Solitudine, [Primo torneo:Dragonball, flash fic]

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flyvy
view post Posted on 29/11/2008, 00:05




Rating: Per tutti
Tipologia: Flash Fiction
Lunghezza: 494 parole
Genere: Introspettivo
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale di Dragon Ball non mi appartengono ma sono di proprietà di Akira Toriyama, che ne detiene tutti i diritti. Viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in Dragon Ball, appartengono solo a me. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.

Note dell'Autore:Perdonatemi questi tre minuti di ritardo, vi prego
Introduzione alla Storia: Introspezione su Vegeta...o forse...su Trunks


Solitudine

Ci sono le falci di luna, le notti scure nel cielo...e un trainer gravitazionale, nella solitudine di mio padre.
Credo anche che ci siano molti fantasmi, e molte ore di sonno sprecate nel tormento.
Ho capito che insieme a lui camminano drammi che sono distanti da questo pianeta, che sembrano insormontabili e terribili a me, e ininfluenti e senza sapore a lui. Guarda indietro nel suo passato nel modo in cui osserva le ferite quando gli si aprono addosso.
Neanche stringe i denti, ne è quasi contento; gli pare che così potrà andare ancora più avanti aggiungendo una tacca dove ce ne sono già a migliaia.
Guarda il mondo con un ghigno che mi pare diabolico, valuta velocemente la vita e la morte con una follia che ha dell’incredibile, mi sembra di non riuscire a pensare che sia mio padre per quanto abbia desiderato di vederlo e di osservare la sua grandezza. Capisco però tutta l’ironia che si nasconde qui dietro; io sono solo e soffro di questo immensamente, ho varcato i confini del tempo per poter annientare tutto questo e cambiare l’esistenza di gente che è altrettanto sola, distrutta, che vive nella terra bruciata; sono il figlio abbandonato di qualcuno, però, che la solitudine, la completa devastazione attorno a sé, l’ha scelta per compagna...o l’ha ricevuta dalla sorte.
Di mio padre potrò solo ricordare ciò che si risolve in fiumi di sudore e in enormi quantità di sangue perso...e forse un giorno, in questa epoca, potrò davvero distruggere la solitudine che lo circonda cupamente e scoprire chi sia lui nel profondo, che cosa è diventato quel Principe dei Sayan che chissà cosa faceva, un tempo, per riuscire a trasformare gli occhi di mia madre, che mi parlava di lui, in quegli specchi vitrei e terrorizzati.
Forse quel piccolo bimbo che la Bulma di adesso tiene in braccio avrà la fortuna di crescere con lui e la possibilità, ovviamente, di scalfire con il passare delle ore quella tenace barriera di silenzio.
O magari capirà come me, e ne resterà spaventato, cosa sia davvero la solitudine semplicemente guardandola da lontano, nel contrasto forte che c’è tra essa e la briosa allegria del suo corrispettivo femminile.


Quando dormo a casa di Goten e mi metto a guardare il soffitto buio penso a sua madre coricata da sola nel letto di là e improvvisamente sento un gran chiacchiericcio dentro le orecchie.
Immagino che se il signor Goku fosse stato coricato con lei (il signor Goku è l’eroe fortissimo che ha salvato la Terra), le avrebbe bisbigliato di continuo qualcosa all’orecchio con un tono allegro, e le avrebbe impedito di addormentarsi come fanno i mariti con le mogli.
Ma papà, non lo fa...e credo che sia così perché lui è solo anche di notte. È solo anche se ha la mamma con lui quando arriva l’ora di dormire...E credetemi, avere la mamma di notte, che cancella tutti gli incubi in una volta sola, è una cosa magnifica.


 
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