Rosso Grifondoro, [15/11/07] HP - Pairings & Charms

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sonsimo
view post Posted on 5/1/2008, 15:16




Autrice: sonsimo.
Fandom: Harry Potter.
Rating: Verde.
Pairing: James Potter e Lily Evans.
Tipologia: One-Shot.
Lunghezza: 1900 parole (conteggio Word 2007).
Avvertimenti: Nessuno.
Genere: Romantico, Introspettivo, Commedia.
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di J.K. Rowling, che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in Harry Potter, appartengono solo a me.
Introduzione alla Fan's Fiction: Storia ambientata durante il settimo anno di Lily e James ad Hogwarts. Dalle parole di Sirius in Harry Potter e l'Ordine della Fenice, sappiamo che il settimo è l'anno in cui è scoccata la scintilla tra i futuri genitori di Harry. Ma a giudicare da ciò che Harry ha visto nel Pensatoio, tra i ricordi di Piton, non deve essere stato molto semplice per i due giovani Grifondoro.


Rosso Grifondoro





“Quant’è bello!”
“Già. E poi quei capelli gli danno un’aria così ribelle!”.
Lily sbuffò, voltandosi dall’altra parte nel tentativo di risparmiare alle sue orecchie lo strazio di ascoltare, per l’ennesima volta, i vaneggiamenti adoranti di quelle due sciocche Tassorosso. Approfittando della giornata soleggiata, la prima giornata di primavera che aveva fatto seguito a quasi un’intera settimana di pioggia, la giovane Grifondoro del settimo anno aveva preso sottobraccio il libro di Pozioni e si era seduta all’ombra della quercia nel parco di Hogwarts, per studiare all’aperto. Non aveva però previsto che di lì a poco due scoccianti Tassorosso del secondo anno si sarebbero appostate proprio a pochi metri da lei nell’attesa che il loro beniamino, il re degli sbruffoni, James Potter, ritornasse dall’allenamento di Quidditch. E non era sufficiente la loro infausta presenza e le risatine eccitate che di certo avrebbero scortato Potter per tutto il percorso dal campo fino al portone della scuola, le due piccole sfacciate avevano pure il coraggio di infastidirla e distrarla dallo studio con le loro insulse chiacchiere.
Che cosa ci trovassero in quel Potter, poi, per Lily era davvero un mistero. Era uno sbruffone, spaccone, fastidioso...
“Eccolo, eccolo! Emma, James viene verso di noi!”
“Quanto gli sta bene quella divisa da Quidditch! Mi dispiace che non sia a Tassorosso, ma devo ammettere che i colori Grifondoro gli donano tantissimo!”.
“Già, ma è così ingiusto che le Grifondoro possano stare insieme a lui in Sala Comune, mentre noi dobbiamo fare i salti mortali per vederlo il più possibile! Che fortuna sfacciata, quelle ragazze!”.
Stavolta lo sbuffo di Lily fu talmente sonoro che le due ragazzine lo udirono distintamente e si voltarono nella sua direzione. La giovane che rispondeva al nome di Emma le lanciò uno sguardo a metà tra il sorpreso e l’infastidito, incapace di celare il suo risentimento nei confronti di una delle creature più fortunate sulla faccia della Terra, una compagna di Casa del bellissimo e irraggiungibile Potter!
“Ciao. Ti stiamo forse dando fastidio? Vedo che stai studiando”.
Stavo studiando” borbottò Lily.
“Come dici, scusa?” le disse la ragazza distrattamente. Si era già voltata in direzione del campo da Quidditch, James Potter si avvicinava sempre di più e non poteva certo lasciarsi distrarre dalla presenza così inopportuna della Grifondoro dai capelli rossi.
Lily, dal canto suo, approfittò del momentaneo silenzio (evidentemente ormai l’adone di Hogwarts era troppo vicino perché per le due ragazzine fosse possibile articolare dei suoni intellegibili, così preferivano tacere) e cercò di riprendere concentrazione nella lettura del manuale di Pozioni Avanzate.
Ma non era destino che quel giorno si potesse studiare in santa pace. Lily sentì distintamente le ragazze trattenere il fiato e gettò uno sguardo distratto nella loro direzione. Avevano gli occhi sbarrati e tremavano addirittura, neanche se avessero visto un Dissennatore. Lily guardò di fronte a sé e comprese immediatamente il motivo di tanta agitazione: James Potter avanzava proprio verso di loro, un sorriso smagliante e una mano che prontamente andava ad aggiungere ulteriore scompiglio in quella sua capigliatura perennemente in disordine. La sua pelle leggermente abbronzata e un po’ sudata per l’allenamento appena terminato brillava al sole.
Che razza di sbruffone. Di certo non si è fatto la doccia negli spogliatoi apposta per sentirsi ammirato, in tutto il suo splendore di Cercatore! Ma io non ci casco! Non è affatto bello come dicono, solo perché ha quell’aria ribelle e sbarazzina, i capelli così neri... chissà quanto sono morbidi da accarezzare...
Lily scosse la testa spazientita. Ma che diavolo le prendeva, adesso si metteva a fantasticare sulla morbidezza dei capelli del ragazzo più antipatico della scuola? Di certo tutto quel sole le aveva dato alla testa. No, non era affatto stata una buona idea quella di studiare all’aperto, avrebbe dovuto restarsene tranquilla nella Sala Comune dei Grifondoro, anzi meglio ancora nel suo Dormitorio, lì almeno non avrebbe rischiato di incontrare James Potter!
Il suddetto James Potter, nel frattempo, si era fermato proprio davanti a lei, mentre le due Tassorosso, che adesso si trovavano così vicine al loro idolo, ridacchiavano tanto furiosamente che a Lily venne voglia di scagliare una fattura contro di loro. La ragazza si impose di tenere lo sguardo fisso sul libro che teneva aperto in grembo, anche se non riusciva più a leggere una parola e si sentiva improvvisamente avvolta da un’ondata di calore. In particolare, aveva la stranissima e sgradevole sensazione che le sue guance stessero divampando.
Il sole mi ha davvero dato alla testa.
“Ciao, Evans”.
La ragazza sollevò gli occhi solo per un momento, gli gettò addosso uno sguardo che avrebbe intimorito qualsiasi ragazzo che tentasse di provarci con lei, fatta eccezione per uno spavaldo Grifondoro che non si fermava davanti a niente, e non degnò James nemmeno di una risposta.
Lily si perse un momento nei suoi pensieri. Era incredibile la sensazione che provava ogni volta che si trovava così vicina a James, si sentiva sopraffatta dalla rabbia! Quel ragazzo l’aveva fatta infuriare fin dalla prima volta che l’aveva visto. Era così vanitoso, così sicuro di sé, la mandava in bestia tanta spavalderia. Eppure, una vocina dentro di sé continuava insistentemente a ripetere quella nenia fastidiosa.
E’ cresciuto moltissimo quest’estate. E non soltanto fisicamente, sembra più maturo. Perlomeno, non va più in giro ad affatturare la gente distratta! E poi non sta bene non rispondere...
“Ciao” replicò finalmente Lily, con voce glaciale. Quindi, pentita di quel fugace momento di debolezza, aggiunse: “Sto studiando”.
James sorrise, gli occhi castani luccicanti: “E’ una così bella giornata, è un peccato trascorrerla a studiare... Pozioni -disse lanciando un’occhiata obliqua al libro che la compagna teneva in grembo- ti va di fare una passeggiata con me?”.
Incapace di trattenersi oltre, il rossore delle guance che ormai si era diffuso pure sul collo, Lily scattò in piedi così velocemente che parve quasi che si fosse bruciata sull’erba fresca.
“Devo studiare. E non mi va di fare proprio niente con te! Ti saluto”. Sollevò il mento con aria spavalda e si avviò a grandi passi verso la scuola, il libro sotto il braccio e il desiderio fortissimo di sferrare un calcio a quelle due stupidine che adesso sembrava volessero fulminarla con lo sguardo.
Era a metà percorso, quando sentì dei passi affrettarsi dietro di lei. Quell’invadente di un Potter stava cercando di raggiungerla! Lily deglutì a fatica e accelerò il passo.
Deve esserci davvero qualcosa che non va in me, oggi. Perché mi sento così a disagio al pensiero di voltarmi e guardarlo di nuovo?
Non ne comprendeva il motivo, sapeva soltanto che aveva voglia di gettarsi sul suo letto, sulla torre di Grifondoro, poggiare le guance bollenti sul cuscino fresco e chiudere gli occhi. Aveva sentito dentro al suo petto un tremito così strano ed inquietante, quando aveva visto quello sfavillio negli occhi di James! Non aveva alcuna intenzione di trovarselo di nuovo di fronte e nel tentativo di incrementare ulteriormente la distanza che li separava si mise quasi a correre verso la scuola. Sfortunatamente, presa dalla furia di dileguarsi, non si rese conto di aver infilato il piede dritto dritto in una pozzanghera, scivolò, perse l’equilibrio e si ritrovò lunga distesa sull’erba. Un po’ di fango le schizzò sul volto, macchiandole una guancia e il colletto della tunica.
“Ehi, ti sei fatta male?”
Troppo vicina, la voce di Potter era decisamente troppo vicina. Lily si voltò verso di lui e si sedette sull’erba, massaggiando distrattamente la schiena dolorante. Non potè fare a meno di sollevare lo sguardo verso il ragazzo che adesso torreggiava su di lei e vide con orrore il Grifondoro estrarre la bacchetta e puntargliela contro.
Ma che cosa vuole fare?
In preda al panico, Lily iniziò a cercare la propria bacchetta, che doveva essere da qualche parte tra le pieghe della tunica, perché non aveva alcuna intenzione di rimanere lì tranquilla a farsi colpire da qualcuno dei divertenti incantesimi di Potter! Ma la bacchetta non c’era. Con terrore, la ragazza capì che doveva esserle caduta e la vide proprio ai piedi di James Potter. Anche se ci avesse provato non avrebbe fatto in tempo a prenderla, qualunque incantesimo James avesse in serbo per lei l’avrebbe colpita prima che potesse afferrarla. Riportò lo sguardo sul ragazzo, che adesso la fissava stupito e divertito al tempo stesso.
Sta assaporando il suo trionfo!
James si inginocchiò di fronte a lei, portando la bacchetta all’altezza del suo viso. Lily non riuscì a trattenersi: “Che... che cosa stai...” chiuse gli occhi, rassegnata alla sorte.
Tergeo” la parola appena sussurrata e l’improvvisa sensazione di freschezza sulla pelle fecero aprire gli occhi verdi di Lily. Trovò davanti a sé quelli sorridenti di James, ora alla stessa altezza dei suoi, e lo guardò interdetta, in silenzio, per qualche secondo. Era così vicino che il suo respiro le solleticava la pelle del viso appena ripulita dall’incantesimo. Lily non riuscì a dire nulla, abbassò lo sguardo e arrossì nuovamente nell’udire James ridacchiare, mentre si rimetteva in piedi.
“Avevi un po’ di fango sul viso” disse semplicemente il ragazzo, raccogliendo la bacchetta della giovane e porgendogliela. Lily allungò timidamente una mano e l’afferrò. James le stava dicendo qualcos’altro, ma non riuscì a capire che cosa.
Tergeo... che pensiero gentile. Ed io che pensavo che volesse maledirmi!
Riprese il contatto con la realtà quando udì una parola che non pensava che Potter conoscesse.
“Scusa”.
“Come dici?” chiese bruscamente.
Il ragazzo parve colto alla sprovvista e si portò una mano dietro la testa. Stavolta però non vi era alcuna spavalderia in quel gesto, notò Lily, semplicemente imbarazzo.
“Dicevo, mi dispiace di aver disturbato il tuo studio. Io, ecco... ti chiedo scusa”.
Lily lo fissò a bocca aperta e il suo stupore si ingigantì quando vide un leggero rossore diffondersi sulle guance della più grande faccia tosta che avesse mai conosciuto. Sembrava sinceramente in difficoltà e poi era stato così gentile con quel Tergeo... Lily non riusciva a non pensare al tono di voce dolce e carezzevole con cui James aveva pronunciato quella parola. Nel frattempo, il ragazzo aveva allungato una mano verso di lei per aiutarla a rialzarsi. Lily accettò quella mano e, una volta in piedi, provò un inspiegabile impeto di tenerezza nei confronti di quel giovane dalla fronte imperlata di sudore, stanco per l’allenamento di Quidditch, che la fissava preoccupato. Seguendo un impulso improvviso, Lily sollevò la propria bacchetta, che teneva ancora stretta tra le dita dopo che James gliela aveva restituita, e la puntò al volto di lui. Il ragazzo parve aspettarsi qualcosa di non molto piacevole, proprio come era successo a lei poco prima, ma non fece in tempo a ritrarsi.
Tergeo”.
Il volto del giovane tornò fresco e asciutto, come se non si fosse allenato. James guardò Lily stupito e la ragazza sorrise e gli disse, con lo stesso tono semplice con cui lui poco prima le aveva detto del fango:
“Eri sudato. La prossima volta fai la doccia negli spogliatoi”.
Il rossore sul volto del Grifondoro si intensificò.
“Gra-grazie” balbettò il ragazzo.
Lily si voltò e si avviò, questa volta lentamente, verso la scuola.
“Grazie a te”.
“Aspetta, Lily! Volevo chiederti -James parve esitare, ma poi aggiunse tutto d’un fiato- volevo chiederti se ti va di venire con me ad Hogsmeade, questo fine settimana!”.
Questa volta Lily provò una sensazione piacevole nel sentire il proprio volto arrossire. Senza voltarsi, rispose: “Vedremo, Potter. Ci vediamo a cena”. E prima di annegare completamente nell’imbarazzo, fece ritorno tra le mura rassicuranti di Hogwarts.

FINE


 
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