[30/07/09] La Menzogna
Piccola ma alquanto doverosa premessa:
la prossima volta che aspettate l'ultimo momento per ricontrollare la grammatica vi trancio le mani, giuro ù_ù E sono serissima ò.ò
Prima classificata:Is this our last goodbye?, di kaos3003
Voto finale: 8.75
Una vita difficile, quella di Guadalupe, fatta di continue menzogne e fughe, sia dall'autorità che da sé stessa; l'unico legame a cui acconsentisce è quello con Lyall, una lupa che incontra durante il suo errare e di cui diventa la compagna. Ma Guadalupe stessa è per metà lupo, pur se si rifiuta di accettarlo; Lyall tenta più e più volte di farle affrontare la realtà e di farle rifiutare il comportamento che è stata costretta ad assumere per mimetizzarsi con i veri esseri umani con cui vive, e di accettarsi per quello che è, ma lei riuscirà a farlo solamente una volta aver visto catturare la sua amata davanti ai suoi occhi, una volta capito che non si può fingere di essere chi non si è. Una storia ben congeniata, soprattutto per i flash-back iniziali che aiutano a comprendere meglio la trama e l'ambientazione. Ci sono un paio di errori di battitura, ma niente di rilevante ai fini della comprensione. L'epilogo mi ha colpita molto e fatta sorridere; oltre che per il fatto che Guadalupe sia riuscita a trovare un branco e ad adeguarcisi, l'immagine della sua figura che si sovrappone a quella di Lyall è stata una visione toccante, è c'è da chiedersi cosa ne sarà poi di quel povero ragazzo che si crede già un cacciatore provetto pur essendo solamente un adolescente. Insomma, davvero un'ottima storia.
Grammatica e sintassi: 8.75
Capacità espressiva: 9
Rispetto parametri e traccia: 8.25
Originalità e creatività: 9
Seconda classificata:Maschere di carnevale, di Rowizyx
Voto finale: 8.4
La Venezia che ci accoglie non è la Venezia che potremmo vedere se andassimo domani a visitarla. Sono passati centinaia d'anni dal duemila, le varie catastrofi naturali hanno debilitato il pianeta e gli uomini si sono veduti costretti ad emigrare dalla Terra verso altri mondi abitabili (divertente vedere come il pianeta azzurro migliori pian piano senza la nostra presenza, che è poi quello che accadrebbe veramente). La protagonista è Delilah, una donna costretta a vivere una vita che invece di essere migliorata dal progresso sembra essere arretrata di migliaia di anni; ha dovuto sposare un uomo che non ama e che non la ama per salvare la sua famiglia, ma esiste un evento in grado di farle dimenticare la sua triste condizione, ovvero il Carnevale veneziano. Qui ha incontrato la sua anima gemella, ed insieme al suo vero uomo trascorre le due settimane che sono in grado di farla sopravvivere nel mondo reale. Sia lei che il suo amante si nascondono dietro ad una maschera e ad un nome fittizio, ma entrambi ritrovano il loro vero io esattamente dietro a questa finzione, proprio quando non devono preoccuparsi di nient'altro che della loro vita, senza dar peso ai pregiudizi che li legano alla realtà. Anche il lusso sfrenato che vige a Venezia non è altro che un'illusione, una sorta di patina dorata atta a coprire la decadenza dei costumi degli uomini, e ne diviene un simbolo. E alla fine, Delilah si è innamorata di colui che disprezza di più, anche se probabilmente nessuno dei due lo saprà mai, sono troppo ciechi per vedere oltre la menzogna che si sono costruiti attorno. Dirò la verità, avevo immaginato chi fosse veramente Taylor fin dall'inizio, ma sono stata sviata dall’uomo con cui Delilah balla l’ultima sera, per arrivare a pensare che Sadie in realtà sapesse tutto, visto la sua reazione nella parte finale.
Un paio di errori di battitura e qualche discordanza non fanno filare perfettamente le frasi, ma il periodo rimane ben curato. Le citazioni sono perfettamente inserite nel contesto e non stonano affatto, anzi.
Grammatica e sintassi: 8.5
Capacità espressiva: 8.5
Rispetto parametri e traccia: 8
Originalità e creatività: 8.5
Terza classificata:Una bugia detta col cuore, di Paperetta@
Voto finale: 7.8
Vedendo il ragazzo della propria migliore amica tradirla platealmente con un'altra donna, Margherita non ha dubbi: deve raccontarle tutto. Ma l'esame, quello stesso esame per cui Rebecca, la ragazza ingannata, si è preparata con tanto zelo e per così tanto tempo si avvicina, e lei deve prendere una decisione: mentirle per far sì che passi la prova nel migliore dei modi oppure dirle la verità, rischiando di rovinare un momento decisivo nella sua vita. L'altra menzogna, sicuramente quella più grave, è quella che racconta Leonardo alla sua fidanzata, che esce con lei mentre ama un'altra. Quello che più mi ha colpito nel racconto è il legame tra Margherita e Rebecca; la protagonista è così preoccupata, vuole talmente bene alla sua amica che si sente persino male a livello fisico per questa situazione che è costretta a vivere. Una vera amica, questo è certo.
La grammatica non è perfettamente curata, ci sono degli errori di battitura e qualche ripetizione, ma nulla di grave. La menzogna ha un'importanza fondamentale nella storia, ed è il perno attorno al cui gira la vita della protagonista per le due settimane successive a ciò che ha visto con i suoi stessi occhi. In sostanza, una buona storia ^^
Grammatica e sintassi: 8
Capacità espressiva: 7.75
Rispetto parametri e traccia: 8
Originalità e creatività: 7.5
Quarta classificata:Le Rose di Louise, di _Kira
Voto finale: 7.25
Molti si domandano cosa potrebbe accadere se nella propria vita comparisse improvvisamente qualcuno a sconvolgerla, a far vacillare ciò in cui si è sempre creduto tramite una verità che si è sempre ignorata. Ed è quello che accade alla protagonista di questa storia, una normale cassiera che vede entrare nel cinema dove lavora un anziano signore, il quale ogni giovedì porta un mazzo di rose bianche e le lascia dentro la sala, senza un motivo apparente. Fin quando non si deciderà a spiegare i suoi motivi a Zoe, e lei scoprirà una parte del suo passato familiare di cui era all'oscuro.
Il tema della menzogna (sia quella utilizzata da Richard per avvicinare la protagonista sia quella ben più importante usata da Arnold per separarlo da Louise) è stato ben utilizzato, anche se non è centrale nella trama (dopotutto, è solo il racconto della madre di Zoe che mette in evidenza l'inganno intessuto contro di loro e quello contro Zoe).
La grammatica ha portato un po' giù il voto finale, poiché sono presenti ripetizioni e vari errori (degli apostrofi e degli accenti mancanti – ne... ne, un estate, a l'unica, per esempio; i puntini di sospensione inoltre sono tre e non due, e non va mai messo uno spazio dopo la parola da cui partono, esattamente come la punteggiatura normale –, delle concordanze mancate ed altro), che probabilmente si sarebbero potuti evitare con un'attenta rilettura finale.
Grammatica e sintassi: 7
Capacità espressiva: 7.5
Rispetto parametri e traccia: 7.5
Originalità e creatività: 7