... E alla fine, non rimase nessuno, [16/6/2009] Omaggio a Mrs. Fletcher

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 22/8/2009, 17:12
Avatar


Group:
Member
Posts:
1,907

Status:


Fandom: La Signora in Giallo (Murder, she wrote)
Rating: Per tutti.
Personaggi/Pairing: Jessica Beatrice Fletcher, alcuni bambini come comparse, una citazione del dottor Seth Aeslith.
Tipologia: Flash-fic.
Lunghezza: 544, una pagina word, capitolo unico.
Genere: Generale, Triste, Malinconico.
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà dei produttori, degli sceneggiatori e degli aventi diritto della serie televisiva “La Signora in Giallo” (nell’originale, “Murder, she wrote”), che ne detengono tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti ne “La Signora in Giallo” (”Murder, she wrote”), appartengono solo a me.
Credits: la citazione presente nel titolo di questa fanfiction è da ascriversi al genio di Agatha Christie, un’altra Regina del Giallo non solo nella finzione ma nella realtà. L’ho utilizzata senza alcun scopo di lucro, e gli attuali beneficiari delle royalties e proprietari del copyright ne detengono tutti i diritti.
Note dell’autore: La vicenda è da collocarsi in un periodo di tempo successivo a quello della serie televisiva canonica, all’incirca una decina d’anni.
Introduzione alla Fan's Fiction: Perché la gratitudine, al mondo, non esiste. E perché quando si diffonde la voce che porti sfortuna, alla fine, non rimane nessuno.

… E alla fine, non rimase nessuno



« Piano, non facciamoci riconoscere! »
« Ma quanto sei scemo, Cody, come cavolo fa a riconoscerci, se non ci ha mai nemmeno visto? »
« E io che ne so? Mamma dice sempre di non avvicinarsi a quella casa, che la vecchia è una strega! »
« Ma no che non è una strega, idiota! Lo diceva sempre il vecchio dottor Aeslith, che erano tutte delle sporche calugn… scalogn… delle sporche calunnie! »
« Già! Però non mi pare che abbia fatto una gran fine, il dottore, no? »
« Un infarto! Papà dice che è stato un infarto! »
« Tutte scuse! Gli è venuto dopo che era stato a cena da lei, lo sanno tutti. Quella mena gramo! »
Un tonfo, rumore di passi. Passi piccoli, passi di bambini; come quelli che stanno parlando.
« Santa paletta! ‘Sto secchio del cavolo… »
« Sssst, Cody! Non fare l’idiota, vuoi farci scoprire? »
Il cigolio di una porta aperta, ancora rumore di passi. Stavolta, passi esitanti, zoppicanti, passi di anziana signora. Come quella che, appoggiandosi al bastone, si avvicina ai bambini, un largo sorriso a distenderle il viso rugoso, le mani macchiate dall’età.
« Salve, ragazzi! » saluta, con voce gentile. « Vedo che siete riusciti a ritrovare il mio secchio!, credevo d’averlo perso. Volete entrare a mangiare una fetta di torta con un bicchiere di latte? L’ho appena sfornata ».
Piccole bocche spalancate, in mute O di spavento.
« No, no, signora, ci scusi per essere entrati nel suo giardino… »
« Non si preoccupi, ecco il suo secchio… »
« Purtroppo dobbiamo andare, ci aspettano a casa… »
« Papà inizierà a chiedersi dove sono finita… »
Rumori di passi che si allontanano, sempre più veloci. Passi di bambini, inconsapevolmente crudeli.

L’anziana signora rimane a osservarli allontanarsi, in silenzio, sempre appoggiata al bastone. Così è la vita: un’esistenza passata a risolvere omicidi, e le persone pian piano iniziano ad abbandonarti. Non ti sono grate, anche se spesso hai contribuito a tenerle fuori di galera, individuando i veri colpevoli di quegli assassinii.
Perché se, dovunque tu vada, prima o poi è compiuto un delitto, la gente – che ignoranza! – inizia a farsi qualche domanda: perché dove ci sei tu spunta un morto ammazzato? Perché non si tratta mai di cause naturali, ma sempre, categoricamente, di un’uccisione?
Le soluzioni possono essere molteplici: i più benevoli pensano che tu sia semplicemente sfortunata, i malpensanti che, in realtà, dietro a tutti quegli omicidi ci sei tu. Del resto, se di lavoro scrivi romanzi gialli, è più che plausibile che tu abbia una mente sufficientemente tortuosa da escogitare tutti quei delitti.
E, alla fine, tutti iniziano a ritenere che, quantomeno, porti sfortuna.
Qui s'inserisce il meccanismo malato, che, con gli anni, ti ha scavato attorno un fossato invisibile ma tremendamente tangibile: per quanto la società possa essere evoluta, le superstizioni scacciate e la ragione prevalga, di fronte a una simile serie di lutti il sospetto che tu abbia "qualcosa che non quadra" viene a tutti; e, con la rapidità con cui, nei secoli passati, la gente svaniva nel sentire lo scampanellio che annunciava i lebbrosi, si dileguano al solo vedere la tua ombra.
Timorosi d’essere la prossima vittima.

L’anziana signora, un tempo conosciuta come Jessica Beatrice Fletcher, la Regina del Giallo, rientra in casa.
E, alla fine, non è rimasto nessuno a veder scendere la sua ennesima lacrima.
 
Top
0 replies since 22/8/2009, 17:12   59 views
  Share