Battle of Hearts, [20/05/08] Singing Flowers

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Emme91
view post Posted on 15/7/2008, 10:08




Fandom: DragonBall
Rating: rosso
Personaggi/Pairing: Vegeta/Goku
Tipologia: One-Shot
Lunghezza: 3179 parole (escluso il titolo), 6 pagine e mezo circa (book antiqua 11)
Avvertimenti: Yaoi, Shounen ai, Violenza, "What if...?"
Genere: Romantico, Triste, Drammatico, Azione,
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di thoriama che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti all’interno dell’anime/manga, appartengono solo a me.
Credits: La canzone “Don’t Jump” appartiene ai Tokio Hotel
Note dell'Autore: Canzone: Don’t Jump dei Tokio Hotel, fiore: camomilla
Allora… la canzone che ho deciso di scegliere parla di una ragazza che sta per suicidarsi, ciò che accade nella fanfiction non è assolutamente paragonabile ad un suicidio, ma per poter realizzare ciò che avevo in mente ho “semplificato” l’idea del suicidio fino a sintetizzarla in un’azione estremamente grave e disperata. Spero di non offendere nessuno... ma (ne convverrete con me) come può fare un Sayan per uccidersi?!
Secondo avvertimento per scrivere una parte della fanfiction (che va da questo segno [ a questo ]) ho preso ispirazione da un fanmanga (SkyWorld) trovato su DragonBall arena, ( http://dragonballarena.gamesurf.it/fanmanga.php ) ovviamente ho chiesto l’autorizzazione dell’autrice Kabu, che gentilmente mi ha dato il permesso di scrivere la fanfiction. Dopo la parola fine troverete le immagini del fan manga...
Spero di non essere andata contro le regole del concorso, in tal caso squalificatemi senza porvi remora!!! Io non ho potuto fare altrimenti, se non avessi aggiunto quel pezzo la fanfiction non mi sarebbe venuta fuori... che ci volete fare! Sono fatta così!
Introduzione alla Fan's Fiction: Goku rimase immobile, di fronte a Vegeta, quest’ultimo ansimava, aveva le mani chiuse a pugno sui suoi familiari guanti bianchi e lo guardava con occhi più che irati.
Una folata di vento portò verso di loro centinaia i petali di camomilla. La pianta della tranquillità.
Certe volte Goku avrebbe preferito non conoscere Vegeta, era così diverso da lui, sempre così negativo, così oscuro e nervoso, così agitato.
Erano due opposti, e tutti sanno che gli opposti si attraggono.


Battle of Hearts

...è seduto nel campo...
...il vento gli accarezza i capelli arruffati...
...il sole fa capolino da dietro una nuvola...
...tutto è perfetto...
...e Goku aspetta...
...ha imparato bene l’arte della pazienza...
...si distende sull’erba, i petali dei fiori gli solleticano le braccia...
...un lieve sorriso si fa a vanti sulla sua bocca...

Goku

...sente la sua aura avvicinarsi...

Goku

...l’impazienza lo assale, e lui pensa confusamente che dovrebbe allenarsi di più nell’attesa...

Goku

...il profumo dei fiori lo inebria, i petali della camomilla biancheggiano attorno a lui...
...sembrano fiocchi di neve sopravvissuti all’estate...

Goku

...è vicino...

Goku

...vicino...


E tutto svanì.
Goku aprì piano le palpebre e il sole gli ferì gli occhi, si portò un braccio sul viso per proteggersi.
Ancora l’odore della camomilla aleggiava nella sua mente e il senso di attesa non lo aveva abbandonato, anzi, il bisogno di vederlo si era fatto incredibilmente pressante.
Dopo tutto erano ormai sei notti che lo sognava.
-Hai il sonno molto pesante.- disse il suo discepolo, già sveglio accanto al suo letto.
Goku dovette farsi violenza per non abbaiargli contro qualche offesa per averlo svegliato prima che il sogno entrasse nel vivo, e alla fine si limitò ad annuire.
Ub si avvicinò al tavolo sorridente -Ho preparato la colazione!- disse tutto fiero, ben conoscendo l’appetito formidabile del suo maestro.
Goku lanciò un occhiata annoiata al bendiddio apparecchiato sulla tavola. Si conosceva troppo bene: in quel momento aveva fame solo di una cosa, o meglio, di qualcuno...
Ub lo guardò sconvolto, Goku non aveva mai speso così tanto tempo per mettersi a mangiare di buona lena, e la cosa gli parve sospetta.
L’uomo si alzò in piedi, abbandonando le coltri ancora calde -Ub... ascolta... io, io devo andare, ma sarò di ritorno questa sera... tu allenati e, e aspettami!-
Ub sgranò gli occhi, altre volte Goku se ne era andato, ma in quei rari casi si era sempre profuso in lunghe e articolate spiegazioni su quanto gli mancasse la sua famiglia e quanto volesse rivederla.
Il ragazzino non aveva mai messo in dubbio che Goku gli dicesse la verità, ma quella partenza, così precipitosa e strana lo stupì non poco; ma alla fine decise di non indagare, dopotutto ognuno aveva i suoi segreti e lui non aveva il diritto di fare domande, così si limitò ad annuire e ad osservare il suo maestro che si allontanava volando precipitosamente.

Goku non poteva fare a meno di sorridere. Non era felicità, né gioia, né allegria, era di più, era estasi, era godimento puro quel sentimento che lo pervadeva.
Sapeva bene che lui era la sua droga, che non ne poteva fare a meno, che erano una cosa sola, ma tutte le volte che volava verso quel posto sperduto tra le montagne, verso quel campo di camomilla, non riusciva a capacitarsi di quello che il suo animo poteva arrivare a provare.
Ancora faticava ad accettare il fatto che fosse totalmente e perdutamente innamorato di Vegeta.
Non sapeva nemmeno se il suo Principe ricambiava quei sentimenti, e sinceramente non gli importava. L’unica cosa che voleva, l’unica cosa a cui anelava per tutta la giornata, della quale (ne era certo) non poteva fare a meno, era vederlo. Sentirlo. Fare l’amore con lui.
Niente era più importante di quello.
Goku stava passando quella fase dell’innamoramento in cui l’eccitazione e il turbamento la fanno da padroni, e i sentimenti sono nutriti dai gemiti del sesso.
Fase che mai con Chichi aveva passato; ma d’altronde con Vegeta c’era qualcosa di più, si completavano, erano un'unica entità divisa.
E Vegeta era così diverso dai suoi amici terrestri, era una parte del suo popolo, del suo passato, e lui non poteva farne a meno, era qualcosa che lo univa indissolubilmente alla parte della sua vita che non aveva potuto vivere, quella ancora legata ai Sayan.
Goku volava, con un unico pensiero in mente: le sue labbra; anelava a raggiungere quel ghigno crudele, a farlo sciogliere sotto le sue carezze a farlo sussurrare il suo nome... no, non Kaharott, ma Goku, il nome che davvero gli apparteneva, che lo caratterizzava, che lo legava alla terra.
Non sapeva nemmeno come era cominciata; tutto d’un tratto si erano trovati uniti, nel cuore e nel corpo, ed era un unione indissolubile, eterna.
La velocità del volo rallentò fino a scemare del tutto, fino a che Goku non atterrò nel campo di camomilla, lui aveva scelto quel posto, era un posto sperduto, nessuno, a meno che non sapesse volare avrebbe potuto raggiungerlo, e loro non sarebbero stati disturbati, poiché anche in preda alla passione più sfrenata riuscivano sempre a mantenere il livello della loro aurea bassissimo.
La concentrazione non calava mai. Nessuno dei due abbassava mai la guardia
Vecchia abitudine.
Dopotutto erano sempre Sayan.
Goku percepì qualcosa di strano non appena mise piede sull’erba.
Vegeta era già lì particolare estremamente strano visto che di solito era sempre Goku che lo chiamava incrementando l’aura per qualche secondo fino ad un certo livello, e poi doveva aspettare che il Principe lo raggiungesse.
E quella volta sarebbe successo qualcosa di diverso, Goku lo percepì distintamente.
La sua percezione si rivelò fondata quando svoltando dietro un altura scorse Vegeta che trafficava con delle provviste da portare dentro ad una navicella spaziale, la quale stava occupando quasi metà di una piccola radura circondata dalle montagne.
Per un attimo l’unico pensiero di Goku fu concentrato sul dolore che provava vedendo la bellezza della natura distrutta dalla mano dell’uomo.
Poi finalmente si chiese che cosa ci facesse Vegeta con una navicella spaziale.
-Che cosa fai?- chiese avvicinandosi di qualche passo.
Vegeta si voltò solo in quel momento, come se non lo avesse ancora notato, cosa totalmente assurda visto che la sua aura era percepibile per chilometri e chilometri. -Sei cieco?- gli rispose con la sua solita aria di superiorità che Goku tanto adorava.
Goku fece un passo avanti nuovamente, stare lontano da lui gli procurava quasi un dolore fisico. Insopportabile. -Non vorrai mica partire, vero?- il tono di voce adesso era preoccupato. Di solito riusciva sempre a leggere negli occhi di Vegeta, quella volta invece, solo due pietre fredde gli si erano parate di fronte al viso, intraducibili.
Vegeta incrociò le braccia, lasciando cadere una cassa, -E se anche fosse? Che cosa te ne importa?-
C’era rabbia nella sua voce, rabbia mal celata.
Che diamine stava succedendo? Goku era sempre più confuso, non aveva fatto assolutamente niente per incorrere nelle ire del suo Principe, eppure era evidente che Vegeta era arrabbiato con lui.
Ma perché?
-Perché vuoi partire?- chiese allungando una mano verso di lui.
Vegeta si spostò senza pensarci due volte, schivando quella carezza che più di ogni altra cosa in quel momento desiderava. Si voltò e continuò il suo lavoro -Per allenarmi, no?-
Goku lo fissò allibito.

Don’t Jump

Non andare... oh... non lasciarmi. -Po... Possiamo allenarci qui! Verrò più spesso, lo giuro!-
con orrore Goku vide Vegeta scoppiare a ridere. Era una risata crudele, antica, da anni Vegeta non rideva più in quel modo. Goku iniziò a tremare.
-Non puoi trattenermi Kaharot... non tu...-
-Vegeta...- Vegeta dovette fare uno sforzo di volontà non indifferente per non voltarsi al suono dolcissimo del suo nome sussurrato da Goku, ma ce la fece e lo ignorò.

I say your name in silence
You don't want to hear it right now

-Non, non partire Vegeta!- disse Goku quasi soffocando per la fretta di proferire quelle parole.
Aveva appena capito che se Vegeta se ne fosse andato lui non avrebbe mai più potuto vivere, sarebbe appassito, come una foglia ai primi freddi dell’inverno.
-Perché non dovrei? Tu non puoi certo impedirmelo!- ma poteva, eccome se poteva, vi sarebbe riuscito pronunciando dolo due semplici parole, o forse tre, tre parole che avrebbero fatto sentire Vegeta non solo come uno da scopare quando prende lo stimolo, ma qualcosa di più... un po’ di più.

Please don’t Jump
Don't let memories go
Of me and you

-Ti prego non partire! Che assurdità è mai questa? Non pensi alla tua famiglia?- a Goku tremavano le gambe, non sapeva davvero più dove sbattere la testa, era evidente che a Vegeta di loro due non importava nulla, ma sarebbe bastato tenerlo legato alla terra, averlo almeno vicino ancora un po’, non disperso nello spazio, lontano anni luce dalle sue mani, dalla sua bocca...
-NON MI IMPORTA!- possibile che non riuscisse a capire, possibile che fosse così stupido? -IO SONO IL PRINCIPE DEI SAYAN, IO PENSO SOLO A ME STESSO!-
Goku rimase immobile, di fronte a Vegeta, quest’ultimo ansimava, aveva le mani chiuse a pugno sui suoi familiari guanti bianchi e lo guardava con occhi più che irati.
Una folata di vento portò verso di loro centinaia i petali di camomilla. La pianta della tranquillità.
Certe volte Goku avrebbe preferito non conoscere Vegeta, era così diverso da lui, sempre così negativo, così oscuro e nervoso, così agitato.
Erano due opposti, e tutti sanno che gli opposti si attraggono.
Purtroppo.

Just take my hand
Give it a chance
Don't jump

Stare immobili a fronteggiarsi in quel campo di camomilla era la cosa più ridicola e assurda che a Goku fosse capitata, ma la situazione era seria, molto molto seria.
E già sapeva che avrebbe trattenuto Vegeta sulla terra ad ogni costo.
Di conseguenza la situazione si sarebbe fatta molto più seria di quanto già non lo fosse.
Vegeta non avrebbe mai ceduto con le buone.
E allora, sotto con le cattive.
Il silenzio si fece pericolosamente feroce, e in meno di mezzo secondo i due iniziarono a combattere.
Erano Sayan dopotutto, era ovvio che le dispute si sarebbero in ogni caso risolte con una buona dose di mazzate. E Goku era sospinto anche dal desiderio spasmodico di trattenere il suo Principe sulla terra.
In realtà nessuno dei due aveva cominciato il combattimento, si erano slanciati l’uno verso l’altro senza pensarci, era naturale, soprattutto per Vegeta.
In men che non si dica la radura iniziò a risuonare di boati, di rombi e di grida. Le tenere camomille venivano sotterrate da una pioggia di massi e sabbia staccate dalle pareti della roccia, ma i due non ci badavano, e mentre la polvere di abbassava Vegeta e Goku si fronteggiavano, con il vento che cercava di separarli e la mente ormai satura di adrenalina, pronta ad entrare in circolo.
Dopo la brevissima tregua fu Vegeta a caracollarsi con un grido verso Goku, ormai trasformati entrambi in super Sayan.
-Che cosa vuoi da me Kaharott?!- gridò il Principe mentre cercava di colpire il rivale, Goku lo respinse e Vegeta allontanandosi di qualche metro fece un sorriso crudele, e sotto sotto triste -A parte scoparmi s’intende…-
[Goku rimase talmente stupito da quel discorso che non si accorse nemmeno del pugno di Vegeta che lo colse in pieno volto abradendogli la guancia. Con gli occhi ricolmi di amore sofferto lo guardo e schivò per un soffio un altro pugno, ma non riuscì a parare un calcio in pieno stomaco che lo fece rotolare a terra per diversi metri.
Goku alzò la testa, tenendosi un braccio con gli occhi azzurri scuriti dal dolore sia fisico che mentale: che cosa aveva fatto a Vegeta? Come aveva potuto essere così cieco? Non si era accorto di farlo soffrire?
Vegeta lo osservava dall’alto, con il suo solito ghigno strafottente, -Piantala di giocare! deciditi una buona volta a fare sul serio. Dannazione!!-
Goku lo guardò con un lieve sorriso, lo avrebbe fatto sfogare, lo avrebbe sfinito, e poi gli avrebbe spiegato quanto contasse per lui, quanto lo amasse davvero.
Ma adesso… adesso combattevano.
-Che ti prende Kaharott?! Allenarti per tanto tempo solo con quel negretto ti ha rammollito fino a questo punto?- il sorriso di Vegeta era cinico, sprezzante, ma anche sofferente, dolorante e Goku lo percepiva chiaramente.
Decise di dargli quello che voleva.
Lo guardò per qualche altro secondo poi sorrise, un sorriso da Sayan, -Come vuoi Vegeta!- e prima che il Principe potesse soltanto accorgersene Goku si ritrovò di fronte a lui, spiazzandolo completamente e colpendolo allo stomaco, con tutta la sua potenza.
Vegeta fu sbalzato lontano attraversò un picco di roccia e andò a schiantarsi contro il fianco della montagna, sputò sangue, ma era quello che voleva: dolore fisico per non sentire quello dell’anima.
Dolore, sangue e dolore, li bramava, più di quanto bramasse le labbra di Goku.
Vegeta ansimava pesantemente, e quando cercò di disincagliarsi dalla roccia non vi riuscì, perchè Goku gli si gettò addosso intrecciando le sue dita con quelle di Vegeta, impedendogli qualsiasi movimento. Così, visto che le sue gambe erano tenute ferme da quelle di Goku, il Principe fu costretto ad usare l’unica mossa possibile in quella situazione: gli tirò una testata.
Rimasero entrambi immobili con le fronti incollate, e il sangue che colava loro sugli occhi, le pupille incatenate tra loro e gli ansimi che si facevano sempre più leggeri.
Sorridevano, sorridevano da Sayan, con passione malcelata, con rabbia e con un amore tanto grande da terrificare.]
Si guardarono a lungo, con le fronti appoggiate l’un all’altra, con le labbra che quasi si sfioravano, senza dire una parola, perché qualsiasi cosa avessero detto non sarebbe stata in grado di esprimere i loro sentimenti.
Quei vulcani, quelle trombe d’aria che si agitavano dentro di loro, che li facevano impazzire ormai da mesi, non avevano un nome, esistevano e basta, e i due Sayan sapevano bene della loro esistenza, e convivevano con loro, cercando di tenere nascosto al mondo quell’amore proibito, forse sbagliato, che li legava l’uno all’altro.
Vegeta aveva lottato tutto il tempo contro il desiderio spasmodico di possederlo di nuovo, e adesso per lui era difficile resistere ancora, ma fu Goku a cedere per primo, fu Goku che, molto più brutalmente di quanto non fosse solito, lo baciò, assaggiando con piacere il sangue sulle labbra del Principe. Le mani smisero di essere incatenate le une con le altre e quelle di Vegeta saettarono immediatamente tra i capelli del compagno, mentre quelle di Goku gli accarezzavano la schiena, adesso con più dolcezza.
Vegeta sospirò sulla bocca di Goku, aveva agognato per tutto il giorno quel contatto, eppure quando aveva potuto averlo senza pensieri aveva deciso di dare sfogo al suo orgoglio e gli aveva impedito persino di avvicinarsi: ma una cosa era certa, era annoiato a morte di essere trattato come uno zerbino, di essere sempre il secondo della categoria, di essere tra le mano di Goku una bambolina inerte, desiderosa soltanto dei suoi baci, delle sue carezze, della sua maledetta bocca.
Goku si diresse verso il basso fino a poggiare i piedi sull’erba coperta di polvere e a sentire le lievi carezze dei fiori di camomilla sotto di lui.
Non smise un momento di baciare il suo principe, non avrebbe smesso nemmeno se la terra fosse esplosa in quello stesso istante: Vegeta era la sua droga, senza di lui nulla aveva importanza.
Quando, dopo diverso tempo, smisero di baciarsi Goku lo fissò negli occhi neri, profondi e pieni di passione, lo afferrò per le spalle e con forza lo strinse a sé.
-Non partire... non partire...- fu solo un sussurro, ma perfettamente udibile da Vegeta che aveva la testa schiacciata sulla spalla di Goku.

I don't know how long
I can hold you so strong
I don't know how long

Vegeta posò le labbra sul petto di Goku che sbucava da uno sbrano della tuta.
Non sarebbe più partito per il momento, aveva di meglio da fare... molto meglio.

*°°°*



Goku poggiava la testa sulla spalla di Vegeta, un braccio mollemente gettato sul petto dell’altro e un vago sorriso appagato sulle labbra. Il principe aveva le braccia incrociate dietro la testa e non lo guardava, i suoi occhi stavano fissi sul cielo ormai stellato.
Non avevano più aperto bocca dopo aver combattuto, si erano solo gettati a terra con foga, spogliandosi, senza staccarsi gli occhi di dosso e avevano fatto sesso.
Succedeva sempre in quel modo, non riuscivano a resistere senza toccarsi quando stavano insieme.
Vegeta si alzò scrollandoselo di dosso. -Bene! Anche oggi ti sei divertito! Sei contento adesso?-
Goku sollevò il torace poggiandosi sui gomiti e osservandolo curioso, non riusciva a capire perché fosse così arrabbiato. -Che cosa ti prende? Non ti capisco!- disse allora, cercando di farsi dire che cosa turbava così tanto il suo principe.
-Tu non capisci mai nulla!- disse Vegeta alzando la voce e voltandosi verso di lui con occhi irati.
-Per te è facile vero? Quando hai voglia vieni qui, aumenti un po’ quella tua cazzo di aura e io mi precipito... non sono solo uno da scopare! HO LA MIA DIGNITA’ CAZZO!-
Goku lo fissava a bocca aperta, non aveva davvero capito che fosse quello il problema, credeva che Vegeta conoscesse alla perfezione i sentimenti che provava per lui.
Ma evidentemente non era stato abbastanza bravo a rendere evidente quell’amore che provava dentro di sé e che lo obbligava ogni tre per due a caracollarsi verso quella radura.
-Per questo parto, perché so... so...- Vegeta distolse lo sguardo e deglutì buttando giù con la saliva anche parte del suo orgoglio. -Perché so che verrei qui, tutte le volte che vuoi tu, non... non sono abbastanza forte nemmeno per questo!-
Goku si era certamente sbagliato, non poteva averlo visto davvero, era una cosa inaudita: Vegeta stava piangendo? Bhe, in realtà non stava davvero piangendo, c’era solo una lacrima solitaria che scendeva come un piccolo fiume lungo una guancia ancora macchiata del sangue dell’uomo.
Il Principe si diresse con passo incredibilmente fermo verso la navicella.
Goku si alzò e lo seguì, parlò soltanto quando Vegeta stava per salire sulla rampa.
-Vegeta...-
Lui si voltò.
Goku ricordava perfettamente il momento in cui si era innamorato davvero di lui.
Era un giorno d’estate, avevano appena fatto l’amore, e Vegeta stava dormendo appoggiato con la schiena al suo petto. Goku si era alzato e lo aveva osservato dall’alto.
Vegeta era circondato dai petali delle camomille, il vento li aveva portati anche sul suo petto nudo ancora marcato dai morsi lasciati da lui.
Il sangue gli si era congelato nelle vene, e aveva dovuto obbligarsi a respirare per non morire.
Era totalmente perfetto. Addormentato sembrava un angelo oscuro che avrebbe potuto portarti alla perdizione.
E Goku vi si era già tuffato in quel baratro che a molti piace chiamare amore.
-Vegeta, io ti amo!- lo disse tutto d’un fiato. Non pensò nemmeno lontanamente di essere banale, poiché non c’erano altre parole al mondo più adatte di quelle per esprimere i sentimenti che provava nei suoi confronti: erano perfette, e sapeva che anche Vegeta lo avrebbe capito.
Lo vide sorprendersi al suono di quelle tre parole e si diede nuovamente dello stupido per non aver capito che lo stava facendo soffrire con i suoi silenzi.
Percorse quei pochi metri che lo separavano da lui.

And if all that can't hold you back
I'll jump for you

Lo guardò fisso negli occhi -Io ti amo, e se questo non dovesse bastare, io partirò con te, partirò per te!-
Ma evidentemente bastò, perché Vegeta fece un fugace sorriso e lo trasse a sé baciandolo con una passione che non riusciva più a contenere.

Don’t Jump

The End






Per essere più precisi accludo le e-mail che io e Kabu ci siamo scambiate:
questa è la mia (stavo praticamente implorando!) -->
ciao... scusa se ti disturbo... non vorrei sembrarti una fuori di cervello... ma ho visto tutte le tue FanArt e i tuoi FanManga di Dragonball, e in particolare mi è piaciuto moltissimo il FanManga SkyWorld... ti volevo chiedere se mi volevi dare il permesso di prendere come esempio alcune scene per scrivere una fanfiction che parteciperà ad un concorso indetto su http://writersarena.forumfree.net ... magari se ti va l'idea passo a parlarti un'attimo della trama... scusa se ti ho disturbato, ma appena ho visto le vignette ho pensato che erano perfette per l'idea che avevo in mente...
scusa ancora e grazie...
e.mm.e

e questa è la risposta -->
Ciao emme!
Scusa tanto il ridardo nella risposta! ><
Purtroppo ho avuto il computer in riparazione causa bruciatura dell'alimentatore dai primi del mese e non ho avuto modo di accedere alla mia casella di posta. -.-

Spero che non sia troppo tardi per il concorso!
Ti ringrazio molto per i complimenti, mi lusinga che un mio lavoro ti abbia ispirata! ><
Prendi pure spunto per quello che vuoi mi fa soltanto piacere! :)
Sempre che non sia troppo tardi... Q__Q

A presto!

Kabu

ECCO!! per amore della precisiome! e infine ecco le pagine del fan manga!!

http://dragonballarena.gamesurf.it/immagin...kyworld/swa.jpg --> 1° pagina
http://dragonballarena.gamesurf.it/immagin...kyworld/swb.jpg --> 2° pagina
http://dragonballarena.gamesurf.it/immagin...kyworld/swc.jpg --> 3° pagina
http://dragonballarena.gamesurf.it/immagin...kyworld/swd.jpg --> 4° pagina
http://dragonballarena.gamesurf.it/immagin...kyworld/swe.jpg --> 5° pagina
http://dragonballarena.gamesurf.it/immagin...kyworld/swf.jpg --> 6° pagina
http://dragonballarena.gamesurf.it/immagin...kyworld/swg.jpg --> 7° pagina
http://dragonballarena.gamesurf.it/immagin...kyworld/swh.jpg --> 8° pagina

tanto per essere chiari, il fanmanga non è assolutamente Yaoi, sono io che con la mia mente bacata l'ho rielaborato in questo modo!!

bene, credo di aver detto tutto, se devo essere squalificata non ci sono problemi, ma io avverto fin da ora che non potrò più tornare su internet fino a settembre, quindi non posso nemmeno rispondere a fantafree se mi vorrà dire qualcosa... mi dispiace... ma le vacanze sono vacanze!!
baci a tutti

Edited by Emme91 - 2/9/2008, 20:46
 
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