Grazie Ten..., [07/01/08] Naruto

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ragazza_innamorata
view post Posted on 25/2/2008, 00:31




Fandom: Naruto
Rating: Verde
Personaggi/Pairing: Neji Hyuga, TenTen, Neji/Ten
Tipologia: One-Shot
Lunghezza: tre pagine di Word
Avvertimenti: /
Spoiler! /
Genere: Romantico
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di Masashi Kishimoto che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in Naruto, appartengono solo a me.
Note dell'Autore: Questa storia è scritta secondo il punto di vista dei due personaggi. Pertanto, le parti della storia scritte con carattere normale rappresentano il punto di vista di Neji, mentre quelle scritte in corsivo rappresentano il punto di vista di TenTen. Buona fortuna a tutti gli altri partecipanti!
Introduzione alla Fan's Fiction:Sbuffo, liquidando i tuoi complimenti con un movimento della testa. So di essere il migliore, non c’è bisogno che anche te me lo dica. Sono stanco di sentirlo ripetere a tutti, anche se so che te sei l’unica davvero sincera con me.
Ormai è ora di andare a casa, quindi ti saluto brevemente con un cenno della testa e mi allontano.
Ho fatto solo pochi passi quando sento le gambe cedermi e vedo il terreno che si avvicina a me.
- Ho usato troppo chakra...


- Rotazione Suprema!
Mi piego sulla gamba destra, ruotando velocemente su me stesso e rilasciando il chakra intorno a me. Respingo le tue armi, come sempre, ma mi pare che il diametro della rotazione si sia un po’ ridotto. Non è un buon segno.
- Bravissimo Neji-kun! Hai respinto tutte le armi!
Sbuffo, liquidando i tuoi complimenti con un movimento della testa. So di essere il migliore, non c’è bisogno che anche te me lo dica. Sono stanco di sentirlo ripetere a tutti, anche se so che te sei l’unica davvero sincera con me.
Ormai è ora di andare a casa, quindi ti saluto brevemente con un cenno della testa e mi allontano.
Ho fatto solo pochi passi quando sento le gambe cedermi e vedo il terreno che si avvicina a me.
- Ho usato troppo chakra...

Mi saluti e te ne vai così, superiore a tutto e a tutti come sempre. Non so cosa darei per vederti almeno una volta sorridere, per sentirti dire qualche parola che non siano i nomi delle tecniche, per incrociare almeno una volta i tuoi occhi e non leggervi superiorità e dolore, ma felicità e amicizia.
Eh sì, sono proprio un’illusa, vero Neji?
Ti osservo mentre ti allontani, seguo i tuoi passi, li conto uno ad uno.
E ora che ti succede? Stai cadendo!
Mi precipito verso di te, ti afferro poco prima che tu tocchi terra.
Sei svenuto, per la stanchezza o per chissà che cosa.
Ti sfilo il coprifronte e ti sfioro la fronte. Scotti, devi avere la febbre, e nemmeno tanto bassa.
E ora cosa faccio? Ragiona Ten, ragiona!
Decido di portarti a casa mia. Non saprei proprio come spiegare a tuo zio Hiashi quello che è successo e perché ti ho riportato a casa io.
E poi ti conosco bene ormai, sei tropo orgoglioso per farti vedere da qualcuno in queste condizioni. Meno persone ti vedono, meglio è.
Arrivo a casa mia tenendoti tra le braccia. I miei non ci sono, meglio così.
Ti stendo sul mio letto, ti copro con una coperta leggera e ti metto una pezzuola bagnata sulla fronte, poi scendo a prendere un bicchiere d’acqua.
Quando torno in camera non hai ancora ripreso conoscenza, così mi metto a sedere accanto al letto e ti rivolgo uno sguardo preoccupato.
Visto così sembri quasi un ragazzo normale, senza i problemi che ti affliggono.
La tua fronte è distesa, senza preoccupazioni, il tuo respiro è regolare ed emani una grande sensazione di tranquillità e serenità.
Distolgo lo sguardo da te e fissò due uccellini sul ramo dell’albero fuori dalla mia finestra. Cinguettano, si inseguono tra le foglie della pianta, poi si allontanano, diretti verso chissà dove, insieme. Vorrei anche io volare via insieme a te…
Un movimento mi richiama dai miei sogni. Ti sei svegliato, e ti stai tirando a sedere, palesemente disorientato.
- Neji-kun! Ti sei ripreso, finalmente!


Riprendo i sensi lentamente, con fatica. Sento le tempie che mi pulsano, ho un mal di testa pazzesco.
Apro gli occhi e lame di luce mi feriscono lo sguardo, poi con fatica metto a fuoco ciò che mi circonda.
Sono in una stanza che non conosco, in un letto che non è mio. Sei accanto al letto, guardi assorta fuori dalla finestra. Se non fosse che non è nel mio stile, direi che sei quasi bella.
Cerco di tirarmi a sedere, ma quel movimento attira la tua attenzione e ti volti verso di me.
- Neji-kun! Ti sei ripreso, finalmente!
In un secondo ricordo quello che è successo.
L’allenamento, poi sono svenuto perché devo aver usato troppo chakra. Ma continuo a non capire cosa ci faccio qui.
- Sei svenuto dopo l’allenamento, avevi la febbre e così, non sapendo che fare, ti ho portato qui a casa mia. Ora come stai?
Ora capisco.. Così questa è camera tua, eh?
Non sembra la camera di una ragazza. Non ci sono poster di idoli maschili, niente segni personali tranne il tuo rotolo delle armi, i tuoi tarocchi e una foto della nostra squadra. Sulla scrivania c’è un quaderno, chissà che c’è scritto...
Nel complesso mi piace. Niente di eccessivo, nessun ninnolo di troppo. È proprio la stanza adatta a te.
- ‘Nsomma...
Mi fa male ogni singolo centimetro del corpo, ogni giuntura ad ogni movimento implora pietà e grida vendetta.
E soprattutto ho la testa che mi scoppia.
Porto una mano alla fronte, sorpreso di non sentire sotto le dita il metallo con il simbolo della Foglia ma la mia pelle.
Ti guardo, accigliato.
- Dov’è il mio coprifronte?

- Dov’è il mio coprifronte?
Mi aspettavo questa domanda.
- Te l’ho tolto per bagnarti la fronte. Eccolo.
Te lo porgo e te lo afferri come un uomo reduce di una settimana nel deserto afferrerebbe una borraccia di acqua fresca, come se ne dipendesse la tua vita.
Lo allacci immediatamente, nascondendo quel simbolo che te consideri la tua vergogna ma che secondo me è la tua più grande rivincita.
Se te, un membro della Casata cadetta, sei riuscito a superare in bravura un componente della Casata Principale, imparando anche una tecnica che non dovresti conoscere, beh, secondo me dovresti portare quel simbolo orgogliosamente come emblema della tua vittoria, senza nasconderlo. Ma so che non lo farai mai, e accetto la tua scelta.
In fondo mi piaci così tanto proprio per come sei, non voglio che tu cambi.
Esco dalla stanza ed entro in quella accanto, quella dei miei genitori.
Frugo nel mobiletto e prendo una boccetta nera.
Torno da te. Sei seduto sul letto e fissi il mio quaderno che ho posato sulla mia scrivania. Nel tuo sguardo si legge che daresti un occhio della testa per sapere che c’è scritto.
- Ora della medicina!
Mi guardi strano. Se non ti conoscessi direi che hai paura di prendere una stupida medicina.
- Non fare storie Neji! Come pensi che possa passarti la febbre se non prendi le medicine?
Ti ostini e volti il capo dall’altra parte serrando le labbra.
Scoppio a ridere. Sembri un bambino piccolo, mi fai tenerezza.
- Dai, sei fai il bravo e prendi la medicina ti faccio leggere il quaderno che stavi fissando con tutto quell’interesse solo poco fa!


- Dai, sei fai il bravo e prendi la medicina ti faccio leggere il quaderno che stavi fissando con tutto quell’interesse solo poco fa!
La proposta mi tenta, sono curioso di sapere cosa possa esserci scritto in quel quaderno.
Tergiverso un altro poco, poi apro la bocca e prendo la medicina.
È veramente terribile!
- E bravo Neji! Ecco il tuo premio.
Mi metti in mano il quaderno e poi ti siedi accanto a me sul letto. Lo apro alla prima pagina.
Appare di nuovo la foto della nostra squadra che hai anche sul comodino. Il volto di Lee è circondato di stelline e per un attimo la bocca dello stomaco mi si stringe in una morsa di cui non riesco a capire il motivo. In fondo, non mi importa niente se ti piace Lee. O no?
Poi però vedo cosa c’è scritto accanto al mio viso.
“Il migliore”.
Semplicemente. Accanto c’è un cuore cancellato, se ne intravede il profilo.
Il mio petto si riempie di gioia, non sapevo che tu tenessi così tanto a me. Soprattutto non me l’aspettavo, visto come ti tratto ogni giorno. Ma spero che tu abbia capito che non lo faccio perché ti odio Ten, tutt’altro, ma solamente perché non posso fare altrimenti, è il mio maledetto orgoglio che mi costringe a comportarmi così anche con le persone a cui tengo di più.
Sfoglio più velocemente il quaderno. Sono tutte foto mie, di Lee e di Gai durante gli allenamenti. Hai fermato sulla pellicola le scenette di Lee e di Gai, le loro danze senza senso, le loro risate e anche i miei bronci e i miei sguardi gelidi.
Poi all’ultima pagina, una nostra foto insieme. Questa me la ricordo anche io. Ce l’ha fatta Lee alla cena della squadra, ma mi avresti detto che l’avresti buttata. Mi hai mentito, ma sono felice che tu l’abbia fatto.
Ora basta, devo andare. Mi alzo dal letto, ho un piccolo giramento di testa ma mi mantengo dritto.
- Vado.
Annuisci, poi mi fai strada fino alla porta.
Esco, poi torno indietro e busso di nuovo alla tua porta.
Apri, sei stupita di vedermi.
Ti do un leggero bacio sulla guancia e ti sussurro all’orecchio.
- Grazie Ten…
Mi allontano con passo più leggero adesso, con il sorriso sulle labbra.
Per una volta io, il genio degli Hyuga, ho dato ascolto al cuore e non alla ragione, e per una volta sono convinto di aver fatto al scelta più giusta.
Il mio orgoglio non mi permette di dare un nome a quello che provo nel cuore quando ti vedo, e soprattutto non mi permette di dirtelo, ma te per me sei davvero importate, più di quanto tu possa immaginare.
Perché mi guardate così? Che credete, anche Neji Hyuga ha un cuore...
 
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