The caged bird, [14/01/08]Sfida su Naruto

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ragazza_innamorata
view post Posted on 19/4/2008, 21:32




Fandom: Naruto
Rating: Giallo
Personaggi/Pairing: Neji Hyuuga, TenTen, NejiXTen
Tipologia: One-Shot Lunghezza: quattro pagine di Word, Times New Roman 12
Avvertimenti: Character Death
Spoiler! Nessuno
Genere: Romantico, Drammatico
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di Masashi Kishimoto che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in Naruto, appartengono solo a me.
Note dell'Autore: ///
Introduzione alla Fan's Fiction: “L’uccello in gabbia ha spiccato il volo nella libertà del cielo...”

- TenTen-chan, hai visto caso mio cugino Neji? Non riusciamo a trovarlo!
TenTen si voltò verso l’amica Hinata e le sorrise, allegra.
- L’ultima volta che l’ho visto ha affermato che avrebbe continuato gli allenamenti da solo ed ha liquidato me e Lee.
La Hyuuga arrossì, cominciando a giocherellare con la punta delle lunghe ciocche corvine che le ricadevano ai lati del volto.
- P-potresti accompagnarmi da lui per favore? D-doveva essere a casa un’ora fa, abbiamo una c-cena di famiglia.
La kunoichi annuì e prese per mano l’amica.
- Certo! Vedrai che sarà sempre lì ad esercitarsi, conosci Neji-kun, no? Quando si allena perde completamente la cognizione del tempo, sarebbe capace di rimanere lì tutto il giorno se il suo corpo riuscisse a reggere i ritmi che lui vuole imporgli.
Quando raggiunsero il campo di allenamento del Team Gai però, TenTen si accorse subito che qualcosa non andava.
Raccolse da terra un kunai, rigirandoselo tra le mani. Nell’anello dell’impugnatura era legato un semplice nastro nero.
- Strano...
Hinata le si avvicinò, preoccupata per la sua espressione tesa.
- Che succede TenTen-chan?
- Questo kunai è di Neji, è insolito che sia qui. Lui non li usa quasi mai in allenamento, questo nastro nero serve proprio a distinguere le sue armi dalle mie.
Un brutto presentimento aleggiava nell’aria intorno alle due ragazze, un timore forse privo di fondamenti ma tremendamente inquietante. Il ritardo di Neji, un’arma che solitamente non utilizzava ed anche lo stesso silenzio che avvolgeva il luogo contribuivano a rendere nervose le due, che senza dire nulla affrettarono il passo.
- Neji! Neji!
Nessuna risposta alle loro invocazioni venne dalla radura dove il ragazzo era solito allenarsi e dove Hinata e TenTen irruppero quasi di corsa.
Niente. Lo spiazzo era deserto. Non si vedeva nessuna traccia di Neji.
Mentre Hinata continuava a chiamare il cugino, la voce rotta dalla preoccupazione, TenTen avanzò fino a portarsi al centro della radura.
Un luccichio metallico proveniente da un qualche oggetto nascosto tra i cespugli attirò il suo sguardo, ma quando la ragazza scoprì da cosa fosse originato un nodo le bloccò la gola.
Il coprifronte di Neji, la protezione che il ragazzo non toglieva mai ed utilizzava quasi come maschera per nascondere la sua vergogna giaceva come dimenticata sull’erba.
Un singhiozzo soffocato le sfuggì dalle labbra, richiamando l’attenzione dell’amica.
- Come può essere successo? Cosa può essere successo a Neji?
TenTen non rispose. La preoccupazione le attanagliava il cuore impedendole di parlare, riusciva solamente a focalizzare i suoi pensieri intorno ad un unico punto. Neji era in pericolo.
- Byakugan!
Hinata fece vagare lo sguardo intorno a sé alla ricerca di indizi.
Una sottile scia di chakra si allontanava dalla radura, in direzione del confine con il Villaggio del Suono. Aumentando la concentrazione riuscì ad individuarne la fonte.
- Sono tre ninja, vanno verso i confini del Villaggio. Non sono molto veloci, ma dalla quantità di chakra sembrano forti.
TenTen fissò l’amica, pendendo dalle sue labbra.
- Neji-kun è con loro? Sta bene?
Dopo dei lunghi istanti Hinata rispose a voce bassa alla domanda della compagna.
- Sì, c’è anche lui.
Hinata si sentiva in colpa. Quasi inconsciamente si chiese perché aveva taciuto all’amica parte della verità. Sì, Neji era con loro, ma le sue condizioni, almeno a prima vista parevano tutt’altro che buone.
Tempestivamente informata dell’accaduto, Tsunade richiamò il Team Gai nel suo ufficio, affidando ai ragazzi ed al loro giovanile maestro il compito di salvare Neji.
- La squadra di recupero sarà formata da TenTen, Rock Lee e Gai Maito. Per l’occasione avrete con voi anche Hinata, che con il suo Byakugan vi permetterà di seguire i ninja senza perdere le loro tracce, così che possiate trarre in salvo Neji prima che sorgano complicazioni o che i rapitori raggiungano il confine del Villaggio.
I ragazzi annuirono e, senza dire una parola corsero via.
- In formazione! Per prima Hinata, per secondo andrà Lee, poi TenTen ed infine io chiuderò la fila.
Mentre si inoltrava nella foresta seguendo Rock Lee, i pensieri di TenTen erano proiettati non sulla missione, ma sui ricordi che il pensiero dell’amico e compagno di squadra suscitava in lei.
Si erano conosciuti bene il giorno in cui erano stati inseriti nella stessa squadra, ma era al corrente della fama di Neji da ben prima. La matricola migliore dell’Accademia, il cadetto Hyuuga rivelazione della Casata, così era definito da tutti. Prima di conoscerlo davvero, TenTen pensava che fosse il classico genietto che si crede superiore a tutto e a tutti, capace solamente di ridere dei difetti altrui.
Si era sbagliata. Neji non rideva mai. Non aveva mai visto le sue labbra incurvate in su sorriso, sembrava non ne fosse capace. Però non era il pezzo di ghiaccio che a prima vista poteva sembrare. Aveva semplicemente un modo diverso di esprimere i sentimenti, tutto qui. Non era insensibile a tutto e a tutti, di questo TenTen ne era sicura. Anzi, era certa che soffrisse profondamente per la morte del padre, per la sua situazione di Cadetto e per tutti i problemi che poteva avere. E poi c’erano i suoi occhi. Il primo giorno in cui aveva incrociato il suo sguardo niveo ne aveva avuto paura, timore di quegli occhi bianchi privi di calore che sembravano scrutarla fin nel profondo dell’anima, fin nel suo cuore. Anche su quello si era sbagliata. In un certo senso anche quegli occhi erano ciechi. Non erano in grado di vedere i sentimenti, le gioie ed i dolori delle persone che lo circondavano. Erano un mero strumento di battaglia, niente di più.
Così, persa nei suoi pensieri, TenTen avanzava nella foresta quasi in modo meccanico, gli occhi fissi sulla nuca di Rock Lee senza vederla davvero.
Ed aveva imparato a volergli bene, gliel’aveva fatto capire per quanto reso possibile dal carattere scontroso e chiuso del ragazzo. Gli aveva parlato di tante cose della sua vita ed era stata liquidata con uno sbuffo, gli aveva chiesto di uscire a cena insieme con lei, Rock Lee ed il sensei ma non aveva mai accettato, gli aveva sorriso con il cuore e ne aveva ricavato solamente sguardi stupiti. Stupiti perché sorrideva durante le missioni pericolose, durante gli allenamenti più faticosi, quando era ferita o anche tra le lacrime. Lei sorrideva sempre all’indirizzo del ragazzo. Ed a volte le sembrava che anche Neji, a modo suo, le dimostrasse un minimo di attaccamento.
- TenTen, attenta!
Immersa nei suoi pensieri, la ninja non si era accorta del kunai che si piantò dove solo un secondo prima era poggiata la sua mano.
Controvoglia si sottrasse al corso impetuoso dei suoi pensieri, alzando gli occhi dal terreno e focalizzando ciò che stava avvenendo intorno a lei.
Avevano raggiunto i rapitori, che però non ne volevano sapere di consegnare Neji. Infatti uno di loro stava scappando, cercando di raggiungere i confini, dove sarebbero stati fuori della zona di potere dell’Hokage, mentre due si accingevano a combattere, con lo scopo di fermare gli inseguitori. Inutile dire che parevano molto agguerriti e sicuramente forti.
- TenTen a loro pensiamo noi! Te salva Neji.
Non voleva abbandonare i suoi compagni, ma non voleva nemmeno disubbidire ad un ordine del sensei.
Rimase per un attimo immobile, in preda all’indecisione. Poi, scattò all’inseguimento del ninja fuggitivo.
Lo raggiunse dopo pochi minuti. Come aveva detto Hinata non erano molto veloci, ma molto potenti.
- Lascialo andare!
Il ninja rise, scagliando il corpo di Neji privo di conoscenza contro un albero e piazzandosi davanti a lui.
- Se rivuoi il tuo amichetto devi prima passare sul mio corpo.
TenTen si mise in guardia, portando una mano al rotolo che aveva assicurato al fianco sinistro. Non poteva rischiare utilizzando i Draghi Gemelli, avrebbe potuto colpire l’amico.
- Chi siete? Cosa volete da Neji?
Gli rivolse la domanda senza staccargli gli occhi di dosso, cercando di indurlo ad abbassare la guardia. L’avversario rise.
- Noi siamo ninja migratori, non abbiamo una patria ma ci spostiamo di Villaggio in Villaggio alla ricerca di un luogo dove stabilirci copiando le tecniche dei ninja che incrociano la nostra strada per diventare più forti. Ultimamente siamo capitati nel Villaggio del Suono ed un ninja molto potente chiamato Orochimaru ci ha detto che avrebbe dato un luogo dove vivere stabilmente alla nostra gente se gli avessimo portato un membro del vostro Villaggio in possesso dell’abilità innata del Byakugan.
In cuor suo, TenTen comprese tutto. Quella serpe di Orochimaru si era servito di quei ninja per entrare in possesso dell’altra abilità oculare del Villaggi oltre allo Sharingan di Sasuke. Ma non poteva permetterlo, doveva impedire che Neji fosse consegnato a quel maledetto a costo della sua stessa vita.
Aprì il rotolo, che si distese nell’aria con eleganza e vi tracciò una striscia di sangue, facendo apparire il bastone con cui amava combattere.
Si slanciò contro il nemico, incalzandolo da vicino con dei colpi rapidi e precisi, ma non aveva a che fare con un novellino.
- Tecnica della Moltiplicazione del Corpo!
Le cose peggiorarono quando il nemico si moltiplicò. Sbuffi di fumo la circondavano, e non appena s’illudeva che fossero terminate, da dietro l’albero più vicino si materializzavano altre cinque copie.
Ben presto cominciò a mancarle il fiato: non era abituata a combattere da sola, senza avere al suo fianco né Lee né Neji a supportarla. Lei era sempre stato l’anello debole dal gruppo, le sue tecniche ed il suo impegno erano offuscate dall’abilità innata di Neji e dalla forza di Lee.
- Juken!
Le copie intorno a lei sparirono proprio quando TenTen aveva raggiunto il suo limite fisico. Alzò lo sguardo. Neji era in piedi davanti a lei, in posizione di combattimento, il respiro spezzato dal grande sforzo compiuto. Si accasciò nuovamente a terra ai piedi della ragazza.
- Se questa è tutta la forza del Byakugan, allora credo che Orochimaru abbia fatto un grosso errore di valutazione.
TenTen si tirò in piedi a fatica, oltrepassando il compagno svenuto e mettendosi davanti a lui, in difesa.
- Non perdere tempo in chiacchiere, combatti!
La ragazza scattò cercando di colpire l’uomo con le poche forze che le rimanevano, ma questi rise, evitandola senza sforzo, e formò dei complicati sigilli.
- Tecnica della Palla di Fuoco Suprema!
Una sfera di fuoco invase la radura, e per lunghi attimi non fu possibile vedere nulla.
Quando le fiamme scomparvero, anche TenTen pareva essersi volatilizzata insieme alla tecnica nemica. Rimaneva solo il corpo di Neji, abbandonato sull’erba.
Poi, un rapido fruscio alle sue spalle indusse il nemico a voltarsi. La ragazza era lì, stava uscendo dai cespugli.
Gli attimi che seguirono furono come rallentati. Le mai di TenTen si mossero, formando un sigillo. La carta-bomba che la ragazza, approfittando degli attimi dell’attacco, aveva piazzato sulla schiena del nemico cominciò a brillare sempre con maggiore intensità. Un’esplosione ed uno sbuffo di fumo. Poi, il silenzio calò sulla radura, rotto solamente dal respiro affannato di TenTen e quello sempre più lento di Neji.
Lei si avvicinò con passo lento ed affaticato all’amico, inginocchiandosi al suo fianco e carezzandogli i capelli scuri.
- Neji, tranquillo, ora ti riporto a Konoha, vedrai che starai meglio...
Il ragazzo tossì violentemente, aprendo gli occhi e cercando lo sguardo dell’amica.
- No Ten... Credo che non rivedrò mai la nostra casa... né il nostro campo di allenamento...
Gli occhi scuri della ninja si riempirono di lacrime nel sentire il tono sconsolato ma serio dell’amico.
- Neji, non dire così, Tsunade ti curerà, starai bene, te lo prometto. Però ti prego, non lasciarmi sola, non abbandonarmi...
Lo sguardo di Neji era stranamente serio.
- TenTen, non mentirmi, so che le ferite del mio corpo sono troppo gravi, non sopravvivrò a lungo. Sappi che è stato bellissimo conoscere sia te sia tutti gli altri, insieme alla nostra squadra ho vissuto gli anni più belli della mia vita, i miei unici anni felici. Mi dispiace di essere come sono, mi dispiace essere così freddo, ma voglio che tu ricordi che, anche se non l’ho mai detto né a te né agli altri, vi ho voluto bene...
Neji fissò il cielo, perdendosi nella libertà di quell’azzurro tenue, leggermente striato del sangue del tramonto.
- Mi è sempre piaciuto il cielo, sai TenTen?
Lei gli sorrise, senza sapere bene cosa fare o cosa dire.
- Ho sempre saputo che il tuo desiderio più grande era volare via, finalmente libero.
Neji annuì, mentre una scia di sangue scendeva lentamente dalle sue labbra socchiuse.
- Ricorda TenTen, sorridi sempre!
Poi chiuse gli occhi, e le sue labbra si dischiusero nel suo primo sorriso.
- Addio Neji...
TenTen accarezzò i suoi capelli neri, incredibilmente setosi, e poggiò le sue labbra su quelle ormai fredde del ragazzo.
Le lacrime le rigavano il volto, ma nonostante questo sorrideva, tristemente, obbedendo all’ultima richiesta del ragazzo che si era accorta di amare forse troppo tardi. O forse no, perché avrebbe continuato a custodirne il segreto nel più profondo del suo cuore, dietro il suo sorriso.
Neji avrebbe continuato a vivere nel suo ricordo.
Senza nemmeno sapere come, i suoi passi la ricondussero dai suoi amici, mentre ancora le lacrime le offuscavano lo sguardo.
Lee le venne incontro, appoggiandosi ad Hinata, anche lei ferita.
- Che cosa è successo TenTen? Dov’è Neji?
Lei li guardò senza vederli, lo sguardo perso verso l’orizzonte.
- L’uccello in gabbia ha spiccato il volo nella libertà del cielo...
 
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emanuele.b
view post Posted on 27/4/2008, 16:03




scusa mi ragazza_innamorata di nn avere aggiornato in tempo problemi di connessione: cmq ti meriti la vittoria scusami ancora

cmq bella fic
 
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