Un Rapporto speciale, [29/05/08] HP - 15 minutes of fame

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Sselene
view post Posted on 13/7/2008, 22:54




Rating: Per tutti
Personaggi/Pairing: Charlie, Norberto
Tipologia: Flash-fiction
Lunghezza: 510
Avvertimenti: Forse un po' OOC
Genere: Generale, Introspettivo
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di J.K.Rowling che ne detiene/detengono tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.
Introduzione alla Fan's Fiction: Aveva rinunciato alla sua vita per lui, ma non se ne pentiva.

Ciò che l’aveva sempre affascinato dei Draghi era la loro maestosità, la loro forza, la loro eleganza massiccia. Quando spalancavano le ali come ombre stagliate nette su un fondale monocolore sembravano talmente leggeri da non dover temere la gravità e talmente inavvicinabili, da sembrare irreali, da mozzare il fiato in gola. Eppure, quando saldamente i loro corpi grossi ma aggraziati erano ancorati al terreno, la spigolosa realtà che li componeva si esplicava in tutta la sua durezza, mostrandosi, magnetica e pericolosa, a chi aveva abbastanza fegato da avvicinarsi quel che bastava per accoglierla totalmente, senza curarsi del rischio che lo attendeva. Non poteva certo dire che conoscesse bene i draghi, che riuscisse a capire ogni loro strano gesto, ogni loro verso, ogni loro sguardo. No, certamente non poteva dire qualcosa del genere. Lui non capiva i draghi, se non erano i draghi stessi a volersi far capire, la qual cosa accadeva parecchio raramente. I Draghi, in fondo, non avevano alcun bisogno di farsi capire dagli umani e non avevano alcun interesse nel renderli partecipi della loro vita, se non raramente, un po’ per giocar con loro fingendo di innalzarli a loro confidenti. Non capiva i Draghi e forse era per quello che li amava tanto. Per quella confusione che provava quando era davanti a loro, quando fissava lo sguardo nei pozzi senza fondo che erano i loro occhi, quando si perdeva ad osservare le loro squame rilucenti sotto il sole. Per quella strana commozione che gli stringeva la gola in una morsa insolita quando vedeva le uova schiudersi, quando accoglieva tra le braccia un cucciolo famelico e spaventato che cercava di intimorirlo con versetti confusi.
Ritrovarsi Norberto tra le braccia era stato un po’ come cadere in una realtà dai contorni ammorbiditi. Il sapere di averlo salvato da ogni rischio gli riempiva il cuore d’orgoglio e il fatto che, più spesso di quanto sperava, il Dorsorugoso di Norvegia gli rendesse noti i suoi bisogni e le sue voglie, lo faceva un po’ sentire un eletto che era riuscito a conquistarsi la fiducia di un Drago. L’aveva cresciuto con amore e dedizione, gli era sempre stato accanto, rinunciando, a detta dei suoi colleghi, alla sua vita, per potergli star dietro ogni istante. Lui comunque, non se n’era mai pentito e, ne era certo, mai l’avrebbe fatto. Perché c’era qualcosa di particolare che lo legava al Drago, che non gli permetteva di allontanarsi, che riusciva a farlo emozionare di più ogni volta che si rendeva conto di quanto stesse crescendo, di quanto stesse diventando bello, maestoso, elegante. Non aveva alcun dubbio che, presto, Norberto sarebbe diventato il Drago più bello che si era mai visto. E che importanza aveva, se l’ultima fiamma l’aveva lasciato perché si sentiva messa in secondo piano? Che importanza aveva se ormai i suoi colleghi pensavano fosse diventato un po’ pazzo? Lui aveva Norberto, non gli serviva altro. Perché, si, per Norberto aveva rinunciato alla sua vita, ma non se ne pentiva. Non se ne sarebbe mai pentito. Perché tra lui e Norberto c’era qualcosa di davvero speciale.
 
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