| Vincitrice sfida: Amore platonico di Aslinn Punteggio: 9,05 GRAMMATICA E SINTASSI: 9,25 CAPACITA' ESPRESSIVA: 9 CAPACITA' ARGOMENTATIVA: 9 CAPACITA' CRITICA E RIELABORATIVA: 9 ORIGINALITA' E CREATIVITA': 9 Recensione: Andrew e Daniel si amano, ma la loro è una relazione ancora molto giovane e sono tante le cose che l'uno non conosce dell'altro. E poi c'è David, un pazzo che ha dell'amore un'idea estremamente distorta e violenta, e che vuole riconquistare la sua “anima gemella” assorbendola letteralmente dentro di sé. A fare da perno a questa storia sono due leggende, quella platoniana degli essere androgini e quella delle popolazioni che si cibavano dei nemici e dei parenti defunti per far sopravvivere la loro anima: a partire da esse si intrecciano due storie d'amore completamente diverse tra loro. La prima, quella tra Daniel ed Andrew, fresca, pura, vitale seppur nascosta agli occhi di famigliari e amici; il loro è letteralmente un amore platonico, fatto solo di coccole e baci. La seconda è caratterizzata da un tipo d'amore violento e, per così dire, sporco, altrettanto nascosto ma per la vergogna; è un amore che sfiora il limite dell'odio e che non ha nulla di etereo, nonostante l'aspetto d'angelo di David. La domanda che sorge spontanea leggendo il racconto è: chi è David e che cosa vuole? Non conosciamo i motivi che lo spingono al suo folle gesto, ma ai suoi occhi il suo comportamento è legittimato dall'amore che crede di provare nei confronti di Andrew, che vuole fare suo una volta per tutte. Ma quando Andrew viene messo di fronte a due sole opportunità, una più terribile dell'altra e nessuna che possa salvare la sua vita o quella dell'amato, riesce a compiere un ultimo, drammatico gesto d'amore, confermando a Daniel, fino ad allora confuso e spaventato, il suo reale e infinito sentimento per lui. Stile armonioso e curato, giusto un paio di errori di battitura all'inizio del racconto.
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Herzogsonade di PuCChyko_GiRl Punteggio: 8,8 GRAMMATICA E SINTASSI: 8,5 CAPACITA' ESPRESSIVA: 9 CAPACITA' ARGOMENTATIVA: 9 CAPACITA' CRITICA E RIELABORATIVA: 9 ORIGINALITA' E CREATIVITA': 8,5 Recensione: l'ambientazione romantica di questo breve racconto sortisce un effetto davvero incredibile. Mi sono ritrovata a sospirare alle parole del Duca o agli scambi di sguardi tra lui e Hans, il giovane pianista portato dall'Olanda dal mecenate Ludwig Kruyffort. L'amore tra il Duca Axel e il ragazzo è fonte d'ispirazione per la musica di quest'ultimo, proprio come la corrente culturale del tempo celebrava, ed tutti i personaggi, compreso Ludwig, rispecchiano l'ideale dell'eroe romantico. Axel è il classico uomo di cultura, interessato ad ogni arte e preparato sulle materie scientifiche, benché usi per prima cosa il cuore e non la mente, tende a celare, o meglio sopprimere i sentimenti che forse ritiene più violenti, quelli carnali. Hans, al contrario, è il giovane che si lascia trasportare dalla forza delle emozioni trasmesse dallo splendore della natura. Entrambi si ritrovano spiazzati quando, spinti dal desiderio l'uno per l'altro, arrivano a comportarsi in un modo che va contro ai propri principi e alle proprie idee. Ludwig, invece, rientra alla perfezione nel ruolo di “diavolo” tentatore, con le sue frecciatine ironiche, i suoi mezzi sorrisi rivelatori, è allo stesso tempo spettatore e attore della vicenda. Sebbene lo stile rispecchi il linguaggio dell'epoca, c'è qualche errore grammaticale (come infondo, che va staccato, altrimenti viene inteso come prima persona singolare del verbo infondere) e in certi passaggi ho riscontrato un uso eccessivo dei punti di sospensione.
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