Dormi fino a che non ti sveglierà la vita., Vi fu una notte in cui Morte a vissuto.

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Red Eye
view post Posted on 27/7/2009, 22:00




Dormi finchè non ti sveglierà la vita.

Rating: Per tutti
Tipologia: One-Shot
Lunghezza: numero parole
Avvertimenti: Character Death (...e qui rido XD)
Genere: Romantico, Triste, Malinconico, Poesia, Fantasy, Sovrannaturale.
Disclaimer: Trama, personaggi, luoghi e tutti gli elementi che questa storia contiene, sono una mia creazione e appartengono solo a me.
Credits: Red Eye, Bianca
Note dell'Autore: fandom: Sandman, di Neil Gaiman. Chara: Death, Sogno, ?.
Introduzione alla Storia: Vi fu una notte in cui Morte ha vissuto. Una ogni cento anni.

Non era mai esistita una notte come quella. Non fino a quel momento, per lo meno.
Mai una donna come quella era rimasta ferma ore su quella terrazza, guardando in occhi che non tutti posso ammirare, le stelle disincantate della calotta scura che chiude il mondo.
A pensarci bene, non era mai esistita una donna così. O forse esisteva da sempre.

Quella donna, abbracciava il silenzio della notte in un sorriso appena accennato, un velo per coprirne il capo corvino.
Incastonate, due pietre brillavano negli occhi scurissimi, e più scintillanti della notte stessa.

Dissero che poteva essere agosto, in una notte afosa come quella. Eppure un vento inesistente, scoteva le ciocche scompigliate della chioma.

Non era una donna, forse una ragazza.

Le sue mani diafane circondavano delicatamente un ciondolo in argento. Una chiave antica, simbolo di vita.
La chiave di un segreto fin troppo palese.
La chiave di uno scrigno che poteva aprire solamente ogni cento anni.
Alcuni parlarono di un obbligo.

Ma la donna, pardon, ragazza, sorrideva. Al nulla.

O più semplicemente, a tutto.

C'è chi può giurare di averne conosciuto il fratello. Uno spilungone, si somigliano per gi occhi. Quelli di lei, però, sono più vivaci.
Lei sorride, lui no. Lei accetta le verità degli uomini, lui ne colora le notti di fantasia.

Lei è sola. E anche lui.

Alcuni dicono che quella notte lui la stava salutando, mentre cadeva in un sonno così profondo da condurla alla vita.

L'antico amuleto, pendeva al suo collo. la chiave aveva adempiuto al suo compito, senza passare per una porta.
Alcuni dissero di aver visto una donna elegante e bellissima avvicinarsi ad un giovanotto, ballando con lui un rondò veneziano. Indossava una maschera. Lei con un abito elegamentemente rigonfio sui fianchi, stretta dolcemente da un bustino. Lui aveva una camicia a scacchi, ed un paio di tennis.

Si tennero stretti, fino al mare. Un rondò veneziano accarezzò le strade di una città spenta. Con il suo sguardo, danzava nell'angolo dell'occhio un ricciolo nero. E lui ne fu incantato. O almeno, così dicono.

E nel mare, continuarono a danzare, sommersi dalle onde della musica, dalla spuma delle danze, che s'infrangeva contro la stoffa pregiata della sottana di lei, contro il ruvido jean che copriva le gambe pallide di lui. E l'acqua della notte fu accolta nei loro sorrisi, nelle labbra, nei polmoni.
Acqua e musica. E gioia. E Sogni. E amore. E infine, lei.

Quell'uomo, l'aveva amata. O almeno così disse.
O forse, avrebbe voluto dirlo.


Quella donna, che mai era esistita, o forse esisteva da sempre, amava ancora una volta.
Quella donna l'aveva amato. Quella donna aveva amato. Tutti.

Quella donna ti ama.

Pardon, ragazza.
 
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