Negazione, [14/09/09] 100 parole per un padre e una madre

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Alaide
view post Posted on 14/10/2009, 09:11




Fandom: Harry Potter
Rating: Per tutti
Personaggi/Pairing: Merope Gaunt, Tom Riddle Senior
Tipologia: Raccolta di Drabble
Lunghezza: 100 parole per entrambe le Drabble (contate a mano, quindi spero di non essermi sbagliata)
Avvertimenti: Nessuno
Spoiler!: Nessuno
Genere: Introspettivo, Triste
Discalaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di J.K. Rowling che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti nella saga di Harry Potter, appartengono solo a me.
Credits: Nessuno
Note dell’Autore: Nel cercare una coppia di genitori ho guardato subito a Merope Gaunt e Tom Riddle Senior. Dal momento che, soprattutto per quel che riguarda il padre del futuro Lord Voldemort, la storia è narrata nei romanzi da un solo punto di vista, ho cercato di ricostruire nella maniera più logica possibile quello che devono aver pensato i due genitori.
Introduzione alla Fan's Fiction: Quando un figlio non viene più considerato proprio figlio, entrambi i genitori negano il proprio essere padre e madre.


I.

Sono stanca... stanca, soprattutto del bambino.
Tutto sarebbe più semplice se non gli avessi detto nulla. In questo momento staremmo facendo insieme progetti su nostro figlio.
Invece sono sola con un bambino che non riesco ad amare.
Eppure, in principio, volevo essere madre.
Ora voglio solo fuggire dall’idea di portare in grembo un’immagine di lui, un frammento del mio sogno a lungo cullato e ben presto caduto.
Vorrei liberarmi del bambino, non farlo nascere...
Non posso.
É suo figlio.
Ma io non voglio essere madre.
Voglio solo morire e non sentire più questo essere che scalcia nel mio ventre.


II.

Sto fuggendo.
Sto lasciando mia moglie e mio figlio.
È un gesto da vigliacco, ma è qualcosa che non posso evitare.
Non riuscirei mai a vivere sapendo che suo figlio è stato concepito da un inganno, che quell’essere non è frutto dell’amore.
Forse, però, dovrei tornare indietro ed essere realmente padre e marito, ma non ne sono capace.
Posso soltanto fuggire.
Devo fuggire.
Eppure sento una grande tristezza invadermi il cuore.
Forse rimpiango di non vivere ancora nell’inganno.
Tutto era più semplice allora.
E sarebbe stato più semplice anche per il bambino di cui non voglio essere padre.
 
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