Titolo: (Don’t) See My Ass! [Don’t Tell Lies]
Autore: elyxyz
Fandom: Fullmetal Alchemist
Rating: 14 anni
Personaggi/Pairing: Roy Mustang, Edward Elric
Tipologia: Double-Drabble
Lunghezza: 200 parole esatte, contate con MS word
Avvertimenti: Shounen-ai, Linguaggio Colorito
Genere: Comico
Disclaimer & Credits: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di H. Arakawa che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in Fullmetal Alchemist, appartengono solo a me.
Note dell’Autore: Questa è la seconda fic di una breve raccolta incentrata sulle bugie, che ha come protagonista Edward Elric e i personaggi di FMA.
Ho scelto il verbo ‘see’, perché vuol dire allo stesso tempo ‘vedere/guardare’ ma anche ‘accorgersi di qualcosa’.
Il titolo mi piace per la sua musicalità, prima le ‘S’, sinuose e avvolgenti, poi lo scontrarsi di ‘T’ e ‘L’.
Introduzione alla Fan’s Fiction: Un’insolita lezione di disciplina militare, il ‘Lato B’ di un certo Colonnello, vanità e bugie.
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(Don’t) See My Ass!
[Don’t Tell Lies]
“Acciaio?” chiamò Mustang, compiendo mezzo giro verso Edward.
“Nh?”
“La risposta corretta è:
‘Sì, signore?’” puntualizzò con sussiego. “Ripetiamo, chissà che non ti entri in quella tua testaccia vuota... Ah!, se poi scatti sull’attenti, siamo a...”
“Cavallo?” completò Ed, sogghignando.
“Ma come siamo simpatici!” ironizzò.
Fece qualche passo, poi si rigirò nella direzione del suo sottoposto più rognoso e indisciplinato. “Acciaio?”
“
Sì, signore, Colonnello di Merda?”
“La smetteresti di osservarmi il culo, mentre cammino davanti a te nei corridoi della caserma?”
“Io non le stavo osservando niente!”
“Oh, sì.
Come no?” obiettò l’altro, in vena polemica.
“Io non perdo il mio tempo sul suo fondoschiena!”
“Sono certo che tu mi stessi fissando
esattamente lì.”
“Guardi che non sono strabico!” abbaiò Ed, perdendo la calma. “E la smetta di portare la divisa su misura e dei pantaloni così aderenti!” lo rimbrottò.
“Ma non mi fa un bel culo?” domandò, affamato di lodi. “Vuoi verificare?”
“Nei suoi sogni più arditi.”
“Non ti piaccio proprio?”
“Neanche morto.”
“Lo sai che, se dici le bugie, ti cresce il naso e ti si accorcia
qualcos’altro?”
Edward fece scattare le mani, come istintiva protezione, all’altezza del cavallo dei pantaloni.
Boccheggiò, sconvolto. “No! Le mie gambe no!”
Fine