Two Hearts And A Fruits Basket, * Versione restaurata *

« Older   Newer »
  Share  
@iola@
view post Posted on 29/3/2008, 22:44 by: @iola@




Ciao bella, scusa se ti ho fatto aspettare!!!
Spero di farmi perdonare con questo nuovo capitolo che è uno di quelli che nello scriverlo più mi ha coinvolta!
Grazie per i commenti!!!^^



VII


Il cielo era di un azzurro brillante oltre le alte finestre di Hogwarts, ed un lieve venticello solleticava le cime degli alberi della Foresta Proibita.
Nessa scese dal dormitorio femminile, sfoggiando un cipiglio contrariato che lasciava trasparire perfettamente il suo malumore: era stata sveglia quasi tutta la notte a rimurginare su quanto Sirius Black fosse idiota e quanto lei non fosse da meno visto che continuava imperterrita a farsi condizionare da lui.
La infastidiva terribilmente avvertire che in un modo o nell'altro il suo rapporto con quel ragazzo influisse sul suo umore, e lo stato d'animo di quella mattina ne era testimone.
Essendo piuttosto presto la Sala Grande risultava alquanto sfollata, qua e la gruppi di pochi ed assonnati studenti facevano colazione; si sedette al tavolo dei Grifondoro, sprofondando in una tazza di caffè fumante, con la speranza che Magda e Colette non giungessero prima che lei se ne fosse andata: in quel momento non se la sentiva di sorbire ciarle irritanti sul "ragazzo del giorno".
Raggiunse la sala d'Ingresso quando ormai un numero ingente di ragazzi aveva preso posto lungo le quettro tavole, con l'intento di fare una passeggiata nel parco prima della lezione di Erbologia, così da far dissipare il malumore.
Aveva quasi varcato i battenti del portone di quercia quando si sentì richiamare:
- Nessa! Ehi, Nessa!
Remus Lupin arrancava con aria stanca verso di lei: evidentemente era stato dimesso dall'Infermeria, ma appariva ancora piuttosto debilitato.
- Oh, Remus! Come stai? Ho saputo che eri in Infermeria! - disse quando furono l'uno di fronte all'altra.
- Piuttosto bene, grazie! - rispose lui abozzando un debole sorriso - Sirius mi ha detto che mi cercavi... che avevi un messaggio per me o qualcosa del genere!
- Sì, ecco... - gli pose il rotolo di pergamena sfilandolo dalla veste e in risposta allo sguardo interrogativo del ragazzo aggiunse:
- E' un messaggio da parte del professor Lumacorno... credo voglia ingaggiarti per l'allestimento delle decorazioni alla sua festa di fine anno!
- Oh... perfetto... non aspiro ad altro! - fece lui ironico - Beh, grazie Nessa!
- Figurati!
Stavano per salutarsi quando da dietro le spalle di Remus apparvero inavvertitamente James Potter e Sirius Black: intenta a chiacchierare col ragazzo non si era accorta del loro arrivo, ed ora sul suo viso, appena un pò più rilassato, tornò ad imperiare l'espressione contrariata che l'aveva accompagnata tutta la mattina.
- Ehi, Lunastorta! Ti cercavamo! - esordì James.
Sentiva lo sguardo di Sirus fisso su di lei il che, data la momentanea insofferenza verso di lui, la irritò terribilmente, così per evitare eventuali scatti d'ira salutò frettolosamente e, senza degnare di uno sguardo i due, si diresse verso lo scalone di marmo abbandonando così i suoi propositi di vagabondaggio.


In tarda mattinata Nessa, di ritorno dalla serra numero sei, dove aveva appena assistito ad una lezione di Erbologia particolarmente impegnativa sui Bulbi Febbricitanti, camminava lungo il corridoio del terzo piano.
Si sentiva stranamente scombussolata, uno dei bulbi della professoressa Sprite l’aveva morsa, ma l’insegnante l’aveva rassicurata sul fatto che gli esemplari sui quali stavano lavorando erano abbastanza giovani, quindi non pericolosi.
In ogni caso, anche se lo fossero stati, lei non poteva permettersi un po’ di riposo, visto che l’attendeva la lezione di Antiche Rune, che non aveva alcuna voglia di saltare solo perché un qualche stupido arbusto le aveva trasmesso qualche linea di febbre.
Mancava circa un quarto d’ora all’inizio della lezione, dunque aveva giusto il tempo di raggiungere la torre di Grifondoro, prendere il dizionario runico e qualche rotolo di pergamena, per poi partire alla volta dell’aula del professor Vector.
Aveva appena svoltato l’angolo che conduceva al corridoio del sesto piano, quando per poco non andò a scontrarsi contro qualcuno che camminava nella direzione opposta:
- Waston... - disse Sirius Black, come al solito con la sua aria irresistibilmente arrogante.
- Black... - sbottò Nessa, soffocando dietro la mano un forte colpo di tosse: ci mancava solo lui.
- Stai bene?! - chiese ad un colpo di tosse particolarmente doloroso della ragazza.
Si avvicinò per osservarla meglio: Nessa era pallida, gli occhi erano arrossati e leggermente gonfi, la fronte madida di sudore freddo, e guardandola con più attenzione Sirius notò che pareva scossa da un leggero ma continuo brivido.
- Cosa ti è successo? Non hai una bella cera...
- Sto bene… ho solo qualche linea di febbre…
- Qualche linea di febbre, eh?! Ma se non ti reggi in piedi! E’ meglio che tu vada in Infermeria...
- Non ne ho bisogno… ho detto che sto bene! E poi questi non sono affari tuoi Black... - fu interrotta da un altro forte colpo di tosse che parve mozzarle il fiato.
- Giusto... - disse lui in tono piatto - Ciò non toglie però che tu sia più pallida di Nik-Quasi-Senza-Testa...
- Piantala...
Sirius, ignorando le sue proteste, le si avvicinò posandole una mano sulla fronte: Nessa rimase interdetta per qualche istante, ma non avendo nè la forza nè la facoltà ,vista la vicinanza del ragazzo, di ribattere rimase immobile: la sua mano era così calda… o forse era lei ad essere rovente in quel momento…
- Devi andare subito da Madama Chips! Ti ci accompagno...
- No. - disse lei, scostando la mano del Grifondoro dalla fronte con un gesto debolmente stizzito e oltrepassandolo, per avviarsi nuovamente verso la Torre Est.
Sirius la seguì spedito: anche se non poteva portarla con la forza in Infermeria, almeno poteva cercare di tenerla sotto controllo il più tempo possibile: anche se non l'avrebbe mai ammesso, cominciava ad essere seriamente preoccupato.
- Allora Waston… come ti sei ridotta in questo stato?
- Durante la lezione di Erbologia mi ha morso un Bulbo Febbricitante… ma la professoressa Sprite dice che non era pericoloso… non ho bisogno di andare in Infermeria… - la sua voce diventava pian piano una sorta di sussurro affannoso.
- Beh invece secondo me dovresti!
Ma non ebbe terminato la frase che dovette lanciare per aria la borsa e allungarsi in avanti per afferrare Nessa: era svenuta.
La osservò per un attimo: sembrava così indifesa lì, raggomitolata tra le sue braccia, priva di forze.


La sala comune di Grifondoro era affollata e rumorosa, un chiacchiericcio eccitato risuonava in tutta la stanza circolare cosparsa di stendardi e arazzi cremisi ed oro.
Nessa, di ritorno dall’Infermeria accompagnata da Magda e Colette, che ancora parlottavano sulla fortuna spacciata dell’amica sull’essere stata portata da Sirius Black in persona da Madama Chips, fu investita dall’ondata di chiacchiere eccitate che si confondevano tra di loro trasmettendo solo un distinto sentore di entusiasmo.
- Pensa se si fosse trovato a passare di lì in quel momento un Serpeverde! Ti avrebbe lasciata dov'eri! Invece Sirius… ma che succede qui? - disse Colette stupita.
- Da questo sabato ha inizio il Club dei Duellanti! - le rispose Guliet Mac Pherson, una ragazza rossa del quinto anno – Hanno affisso un annuncio in bacheca!
Nessa si avvicinò alla bacheca, dove effettivamente vi era affisso un grosso foglio di pergamena, che annunciava l’apertura del Club dei Duellanti di Livello Avanzato, aperto ai ragazzi dal quinto anno in su, e che tutti gli aspirati dovevano presentarsi quello stesso sabato alle otto di sera nella Sala Grande.
Una frase evidenziata attirò la sua attenzione: “E’ consigliata la partecipazione a tutti gli studenti del sesto e settimo anno che vorranno conseguire la carriera da Auror presso il Ministero della Magia a studi ultimati.”
Il tutto si concludeva con la solita firma della professoressa McGranitt.
La Grifondoro allora decise: avrebbe partecipato a quel corso.


****


Il sabato sera alle otto quasi tutti gli studenti di Hogwarts dal quinto anno in su si erano raccolti nella spaziosa Sala Grande, ad eccezione di pochi.
Le panche e le cinque lunghe tavole di legno che di solito occupavano l’immensa stanza erano spariti ed il soffitto rifletteva il cielo scuro trapunto di stelle lucenti.
Quando si fu ormai compreso che nessuno si sarebbe più presentato il professor Vitious ordinò con la sua voce squillante agli studenti di dividersi in coppie: un’agitazione generale si diffuse.
Nessa, che si trovava nel suo gruppo di Grifondoro fu attirata dalla voce severa della professoressa McGranitt:
- Potter, Black separatevi subito! - disse austera – Voi due insieme non fareste altro che creare scompiglio!
A quel punto la professoressa si voltò verso di lei che di scatto distolse lo sguardo:
- Signorina Waston! - disse acuta – Venga qui cortesemente!
Nessa si avvicinò rassegnata e guardò l’insegnante in attesa di indicazioni.
- Lei starà in coppia col signor Black!
- Cos…
- Lei invece Signor Potter venga con me! Le troveremo un compagno il più lontano possibile dal Signor Black… - continuò la McGranitt ignorandola; si voltò e si avviò tra la calca di ragazzi seguita da un contrariato James.
- Non farmi troppo male Waston… - disse Sirius guardandola beffardo.
- Ci proverò... - ribatté lei minacciosa, stringendo la bacchetta in mano.
Al segnale dei professori le coppie si sistemarono e, l’uno di fronte a l’altro, gli studenti si prepararono a duellare.
Al fischio del professor Vitious, una miriade di scintille colorate si diffuse seguendo il boato di voci che pronunciavano gli incantesimi più svariati.
Nessa e Sirius erano immobili e si osservavano come in attesa.
Improvvisamente uno spruzzo di scintille dorate, probabilmente scaturito dalla bacchetta di qualche compagno distratto, scoppiò vicinissimo al viso di Nessa che istintivamente indietreggiò di qualche passo distogliendo l’attenzione dal suo avversario.
Le ci volle qualche istante per capire quanto quella distrazione le fosse costata: qualcosa di leggermente appuntito le premeva contro la schiena, mentre il braccio della bacchetta era stretto in una morsa salda.
Sirius l’aveva bloccata.
- Vediamo come te la cavi questa volta… - le sussurrò all’orecchio, mentre sentiva la presa sul suo braccio diventare più decisa.
Era inutile… in quella situazione ogni tentativo di liberarsi sarebbe risultato decisamente vano.
Ma proprio in quel momento, un’altra folata, questa volta più energica, di scintille rossastre raggiunse Sirius che, colto alla sprovvista, non solo lasciò Nessa, ma per evitare l’incantesimo si gettò a terra.
La situazione era decisamente cambiata: ora era Nessa ad avere il controllo; era in piedi, davanti ad un Sirius Black quasi del tutto indifeso, e questa volta era la sua bacchetta ad essere puntata su di lui.
Lo osservava con un cipiglio soddisfatto, e stava per schernirlo del suo precedente trionfo, quando inavvertitamente un piede del ragazzo scatto con forza urtando la sua gamba, ed inducendola a cadere rovinosamente su di lui.
Era in contesto più imbarazzante quanto assurdo nel quale si fosse trovata: lì, lunga distesa sul Grifondoro, che la osservava di rimando, ed il cui viso questa volta non era incorniciato solo dai suoi capelli corvini, ma anche da quelli della ragazza che, a pochi centimetri dal suo viso, respirava affannosamente, così come lui.
Gli occhi di quest'ultimo indugiarono qualche istane su i lineamenti di lei, per poi esclamare con un sorriso soddisfatto:
-Potevi dirmelo che il tuo scopo era questo Waston… ci saremmo risparmiati tempo e fatica!
Nessa allora, riprese tutte le attività celebrali momentaneamente assopite, si alzò di scatto, e rossa in viso si voltò furente verso… beh, non sapeva bene dove andava, ma si incamminò comunque.
- E questo lo lasci a me?! Gentile da parte tua…
A queste parole si voltò nuovamente verso il ragazzo, che stringeva tra le mani un piccolo libricino in pelle: era il suo diario, che doveva avergli sfilato dalla veste.
- Scommetto di riuscire ad annullare l’incantesimo che lo rende illeggibile con una semplice controfattura… - continuò passando la punta della bacchetta tra le pagine apparentemente bianche con un cipiglio malizioso.
- Accio! - gridò Nessa con ira crescente, ma Sirius, che aveva previsto una mossa così scontata, fu lesto ad annullare l'Incantesimo di Appello.
- Restituiscimelo... - sibilò a denti stretti, stringendo con forza la bacchetta.
Lui continuò a giocherellare con l'oggetto con fare indifferente, il sorrisetto irritante semmpre più ampio.
- Restituiscimelo, Black, o non rispondo più di me!
- Bene, te lo restituirò... ma sta a te riuscire a prenderlo!
- Sei infantile!
- Sei bisbetica!
Nessa rimase a fissarlo per qualche secondo, una luce sinistra brillo nei suoi occhi, prima di avvicinarsi a passo sicuro e con aria minacciosa al suo interlocutore che di rimando continuava a scrutarla beffardo sventolando il diario nella mano sinistra.
Un passo dopo l'altro superò il margine di distanza che, data la sua espressione, Sirius si aspettava mantenesse, fino a quando le punte delle loro scarpe non urtarono.
I loro volti distavano pochi centimetri l'uno dall'altra: lei con un cipiglio indecifrabile osservava l'espressione leggermente stupita che andava diffondendosi sul volto del ragazzo. Si allungò lentamente sulle punte dei piedi continuado a fissarlo dritto negli occhi e poi...
Un secondo dopo gli aveva sfilato il diario di mano, aprrofittando del fatto che la presa di Sirius fosse allentata, e indietreggiava con fare soddisfatto.
Non ebbe il tempo di realizzare ciò che aveva fatto, nè di schernirlo, che un guizzo di luce vermiglia giunse ad una tale vicinanza dal suo viso che in quel punto cominciò ad avvertire un bruciore sempre più acuto e fastidioso; quando poi gettò uno sguardo alla mano che istintivamente aveva portato al viso si accorse che era macchiata di sangue.
- Nessa, stai bene?!
Ellison Crow, una Tassorosso del suo stesso anno, la osservava preoccupata da dietro i suoi spessi occhiali cerchiati di corno.
- Credo che dovresti andare in infermeria! Hai una brutta ustione...
Nessa alzò lo sguardo e fece per tirarsi su proprio mentre Sirius scattava contro un corpulento Serpeverde:
-Brutto idiota, ma dove diavolo guardi quando usi quell'affare?! - lo sentì distintamente urlare mentre si allontanava a passo spedito alla volta dell'Infermeria.


- Ah, signorina Waston! Di nuovo qui vedo! - l'accolse Madama Chips che con fare sbrigativo le si avvicinava per dare un'occhiata alla sua guancia destra.
- Una bruciatura... venga con me la rimetteremo a posto in breve tempo.
L'Infermiera condusse Nessa su di una branda facendola sedere, una manciata di secondi più tardi tornò con uno strano unguento bluastro dall'odore fortemente acre, che applicò sulla ferita.
- Immagino che siano i postumi del Club dei Duellanti... lo dicevo io che era poco raccomandabile... - borbottò con disappunto più a se stessa che a Nessa - Scommetto che entro le nove mi ritroverò l'Infermeria piena... ho già rimesso a posto le orecchie d'asino del signor Goodman! Ecco fatto! - disse poi rivolgendosi alla ragazza - Ci vorrà circa un'ora affinchè sparisca completamente... stia quì ferma, passo a ricontrollarla più tardi!
E si diresse verso due ragazze che, con il volto ricoperto da sgradevoli pustole violacee, facevano il loro ingresso singhiozzanti.
Non avendo alcun diversivo, seduta su quel lettino aspettando di rivedere la sua faccia com'era sempre stata, cominciò a riflettere sul fatto che nel giro di pochi giorni si era ritrovata in Infermeria più di quanto avesse fatto durante i suoi sei anni ad Hogwarts.
Le opzioni erano due: o era in atto una congiura ai suoi danni e qualcuno la voleva morta, oppure Sirius Black portava tremendamente sfiga!
Quando la lezione nella Sala Grande fu ultimata Magda e Colette apparvero sull'uscio dell'Infermeria e una volta avvistata la raggiunsero:
- Nessa, come stai?! Oh, cos'è quella cosa digustosa che ti hanno spalmato in faccia? - esordì Colette senza nascondere una smorfia di disgusto.
- Eravamo preoccupate, ma Piton ci ha proibito di lasciare la Sala Grande prima della fine del corso! - disse Magda con aria risentita.
- Sto bene! Tra qualche minuto Madama Chips verrà a controllare e potrò tornare alla torre di Grifondoro!
Dopo essersi accertata delle sue condizioni, Magda commentò con un cipiglio ammirato ed eccitato insieme:
-Wow Nessa, ti abbiamo vista duellare con Sirius Black! Uno spettacolo!
- Io ero troppo confusa dalle scintille spruzzate dalla bacchetta di Peter Minus per prestarvi troppa attenzione... certo che però hai una fortuna spacciata! - aggiunse l'altra con un pizzico di invidia.
- Avresti dovuto vedere com'è andato su tutte le furie contro Ernest Vanderbrik quando per poco non ti ha affatturata!
- Beh, poteva risparmiarselo... non ho bisogno della sua prot... - cominciò Nessa, ma fu interrotta dalle amiche che trasalirono rumorosamente e parvero illuminarsi.
Si voltò per seguire i loro sguardi e vide Sirius sulla porta dell'Infermeria.
Un attimo dopo Magda e Colette parvero afflosciarsi alla vista del ragazzo che camminava a passo sicuro nella loro direzione:
- Come va? - chiese quando le ebbe raggiunte scrutando il suo viso con fare perplesso, e limitandosi ad offrire un accenno di saluto alle due la cui colorazione era tendenzialmente cianotica.
- Una meraviglia... - rispose lei.
- Bene...
-Bene.
Si scrutarono per qualche istante prima che Madama Chips si insinuasse fra loro per controllare il viso di Nessa.
- Perfetto, tutto risolto! - sentenziò, e con un tocco di bacchetta ripulì i residui di unguento dalla sua guancia.
Nessa alzò lo sguardo e vide da sopra la spalla dell'Infermiera Sirius che si allontanava con le mani nelle tasche.
Forse era stata sgarbata con lui, dopotutto l'aveva aiutata qualche giorno prima... ed era stato carino ad accertarsi che stesse bene e, per quanto odiasse ammetterlo, anche in fatto che avesse dato addosso a quell'idiota di Vanderbrik era stato... beh, forse non le dispiaceva più di tanto.
Dopo essersi assicurata che il suo riflesso nello specchio non fosse deturpato, e fortunatamente l'unguento di Madama Chips aveva fatto il suo lavoro a dovere, si incamminò con le amiche, che con suo disappunto parlottavano ancora di Sirius, verso la torre Est.
Mentre si procedevano vide quest'ultimo scendere le scale che conducevano al corridoio del quinto piano, affiancato da James Potter: si allontanò dalle due che, occupate come erano a ciarlare, non si resero conto che non fosse più con loro.
Quando fu abbastanza vicina richiamò il ragazzo, ed entrambi si voltarono a guardarla mentre li raggiungeva:
- Quella roba spalmata in faccia ti donava un certo fascino sai, Waston?! - esordì lui con aria beffarda prima che Nessa potesse aprire bocca.
Lo scrutò per un attimo.
- Sai, Black, ero venuta a ringraziarti per essere passato in Infermeria, ma devo aver sopravvalutato la tua sensibilità pari a quella di un vermicolo gigante!
Girò sui tacchi e se ne andò spedita, sentendo alle sue spalle James ridacchiare: - Tosta la ragazza!
Svoltò l'angolo furente, quando da dietro un arazzo sbucò Sirius che le si parò davanti:
- E così eri venuta a ringraziarmi, eh?! - disse con un sorrisino.
Nessa non rispose e lo superò di gran carriera, ma a brave lui la raggiunse sbarrandole di nuovo la strada.
- Direi che mi merito un'altro cesto di frutta, no?! E a giudicare dalle volte in cui ti ho tolta dai guai credo che ti costerà una fortuna, Waston!
Lei si fermò per un'attimo, giusto il tempo di rifilargli uno sguardo sprezzante, per poi ripartire con l'eco di passi alle sue spalle ad annunciare che Sirius non si era ancora arreso: ormai era diventata una sorta di corsa campestre.
Quando raggiunse la rampa di scale che l'avrebbe condotta al settimo piano, il ragazzo la superò fermandosi sul gradino successivo, rendendole impossibile il passaggio.
- Hai una gran voglia di essere affatturato questa sera vero, Black?! - disse furente.
Lui non rispose, rimase lì a sovrastarla, osservandola con un sorriso divertito.
Dopo una pausa in cui si limitarono a scrutarsi Sirius ruppe il silenzio:
- Temevo che quell'idiota di un Serpeverde avesse rovinato quest'insopportabile piglio insolente!
Nessa parve spaesata per un momento dalle sue parole, sentendo l'ostilità verso di lui diradarsi.
"Ecco che sorride... ti ha fregata di nuovo!" pensò.
"Tu sta zitta..." si disse mentre il broncio lasciava spazio all'accenno di un sorriso.
Senza pensarci poi fece un passo avanti, e allungandosi leggermente gli diede un leggero bacio sulla guancia.
- Questo è solo per risparmiarmi il cesto di frutta Black! - gli sussurrò all'orecchio prima di salire le sale e sparire dietro l'angolo del corridoio.
 
Top
24 replies since 10/3/2008, 15:42   249 views
  Share