Rating: Giallo
Tipologia: Double-Drabble
Lunghezza: 200 parole(conteggiate a mano)
Avvertimenti: Character Death
Genere: Triste, Introspettivo
Disclaimer: Trama, personaggi, luoghi e tutti gli elementi che questa storia contiene, sono una mia creazione e appartengono solo a me.
Note dell'Autore: Il colore scelto è, come penso si deduce dalla storia, il nero corvino.
Introduzione alla Storia: Quanto possono essere piccole e becere le parole?
PERCHÉ È COSÌ CHE VANNO LE COSE
Detesto scrivere biglietti d’auguri, ma Laura dice sempre che bisogna farlo perché è così che vanno le cose. Si scrivono tanti biglietti d'auguri, nelle feste, accompagnandoli alla parola sinceri, e qualcuno ti ringrazia fingendosi commosso.
Detesto dare le condoglianze, ma Laura dice sempre che bisogna farlo perché è così che vanno le cose. Si dice quella parola che suona un po’ come convoglio- come se qualcuno stesse partendo- ed è troppo lunga e troppo algida nella sua meschinità.
Detesto le parole; sono superbe e vuote le parole.
Ma più di tutto detesto il nero, che non ha sfumature e non ha speranze. Laura non mi dice più che non posso detestarlo.
Lei è lì distesa, coperta di quel nero, mentre qualcuno questa Pasqua mi manda degli auguri neri.
Perché è così che vanno le cose.
Si mette il nero dappertutto e il nero si prende anche la tua anima perché questa massa insulsa di persone ha deciso che vanno scritti biglietti di auguri alle feste, e che bisogna fingere di commuoversi, e che vanno date le condoglianze quando qualcuno decide di farla finita, e che se tutto ciò accade bisogna che ci sia un superbo e vuoto nero.
