Il fiore del villaggio, [7/01/10] La vostra prima fanfiction!

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cassiana
view post Posted on 12/1/2010, 18:45




b>Rating: 14 anni
Tipologia: One-Shot
Lunghezza: 2296 parole
Avvertimenti: Character Death, Angst, Violenza.
Genere: Drammatico, Azione, Fantasy.
Disclaimer: Trama, personaggi, luoghi e tutti gli elementi che questa storia contiene, sono una mia creazione e appartengono solo a me.
Credits: nessuno
Note dell'Autore: Questa storia non è esattamente la prima che ho scritto (quella giace ancora su carta), ma la prima in formato digitale. Mi è sembrato un compromesso onesto. Anche questa risale ai miei anni verdi (dodici/tredici anni più o meno) e si vede purtroppo! Non l'ho corretta nonostante abbia intravisto alcuni strafalcioni che mi hanno fatto sussultare. E gli accenti sono tutti sbagliati perchè all'epoca non esisteva ancora word ed io scrivevo con l'editor del dos (no, per farvi capire quanto sia vecchia! XD). Un ultima cosa: mi vergogno come una ladra :*goc*:
Introduzione alla Storia: In una foresta lontana il sonno di onesti cacciatori viene turbato dalla comparsa di una ragazza lacera e smunta. Chi è e cosa le è capitato?



Era una calda notte d'estate, la piccola luna Cripsis era gia' sorta e i suoi caldi raggi argentati illuminavano la radura. Il lago quella notte era stranamente calmo e non c'era alcun gribli che vi nuotava. Una ragazza usci' dal folto della foresta. I suoi vestiti erano stracciati e mormorava strane frasi sconnesse, un grido attraversò l'aria e fece accapponare la pelle agli abitanti che si svegliarono.
Tutti accorsero fuori dalle loro capanne; la ragazza era svenuta.
Il sole illuminò il villaggio. Le casette, abitate da cacciatori, erano fatte di fango e legno e i bambini giocavano felici. La vecchia Anderis si chinò sulla ragazza che continuava a delirare e le mise
sulla fronte un impiastro di erbe. Sussurrando la vecchia le parlo':
"Come ti chiami bambina? Cosa e' successo?"
la ragazza rispose: "Malinis..No!...Aiuto!.....Garis!...No!...No!"
la ragazza urlò ancora e Anderis mormoro' una frase che la fece addormentare

"Anderis hai scoperto chi e' la ragazza?" La sala dove si erano riuniti era grande ed era una delle tante grotte che erano state trasformate in sale per consigli. Tutto il villaggio era riunito
per poter sapere dalla vecchia strega chi fosse quella povera donna. Gli anziani sedevano molto piu' in alto degli altri e Anderis con la sua voce calda disse:
" L' unica cosa che sono riuscita a capire e' che si chiama Malinis e che ha avuto un tremendo shock."
Il capo, un uomo robusto e dalla faccia gioviale ma molto assennato, le chiese se si potesse vedere la ragazza. La sala era illuminata da torce intrise della resina di Caricolus che le davano riflessi argentei e dalla ragazza,visibilmente impaurita, affioriva una bellezza raramente
conosciuta. Tutti la guardavano ammirati e la vecchia Anderis la sostenne con tenerezza. C' era qualcosa in quella ragazza, qualcosa di indefinito ma che tuttavia le ricordava la sua piccola bambina
perduta. Scosse la testa, come per scacciare quel pensiero troppo doloroso e prosegui'. Malinis parlo' con voce tremolante. Erano passati tre giorni da quando era arrivata e, sebbene non del
tutto, cercava di fidarsi di quella gente. Il capovillaggio le disse premurosamente di dire a tutti cosa le era successo e chi era.
E lei comincio' a raccontare
"Mi chiamo Malinis Sivinis dell'arcontato dei Sivinis nella regione ad est del Mare Esterno. Sono sempre vissuta nel lusso e non avevo mai vissuto grandi tragedie fino all' invasione
dei Khrin - nel pronunciare quel nome le si accappono' la pelle, prosegui' titubante - il paese era a ferro e fuoco e quei terribili esseri uccidevano i nostri uomini e violentavano le nostre donne."
Tutti si ricordarono di quel periodo. Circa un anno prima le orde barbariche del nord, i cosi' detti Khrin, erano scese dalle loro impervie regioni e avevano conquistato tutto il Regno
Esterno e quasi tutto il Regno Interno. Sarebbero arrivati fino al loro villaggio se non fosse intervenuto l'esercito del Grande Iperatore d' Oltremare. Infatti, sebbene gli eserciti del regno
Interno ed Esterno avessero combattuto strenuamente, non erano riusciti a fermare le orde barbariche nordiche.Malinis prosegui' "Da tutte le parti del regno arrivavano carovane piene di gente
e la cittadella fu ben presto assediata dai Khrin. Io e la mia famiglia ci siamo rifugiati nel castello. Volevamo salvare tutta quella gente ma non ci era possibile. Quando capimmo che la citta'
stava per essere conquistata scappammo in un nascondiglio sotto la reggia. Questo era un altro castello sotterraneo del quale solo mio padre conosceva l' esistenza. Io ero troppo
viziata per capire veramente cosa stava succedendo ma anzi mi fidavo del fatto che essendo una principessa non avrebbero osato farmi niente. Ma mi sbagliavo. Ero molto legata a mio fratello
Garis e a mio padre. Sciocca com' ero non capivo che anche la mia martigna e la mia sorellastra avessero bisogno di aiuto in quel momento. Mi dava soprattutto fastidio che Kantana la mia sorellastra, fosse piu' forte di me. Mentre io la notte, quando sentivo che quegl' esseri si facevano piu' vicini, nascondevo la testa sotto il cuscino, lei balzava in piedi prendendo la spada. Choridyn poi
non la sopportavo; cosi' appiccicosa, piangeva per un nonnulla e si lamentava con papa'come se fosse sua la colpa di quanto stava capitando Mia madre invece era molto diversa. Cosi' dolce ma nello stesso tempo risoluta. Quando c' era lei ogni cosa andava a meraviglia. Poi arrivo' quella donna e da allora le cose cominciarono ad andare male. Arrivarono notizie dell' invasione ma non ci preoccupammo perche' erano ancora troppo lontano da noi. Poi mia madre si ammalo' di una terribile e sconosciuta malattia-Malinis non parlo' della promessa che aveva fatto alla madre prima che questa morisse - Quando mori', mio padre non perse tempo e sposo' la donna che e' stata la causa di tutti i nostri guai." I suoi occhi lampeggiarono d' ira a quel ricordo La ragazza smise un attimo di parlare. Tutti ammirarono la sua bellezza. Aveva morbidi capelli rossi che le scendevano
per le spalle come una cascata di fuoco. I suoi occhi verdi, cosi' innocenti, dovevano aver visto terribili scene di morte e quel suo corpo fragile aveva dovuto sopportare enormi fatiche.
Com' era diversa dalla sorella! Lei cosi' fragile e bella mentre Kantana aveva un corpo troppo forte per una ragazza e anche se aveva stupendi capelli neri, usava legarli cosi' che tutti i soldati la trattavano da pari a pari mentre riverivano la sorellina minore cosi' bella ma cosi' sdolcinata. Malinis si appoggio' alla vecchia che le aveva dato conforto in quei giorni e tutti capirono che era molto stanca.

Il balugginio del sole tra le foglie dava numerosi riflessi incantevoli alla ragazza addormentata dopo la lunga narrazione. Anderis guardava il volto di Malinis con un' espressione di sofferenza sul viso. La sua mente ando' indietro nel tempo quando era una maga ancora giovane e famosa. Si rivide con la sua bambina correre felice per i prati. Un doloroso quesito, che assillava da molto, troppo tempo, la sua mente, si riaffaccio': perche' aveva detto di si? Chiuse gli occhi e ritorno' a guardare la ragazza. Com' era bella! Ed infatti il suo nome voleva dire colei la cui bellezza non sfiorisce mai. Si rivide nella casa della Maga Nera. Quand' era solo una straccioncella la maga l' aveva presa a benvolere. L'accolse come serva nella sua casa ma Anderis guardava con ammirazione le pozioni nelle bottiglie. Era affascinata dai movimenti delle mani e dalle strane parole che uscivano dalla bocca della sua padrona. La Maga Nera intui' tutto questo ed un giorno in cui la serva era piu' affascinata del solito le fece questa domanda" Anderis ti piacerebbe essere una maga?" la ragazza rispose di si ma la maga l' avverti' con queste parole
"Ricorda pero' che dapprima sarai innebriata dal successo ma poi affronterai grandi prove di dolore ma la cosa piu' importante sara'che io verro' e ti portero' via qualcosa di molto caro. Vuoi ancora diventare una maga?"Anderis penso' dentro di se' che essendo una povera stracciona non aveva nulla da perdere e disse di si. Da quel momento la maga le insegno' tutti i trucchi e presto l' allieva supero' la maestra. La prima prova che dovette sopportare fu la morte della maga che le aveva fatto da madre. Ma poi comincio' a diventare famosa e si dimentico' della promessa fatta alla Maga Nera. Uno scandalo aveva minato alla sua fama. Infatti era rimasta incinta del figlio di un signore per cui lavorava. Fu scacciata ed il ragazzo fu rinchiuso nella torre affinche' morisse di stenti.Aveva sofferto molto per questo ma non sapeva ancora cosa le sarebbe capitato e continuo' a vivere felice con sua figlia che aveva chiamato Hainy, colei che porta amore. Ma un giorno il cielo si oscuro' ed una sagoma nera apparve sulla porta. La Maga Nera le disse " Ricordi la promessa? Dammi la bambina"
Anderis terrorizzata le disse "Non e' possibile! Tu sei morta!"
"Io sono immortale" le rispose la maga ma Anderis comincio' a lottare ma non sapeva che nessuno poteva battere la Maga Nera. Combatterono un giorno intero ma Anderis ebbe la peggio e ben presto si trovo' senza forze e mentre giaceva a terra semisvenuta la Maga se ne ando' con la bambina strillante in mano. Anderis rimase molto tempo a piangere sul nudo pavimento. Da quel momento la sua vita ebbe un declino sempre piu' veloce finche' si ritrovo' vecchia stanca e sola, sebbene si trovasse bene, in un villaggio di ottusi cacciatori.

Guardo' il sole e si alzo'. Mentre preparava una tisana per la ragazza si mise a cantare la ninnananna che cantava sempre alla sua bambina. Era una nenia molto dolce che proveniva dai boschi degli elfi selvatici. Ma verso la fine della canzone pianse. Lacrime d' amarezza e di dolore le uscirono dagli occhi. La ragazza si sveglio' e Anderis le porto' la tisana dicendole premurosamente
"Prendi, Hainy" La ragazza porto' la tazza alla bocca e trovandoci conforto poggio' la sua fresca mano su quella rugosa della vecchia guardandola con un sorriso di riconoscenza.

Malinis smise di colpo di nuotare e di cantare infatti si era accorta che qualcuno la osservava. Era venuta a rinfrescarsi in quello splendido specchio d' acqua e con la circospezione a cui era abituatata si copri' alla meglio, prese il pugnale, dal quale non si separava mai e giro' intorno al cespuglio come se volesse andarsene ed invece punto' il pugnale alla schiena di quello che sembrava un ragazzo. Quando si accorse che era innocuo abbasso' il pugnale e sorrise. Poi si rifece seria e punto' di nuovo il pugnale alla schiena del ragazzo e gli disse con voce perentoria di girarsi.
Il ragazzo si giro' un po' impaurito e guardo' la ragazza e vide che un lampo di divertimento le passava per gli occhi.
"Chi sei, perche' mi spiavi?"gli disse. Il giovane le disse che si chiamava Karamon ed era un cacciatore.
"Ero venuto presso il lago per trovare qualche gribli ed invece ho trovato te. Direi che nel cambio ci ho guadagnato" concluse e strizzo' l' occhio destro. Malinis intui' che si trattava di un complimento ma non lo capi' affondo perche' non sapeva che tipo di animali fossero questi gribli ma sorrise ugualmente. I gribli erano animali stupendi. Nuotavano
con la grazia di una donna e durante la stagione degli amori le scaglie si coprivano di piume splendenti e cominciava a volare con la compagna. Per questo ogni ragazza desiderava essere paragonata dal proprio ragazzo ad un gribli. Malinis e Karamon si distesero sulla riva del lago e cominciarono a parlare.Karamon le racconto' che suo padre si era arruolato nell' esercito imperiale per sconfiggere i Khrin e che era morto. Si sarebbe arruolato anche lui se gliel' avessero permesso. Cosi' era rimasto al villaggio cacciando e badando ai fratelli minori. D' un tratto s' interruppe prese in mano l' arco e si preparo' per lanciare.
"Hai visto un gribli?"
gli chiese e lui assenti' con un cenno della testa.
"Non ucciderlo"
Lui la guardo' un po' perplesso e lei gli disse che aveva visto troppa morte, Karamon capi' e lascio' andare l' animale. Lei lo osservo'. Non era un brutto ragazzo: aveva capelli neri e occhi color " mare in tempesta" molto profondi ed espressivi. Si senti' accarezzata da quello sguardo dalla testa ai piedi e si senti' turbata. Karamon si senti' obbligato a spezzare quel silenzio imbarazzante ed esclamo'
"Ho sentito la prima parte della tua storia; cosa e' successo poi?"
Lei si senti' sollevata, sorrise e gli disse
"Lo saprai stasera!"
si chino' gli diede un bacio sul naso e scappo' via ridendo. Karamon rimase a bocca aperta dallo stupore e raccolse il coltello che Malinis aveva lasciato cadere mentre scappava e se lo infilo' in tasca.

La sala era gremita. A tutti interessava la fine della storia di Malinis. Karamon la cerco' con lo sguardo e la vide. Il suo viso era solenne ma mesto. Malinis tiro' un sospiro e comincio':
"Siamo riusciti a nasconderci per un mese ma i Khrin ci scopersero. Choridyn fu subito uccisa, anche Kantana dopo aver combattuto molto coraggiosamente peri' sotto i colpi dei nemici.
Solo io e Garis riuscimmo a fuggire ma ritornammo al castello per salvare nostro padre. Ma quando tornammo vedemmo il castello letteralmente invaso dai Khrin. L' unico modo per entrare era quello
di passare dalle fognature. Io non mi volevo avventurare ma Garis mi fece capire che quello era il solo modo di poter salvare nostro padre. La notte stessa ci calammo nel pozzo che dava alle fognature del castello. L' odore era insopportabile, piu' volte ho dovuto reprimere un conato di vomito e vedevo che Garis non stava meglio di me. Raggiungemmo una grossa stanza a volta. Ai lati c' erano degli archi che portavano alle varie stanze da bagno del castello. Decidemmo di passare dalle terme in modo da poter arrivare, senza essere scoperti, nella sala del trono.
Non immaginavo che i sotterranei del castello fossero cosi' ramificati; ci mettemmo tutta la notte per riuscire ad arrivare alle terme. Eravamo esausti, e decidemmo di dormire un poco.
non fu un sogno tranquillo quello che feci ed ad un certo punto senti' una mano sulla bocca. Pensai che ci avevano scoperti e, immaginando di vedere uno di quei terribbili selvaggi, aprii gli occhi terrorizzata. Ma era garis che con un filo di voce mi disse:
"Non spaventarti. Mi ero svegliato e ho visto che ti agitavi e quando ho capito che stavi per urlare ti ho tappato la bocca, altrimenti con l' eco ti avrebbe sentito tutto il castello"
Sorrisi sollevata, ero ancora salva per quel momento. Ci alsammo e continuammo il nostro cammino ancora per qualche ora. In lontananza sentimmo delle voci che ridevano e gridavano e tra queste riconoscemmo con dolore quella baritonale di nostro padre. Ci dirigemmo velocemente verso la sala del trono. Molto tempo prima un antenato aveva fatto costruire una sala nascosta tra tra i due muri che separavano il trono dalla stanza di mio padre e proprio li' sbucammo. Noi gia' sapevamo che esistesse ma rimanemmo sbalorditi quando scoprimmo che si poteva vedere all' interno grazie a due statue che avevano gli occhi bucati.
Non potro' mai dimenticare quel che vidi. Sul trono era seduto un uomo orribile a vedersi e per terra mio padre che gli leccava gli stivali."
Malinis non riusci' a descrivere cio' che vide. Suo padre aveva la testa rasata ed era vestito come un servo. All' improvviso portarono dei cavalli e gli fecero mangiare lo sterco di questi. Poi lo legarono ai cavalli, un arto per cavallo e li incitarono ad andare ognuno per una direzione diversa. Il padre fu squartato e i suoi visceri volarono sui visi dei suoi carnefici. Malinis si scuso'
" Scusatemi ma non posso dire come mori' il ricordo e' troppo doloroso. Vi basti sapere che mori' in modo orribile. Io scoppiai in singhiozzi e mio fratello' urlo' . Un uomo enorme sfondo' il muro e noi
scappammo ma eravamo inseguiti da una massa di uomini che ci volevano uccidere. Riuscimmo a scappare dal castello ma la citta' era piena di nemici. Non so neppure io come riuscimmo
ad uscire dalla citta' ma ci diriggemmo subito verso i boschi.
Quei giorni li rivedo come un incubo. Dormivamo tre ore per notte avevamo sempre sfoderate le nostre spade, costruivamo trappole e tutto era cosi' veloce che non mi riusci' di capire affondo
cosa stava accadendo. Ma una notte i Khrin ci raggiunsero.Ero impietrita dal terrore, per la prima volta in tutti quei giorni capi' cosa mi stava succedendo. E corsi piu' forte che potei. Non ho mai corso cosi' disperatamente in tutta la mia vita. Quando girai lo sguardo vidi Garis tra le braccia di due uomini colossali e mi gridava di fuggire. Mi fermai ma quando vidi degli uomini staccarsi dal gruppo per raggiungermi ricominciai a correre. Mi nascosi in una grotta e vedendo
che continuava pensai di passare di la' invece di uscire allo scoperto. Mi feci luce con una torcia e m' incamminai. Per tre giorni camminai nell' oscurita' ma quando vidi una luce e capii che stavo per uscire. Mi affrettai ma mi fermai quasi subito sentendo il gran freddo che faceva. Mi feci una pelliccia con gli animali che riuscii a cacciare e continuai la mia marcia per la salvezza. Ero arrivata infatti alle montagne che chiudono la regione delle "Grandi Paludi". Pensavo felice dentro di
me che superate quelle sarei arrivata alla civilta'. Alle pendici delle montagne buttai la pellicia per il grande caldo che faceva e subito mi dovei ingegnare per superare le sabbie mobili e i coccodrilli. Ma non tenni conto degli insetti che mi succhiarono tanto di quel sangue da lasciarmi esausta. Quando uscii da quella regione mi accorsi con grande sollievo che c' erano dei boschi e crollai. Non so con precisione quanto dormii ma la mattina dopo mi ritrovai in piene forze. Cominciai a riflettere su quanto mi era successo in quei giorni. Sicuramente ero maturata, ma a quale prezzo! Ormai i miei inseguitori dovevano aver perso le mie tracce e mentre pensavo a come era andato a finire mio fratello, se non era ancora morto, scoppiai a piangere come non avevo mai fatto nella mia vita. Dopo aver trovato un po' di conforto nelle lacrime mi rimisi in cammino. Non so quanti giorni camminai ma alla fine crollai nel vostro villaggio e per questo vi ringrazio tutti" Un applauso corono' le sue paure e finalmente si era sfogata raccontando le sue esperienze a qualcuno. Cerco' con lo sguardo Karamon. Forse quel ragazzo l' avrebbe aiutata a dimenticare. Sorrise, no non sarebbe mai riuscita a dimenticare ma quel ragazzo sicuramente l' avrebbe aiutata a sopportare.
Si ricordo' della promessa della madre e la sua voce alegio' nella sua mente :
"Quando incontrerai l' amore non farti frenare dalle convenzioni ma ama il tuo uomo prche' questa e' la cosa piu' importante della vita".
Sorrise ancora una volta, si l' avrebbe mantenuta.


 
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