sua sinistra, si alzò, prese un biscotto allo zenzero lasciatogli dalla professoressa McGranitt sul tavolo al centro del suo ufficio, si avvicinò all'armadio e spostò un oggetto che assomigliava molto ad una ricordella, solo un po' più grande, e aspettò che il mobile rivelasse il corridoio e la scala a chiocciola che lo avrebbero portato nella sua Fabbrica di Giocattoli.

Una volta aver sceso la scala, spinse la piccola porticina che si trovava alla fine del corridoio ed entrò in una stanza circolare, ad attenderlo c'era Dobby, l'Elfo Domestico: - Professore, buonasera, signore. - balbettò Dobby, facendo un profondo inchino.

- Tutto a posto Dobby? - chiese Silente, dopo averlo salutato con un cenno della testa.

- Sì, signore, Blinkie le ha preparato la lista dei regali già pronti, signore.

- Molto bene, gli darò un'occhiata dopo. Penso che farò un giretto per vedere come procedono i lavori.

- Signore, la aspetto qui, io, signore.

Silente attraversò la piccola sala circolare e percorse un altro corridoio già adorno di festoni e vischio. Arrivato più o meno a metà corridoio spinse una porta con su scritto "Laboratorio per le bambole", entrò in una stanza grande quanto la Sala Comune di Grifondoro e si diresse verso alcuni Elfi che stavano costruendo e dipingendo le varie parti delle bambole, Silente si fermò davanti ad un Elfo un po' strano che stava pettinando per bene i capelli di una bambola con le sembianze di una piccola bambina, l' "Elfo" alzò gli occhi dalla bambola e li rivolse verso il preside davanti a lui. Silente gli sorrise: - Allora, Severus, come va?

- Professore, come vuole che vada, sono qui che pettino bambole invece di essere nel mio ufficio a catalogare e riordinare gli ingredienti per le pozioni. - rispose l' "Elfo" con i capelli lunghi, neri ed unticci, il naso adunco e sempre quell'espressione seria sul volto, come se non si facesse una risata da quando era nato.

- Allora va bene! - disse Silente con tono scherzoso.

Piton si trattenne dal tirargli in faccia quella stupida bambola che aveva tra le mani e grugnì qualcosa di non identificato.

Silente passò in rassegna tutti gli altri Elfi presenti nella stanza ed uscì poi saltellando e canticchiando una canzoncina natalizia.

Dopo aver visitato anche gli altri reparti dedicati alla costruzione ed al confezionamento dei giocattoli, Silente si diresse nella parte più nascosta di Hogwarts, dove c'era Hagrid intento a dare da mangiare agli Elfi che, la notte di Natale, avrebbero avuto il privilegio di essere trasformati in renne, i prescelti quell'anno erano Winky, Kreacher, Hokey, Rudy, Sweaty e Pepy.

- Hagrid, spero che questi Elfi non siano all'ingrasso qui con te. - scherzò Silente.

- Oh, salve, professore, non si deve preoccupare, è tutto come al solito. - sorrise Hagrid.

- Molto bene, spero che per la Vigilia siano tutti pronti e pimpanti.

- Saranno prontissimi e scattanti! - ammise Hagrid, fiero del lavoro che stava compiendo per Bab... ehm... Silente.

- Bene, allora posso dormire sonni tranquilli.

- Ma certo.

- Hagrid, com'è che oggi parli correttamente?

- Oh, la professoressa McGranitt mi ha dato una pozione adatta al mio problema e poi Vitious si è offerto di sperimentare un nuovo incantesimo su di me.

- Capisco e... funzionano?

- A quanto pare sì.

- Molto bene, io me ne ritorno da Dobby. Buon lavoro, Hagrid.

- Grazie, professore.

Silente tornò da dove era venuto sempre canticchiando e saltellando e ripercorse il corridoio, ma a metà, più o meno dove c'era la fabbrica delle bambole che aveva visitato poco prima, sentì un urlo agghiacciante provenire proprio da quel luogo.

- Per Merlino, ma cosa sta succedendo? - chiese al corridoio vuoto e decise di rientrare in quella stanza.

Appena varcata la soglia gli si presentò davanti agli occhi un'immagine raccapricciante: lo strano Elfo di nome Severus era stato appeso per i suoi schifosi, lunghi ed untissimi capelli ad un'apertura del soffitto e c'erano alcune bambole che precedentemente aveva pettinato che, certe lo flagellavano con brandelli della sua veste strappata, altre stavano accendendo un piccolo fuocherello ai piedi del malcapitato.

Silente, dal canto suo, prima scoppiò a ridere e per poco non cadde a terra per rotolarvisi, poi si rese conto che non era una cosa da poco se le bambole avevano preso vita decidendo di fare la festa a Severus.

- Cos'è successo? Perché le bambole hanno preso vita? - chiese ad un Elfo che nonostante tutto aveva continuato a lavorare.

- Non so, signore. Momento prima tutto calmo, momento dopo questo. Ma sta bene a Severus, lui cattivo con bambole. - rispose l'Elfo alzando le spalle.

- Severus, cos'hai combinato? - urlò a Piton.

- Niente, stavo solo pettinando una di queste, poi ho borbottato qualcosa mentre la buttavo tra le altre e all'improvviso hanno preso vita.

- Beh, io direi... Finite Incantatem!

Le bambole che prima stavano attizzando il fuoco smisero immediatamente e si bloccarono nell'atto di aggiungere legna, quelle che stavano flagellando Piton fecero cadere a terra i “flagelli” e si sedettero.

- Adesso che è tutto a posto come prima, potete tornare al lavoro. - disse Silente sempre sorridendo.

- Ehi, e io, come faccio a scendere? - chiese Piton.

- Severus, non è un problema mio. I tuoi capelli non li tocco neanche sotto tortura. - detto questo, il preside lasciò la stanza.

Riprese a percorrere il corridoio scoppiando a ridere di tanto in tanto per quello che aveva appena visto e per quello che aveva detto a Severus.

Dobby lo stava aspettando alla fine del corridoio insieme a Blinkie, che appena vide Silente fece un profondo inchino, e alla professoressa McGranitt: - Cos'è successo a Severus? - chiese quest'ultima non appena il preside le fu accanto.

- Niente di particolare, solo una piccola ribellione da parte delle bambole che stava pettinando. - rispose lui con il sorriso sulle labbra.

- Come sarebbe a dire “Niente di particolare”? L'avranno sentito gridare anche gli studenti.

- Oh, diremo loro che... che è stato un rumore nella Foresta Proibita. Comunque si è tutto risolto con un “Finite Incantatem”.

- Ah, bene.

- Blinkie, hai la lista?

- Sì, signore, ecco, signore. Ho segnato con un colore diverso quello che è già pronto nei sacchi.

- Molto bene. - rispose solo Silente, mentre dava un rapido sguardo alla lista che si allungava sempre di più.

- Albus, sei sicuro di non volere un aiuto extra per queste cose? - chiese la McGranitt.

- Minnie, tranquilla, andrà tutto a meraviglia. - disse senza staccare gli occhi dalla lista - Dobby, hai la lista dei bambini a cui devo portare i regali.

- Signore, ecco.

- Molto bene, vediamo se qualcuno è stato aggiunto. - scorse la seconda lista rapidamente e notò un nome che spiccava più degli altri – Com'è possibile? Lui non è più un bambino e non è neanche lontanamente buono.

- Chi è stato aggiunto? - domandò incuriosita Minerva.

- Oltre ai soliti Harry, Ron, Hermione, Ginny, Fred e George, Seamus e Dean si è aggiunto... Lord Voldemort.

Uno sbuffo e una risata eccessivamente sonora e potente vennero espulsi dalla bocca della professoressa alla sua sinistra che, neanche due secondi dopo, era già stesa a terra che si contorceva dalle risate. - Non è possibile... ahahah... stai scherzahahndo vero? - chiese tra una risata e l'altra.

- Dobby, domani mattina voglio rivedere la letterina che ha scritto Voldemort. - ordinò Silente, prima di lasciarsi andare alle risate.

Dopo un buon quarto d'ora, durante il quale nessuno dei due professori aveva smesso di ridere, Silente aiutò la McGranitt ad alzarsi e si diressero di nuovo molti piani sopra la fabbrica, nell'ufficio del preside.

- Buonanotte, Minnie. - disse Silente prima di ritirarsi nella sua stanza.

- 'notte, Albus.


Il giorno dopo – meno 3 giorni a Natale

Già di buon mattino Silente si svegliò con la strana sensazione di aver dimenticato o che si sarebbe dimenticato di qualcosa. Scese dal letto, infilò le pantofole a forma di fenice e si diresse in bagno.

Dopo dieci minuti scese in Sala Grande per la colazione, il posto vicino al suo era già occupato da una raggiante Minerva McGranitt che si stava imburrando un pezzo di pane: - Buongiorno, Albus, dormito bene?

- Come un bambino. - rispose lui sorridendole.

Dobby arrivò di corsa a consegnare la lettera che la sera prima Silente aveva richiesto: - Ecco, signore, la lettera che aveva chiesto a Dobby, signore.

- Grazie, Dobby.

Silente prese la lettera e cominciò a leggerla: “Caro Babbo, quest'anno sono stato molto buono, infatti non mi sono mai fatto vedere dal Ministero e non ho combinato grossi guai, solo qualche sparizione di Babbani o di Mezzosangue ogni tanto, per questo ti allego la lista dei regali che vogliono ricevere gli altri Man... ehm... ragazzi. A presto, Voldy. P.S.: Non dimenticarti di me, mi raccomando.” Allegata alla letterina c'era davvero una lista, Silente scorse velocemente i nomi e poi scoppiò a ridere ancora più forte di quanto non avesse già fatto la sera prima. Minerva lo guardò con tanto d'occhi e scosse la testa, mentre intravide alcuni studenti, i pochi rimasti a Hogwarts quelle vacanze di Natale, che li guardavano a bocca aperta.

Minerva rivolse lo sguardo al preside che si ricompose e finì la colazione; dopo aver augurato una buona giornata agli studenti ritornò nel suo ufficio per poi ridiscendere alla fabbrica.

Fece ancora un giro per assicurarsi che tutto procedesse bene e diede una scorsa veloce alla lista dei giocattoli già pronti, lista che ormai era diventata chilometrica. Dopodiché si chiuse nel suo studio e diede ordine di non essere disturbato fino al 25 verso mezzogiorno.


Vigilia di Natale

Tutto ormai era pronto, i regali erano nei sacchi, i sacchi erano sulla slitta, la slitta era stata tirata a lucido per risplendere alla luce della luna, le renne erano pronte e scattanti come non si erano mai viste.

Silente nel suo completo rosso fece il suo ingresso... o meglio la sua uscita in giardino, dove lo attendevano gli Elfi, la professoressa McGranitt e Hagrid: - Bene, io vado, spero di essere di ritorno entro domani mattina.

- Mi raccomando, Albus, stai attento a Voldemort.

- Oh, ho già escogitato una cosa per consegnare i regali a lui ed alla sua cricca.

- Bene, allora a domani.

- A domani! - salutò Silente mentre ordinava alle renne di alzarsi in volo.


Natale

Era una giornata splendida, la neve non aveva mai brillato così tanto sotto la luce del sole, in lontananza si sentiva il verso di qualche gufo ritardatario che portava gli ultimi doni al suo proprietario. L'aria che si respirava era tranquilla, tersa e limpida.

Silente planò con la slitta nella parte più nascosta del parco di Hogwarts, trasformò le renne affaticate negli Elfi che erano sempre stati e si diresse verso il suo ufficio, nonostante la stanchezza accumulata quella notte era bello pimpante come sempre.

Verso mezzogiorno fece il suo ingresso trionfale in Sala Grande, dove il banchetto di Natale doveva ancora avere inizio, e si sedette accanto alla McGranitt, senza riuscire a togliersi un sorriso compiaciuto dalla faccia.

- Com'è andata, Albus? - chiese la professoressa.

- Benissimo. - rispose, mentre il suo sorriso si allargava sempre di più – Direi che possiamo anche iniziare il banchetto, non manca nessuno, no?

- Veramente manca Severus.

- Ah, e dove sarebbe?

- Non lo si vede dalla sera dell'urlo. - rispose Minerva.


Intanto, nella Fabbrica di Babbo Natale, Laboratorio per le bambole

- C'è nessuno? Mi sentite? Sono ancora qui appeso, qualcuno può venire ad aiutarmi per favore?


Nello stesso momento, nel Covo dei Mangiamorte

- Ragazzi, è passato Babbo Natale, siete contenti? - chiese Voldemort tutto eccitato e con un sorrisone sulle labbra.

- Che bello. Cosa ci ha portato? - domandò impaziente Lucius.

- Dunque, vediamo di dividerci i regali... Questo è per Narcissa, questo per Bellatrix, questo per Lucius, questo per Codaliscia, questo per Barty, questo... - continuò Voldemort mentre distribuiva ad ognuno il proprio pacco, stranamente grande.

- Al mio tre li scartiamo, ok? - ordinò Voldy – Uno... due...

- Tre! - disse un pacco.

Voldemort e la sua cricca si guardarono l'un l'altro prima di essere attaccati dagli Auror nascosti nei pacchi.

- Accidenti, non era questo che avevo chiesto a Babbo Natale!

 
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