La dieta

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view post Posted on 6/9/2008, 23:15
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Rating: 14 anni
Tipologia: One-Shot
Lunghezza: capitoli 1/1
Avvertimenti: Violenza, Linguaggio Colorito
Genere: Thriller, Suspence
Disclaimer: Trama, personaggi, luoghi e tutti gli elementi che questa storia contiene, sono una mia creazione e appartengono solo a me.
Credits:
Note dell'Autore: Credo di aver visto qualcosa di simile in una o più pubblicità, non ricordo bene, ma la trama è di mia invenzione. ^^
Introduzione alla Storia: Vi siete mai chiesti come ci si sente... ad essere fatti a pezzi?




La dieta


 


 


Dove sono?
So questo è un posto dove nessuno vorrebbe mai essere, ma ciò è chiaro alla prima occhiata, piuttosto vorrei sapere quanto sono lontano da casa, se c'è qualcuno nelle vicinanze che possa sentire le mie richieste d'aiuto, casomai mi venisse la voglia e la forza di gridare.
Quanto tempo è passato, da quando mi hanno rinchiuso qui? Saranno almeno otto ore, anzi di più, a giudicare da quanto mi ha irrigidito il freddo di questo posto. Una cella frigorifera. Ti possono rinchiudere in molti posti, e puoi ancora sperare che le intenzioni verso di te non siano eccessivamente ostili, ma in un dannato frigorifero, con la temperatura a meno di 4 gradi, la speranza è la prima a morire.
Non devo. Non devo mettermi a pensare che, chi mi ha chiuso qui, voglia farmi morire così, assiderato, o peggio ancora di inedia, perchè se prendo a fare questo genere di supposizioni è la fine. La testa comincerà a fissarsi solo su questo. Non riuscirò a pensare nient'altro. E in questo momento, pensare è l'unica azione che io riesca a compiere.
Quanti sono? Lo voglio sapere. Lo so che è stupido, ma lo voglio sapere. Non riesco a muovermi, anche se fosse uno solo, basterebbe che avesse quel tanto che basta di forza per nuocermi, e gli riuscirebbe di farlo. Perchè io non riesco muovermi. Sono bloccato. Spacciato.
Basta pensieri negativi!
Cerco di pensare a quando sono stato portato via dalla mia casa, qual è stata l'ultima cosa che ho fatto, l'ultima parola che ho detto, l'ultima persona che ho visto, prima che mi catturassero. Prima del buio totale, prima che mi risvegliassi qui.
Provo a concentrarmi su qualcosa di utile, quasi di tranquillizzante, per distogliere la mia attenzione dall'orrore che mi circonda.
Fai un bel respiro.
.................................
....................................


Sì, mi ricordo.


Era giorno, circa le nove di mattina, c'era un sole che ti illuminava pure l'anima e una gradevole brezza estiva che mi scompigliava i capelli, ed ero all'aria aperta.
Aaaahh, il sole! La mattina. Il verde...
La mia vicina di casa. Mi saluta sempre, quando mi vede, mi sorride. Sarei un villano a pensare che ci stia provando, diciamo pure che è gentile, aggiungiamo pure che è carina; dovrei provarci io con lei.
Ci scambiamo le solite quattro chiacchere, quant'è bella l'estate appena cominciata, quant'è piacevole una giornata piena di sole, quant'è profumata la terra smossa.
Argomenti di cui parlerei all'infinito, troppo timido per affrontarne degli altri.
Tu, sei bellissima come questo sole.
(Ecco cosa dovevo dirle!)
Poi all'improvviso è successo.
Non li ho visti arrivare, non so neanche quanti fossero, mi hanno preso alle spalle. Afferrato per i capelli.
Ed ecco che i ricordi cominciano a farsi confusi. Devono avermi trascinato sul terreno, perchè ricordo che la terra mi ha graffiato ovunque. Ho ancora addosso le escoriazioni dovute allo sfregamento.
Non hanno fatto rumore, ma nel momento in cui mi hanno afferrato ho sentito delle voci confuse. E l'urlo della mia vicina.
Hanno preso anche lei. Bastardi!


Poi, buio pesto. Sono svenuto. Mi hanno stordito, narcotizzato, drogato. Non so.


E mi sono risvegliato qui.
Come mi hanno portato qui? Che ore sono? Cosa vogliono da me?
Dettagli. Suppongo sia normale porsi delle domande inutili, in situazioni come questa.
La cosa più inutile, è chiedersi cosa vogliano farmi. E' abbastanza chiaro, guardandosi intorno.
Non pensarci!
Piuttosto, datti dell'idiota.
Idiota. Non hai accennato neanche un gesto di difesa. Idiota. Ti sei fatto tirare per i capelli, paralizzato dalla paura. Idiota. Non sei stato capace di proteggerla.
Ho ancora in testa l'urlo della mia vicina. Rimbomba. Doveva essere terrorizzata.
Sarebbe facile illudersi che se la sia cavata, ma non avrebbe senso prendere me e lasciare lei. Perchè dovrebbero farlo? Anche se fossero venuti solo per me, lei era là e ha visto tutto, era una scomoda testimone oculare.
Beh, almeno non è qui.
Ma non sono affatto sicuro che si trovi in un posto meno peggiore di questo. Perchè al peggio non c'è mai fine.
E mi sa che non ce l'avevano solo con me.
La nebbia sui miei occhi si sta diradando. E adesso vedo tutto. Tutto.
Nell'angolo alla mia sinistra, c'è un tipo obeso. Ho provato a chiamarlo una decina di volte, invano.
E' svenuto. E' catatonico. O è morto.
Se ne sta accucciato su se stesso lì nell'angolo, è vestito di rosso, non riesco a capire se è di fianco, di schiena o frontale.
Non si vede un granchè, qui.
Alla mia destra, la scena è atroce.
C'è un'altro tipo, laggiù. Segato in due. Si capisce, ce n'è solo metà.
Cosa avranno usato per sezionarlo in quel modo?!
Mi viene da vomitare.
No. Vomitare non mi farà stare meglio.
E, di sicuro, nemmeno guardare di fronte a me potrà essermi d'aiuto.
Ma io sono bloccato sul fondo, coricato di schiena con la faccia rivolta verso l'alto. Mi viene naturale abbassare gli occhi, e guardare oltre i miei piedi.
Oddio!
Questo è l'inferno.
Un cilindro di vetro enorme in larghezza, colmo di una sostanza dal colore indicibile. Viscida, direi. Densa.
Dentro galleggiano sospesi dei corpi - non possono essere vivi! - non so quanti.
Il colore di quel liquido li confonde, ma hanno la carnagione olivastra, ne sono sicuro. Sono nudi.
Mi stanno fissando.
Sembrano anime sospese in un limbo di sofferenza. Spiriti fluttuanti.
Cosa avete da guardare? Avete qualcosa da dirmi?
Unisciti a noi!
Finitela, basta!


D'improvviso, la massiccia porta della cella frigorifera si apre, lasciando che il mio sguardo incontri il volto del demonio.
Quello che si presenta di fronte ai miei occhi, è l'uomo più grosso che abbia mai visto.
Questione di un secondo, poi mi afferra, mi porta fuori con sè.
Sollievo. Qui la temperatura è normale. Mi sto scaldando, è piacevole.
Sulla mia destra, una finestra mi rivela che è sera, una zanzariera lascia filtrare solo le luci artificiali della città.
Io detesto la città.
Sposto di poco lo sguardo, c'è un orologio da parete. Sono le otto.
E' ora di cena.
Vengo di nuovo sollevato, per essere disteso su uno strano ripiano di legno.
Ne ha di forza, il tipo.
Il legno sotto la mia schiena è pieno di solchi e fenditure. Non so perchè, ma sento che questo non è un buon segno.
Devo riuscire a fare qualcosa, qualsiasi cosa. Non ci riesco.
Cerco di visualizzare il più possibile lo spazio intorno a me, in cerca di qualcosa che mi sia d'aiuto. E mi accorgo che accanto a me c'è quel mezzo cadavere, con tutte le interiora in bella mostra.
Aaaaaaahh!
Volgo lo sguardo dall'altro lato, incappando nel cilindro in vetro ricolmo di morte.
Ma quanta gente c'è stipata, lì dentro?
Mi sento morire.
Non riesco a guardare sopra la mia testa, ma sarei pronto a scommettere che dietro di me c'è quel tizio obeso in rosso.
Me li ha messi tutti vicini.
Ho paura.
I suoi passi si avvicinano pesanti, finchè il bastardo non si porta di fronte a me. Sopra di me.
Mi guarda dall'alto, l'espressione truce. Che gli ho fatto di male?
Solleva un braccio, mi accorgo che regge in mano un coltello. O meglio, una mannaia gigantesca.
E' un folle.
Sento i nervi cedere. Pone una mano sul mio costato. Poi sistema il filo della lama sulla mia fronte, poco sotto l'attaccatura dei capelli. Posso sentire tutta la freddezza dell'affilatura.
No! Ti prego! Nooooooo!!
Affonda.
Dolore. La mia testa perde improvvisamente un pò del suo peso.
Mi ha reciso il cuoio capelluto, si è preso il mio scalpo.
Non ho neanche la forza di urlare. Sento come degli aghi arroventati conficcati sopra la mia testa. Là dove prima c'erano i miei capelli. I miei capelli arruffati, così lunghi da cadermi sulle spalle, fieramente ribelli.
Solleva il mio scalpo tenendolo per la chioma e lo getta di lato.
E adesso che fa??
Porta la lama in basso, sulle caviglie.
No! No! No! Aiuto! Vi prego! Qualcuno mi aiuti!!
Affonda nuovamente.
Questa volta il dolore è più intenso. Giunge fino all'anima.
Sangue. Il mio sangue.
Mi ha mozzato i piedi.
Il groppo che mi bloccava la voce in gola si scioglie. Urlo.
AAAAAAAAAAAAHHH!
Ma quello sistema la lama poco più in alto.
NOOOOOOOO!! TI PREGO!! PER FAVORE!!
AIUTOOOOOOOOO!!!
E affonda ancora.
UAAAAAAAAAHHHH!
Piango.
Mi accorgo che sta sorridendo. Sogghignando.
'Cazzo ridi, stronzo?!
Sposta di nuovo la lama.
BAASTAAAAAAA! NOOOOO!! AIUTATEMIIIII!!
Affonda più in alto e stacca un'altra sezione di me.
Dolore.
Affonda più in alto e stacca un'altra sezione di me.
Sangue.
Affonda più in alto e stacca un'altra sezione di me.
Lacrime.


Non sento più...


Affonda più in alto e stacca un'altra sezione di me.
Quacuno mi aiuti... per favore...


AH-AAHHIUUUHHHH...



to.


 



Il grassone s'era armato di un coltello più grosso del necessario, per portare a termine l'opera.
E' che di solito lui faceva tutto a mani nude.
Però a lui piaceva. Quell'arnese taglia che è una meraviglia, dà una sensazione appagante.
Quando aveva cominciato, era alquanto nervoso.
Me pagheranno. L'ho giurato, e io mantengo sempre le promesse.
Così vediamo, poi, chi ride!

Mentre lo riduceva in tanti piccoli pezzettini, alla rabbia si mischiava l'euforia. E un ghigno si affacciava sulle sue labbra.
Gliela faccio vedere io! Loro non sanno con chi hanno a che fare... Quando mi ci metto, posso diventare anche pericoloso. Ma con quelli conviene prendere altre strade, anche se spaccherei volentieri la faccia a quei truzzi ignoranti e prenderei a calci con piacere quelle deficenti anoressiche.
Ogni cosa a suo tempo.
Poco abituato al movimento, sulla sua fronte erano già comparse le prime goccie di sudore.
Teneva l'indice della mano destra fisso sul un ricettario, e guardava schifato ciò che c'era scritto sopra.
Merda!
Ma, se voleva dimagrire, doveva alimentarsi correttamente.
Ci volevano gli ingredienti giusti.
Preparati nel modo giusto.
Leccò via il sudore che si era concentrato sul labbro superiore. Il caldo lo stava squagliando
E il peso non era d'aiuto.
Fece a pezzi tutto ciò che aveva davanti, affondando la lama con decisione.
Morite, stronzi!


Si annusò le mani. Tutto sommato l'odore non è male.
Un'ultima occhiata al ricettario.
Ora dimagrisco, poi mi faccio un fisico scolpito da paura... E la metto in quel posto a quei bastardi che mi danno del ciccione!


Poi, quand'ebbe finito di affettare la carota, la buttò dentro l'insalatiera, insieme alle fettine di pomodoro e alle olive sgusciate sott'olio. Condì con il mezzo limone, preso dal frigo insieme agli altri ingredienti.
Era tentato di aggiungere olio e sale, ma la ricetta lo sconsigliava.
Un pasto misero, considerato poi che molte verdure gli facevano schifo, quindi aveva messo poca roba.
Guardò sconsolato proprio pasto.


Maledetta dieta!


 


 

 
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Lely1441
view post Posted on 30/7/2009, 15:20




Oddio O_O
Ma povera carota!! XDDD
E pensare che doveva ancora provarci con la sua vicina... Il grassone è stato spietatissimo, sì sì. E, tra parentesi, un'insalata senza condimento (tranne il limone, certo XD) è tremenda, secondo me non reggerà molto!
Finale a sorpresa, buon ritmo, un unico errore (un goccie da qualche parte XD): insomma, mi è piaciuta X3
Forza carote, ribellatevi!!
 
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°__Virou
view post Posted on 30/7/2009, 17:35




Oh, mi viene da piangere... ç_____ç Povere verdurine, così violentemente massacrate!

Che bello questo racconto! C'è questa narrazione un po' a doppio senso che inganna e diverte il lettore, ogni cosa viene vista dal punto di vista di un ortaggio, ma sembra che sia un umano a parlare. Vorrà forse dire: è ora che ci mettiamo nei panni di ciò che mangiamo? XD
 
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Selhin
view post Posted on 6/8/2009, 16:30




Oddio, ma è splendida!
Cioè, ti terrorizza... e poi alla fine ti fa sorridere. Anche se devo ammettere che il mio sorriso era un pò distorto.
E se fosse tutto vero??
Aaaahhh XDDD
Complimenti!
 
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view post Posted on 4/9/2009, 23:15
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Grazie infinite per i commenti! Modestamente questa è una delle storie di cui vado più fiera! :D
 
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4 replies since 6/9/2008, 23:15   108 views
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