Two Hearts And A Fruits Basket, * Versione restaurata *

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@iola@
view post Posted on 31/3/2008, 00:13 by: @iola@




Eccoti l'ottavo chap!^^
Ho fatto presto sta volta!XD


VIII


La sala comune dei Grifondoro era ormai deserta: anche l'ultimo ragazzino del quinto anno che da ore se ne stava scervellandosi su di un complicato schema di Aritmanzia aveva ceduto alla stanchezza e dopo aver raccolto le sue cose era scomparso oltre le scale che conducevano ai dormitori maschili.
Nessa se ne stava seduta su di una poltrona malandata e concentrata com'era a scrivere sul suo diario non si era resa conto di essere ormai rimasta sola.
Da quando Magda e Colette l'avevano salutata tra sbadigli e borbottii vari la sua piuma non aveva cessato di grattare sulla carta, fino a quando un rantolo sommesso proveniente dal buco del ritratto, dove la Signora Grassa sonnecchiava da un pezzo, la destò dal suo stato di assenza: si ricompose con aria frastornata sulla poltrona e puntò lo sguardo nella direzione da cui sembrava essere provenuto il rumore.
Stava per deporre il suo cipiglio guardingo quando sentì una voce femminile sussurrare pigramente:
- Ragazzacci!Ma vi pare questa l'ora di rientrare?!
Probabilmente qualcuno doveva aver svegliato la Signora Grassa.
Un istante dopo vide quattro sagome scure dirigersi a passo spedito verso le scale dirette ai dormitori, ma l'ultima ombra a chiudere il corteo parve esitare bloccandosi nella sala, mentre il rumore dei passi delle altre andava scemando.
Nessa rimase ferma a scrutare l'oscurità con fare perplesso, fino a quando una scarpa scura entrò nella sfera di luce emanata da una candela poco lontana:
- Waston?!
Il viso di Sirius Black apparve come dal nulla illuminato dal fiotto di luce fioca.
- Black?! - disse stupita osservandolo con un cipiglio sorpreso.
- Come mai sveglia a quest'ora?! - chiese mentre il solito sorriso si faceva spazio sul suo volto.
- Potrei farti la stessa domanda...
- Si, ma tu sei un Prefetto... Dovresti rispettare gli orari! - disse continuando a sogghignare provocatorio.
- Si, ma io mi trovo nella sala comune della mia Casa! Non me ne vado a zonzo per la scuola infischiandomene del coprifuoco!
Si osservarono in attesa del prossimo fiume di "botta-e-risposta", e guardandolo Nessa notò che il ragazzo,ora perfettamente visibile, sembrava piuttosto spossato: aveva tutta l'aria di uno che ha corso per chilometri senza sosta, i capelli neri ricadevano sul volto particolarmente scompigliati, la divisa appariva piuttosto stropicciata e notò che la parte superiore della manica destra arrecava un ampio strappo dal quale riluceva qualcosa dal colore brillante.
Sirius parve intercettare lo sguardo della ragazza:
- E' solo un graffio... - disse con fare indifferente.
Nessa scattò in piedi e gli si avvicinò per esaminare quello che aveva l'aria di essere tutt'altro che un graffio: oltre lo strappo una ferita discretamente profonda e alquanto sporca, a giudicare dei residui di terriccio misti al sangue, si faceva spazio sul braccio di Sirius.
- Solo un graffio?! E' abbastanza profonda e sporca da causarti un'infezione! Forza... strappala... - disse senza distogliere lo sguardo dal taglio.
- Cosa?!
- La manica! Toglila definitivamente, ormai è da buttare... voglio dare un'occhiata!
Intuendo che ribattere sarebbe stato inutile, staccò con uno strattone energico il lembo di stoffa che teneva unita la manica al resto della camicia.
- Ora sta fermo... - aggiunse lei.
Prima che il ragazzo potesse ribattere puntò la bacchetta verso un paio di candele poste su di un tavolo vicino che si accesero all'istante, illuminando la stanza di una luce più intensa. Si avvicinò a Sirius, che intanto la osservava in silenzio, ed estrasse da una tasca della veste un fazzoletto di cotone bianco.
- Non preoccuparti, è pulito... - disse avvertendo lo sguardo del ragazzo sulla nuca, ma continuando a star china sul suo braccio.
- Non è questo che mi preoccupa... - fece lui in tono leggero, con la solita vena provocatoria.
- Voglio solo pulirti la ferita... - aggiunse mentre cominciava ad assorbire i residui di sangue e terriccio dal contorno del taglio.
Lui continuò ad osservarla dall'alto, senza distogliere lo sguardo dal suo profilo concentrato.
- Non morirò Waston, sta tranquilla!
- Non sono così ottimista!
-Eppure sei ancora qui ad approssimarti infermiera... - commentò mentre il sorriso rivolto alla nuca della ragazza diveniva più ampio.
Nessa non rispose, si limitò a sussurrare qualcosa di indistinto, ed un sottile fascio di garza bianca scaturì dalla punta della sua bacchetta, avvolgendosi come un lungo serpente intorno al bicipite di Sirius.
- Bene... dovrebbe andare! - commentò lanciando un ultimo sguardo soddisfatto al suo operato - Domattina va da Madama...
La frase le si bloccò in gola alzando lo sguardo: si trovava ad un centimetro dal naso di Sirius che la guardava di rimando dritto negli occhi.
Ogni singola fibra del suo corpo sembrava decisa a non muoversi da lì, era come paralizzata.
Da quella distanza anche l'aria leggermente scombussolata del ragazzo aveva un qualcosa di attraente, qualcosa che le impediva di fare un passo indietro, ma che non era sicura le avrebbe vietato di farne uno in avanti.
Sentiva il leggero tocco del suo respiro profondo sul viso, e fu scossa da un brivido quado vide per un'istante lo sguardo del ragazzo posarsi sulle sue labbra per poi incastonarsi di nuovo nei suoi occhi.
Era tutto così...
"Ed eccotelo di nuovo ad un palmo dal naso!" commentò la vocina sempre scomodamente sincera.
"..."
"Beh, questa vola te la sei proprio cercata!"
"..."
"Non stare impalata con questa faccia da pesce lesso! Fa qualcosa!"
"..."
"Ok... ormai è andata!"

- Domattina vai a farti dare un'occhiata da Madama Chips... - disse improvvisamnte, quasi le parve che un'altra persona avesse pronunciato quelle parole al suo posto.
Indietreggiò di qualche passo e aggiunse in tono falsamente pratico accennando alla fasciatura:
- Non dovrebbe darti molto fastidio così...
- E' perfetto... grazie Waston... - disse lui continuando a fissarla.
- Niente... beh... buonanotte, Black...
- 'Notte...
Si scambiarono un'ultima occhiata, prima che lei si avviasse spedita verso il dormitorio femminile; si gettò frastornata tra le coperte scarlatte e in quel momento un solo pensiero si face prepotentemente spazio nella sua mente: Nessa sei un idiota!


Il mattino seguente quando Nessa scese nella Sala d'Ingresso diretta a colazione notò ai piedi dell'ampio scalone di marmo un gruppetto serrato di ragazze cinguettanti, la cui attrazione sembrava essere composta da tre ragazzi del settimo anno: James Potter, Sirius Black ed un imbarazzato Remus Lupin, poco distante Peter Minus veniva calpestato senza troppi complimenti.
James sembrava piuttosto agitato, tentava di divincolarsi dalla calca di ragazzine mentre lanciava occhiate furtive verso i battenti della Sala Grande, dove un'imbronciata Lily Evans lasciava trasparire la sua ira funesta.
- Sirius... quindi tu... ehm... non hai una ragazza no?! - squittì una bimbetta del secondo anno arrosendo furiosamente.
- No. - confermò lui con tono leggero, quasi come se la cosa non lo riguardasse.
Nessa proseguì facendo un cenno di saluto con la mano a Cecilia Finnes che si era unita al clan di adulatrici, ed aveva quasi varcato l'ingresso della Sala Grande quando una voce alle sue spalle la indusse a voltarsi:
- Buongiorno, Waston! - disse un sorridente Sirius, evidentemente sfuggito alle fans.
- Buongiorno, Black! - fece lei accennando un sorriso - Come va il braccio?!
- Una meraviglia! Madama Chips gli ha dato un'occhiata ed ha terminato il lavoro che avevi iniziato... a quanto pare te la cavi piuttosto con il pronto soccorso, Waston! Dovresti prendere in considerazione la carriera di Guaritrice!
- E tu dovresti stare più attento ed evitare di farti strappare pezzi di carne! - disse lei pungente.
- Cosa c'è Waston, ti preoccupi per me?!-
- E dovresti anche evitare di parlare con una ragazza in presenza delle tue ammiratrici... - aggiunse ignorandolo e accennando col capo a due ragazze del quinto anno che a poca distanza da loro la guardavano in cagnesco.
- Ci vediamo, Black, o a qulla ragazzina verà un'emorragia nasale! - disse sorridendo divertita all'occhiataccia malevola che una delle due le lanciò.
- Niente paura Waston, dirò al mio fans club di non farti del male!
- Potrei sempre vendicarmi affatturando il loro amato Sirius Black! - concluse con un sorriso mentre si avviava verso le sue amiche del sesto anno.
- Attenta, Waston, ti nemicheresti mezza Hogwarts! - gli urlò alle spalle.
- Si ma l'altra metà me ne sarebbe grata! - disse lei senza voltarsi, limitandosi a fare un cenno di saluto con la mano.

****

Era appena suonata la campanella che segnava la fine della doppia ora di Difesa Contro le Arti Oscure e Nessa era stata trattenuta fuori dall'aula da Lucas Brown, un ragazzo simpatico di Corvonero del suo stesso anno, che le aveva gentilmente chiesto in prestito gli appunti di Pozioni:
- Grazie, Nessa! Te li restituisco fra qualche giorno! - disse sfilandole di mano il quaderno.
- Figurati... fa con calma! - sorrise lei mentre richiudeva la borsa.
- Te li restituisco domani se prometti di venire con me ad Hogsmade!
Nessa osservò con un sorriso la sua aria speranzosa: non era la prima volta che le chiedeva di uscire.
- Sono in pieno ritmo col programma, puoi tenerli quanto...
- Oh, andiamo, Nessa! Sarà la decima volta che mi dici di no! - la interruppe, tentando di nascondere un moto di frustrazione dietro un sorrisetto ironico.
- Era la decima anche l'ultima volta!
- Nessa Waston, sei crudele! - annunciò con fare falsamente solenne.
- Lucas Brown, sei masochista!
- Cosa ti costa solo una Burrobirra ai tre Manici di Scopa con me?!
Lucas le era simpatico, ma nulla di più, non intendeva uscirci e dare false speranze: la storia di Will le era servita molto sotto questo aspetto.
Fortunatamente lui aveva il senso dello humor, quindi i suoi tentativi di uscire con lei erano ormai diventati una scenetta esilarante.
Proprio in quel momento la classe del settimo anno arrivò diretta alla lezione di Difesa Contro le Arti Oscure: tra gli studenti si distinguevano James Potter, intento a riappacificarsi con una contrariata Lily, e poco distanti Sirius e Remus erano impegnati a parlare fra loro.
Questi ultimi offrirono un cenno di saluto a Nessa, che vide lo sguardo di Sirius indugiare su Lucas, ancora concentrato nel vano tentativo di persuaderla.
- Se non vuoi venire ad Hogsmade, mi accontento anche di una passeggiata nel Parco questo pomeriggio!
Stava per voltarsi e rispondere proprio mentre la porta dell'aula si apriva consentendo agli studenti di passare, ma si ritrovò di fronte un Lucas appeso come un salame a testa in giù, come se fosse legato alla caviglia da una corda invisibile.
Un paio di ragazze del settimo anno rimaste indietro risero divertite entrando in classe.
- Ma che diavolo... - sbottò penzolando spaesato con il viso di un rosso acceso, mentre anche l'ultimo ragazzo scomparve ridacchiando oltre i battenti dell'aula.
Nessa, messo da parte lo stupore, lanciò una controfattura ed il ragazzo crollò rovinosamente a terra.
- Chi... chi è stato?! - chiese Lucas furente quando si fu finalmete liberato dal groviglio della veste.
- Qualcuno che si diverte ancora con questi scherzi vecchi di un secolo! - convenne lei aiutandolo a rialzarsi.
Probabilmente anche lei avrebbe creduto alla sua conclusione se solo non avese visto una bacchetta agitarsi velocemente tra la calca di studenti, se solo non avesse notato quel sorriso divertito che ormai conosceva bene, e se solo entrabi non fossero appartenuti a Sirius Black.


 
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