Le apparenze ingannano, [23/04/08] Special

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Emme91
view post Posted on 27/5/2008, 18:50




Riting: Verde
Tipologia: One-Shot
Lunghezza: Numero parole: 1296 (escluso il titolo e la parola fine...) ; pagine: 2 pagine e poco più word (scrittura Times New Roman 12)
Avvertimenti: nessuno
Genere: Commedia, Avventura, Suspance
Credits: nessuno
Note dell’autrice: nessuna
Disclaimer: Trama, personaggi, luoghi e tutti gli elementi che questa storia contiene sono una mia creazione e appartengono solo a me.
Introduzione alla Storia: Tutto inizia in una grotta, un ragazzo sta fuggendo, l’oscurità è impenetrabile e qualcosa lo sta fiutando…

Le Apparenze Ingannano

Thomas camminava con la certezza che quella cosa gli stesse alle spalle…
Sapeva che era praticamente inutile cercare di fuggire, la grotta era stata chiusa ermeticamente dalla cosa, e lui non avrebbe potuto fare in tempo a correre verso la libertà ché sarebbe stato catturato, senza avere mai più la possibilità di fuggire.
I suoi problemi, lo sapeva bene, erano iniziati quando aveva accettato di andare alla ricerca del Medaglione Maledetto degli indiani, ma i suoi committenti avevano dimenticato di dirgli (in un modo alquanto disdicevole) che a guardia del tempio ci sarebbe stata quella cosa…
In realtà Thomas non sapeva bene che cosa fosse quell’essere, era solo giunto alla conclusione che qualsiasi cosa fosse, era molto grosso, molto cattivo, molto affamato e con la sfortunata possibilità di mutare forma in ogni momento.
I passi dietro di lui sembrarono farsi più vicini e Thomas accellerò l’andatura per nascondersi dietro lo spunzone di roccia che aveva scorto di fronte a lui nell’oscurità.
Si acquattò nell’ombra, con la spiacevole sensazione che il battito del suo cuore fosse distintamente percepibile intorno a lui.
I passi si avvicinavano, strascicati, pesanti e lenti, ma inesorabilmente sempre più vicini… La cosa doveva essersi trasformata in un mostro di palude, perché ogni volta che poggiava un piede a terra alle orecchie di Thomas giungevano suoni come di qualcuno che affonda nell’acqua bassa.
Cercò di rallentare il respiro, se fosse riuscito a nascondere la sua presenza ancora un po’ forse sarebbe riuscito anche a prendere di sorpresa il mostro e ad ucciderlo.
Trasse fuori dalle fondine le sue due pistole e con cautela, cercando di attutire il rumore sotto gli abiti, le caricò, pronto a sparare a qualsiasi cosa si fosse mossa nell’oscurità davanti a lui. Tra i denti teneva il suo coltello: se le pistole non avessero funzionato aveva solo un’unica possibilità per salvarsi la pelle, ma sapeva bene che a quel punto tutto era da affidarsi alla fortuna e non più alla sua abilità come pistolero.
Thomas ormai sentiva non solo i passi del mostro, ma anche i suoi versi, versi disgustosamente umidi, che probabilmente cercavano di attirarlo verso di lui…
Ma Thomas non era stupido né tanto meno sconsiderato, niente al mondo lo avrebbe convinto ad andare incontro alla sua morte…
-Thomas… Thomas… mi ha preso! Ti prego, aiutami!!-
Il grido di Jane gli gelò il sangue nelle vene.
Eppure era certo di averle ordinato di rimanere accanto ai cavalli, non avrebbe mai dovuto trascinarsela dietro in una delle sue avventure, questo lo sapeva fin dall’inizio, lei non era in grado di affrontare il pericolo come sapeva fare lui, era solo una sciocca ragazzina! Thomas si maledì molte volte per essersi fatto convincere a portarla con sé… sapeva bene che gli avrebbe portato soltanto guai!
Ma adesso era troppo tardi, sua sorella era in pericolo e l’unica cosa che poteva fare lui era cercare di liberarla dalle grinfie di quell’abominevole cosa.
Mantenne il silenzio, senza lasciarsi prendere dal panico e attese che l’oscurità davanti a lui iniziasse a muoversi.
Poco prima di mirare ricordò gli insegnamenti del suo antico maestro, chiuse un occhio solo per un attimo, poi lo spalancò, si alzò in piedi con un unico movimento fluido e sparò prima con la destra, poi con la sinistra.
Il rimbombo dello sparo risuonò a lungo nell’umidità della caverna, fino a stordire la testa dei due giovani.
Si sentì un gemito nell’oscurità, ma Thomas non si fermò a controllare che cosa avesse colpito, fece un balzò in avanti e prese sua sorella per un braccio, trascinandosela dietro come un sacco di patate, nella sinistra ben saldo il coltello.
Non erano passati che pochi secondi da quando lui aveva sparato, ma già il mostro era alle loro calcagna, con un leggero affanno nel respiro, ma perfettamente in grado di ucciderli.
-Non tirarmi così Tom!!- ma il grido di sua sorella scomparve nel nulla quando un rumore assordante si fece strada nella grotta.
Thomas si diede dello stupido, come aveva potuto non pensarci?! L’eco dello sparo aveva provocato una frana nel soffitto della grotta. Calcolò i pochi attimi a loro disposizione prima che rimanessero schiacciati.
Troppo pochi per pensare.
Prese di peso sua sorella e corse con tutta la potenza delle sue gambe verso la debole luce che si sprigionava dall’apertura, per fortuna il crollo aveva aperto una breccia nell’enorme masso che manteneva chiusa l’entrata dell’ antro.
Ricoperto di frammenti di roccia, con gli occhi rossi a causa della polvere si gettò fuori, verso la luce cercando di proteggere sua sorella dalla caduta.
Dietro di loro la caverna finì il suo crollo, dopo interminabili secondi la polvere si posò e i due giovani poterono vedere che cosa era accaduto al mostro: la sua testa spuntava dalle rocce, il corpo era rimasto incastrato sotto il pesante crollo, aveva evidentemente il collo spezzato
Thomas emise un sospiro di sollievo, quando Jane gli afferrò la camicia con occhi arrabbiati –Mi ha fatto male stupido! Ti avevo detto di non fare il violento, ma non mi dai mai retta! Lo dico alla mamma che mi hai buttato a terra!-
E così tutto scomparve… l’intricato bosco alle loro spalle lasciò il posto ad un praticello poco curato, i due cavalli che li aspettavano al lato del grande lago ritornarono ad essere due scope, e il lago… bhe… pozzanghera è un termine più appropriato per descriverla… La pistola, pochi attimi prima ancora bollente per lo sparo ritornò ad essere una semplice cerbottana e i suoi abiti da esploratore scomparvero, lasciando il posto a una vecchia camicia e a un paio di calzoni rattoppati alla meglio.
Thomas sospirò, questa volta afflitto.
-Se dici qualcosa alla mamma non ti faremo mai più giocare con noi!- rispose alla sorellina che lo guardava con occhi arrabbiati.
Sam si stava risollevando, spostando tutti gli scatoloni vuoti che gli erano caduti addosso e uscendo dalla cantina con ancora il sorriso sulle labbra.
-Lo sai che cosa facciamo alle bambine spione?!- chiese il ragazzino minacciosamente, riuscendo a trattenere a malapena la risata che gli si leggeva negli occhi brillanti.
-Ignorala Sam! È solo una stupida ragazzina senza cervello… non giocherà mai più con noi! L’estate non è fatta per fare da baby-sitter alle bambine inutili!-
Jane lo guardò, adesso con gli occhi imploranti –Non mandarmi via Tom! Prometto che farò la brava…farò tutto quello che vuoi tu! Anche la strega!- Gli occhi azzurri della bambina si riempirono di lacrime, i due amici si guardarono e allora scoppiarono a ridere.
Sam scompigliò i capelli biondi di Jane malamente trattenuti da un paio di trecce scomposte e impolverate.
-La prossima volta lo fai tu il mostro Tom… e io salverò la principessa…-
-Ohhh!- fece allora la piccola estasiata –La principessa?! Sarò io la principessa vero?-
Thomas prese sua sorella sulle spalle e insieme a Sam si diresse verso casa, dove la loro mamma aveva di sicuro già preparato la merenda.
-Certo che farai la principessa! Non vorrai che la faccia io vero?!-
I tre bambini salirono le scale del portico allegramente, e finalmente poterono entrare in casa al fresco, il sole fuori picchiava davvero troppo per riuscire a stare ancora a giocare in giardino.
Non appena i piccoli misero piede in cucina la loro mamma li guardò sconvolta.
-Che cosa avete combinato?! Siete tutti ricoperti di polvere! Oh Sam, che cosa dirà tua madre? Venite subito qui! Fatevi ripulire, e tu Tom, vai a prendere il disinfettante in bagno, hai i Jeans strappati e ti esce del sangue…Possibile che voi bambini non possiate mai stare fermi!-
Thomas corse in bagno senza discutere, anche se un po’ di malavoglia.
Dopotutto che cosa ne sapeva sua mamma?
È impossibile per chiunque uccidere un mostro, recuperare un medaglione maledetto e salvare una damigella in pericolo senza riportare qualche ferita di guerra…

Fine



 
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