Empire- Cavalieri di Drago, [07-01-2010 la vostra prima ff]

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MartyGila
view post Posted on 14/2/2010, 20:40




Fandom: Eragon
Rating: 14 anni
Personaggi/Pairing:Murtagh, Nuovo personaggio, Eragon, Galbatorix.
Tipologia: Long Fiction
Lunghezza: 7 capitoli, più prologo ed epilogo
Avvertimenti: Original Character
Spoiler! avvenimenti noti al lettore di Eragon ed Eldest.
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy.
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di Cristopher Paolini che ne detiene/detengono tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in Eragon ed Eldest, appartengono solo a me.
Introduzione alla Fan's Fiction:ambientata dopo gli avvenimenti narrati in Eldest. Nuove vicissitudini attendono Murtagh e il nuovo Cavaliere di drago, la misteriosa Selena..


EMPIRE
CAVALIERI DI DRAGO



PROLOGO
SPOILER (click to view)
La porta si aprì. Galbatorix alzò lo sguardo dalla mappa di Alagaesia per piantarlo in faccia a Murtagh.
«So già tutto» disse il re.
Il ragazzo annuì e chinò lo sguardo. Cercava di non pensare a niente perchè se avesse pensato a qualcosa avrebbe vomitato. Solo da quando era con Galbatorix... Le sue parole erano come miele... Poteva permettersi di programmare battaglie senza che gli rimordesse la coscienza.
«Povero Murtagh» disse il Re in tono mellifluo. Il ragazzo si sentì avvampare. Non voleva la pietà di nessuno, nemmeno di Galbatorix. Perchè nessuno realmente poteva capire cosa significasse.. Il re scese dal trono e si avvicinò a Murtagh. Gli sfiorò una guancia e lo guardò negli occhi.
«Vai a riposare, Cavaliere dei Draghi. Più tardi voglio farti conoscere una persona»
Nei grandi occhi scuri di Murtagh comparve per un secondo un bagliore di curiosità. Al Re non sfuggì.
«Così va meglio. Castigo sta bene? Complimenti per il nome, a proposito, io stesso non avrei potuto trovare niente di più adeguato. E' perfetto. »
«Castigo.. » il nome parve far accendere qualcosa nello sguardo di Murtagh.. Quello che lega un Cavaliere al suo Drago. «Sta benissimo. E' molto più forte di.. di... » non riusciva a pronunciare il nome "Saphira" senza annegare tra i ricordi. E lui non era tanto debole nè tanto stupido da farlo. «... Dell'altro drago»
Galbatorix annuì. «Molto bene, Murtagh. Va', adesso. »
Murtagh era perso nei suoi pensieri, come sempre. I pensieri di un ragazzo disperato. I pensieri di un ragazzo che, a 22 anni, aveva già cambiato parte due volte... Cavaliere e servo del re. Un ragazzo che a 22 anni aveva già sofferto abbastanza per una vita intera...
Sospirò, prendendosi la testa tra le mani. Era stanco.. Stufo.. Voleva qualcosa di nuovo. La verità era che era rimasto solo. Solo con Castigo..
Basta si disse guardando il suo riflesso nello specchio. Il suo viso era abbronzato dal sole di lunghi inseguimenti e segnato da un taglio lungo la guancia destra, che si era procurato nell'ultima missione. I suoi occhi scuri e un po' infossati gli restituirono un'occhiata penetrante da dietro i ciuffi di capelli castani che gli ricadevano sul viso. Prese Zar'roc e uscì dalla stanza.
Galbatorix lo accolse con un canno del capo.
«Voglio presentarti una persona, Murtagh... Sono sicuro che non ti lascerà indifferente. Il suo nome è Selena. »
Murtagh rimase interdetto. Quel nome.. Selena, sua madre.. Era morta da tanto tempo e nemmeno Galbatorix aveva il potere di riportarla indietro... «Non è LEI, sii realista! » disse Galbatorix. « è stato Durza a trovarla.. Ti ricordi Durza, vero? »
Durza... Una freccia in mezzo alla fronte a Gil'ead... Un'aspra battaglia nel Farthen Dur... Ricordi, sempre ricordi...
Murtagh annuì.
«Durza la trovò che era una bambina, da qualche parte sulle montagne... Abbandonata e ferita. E aveva questi tra le mani. » Il re porse al ragazzo un involto dorato. Lui lo aprì: conteneva qualche frammento di una pietra lucida verde smeraldo.
«Ma è.. è un uovo di drago! » disse Murtagh senza capire.
Il re annuì. «E poco lontano da lei c'era un draghetto appena nato... Verde smeraldo. La bambina aveva il Gedwey Ignasia, quindi il drago era suo. »
«Perchè l'avevano abbandonata? » chiese Murtagh aggrottando le sopracciglia.
«Non ne ho idea. Nemmeno lei lo sa. Non ricordava neanche il suo nome... Io l'ho chiamata Selena, come tua madre, la moglie del mio migliore amico. E ho chiamato il drago Empire, perchè l'Impero era ciò a cui era destinato, evidentemente. Durza l'ha addestrata fino alla sua morte, poi ho provveduto io personalmente»
«E' ben addestrata, allora. » disse Murtagh. Nella sua voce non c'era traccia di servilismo, ma solo una valutazione militare. Il Re ha addestrato anche me... E questo mi è servito a qualcosa.
Nessuno entrerà nella mia mente..

Galbatorix sorrise compiaciuto. «Sì. E credo che sia ora che vi conosciate. La affiancherò a te nella prossima missione. »
«Non sono una balia. » ribattè Murtagh alzando il mento con aria di sfida.
«Però te ne servirebbe una, che dici? » disse una voce dall'ombra.
«Selena! » lo sguardo di Galbatorix era gelido. Una figura emerse dall'ombra a capo chino.
«Chiedo scusa» disse la ragazza, illuminata dalle torce che fiancheggiavano il trono del re. Murtagh ebbe un brivido. Era la ragazza più bella che avesse mai visto: lunghi capelli ramati, con un ciuffo che le ricadeva su una guancia, meravigliosi occhi verdi dal taglio un po' obliquo che brillavano nel viso dai lineamenti perfetti. Nonostante il rimprovero di Galbatorix, in quegli occhi c'era una traccia di ironia... Come nei miei una volta pensò Murtagh. Ha carattere...Non mi dispiace.
«Lui è Murtagh» stava dicendo il Re. «Il Cavaliere più forte e meglio addestrato di tutti i tempi. E' il mio uomo più fedele e prezioso. Ti metto di fianco a un grande Cavaliere, ricordatelo. »
Io non sono un grande Cavaliere.
Selena lo stava squadrando con occhio critico. Vedeva un ragazzo di sicuro forte e coraggioso... Ma cosa c'era dietro quello sguardo tenebroso, cosa nascondeva il cuore del Cavaliere, chi era Murtagh in realtà?

Quella notte nessun senso di colpa disturbò il ragazzo.


CAPITOLO 1.
SPOILER (click to view)
«Sono 3 mesi che lavoriamo insieme» disse Selena guardando Murtagh al di là del fuoco. Erano accampati non lontano dal Lago di Leona; da qualche giorno erano sulle tracce di un gruppo di Urgali che erano spariti nel nulla. Probabile che dietro a tutto ciò ci fossero degli elfi. «… E tu non mi hai mai detto niente di te. Nulla, né sui tuoi genitori, sulla tua storia, ne perché sei sempre così cupo e taciturno. »
«Cosa vuoi sapere? »
«Chi sei in realtà, Murtagh? »
Il ragazzo sospirò. Sapeva che questa domanda sarebbe arrivata, prima o poi.
«Sono un traditore. » rispose alzando il mento come sfidandola a controbattere. «Due volte traditore. »
Selena gli si avvicinò e gli sfiorò una guancia. «Sono sicura che c’è una storia dietro a tutto questo. »
Mi sta dando una possibilità pensò Murtagh.Glielo dirò.
Oltre al fatto che quella carezza sulla guancia non era stata per nulla spiacevole.
«Mio padre era Morzan. Era il primo e l’ultimo dei Rinnegati, i Cavalieri che erano passati dalla parte dell’Impero. Mia madre.. Non me la ricordo. So solo che si chiamava come te. Selena. Bè, per farla breve sono cresciuto alla corte di Galbatorix. Lui in persona mi ha addestrato. È stato un incubo ma… Sono cresciuto così. Dopo qualche anno speravo solo che mio padre morisse. L’ho sempre odiato. E volevo fuggire. Non so dove, non so come, ma volevo andarmene. Ero un ragazzino, d’accordo, ma ero ribelle e testardo.- un sorriso storto si allargò sul viso di Murtagh. «Quando scappai avevo 18 anni. Tutto l’impero era sulle mie tracce ma… Finalmente ero libero. Non puoi immaginare quanto fossi felice… Libero e pericoloso, soprattutto considerando che ero stato addestrato da Galbatorix in persona. Troppo pericoloso per sopravvivere.
E poi ho conosciuto Eragon e il suo drago, Saphira. Abbiamo viaggiato insieme, ci siamo difesi, protetti, aiutati… E alla fine per lui ho acconsentito ad andare dai Varden. A dire il vero non avevo nessun’altra possibilità… Bè sono stato costretto a farlo. »
«I Varden…» mormorò Selena. «Il re dice che sono una massa di vermi che non sanno far altro che nascondersi… Invece a sentire le leggende sono tutti degli eroi. Come sono veramente? »
«Eroi? » sbuffò Murtagh. Il suo sguardo si fece più duro e Selena gli prese una mano. «Bella forza… Gente che vive nascosta… Quanto a me non mi hanno mai dato una possibilità per il semplice fatto che sono il figlio di Morzan. Hanno sempre dato per scontato che io fossi una nullità. Li ho sempre odiati, Selena, anche quando ho combattuto al loro fianco. Mi hanno tenuto rinchiuso perché non volevo che i loro stregoni mi entrassero nella mente. Eragon insisteva a trattarli come eroi, ma io non li ho mai sopportati. »
Castigo fece un ghigno divertito. A parte Nasuada disse.
Piantala rispose Murtagh seccato.
«Dev'essere stata una vita impossibile» mormorò Selena, solidale. «Non hai scelto tu di essere il figlio di Morzan. Non hai scelto tu di essere il prediletto di Galbatorix. Non hai scelto tu di essere... Così forte»
«Ho scelto io di scappare, però. » disse lui. «E quello è stato il mio errore. Credevo di aver ritrovato la mia vita. Credevo che finalmente Murtagh Il Rinnegato fosse diventato Murtagh E Basta. E invece no. Dopo aver aiutato i Varden a vincere sono stato fatto prigioniero dai Ra'zac. Credi che qualcuno sia venuto a cercarmi? No... Per loro ero morto. Tu non hai idea... Quante torture ho sopportato, quante notti ho vegliato, quante volte avrei voluto morire ma ho tenuto duro... Ero troppo debole per farcela da solo... E nessuno è venuto. »
Selena rabbrividì. Ecco cosa c'era dietro allo sguardo duro di Murtagh.
«E poi il re mi ha trovato. E mi ha dato un drago, Castigo. Da nullità ero diventato un Cavaliere dei draghi... L'ultimo, contro mio fratello. » Murtagh fece un sorriso storto. «Buffo, vero?Il nemico dell'Impero è anche lui figlio di Morzan. »
Selena non rispose. Si sentiva talmente triste... Triste per lui.
«Che storia.. »mormorò alla fine. «Mi dispiace tanto»
Murtagh le passò un braccio intorno alle spalle.
«Beata te che non sai niente del tuo passato. »
Selena si liberò del suo abbraccio e lo guardò furente. «Che cosa stai dicendo? Tu non sai nulla... NULLA! »
«Ehi ehi ehi...- Murtagh si arrese «Calmati, piccola»
«E smettila di trattarmi come una bambina, chiaro? Ho solo tre anni meno di te. »
«Bè, calmati, va bene? » Murtagh si arrischiò ad abbracciarla di nuovo. Lei lo guardò storto per un attimo, poi si rilassò.
«E' che... Vorrei tanto avere qualche ricordo della mia vita prima di Durza... Qualunque ricordo, anche se fosse stata più terribile della tua. »
«A volte è meglio non sapere» mormorò Murtagh. Selena scosse la testa e si strinse a lui.
«Dimentica il passato... Almeno stasera, Cavaliere... Non senti?L'estate sta finendo e l'aria è frizzante... Empire e Castigo sono irrequieti. I draghi sentono quando sta per succedere qualcosa. »
«E sta per succedere qualcosa? »la prese in giro Murtagh tenendola stratta. Sorrideva.
«Non lo so... Tu che dici? » Selena lo baciò piano sulla bocca.
«Forse stiamo per trovare quegli elfi... E anche Eragon. E forse vinceremo. » Murtagh sorrise e lanciò uno sguardo a Zar'roc nel suo fodero.
«Smettila di parlare di Eragon» disse Selena baciandolo di nuovo. «Io... Non so cosa sto facendo ma.. So che mi piace molto. »
Murtagh sorrise e anche i suoi occhi si illuminarono. «TU mi piaci molto, Lena»
«Immagino che stia per succedere qualcosa. » mormorò lei chiudendo gli occhi e abbracciando stretto Murtagh. Lui la baciò tenendole il viso tra le mani e lei infilò la mano sotto la sua maglietta. Era così bello... Così forte... Gli sfiorò la schiena e trasalì. Lui sorrise e si staccò da lei per un attimo.
«Questa è l'unica cosa che mi ha lasciato mio padre. Mi ha lanciato contro Zar'roc quando avevo tre anni»
Selena si portò le mani alla bocca mentre lui si toglieva la maglietta e la luce del falò illuminava la schiena del ragazzo, solcata dalla cicatrice di Morzan.
«E' terribile.. »
Murtagh le sorrise dolcemente e le cinse la vita con un braccio.
«Adesso ne sai abbastanza del mio passato? » disse ridendo.
Selena sollevò lo sguardo con aria audace e giocherellò con il fodero di Zar'roc appeso alla cintura di Murtagh.
«Non credo che questa ti servirà, Cavaliere. »

«Murtagh? Murtagh svegliati! Empire ha localizzato gli elfi. E con loro c'è anche un ragazzo. Non l'hanno identificato, Castigo e Empire intendo, ma la cosa si fa interessante perchè... Ehi, ma mi stai ascoltando?-
Mi aspettavo un risveglio più dolce dopo ieri sera pensò Murtagh.
Avvertì la risata di Castigo nella sua mente.
Divertito, eh? Due Cavalieri...bella scelta!
E' straordinaria
rispose Murtagh sinceramente è bella, forte, coraggiosa... Eppure così fragile.
Meno di quanto pensi.
Hai parlato di me e Selena con Empire, vero?
E allora? Ascoltala, abbiamo scoperto qualcosa.
Eragon?
Non credo. Piuttosto penso si tratti di Roran.
Roran?
trasalì Murtagh alzandosi. Prese da terra Zar'roc e aprì lo zaino con le provviste.
«Sei sveglio, allora» disse Selena. «Pensavo fossi in coma. »
«Stavo parlando con Castigo. » Murtagh lasciò perdere la colazione e l'abbracciò da dietro.
«Credo di essermi innamorato di te»mormorò baciandola sul collo.
«No, Murtagh, non... » Selena si divincolò e si mise a sistemare le staffe sulla sella di Empire.
«Che cos'hai, Lena? »chiese lui, ficcandosi le mani in tasca. Donne..
«Io non... Non possiamo stare insieme, Murtagh. »rispose lei in tono deciso. Si vedeva che si era preparata il discorso e questo prese alla sprovvista il ragazzo.
«E perchè no? » sbottò lui affiancandosi a Selena con il pretesto di controllare la sella di Castigo.
«Perchè... Perchè no. »
«Che dici, Lena? Siamo uguali, io e te, lo capisci o no? » la afferrò per le spalle e la guardò negli occhi.
«Non possiamo e basta, Murtagh. Se il re sapesse.. Se i nostri nemici scoprissero che... Sì, insomma, ci... Bè è facile che... Non voglio... »
«Il concetto mi è perfettamente chiaro»rispose lui ironico.
«Oh Murtagh sei... Sei impossibile.- gli mollò un pugno sul braccio «Sarebbe una pazzia... Stiamo lavorando per il Re, te lo sei scordato? »
«Ah, già, certo! Scusa, no è che per caso mi ricordi anche contro chi dobbiamo combattere? E' che me lo sono scordato. »
«Piantala... Non farti idee sbagliate su di noi, ecco. Perchè è finita ancora prima di cominciare. »
«Ma ieri sera.. » tentò lui
«Ieri sera non avrebbe dovuto succedere niente. » tagliò corto Selena.
Murtagh si arrese.
«Allora, questi elfi? » sbuffò.
«Sono poco davanti a noi. » rispose lei montando su Empire. Murtagh la imitò e si sollevarono in volo.
Stai alto disse Selena al suo drago sfiorandogli le scaglie verde smeraldo.
Empire percepì la tristezza nella sua voce. Che cos'hai?
Niente
replicò lei cercando di ritrarsi dal contatto.
Non cercare di prendermi in giro! rise il drago.
E comunque credo che tu sappia benissimo di cosa sto parlando.
So che tanto fai sempre di testa tua
disse Empire Ma perchè non state insieme?Lui ti adora. E tu lo ami, lo sento. Meritate un po' di felicità. Tutti e due...
Nemmeno tu capisci?
sbuffò Selena Non siamo qui per questo... Siamo in missione, la mia prima missione da Cavaliere! Cosa credi che penserà il Re? Che sono debole. E un Cavaliere debole non serve a nessuno. E poi... Ci sono troppi rischi, Empire... Potrebbero usare me per arrivare a Murtagh o viceversa...
In amore si rischia. E poi non vedo dove stia il problema. Siete entrambi perfettamente capaci di difendervi.

Selena imprecò. Si vede che siete tutti e due maschi, eh?
Empire rise.

Sono sotto di noi disse Castigo. Cosa facciamo?
Cosa vuoi che facciamo? replicò Murtagh stizzoso. Li chiudiamo e prendiamo Roran, no? Il ragazzo sentì il moto di rabbia del drago e si scusò. Mi dispiace. E' che... la giornata non è delle migliori, sai.
Quello che dice lei è vero.
rispose Castigo. Ma non giusto.
Lo vedi?Io vivo alla giornata... Quando non si ha un futuro, che senso ha fare piani?
Noi abbiamo un GRANDE futuro, Murtagh.
Già, come no. Da traditori.
Sai benissimo che non abbiamo avuto altra scelta. Se c'è una cosa che non ha senso sono questi discorsi, testa vuota.
Murtagh non rispose, lo sguardo fisso su Selena che cavalcava Empire davanti a lui. Gli era piaciuta dal primo momento in cui l'aveva vista... Selena. Non era solo bella come nessun'altra. Era forte, coraggiosa, audace, intelligente, ironica, dolce e spietata al tempo stesso... E così indomabile e ribelle. Era quasi come guardarsi in uno specchio, uno specchio un po' distorto.
Avevano viaggiato insieme per tre mesi, avevano duellato insieme e più di una volta era stata lei a salvarlo da qualche agguato... E ci teneva a lui. Questa sì che è una novità pensò Murtagh.
Il suo sguardo mentre le raccontava la sua storia... La sua aria smarrita davanti alla cicatrice... Le lacrime in quegli occhi verdi...
Aveva l'ultimo drago di Galbatorix, aveva la spada che Galbatorix stesso aveva forgiato, Andreia... Non è solo bella. E' un Cavaliere dei Draghi.
Sei diventato romanticorise Castigo planando.
Una bassa collina nascondeva i due Cavalieri e i loro draghi alla vista del gruppetto: tre elfi più un ragazzo biondo, incappucciato, più giovane di Murtagh.
Roran. Mio cugino.
Selena sguainò la spada. All'improvviso il pensiero che qualcuno avrebbe potuto ferirla colpì Murtagh così forte da fargli male. Non posso permetterlo.
Sa difendersi!
disse Castigo in risposta. Smettila di preoccuparti!! E' un Cavaliere, in fin dei conti.
«Stai bene? » chiese Selena all'improvviso. «Hai una faccia da far paura» Murtagh annuì e incoccò una freccia.
«Sei troppo allo scoperto. » mormorò lei.
«Non ho paura. » Rispose Murtagh prendendo la mira.
«Fai attenzione. »disse Selena a bassa voce. Murtagh si voltò a guardarla. Era arrossita.
Il ragazzo sorrise e le sfiorò una guancia. Wiol ono. Per te.
Murtagh dopo un attimo di esitazione tese l'arco e scoccò. La freccia si conficcò in pieno petto al primo elfo. Altre tre colpirono gli altri mentre tentavano di scappare, e il cavallo di Roran, che disarcionò il ragazzo. Selena e Murtagh uscirono allo scoperto e immobilizzarono il ragazzo.
Re Galbatorix ti aspetta.


CAPITOLO 2
SPOILER (click to view)
«Siamo arrivati, Murtagh! »gridò Selena sovrastando il rombo del vento, che a quell'altitudine era fortissimo. «Empire dice che sono sotto di noi. Roran non ci ha ingannato»
Sono soli. Eragon e Arya più Saphira. pensò Murtagh. Niente Varden. Nessuno in giro. Dobbiamo vincere a tutti i costi.
E' quello che voglio?
Non lo so. Ma devo farlo. Così tutto questo finirà. Una volta per tutte.

«Atterriamo? » Selena era nervosa. Erano arrivati alla fine. La fine di tutto. Tre mesi con Murtagh avevano portato a quel momento.
E adesso dovevano combattere...
Per tutta risposta Murtagh si tuffò in picchiata, in groppa a Castigo. Selena lo seguì ed ebbe l'immagine confusa di un turbine di rosso e di verde nel bianco delle nuvole.
Pian piano i contorni del paesaggio si fecero più nitidi e apparvero la sabbia e la desolazione del Deserto di Hadarac, poi in rapida successione la mole blu di Saphira e le due figure al suo fianco, il ragazzo e l'elfa. Ma non solo. Circa un kilometro dietro di loro marciava una colonna di circa 50 uomini in assetto di guerra. Murtagh imprecò riconoscendoli. Varden! Perchè diavolo li stanno seguendo? E' un agguato?
Avrei preferito non doverlo fare. Devo chiedere aiuto. C'è un battaglione di Urgali poco a sud.

Il deserto tremò quando gli artigli dei due draghi toccarono terra contemporaneamente. Selena sfoderò la sua spada verde smeraldo, Andreia. Murtagh teneva stretta Zar'roc e lo sguardo dei suoi occhi blu scuro era fisso in quelli di Eragon. Difficile dire chi dei due avrebbe mollato per primo.
L'elfa non perse tempo e lanciò in aria una saetta bianca, il segnale di soccorso tra i Varden.
Siamo noi i più forti, anche contro i Varden. pensò Selena. I nostri draghi sono due e Empire è più vecchio ed esperto di Saphira. E io e Murtagh... Bè, insieme siamo forti.
Si lanciò contro l'elfa, in groppa a Empire. Un attimo prima che gli artigli del drago verde si chiudessero su di lei, Arya lo allontanò con la magia. Selena si arrischiò a dare un occhiata a Murtagh e vide che era ancora in groppa a Castigo, impietrito, con Zar'roc in pugno. E Eragon davanti a lui, su Saphira, una spada blu in mano.
Un lampo... Un istante.
Selena intuì cosa doveva provare Murtagh. Il destino l'aveva messo contro suo fratello....
E adesso doveva combattere.
Una botta violenta la sbalzò via dalla sella di Empire, ma lei si rialzò agilmente e fronteggiò l'elfa.
Empire!Occupati dei Varden! Non farli arrivare fin qui!
«Adesso siamo ad armi pari. Avevi paura, eh? »
«Tu che dici? » ribattè Selena attaccando furiosamente e costringendo Arya a un paio di mosse disperate per parare i suoi affondi. L'elfa la respinse di nuovo con la magia.
«E tu senza la magia non sai fare proprio niente, eh? »
Arya si tolse l'arco che aveva a tracolla e la fronteggiò, i lineamenti distorti dalla rabbia. Attaccarono entrambe furiosamente, mettendo in ogni colpo tutta la vita che avevano. Una di loro combatteva per il suo popolo... L'altra per il ragazzo che amava più di ogni altra cosa al mondo. Sono disposta a morire per lui pensò Selena sferrando un calcio nello stomaco all'elfa E' l'unico che mia abbia mai fatto sentire davvero bene in vita mai... L'unico che mi consideri davvero bella e importante... L'unico che mi abbia mai amato. Colpì di nuovo l'elfa, che però trovò la forza di aggrapparsi ai suoi capelli ramati. Selena gridò e le fece mollare la presa con uno schiaffo.
Le due avversarie erano in piedi una davnti all'altra, gli sguardi carichi d'odio, ferite e combattive. L'elfa si voltò a guardare Eragon e Murtagh che ora duellavano in groppa ai loro draghi. Saphira volava più basso e perdeva sangue, mentre Castigo sembrava trionfare. Anche Murtagh, per quello che poteva vedere, era illeso. Grazie al cielo..
Selena sono troppi non riesco a tenerli indietro tutti...
disse all'improvviso Empire.
Sei ferito?
No, sta tranquilla. Ti stai battendo bene con quell'elfa.
Castigo e Murtagh?
chiese ansiosa.
Assolutamente superiori. Continuo a tenere occupati i Varden?
Selena non fece in tempo a rispondere perchè Arya si stava riprendendo. Prima che si fosse rialzata del tutto la attaccò roteando la lama fiammeggiante di Andreia.
«Che c'è, ragazzina?Sei così fiera del figlio di Morzan. » non usa nemmeno il suo nome... «Pensi già di aver vinto?I traditori non vincono mai, ricordatelo. E quello è un traditore della peggior specie. »
Selena rispose all'attacco con ferocia. «Cosa ne sai tu di chi è traditore e di chi non lo è? Tu ed Eragon gli dovete la vita entrambi. »
Arya scoppiò a ridere. «Il tuo eroe, eh? Continua a sognare, ragazzina... Solo così potrete vincere, voi e il vostro manipolo di vermi Rinnegati»
La rabbia di Selena crebbe ancora. Per la prima volta nella sua vita voleva uccidere. Scartò bruscamente e conficcò Andreia nella coscia dell'elfa, che le spaccò il labbro con l'elfa della sua spada. Selena sputò un fiottò di sangue e solo in quel momento si accorse che tutto intorno a loro Varden e Urgali combattevano accanitamente, nonostante Empire più indietro continuava ad attaccare le schiere dei ribelli. Murtagh e Castigo avevano la vittoria in pugno ormai e per un attimo lo sguardo orgoglioso di Selena incrociò gli occhi blu di Murtagh, che sorrise.
«Guardalo, il tuo eroe» disse Arya beffarda mentre guardava Castigo che dilaniava Saphira senza pietà e, ormai, senza alcuna resistenza. «Come può quello essere un Cavaliere dei draghi? Un essere del genere... Un essere che uccide un drago.. »
Selena esitò. Al posto di Saphira ci potrebbe essere Empire. Nessun drago dovrebbe soffrire così... Qualunque sia lo schieramento del suo Cavaliere.
Ti prego, Murtagh, smettila.. Ti prego...
Abbiamo la vittoria in pugno
pensò Murtagh Che strano, pensavo che mi sarei sentito diversamente... Finalmente libero... Finalmente fuori da quest'incubo. Invece no... Non ci riesco... Non ho onore, ma non fino a questo punto. NON CE LA FACCIO... è mio fratello!... Il figlio di Selena... Il figlio FORTUNATO di Selena... E di Morzan. Non sarò io ad ammazzarlo...E non posso uccidere un drago... Men che meno per Galbatorix. Galbatorix.. Galbatorix e Morzan, assassini di draghi!
Ti prego Murtagh smettila!
E Selena... No non posso andare avanti così... Non è VITA questa... Voglio farla finita con tutto questo... Voglio rompere con il passato. Dimenticare Murtagh il Rinnegato e tornare Murtagh e basta.
Con Selena..


Castigo lasciò andare Saphira che si accasciò debolmente al suolo. Abbiamo fatto la cosa giusta disse.
In mezzo a tutto questo Murtagh si voltò verso Selena e le sorrise come se non ci fosse stato niente a separarli. I suoi occhi risplendevano di felicità. Sembravano quasi azzurri alla luce del sole.
Quest'incubo finirà..
Selena capì. Non c'è bisogno di parole, Murtagh... Non combatteremo per Galbatorix. Non uccideremo altri draghi. E tuo fratello sarà con noi.
Era così felice.. Ma qualcosa attirò la sua attenzione. Qualcuno degli Urgali aveva notato l'esitazione di Murtagh e si preparava a scoccare la freccia che l'avrebbe colpito al cuore.
Lo sguardo di Selena si riempì di terrore. Non adesso... Non adesso che abbiamo capito, ti prego non adesso...
L'Urgali tese la sua balestra, mirando verso il ragazzo che non poteva vederlo.
Una rabbia indomabile si impadronì di Selena. La rabbia di chi ha lottato per chi ama e rischia di perderlo.. Una rabbia cocente.. Un odio implacabile.
Non mi fermerò davanti a niente e nessuno.
Non adesso..

Qualcosa riecheggiò nella sua mente.
Il battito del suo cuore, il bagliore delle spade, il sangue che scorreva, il lamento di Saphira, Andreia nella coscia di Arya, lo sguardo di Murtagh, la desolazione del deserto e sopra tutto questo un drago rosso e uno verde..
Murtagh! NO!!

Non sapeva se aveva gridato davvero o solo nella sua mente. Il grido angosciato suo.. E di Castigo.
Selena si lanciò contro Murtagh spostandolo dalla traiettoria dell'Urgali.
Un dolore straziante al petto... Una macchia rossa che si allargava sulla sua armatura di cuoio.. Il ruggito di Empire.. Lo sguardo vuoto di Murtagh sopra di lei...
A Murtagh sembrava di far fatica perfino a respirare. Arya colse l'attimo e scagliò due frecce in rapida successione. La prima colpì il ragazzo si striscio alla spalla, la seconda si conficcò a terra a pochi millimetri dalla sua mano.
Il dolore che provava era un altro.
No, non può essere... Non adesso... Lena, non adesso.. Tieni duro...
I suoi occhi incrociarono quelli di Selena, verdi e freddi. Pieno di rabbia Murtagh balzò in piedi e annientò gli Urgali rimasti usando la prima parola dell'antica lingua che gli era venuta in mente (Brisingr!). Gli avversari si fermarono. Stupefatti. L'unico rumore era il ruggito di dolore di Empire.
Tutto si è fermato... Ti prego dimmi che non è vero, dimmi che è solo un brutto sogno... Non è giusto... Non può essere... è giustizia questa?!
Murtagh tornò da Selena come svuotato. Si inginocchiò al suo fianco con gli occhi pieni di lacrime. Selena lo afferrò per il polso. «Siamo dalla parte sbagliata, Murtagh.. C'è qualcosa di sbagliato in Galbatorix.. Non è troppo tardi per fermarlo. »
«Ma è troppo tardi per TE» mormorò il ragazzo.
«Vendicami, Murtagh.. » disse Selena asciugandogli il sangue dalla spalla. «Vivi e vendicami. Non puoi morire... Tu DEVI vivere... Devi vincere. Fallo per me»
Vivere...senza di lei? «Ci proverò. »le lacrime scivolarono lungo le guance di Murtagh.
«E dai un calcio a quell'elfa da parte mia. »
Il ragazzo sorrise tra le lacrime e si morse il labbro cercando di trattenerle, ma senza successo.Selena... Stiamo morendo disse Empire con uno sforzo.
Mi dispiace
mormorò lei piangendo. Mi dispiace, Empire...
Meglio noi che i nostri Cavalieri
rispose lui tristemente Ma stavolta non posso fare niente per te.
Selena scoppiò a piangere. Non è giusto... Non è giusto. Io non voglio morire.. Non voglio perdere tutto questo.
Empire le si avvicinò a fatica e le leccò una guancia. Il suo respiro era ghiacciato. Il drago si accucciò cicino a Selena, macchiando il terreno con il suo sangue scuro.
Il respiro della ragazza si fece più faticoso. Una morsa di gelo stava spegnendo la luce nei suoi occhi. La luce della vita, la luce di Murtagh.
«Tre mesi insieme... E non sono bastati per dirtelo. Avrei dovuto lasciar fare ai fatti.. Ma non ci riuscivo. Avrei dovuto capirlo tempo fa. E adesso è tardi per dirtelo.. Vorrei rivivere questo periodo solo per poter stare con te. E' l'unica cosa che devo a Galbatorix: ci ha fatti conoscere. Ci ha messi vicini. Non te l'ho mai detto, Murtagh, e fino a poco tempo fa non me ne ero mai accorta. Ti amo. Avrei dovuto capirlo prima.. Dirlo prima.. » la voce di Selena si spense mentre lo baciava piano, dolcemente, e giocherellava con i suoi capelli.
Non è giusto. Perchè lei? Perchè lei e non io?Doveva toccare a me.
E' colpa mia..

Murtagh sentì qualcosa rompersi dentro di sè. Le sue lacrime si mescolarono a quelle di Selena.
«Ci saremmo meritati qualcosa di più, Lena. » disse tristemente stringendola tra le braccia. Tremava.
«Non voglio perderti, Murtagh. » mormorò la ragazza, terrorizzata. «Sei la cosa più bella che mi sia capitata. Tu ed Empire. »
Quelle parole.. Vorrei dirle qualcosa di bello e dolce..Ma non ci riesco. Solo rabbia. Perchè? Perchè lei?
Selena gli accarezzò il viso dolcemente.
«Addio, Cavaliere dei Draghi» disse, baciandolo di nuovo.. Per l'ultima volta. Persa nei suoi occhi, nel suo profumo, nel suo respiro.
Murtagh sentiva la vita andarsene dal corpo di lei.
Fino alla fine..

Murtagh alzò lo sguardo verso il cielo. un cielo plumbeo, crudele... Un cielo senza vita. Così grigio che incupiva perfino il blu dei suoi occhi.
Perchè lei?
Voltare le spalle al corpo della ragazza gli costò una nuova coltellata nel petto. Davanti a lui tutti erano fermi. Eragon, Arya, Saphira e Castigo. Murtagh incrociò lo sguardo del suo drago.
Non è colpa tua. Non soffrire così tanto, ragazzo.
Non aveva nemmeno la forza di rispondergli.
Tutti gli altri Varden, confusi e sparpagliati, lo guardavano con aria ostile. Bè, non ha importanza. Per quanto mi riguarda possono anche morire tutti.
Eragon gli tese una mano. Murtagh lo guardò per un attimo con diffidenza, poi la afferrò e si alzò in piedi.
«Non puoi fare più nulla per lei» disse suo fratello. «Mi dispiace» Murtagh scosse la testa con rabbia. La rabbia di che ha lottato per chi ama e rischia di perderlo.. Una rabbia cocente.. Un odio implacabile.Prese tra le braccia il corpo di Selena. E' bellissima.. Anche ora.. Non permetterò che nessuno la tocchi.
E' morta da eroe
disse Castigo Proprio come avrebbe voluto. Selena ERA un eroe. Bella e dannata, con un passato oscuro alle spalle, ragazzo, e qualcosa da cui riscattarsi...Come te, Murtagh. E' morta con te al suo fianco, in battaglia. Avrebbe voluto così.
No. Lei non avrebbe voluto morire.. Era così bella e piena di vita..

«Selena è morta per i tuoi errori» disse Arya spietatamente. «I tuoi tradimenti.. O se vuoi chiamarli "cambiamenti di parte".. Non c'è in ballo solo la tua vita. Non sei nessuno per condannare qualcun altro. E' inutile che ti piangi addosso ora.. Avresti dovuto tirar fuori prima il tuo onore»
Elfa o non elfa, io giuro che non so cosa le faccio. Murtagh si voltò all'improvviso e la colpì con un pugno in piena faccia.
Selena è ancora viva. disse Castigo cercando di calmare il suo respiro affannoso.
Dentro di te.


CAPITOLO 3.
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Eragon guardò Murtagh dubbioso. «ma è proprio necessario? »
Suo fratello sbuffò.
e' questo il problema con te pensò Eragon Nessuno sospetta mai di te... Finche non lo metti davanti al fatto compiuto. Quando imparerai, Murtagh?
Il ragazzo si rassegnò. «va bene. Stavolta se sei con me... Lo sei per davvero»
Murtagh strinse i pugni. Stavolta...
Eragon notò il suo gesto di rabbia. «Tempo fa hai detto: Devi proteggere te stesso e ciò che ami, a qualunque costo. Allora... Mi dovrei fidare? »
«Fai come vuoi. » rispose Murtagh cupo. «Ma stavolta vendicare chi amavo conta molto più di me stesso. »
Eragon si aprì in un sorriso. «Sei davvero il vecchio Murtagh.. Quello che ha combattuto con me nel Farthen Dur.. Quello che mi ha salvato la vita a Gil'ead.. Quello da cui ne ho prese un sacco e una sporta.. »
Per la prima volta dopo la morte di Selena anche sul viso di Murtagh comparve una smorfia simile a un sorriso. Ricordi.. Quanti ricordi..

Entrarono a Uru'baen con il volto coperto. Avevano detto a Saphira e Castigo di aspettarli fuori dalle mura della città. Morirei piuttosto che far catturare Castigo.. Adesso che finalmente siamo liberi..
Quanto grigio.. Quanto buio. Tutto sa di morte. Non c'è vita a Uru'baen.
Tutto sa di morte... Galbatorix, assassino di draghi.
Murtagh!No!
Ho vissuto tanto tempo in questo posto... Solo. Non avevo bisogno di nessuno. Credevo. Come ho fatto senza di te? Era tutto grigio... Tutto buio. Morte. Tradimento. E poi sei arrivata tu. Mi hai salvato già molto tempo fa. L'unica cosa che voglio fare è vendicarti. Galbatorix deve morire. Deve soffrire quanto me e te.
Aiutami, Lena..Dove sei?

«Murtagh! » lo chiamò piano Eragon. Lo vedeva nei suoi occhi.. Gli dispiaceva per lui. Murtagh l'aveva tradito, aveva tradito tutti loro. Eppure aveva già pagato abbastanza. Aveva perso tutto per colpa di Galbatorix. La famiglia, l'onore, la speranza, la vita... E adesso gli aveva tolto anche Selena. Non ha più nulla da perdere. Per questo è così forte. «dov'è? »
«Cammina dietro di me. Abbassa lo sguardo, sei mio prigioniero, ricordi? » gli strizzò l'occhio.
C'era poca gente per le strade di Uru'baen. Sulle mura gli uomini del re l'avevano fatto passare senza battere ciglio, ma la gente della città era diversa... Erano quegli sguardi che Murtagh sentiva sempre addosso.. Quegli sguardi che dicevano traditore, assassino, tu non sei un Cavaliere..
Gli sguardi su Eragon erano diversi. Sei la nostra speranza. Non mollare. Non piegarti. Perchè ti sei fatto catturare?
Tornerà. Il tempo dei Cavalieri tornerà. Dei veri cavalieri. Dei veri eroi.

Non sapevano che quel tempo era già tornato. Selena era il vero eroe. Il pensiero che qualcuno sarebbe stato felice della sua morte fece venire la nausea a Murtagh. Il ragazzo strinse la mano intorno all'elsa della spada. Non Zar'roc, ma Andreia.
Se voglio vendicare Selena voglio farlo con la sua spada.
Murtagh si fermò davanti alla porta del palazzo di Galbatorix. ma fu solo un attimo. Fece cenno a Eragon di seguirlo ed entrarono.
Ci siamo, Selena.. Adesso!
Conosceva ogni passaggio, ogni stanza, ogni corridoio. Quanto tempo ho vissuto qui.. Una gabbia.. Ma tutto questo sta per finire. Non so come ho fatto. Non so come ho vissuto. Non so nemmeno SE ho vissuto. Probabilmente no. Galbatorix mi ha impedito anche questo. E poi sei arrivata tu, amore mio. Il giorno in cui ti ho visto davanti al trono, bella e.. non riesco a trovare le parole, Lena, è stato il primo giorno della mia vita. Quante cose che non ti ho detto.. quante cose che non sai ma che dovresti sapere.. Sta per finire, Lena, sta per finire.
La porta della sala del trono si spalancò inondando il volto di Murtagh di luce grigia.
No..sta per cominciare.
Galbatorix era abbastanza preoccupato. C'era qualcosa... Quel legame... Quel giuramento.. Il giuramento di Murtagh. Era debole. Lo sentiva sempre di meno. Non avrebbe dovuto essere così. Non era mai uscito ad entrare nella sua mente. Il ragazzo era ancora abbastanza forte da impedirglielo. E questo lo preoccupava.
All'improvviso la porta della sala del trono si spalancò. Due figure incappucciate entrarono a passo deciso. La prima era Murtagh, lo sentiva. E dietro di lui...
Non ci posso credere...
« Bene, Cavaliere, vedo che hai compiuto la tua missione» disse riacquistando la sua solita sicurezza.
Murtagh non rispose, carico di rabbia e di disgusto per il re.. E per quello che lui stesso era stato. Come ho fatto per tutto questo tempo... Sono stato schiavo per tutto questo tempo.
« Gli Urgali non mi hanno dato più informazioni sulla battaglia dopo un certo momento. Ma sei tornato vincitore, amico mio. Dobbiamo festeggiare»
La rabbia scorreva veloce nelle vene di Murtagh.
« Gli Urgali sono morti» disse.
Il Re parve sorpreso.
« Li ho ammazzati io. » il tono di Murtagh trasudava orgoglio e tristezza. Si tolse il cappuccio dal viso e fronteggiò lo sguardo d'acciaio di Galbatorix. Li ho fatti fuori, Rinnegato, come farò anche con te.
Il re si alzò dal trono e si avvicinò al ragazzo.
« Come sarebbe a dire che sono morti? »
« Hanno ammazzato Selena. E io ho fatto lo stesso con loro»
Ecco. L'ho detto. Luce, sangue -il sangue di Saphira-, spade, lo sguardo di Selena attraverso la piana, una freccia Urgali..
Murtagh!No!

« Allora è vero quello che mi dicevano. Hanno ucciso Selena ma volevano uccidere TE... Murtagh, Murtagh..Povero traditore fallito.. Sei debole, Murtagh, come era debole Selena con il suo amore per te. »
Murtagh sguainò Andreia. «Selena non era debole! » ringhiò «E' morta per quello in cui credeva... Per quello che amava» Il che è più di quanto io abbia mai avuto il coraggio di fare... « L'hai fatta uccidere senza pensarci..Hai fatto uccidere lei ed Empire solo perchè non ti servivano più» Galbatorix, assassino di draghi.. «E adesso combatti, vigliacco, o preparati a morire! »
Galbatorix rise. Una risata fredda, cattiva, penetrante.
Adesso!
Murtagh si lanciò contro il re con Andreia in mano, ma Galbatorix lo respinse facendo comparire dal nulla una spada nera.
« Come hai detto, ragazzo? Combatti, vigliacco, o preparati a morire...? »
Murtagh attaccò con impeto, furiosamente, senza nemmeno pensare ad usare la magia. Mi sono sempre difeso con la spada. Non ho bisogno di altro. Giuramenti, legami, parole... Non mi serve nulla.
Galbatorix parò i suoi affondi e rispose all'attacco. Un dolore acuto, lancinante.. Insopportabile. Esci dalla mia mente, assassino! Non mi avrai MAI! Murtagh mise tutta la forza che aveva nel rispondere all'attacco mentale del re. Devi resistere. Tieni duro. Fallo per lei..
Vivi e vendicami.
Sarebbe più semplice morire...

Murtagh crollò in ginocchio sulla fredda pietra. Galbatorix era fuori dalla sua mente. Si rialzò ansimando. Eragon stava tenendo occupato il re con una fulminea serie di affondi della sua spada blu. Era riuscito a graffiarlo, ma nulla di più.
Due contro uno.. e non riusciamo a batterlo?
Murtagh strinse in pugno Andreia e colpì Galbatorix da dietro, facendolo sanguinare. Sangue. Il sangue di Selena. Il sangue di Empire. Un giuramento di sangue..
Il re reagì cercando di entrare di nuovo nella sua mente. Sta cercando si obbligarmi a rispettare il suo giuramento..Mi vuole dalla sua parte. Ma non mi avrà.. Mai più. Selena ha dato la sua vita per me e io non voglio sprecarla servendo l'Impero e questo ASSASSINO!
Piegati.. O muori
disse la voce nella sua mente. Vide confusamente Eragon accasciarsi al suolo, una ferita alla spalla. Dalla sua bocca usciva un rivolo di sangue.
Mai rispose Murtagh con rabbia cercando di raggiungere il corpo del fratello. Fa' che non sia morto.. Ti prego.. Nessuno deve morire per me. Mai più. Era tutto confuso.. Il corpo di Eragon sembrava così lontano.. E il ghigno di Galbatorix così vicino.. Allora preparati a morire.
Murtagh!No!
ancora quel grido.. Vivi e vendicami.
Qualcun altro lottava per entrare nella sua mente. Probabilmente era Castigo.
Stanne fuori. Almeno tu. Murtagh sollevò Andreia con uno sforzo enorme. Galbatorix parò con facilità il suo colpo. Ma dentro era preoccupato. Perchè è così forte?Perchè non ha ancora ceduto?C'è qualcos'altro oltre al mio giuramento.. Probabilmente quel maledettissimo amore per Selena.. L'amore. Debolezza. L'amore è così fragile..
Ma lo rende più forte. PERCHE'?
E poi c'era quella spada.. Era libera. Non era una spada Rinnegata come Zar'roc. Era una spada nata libera. E potente. Come Selena.
L'ultimo colpo del re spedì lontano Andreia. Murtagh crollò di nuovo, gli occhi chiusi per non vedere il trionfo di Galbatorix. All'improvviso un colpo... Forte e insopportabile.
Lena, dove sei?
Buio.


CAPITOLO 4
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Una cella buia. Odore di chiuso. Niente luce.. Niente respiro. Una cella vuota. Solo, di nuovo solo. Solo e prigioniero. Un dolore lancinante alla testa. Dovrei essere morto... Ma ce l'avevamo quasi fatta.. Poveri illusi.
Una cella cupa. Silenzio, tanto silenzio. Solo un grido nella sua mente.
MURTAGH!NO!
Il lamento di morte di Empire.. Tanta luce verde smeraldo adesso illuminava quel posto. Fredda pietra. Era sdraiato sul pavimento, la guancia sull'ardesia nera. Un dolore lancinante alla testa. Sono debole... Ho paura. Mi sembra di essere tornato indietro di un anno... Quando mi ha preso per la prima volta. Nessuno è venuto a salvarmi. Nessuno verrà neanche stavolta. Nessuno mi ama, e chi mi amava è morto. Rabbia, tanta rabbia. Rabbia disperata. Perchè Selena? Perchè lei? E' morta per me.. Non ne valeva la pena, amore mio. Hai buttato via la tua vita per uno come me. Non ce l'ho fatta neanche stavolta.
Non c'erano più lacrime nei suoi occhi blu. Solo voglia di vendetta. Ma non c'era più nemmeno quella luce. Quella luce che li faceva brillare di azzurro. Lo sguardo di Murtagh era talmente cupo che i suoi occhi sembravano neri.


Passi nell'ombra. Un rumore sordo, metallico. La serratura scatta, la porta della cella si muove. Una luce soffusa, non intensa abbastanza da fargli vedere tutto lo spazio. Una luce illumina in pieno il suo viso in modo che il suo interlocutore possa guardarlo negli occhi. Non può mentire. Non può esitare. Può solo dire quello che prova davvero.
E stavolta è pronto a morire per farlo.
« Murtagh, Murtagh» la voce del re è carezzevole e suadente, ma fredda come il ghiaccio. Come ho fatto a preferire questa voce, la SUA voce, alla tua, Lena? Sa di perfidia, di falsità, di aspettative deluse. « Pensavo che ne avessi abbastanza di tradimenti. Chi nasce traditore muore traditore a quanto pare, non è vero? Ma anche come traditore sei un povero fallito... Ti sei consegnato a me e mi hai portato Eragon su un piatto d'argento. Non posso negare che tu mi sia stato utile, in fin dei conti. Mi hai agevolato parecchio, non te lo nascondo. Per questo voglio darti un'ultima possibilità. Sei ancora in tempo ragazzo. Consegnati a me. Consegnati con Castigo. Se accetterai non vi verrà fatto nulla. »
Non voglio più sentirlo. Non voglio più sentire questa voce!!
Murtagh sollevò lo sguardo e sputò in faccia a Galbatorix.
Il re, pallido ed esangue, rimase a guardarlo per un istante, poi un sorriso crudele gli increspò le labbra.
« Molto bene. Pensavo che avessi sofferto abbastanza in questa tua miserabile vita.. D'altra parte, ti resta solo quella da perdere.
Verrete impiccati domattina, tu ed Eragon. Non preoccuparti, sarai il primo. »

Un corridoio buio. Passi. Murtagh ci impiegò un attimo prima di capire che erano i suoi passi. Era confuso.. Aveva le mani legate e una benda sporca di sangue intorno alla fronte. E' tutta la pietà che Galbatorix può avere per uno come me.. Questa volta è davvero finita. Amore mio perdonami.. Non ce l'ho fatta. Voglio vendicarti. Vorrei riaverti indietro, Lena, lo so che è impossibile, ma non ce la faccio.. Questa volta è davvero finita. Ma almeno morirò orgoglioso. Orgoglioso di aver sputato in faccia a Galbatorix e di avere rotto il naso ad Arya. Orgoglioso di averti amato. Orgoglioso di aver tradito per l'ultima volta...
Avrei dovuto lasciare Eragon fuori da questa storia. E' la seconda persona che muore perchè mi ama. Vorrei non averlo portato qui con me. E mi odio per il fatto che causerò la morte di Castigo.. Galbatorix, assassino di draghi. Un'altra volta. Vorrei solo che tu fossi qui, al mio fianco, oggi.

Al suo fianco invece c'era Eragon. Da quello che riusciva ad intravedere nella penombra, il suo colorito era terreo. Aveva paura.. Paura di morire. E come biasimarlo?
Fino a prova contraria siamo ancora vivi. Io invece... è come se fossi morto insieme a Selena.
Murtagh!No!No!No!Devi vivere.
Vivi e vendicami.
Lei non avrebbe voluto così. Non avrebbe voluto che mollassi. Non voglio morire. Voglio vendicarti e vivere, amore mio. Non voglio morire.

I passi si fermarono. Erano arrivati alla fine del corridoio, che terminava con una grata. Murtagh strattonò le manette che lo legavano a una delle guardie di Galbatorix. La guardia gli diede un pugno nello stomaco, ma Murtagh tornò all'attacco. Allora la seconda guardia colpì lui ed Eragon con una frustata. Preso alla sprovvista, Murtagh rimase immobile.
«e' un po' tardi per scappare, non credi? E' un po' tardi per pentirsi... » disse Eragon. « Almeno facciamo una morte da eroi, fratello. Guarda in faccia la morte, Murtagh. »
La mente del ragazzo si ribellava all'idea della forca. «No, Eragon, non voglio morire. Forse per quelli come voi la mia vita non ha senso... Ma se Selena è morta per salvarmi forse un motivo c'era. E io non voglio buttar via il suo sacrificio. Voglio vendicarla. Tu non puoi capire... Non sai quanto l'amavo. »
« Davvero commovente» disse una voce alle loro spalle. Galbatorix ghignava con cattiveria. «è' un po' tardi per fare l'eroe, Murtagh, tuo fratello ha ragione. La forca aspetta voi traditori. »
A un suo cenno la grata si sollevò e Murtagh ed Eragon furono spinti in avanti. Si trovarono in un grande cortile, circondato da mura altissime e pieno di gente. Sembrava che tutta Uru'baen su fosse radunata laggiù. E al centro, naturalmente, c'era la forca.
Gli occhi della gente erano fissi su d loro. Quella mattina anche per Murtagh c'era rispetto. Non ho mai visto ammirazione per me negli occhi di nessuno.. L'eroe tra noi due è sempre stato Eragon. Lena, anche questo lo devo a te.
«cittadini e sudditi di Uru'baen! Siete qui oggi per vedere che destino subiscono i traditori dell' Impero e i ribelli. Non potete fare altro che piegarvi. Chi ha provato a opporsi è morto. E dopo questi due sarà solo questione di tempo.. anche i Varden e il Surda capitoleranno. E finiranno i fantomatici Cavalieri dei draghi. Eroi, dite voi? Eroi? » si avvicinò a Murtagh e gli sputò in faccia. «Vediamo se ti senti tanto eroico! »
E' questa rabbia che mi dice che sono vivo.. Che voglio vivere.. Vendicarti.. E' questa rabbia che mi ha tenuto in vita.. è per questo che vale la pena vivere. Si, Galbatorix, se eroe è chi vuole combattere anche se è una battaglia persa..io mi sento un eroe.
Galbatorix prese la frusta da una delle sue guardie e la scagliò contro la schiena di Murtagh. Una, due, tre volte. Nuove strisce rosso sangue si sovrapposero alla cicatrice di Morzan. Al quarto colpo, che lo prese sul collo, non potè fare a meno di crollare sulle ginocchia. Galbatorix lo strattonò, il viso distorto dalla rabbia, e lo portò di peso sulla forca, mettendogli il cappio intorno al collo. Eragon,guardato a vista dagli sgherri del re, era immobile e impotente.
Murtagh guardò il cielo. Quel giorno era di un azzurro indescrivibile. L'azzurro del cielo e l'azzurro dei suoi occhi.. E' finita, allora? Se devo morire voglio morire guardando il cielo.. Gli occhi della gente erano fissi su di lui, bello e giovane come un dio e orgoglioso, in piedi dritto davanti a loro, fiero e coraggioso nonostante stesse per morire.. E' lui il vero eroe.
Cosa succederà desso, Lena?

Qualcuno entrò di corsa nel cortile facendosi strada tra la folla. Portava le insegne reali. Murtagh lo riconobbe: era il capo della guardia. Sembrava sconvolto.
« I Varden!I Varden ci attaccano, sire! »
Galbatorix sbiancò improvvisamente.
«Vediamo come te la caverai ora» disse Eragon in tono di sfida. Saphira! I Varden! Siamo salvi!
Il viso del re fu attraversato da un impeto di collera. « Rispondete all'attacco!Disponi l'esercito!Quanto a voi.. » cercò con la mano la leva che avrebbe stretto il cappio intorno al collo di Murtagh «Preparati a sentire le urla di dolore del tuo drago, ragazzo.
Questo è il tuo Castigo. »
L'urlo di Castigo invase la mente di Murtagh. Ma non era dolore... Il ragazzo esitò Un urlo di felicità, di libertà, di potenza... Castigo! L'enorme drago rosso apparve all'improvviso nel quadrato di cielo visibile oltre le mura. La folla alzò le teste tra sussurri di meraviglia. Per prima cosa Castigo distrusse le forca con una fiammata liberando Murtagh. Mirò a Galbatorix con un colpo di coda, ma il re respinse all'ultimo momento la sferzata.
« Idioti!!>> ruggì «Attaccateli!Subito! » il capo delle guardie incoccò una freccia, ma Castigo era già atterrato e Murtagh stava montando, anche se era un po' in difficoltà. Eragon approfittò della confusione generale, corse verso di lui e lo aiutò a salire, montando dietro di lui.
Castigo!Adesso! Il drago si levò in aria con un ruggito, rosso e terribile. Murtagh si tenne stretto al suo collo, felice ed esausto. Si sentiva parecchio dolorante, eppure era felice come non lo era da molto tempo. Voglio vivere.
Lo so.
rispose Castigo, altrettanto felice.
Grazie mormorò Murtagh riconoscente Come ti senti?
Ho voglia di volare.. Sono stato prigioniero per tutto questo tempo. Mi hanno tenuto legato, in gabbia.. E' la cosa peggiore che un drago possa provare. Essere prigioniero, e nel frattempo sapere che il tuo Cavaliere sta soffrendo, e non poter fare nulla per lui.. In questo siamo uguali, Murtagh.

Il ragazzo annuì. Mi dispiace. Odio che gli altri soffrano per me. Non vale la pena.
Selena non la pensava così
lo rimbeccò Castigo Tu piuttosto come stai?
Lascia stare
rispose Murtagh stringendo i denti.
«Dove stiamo andando? » chiese Eragon
A prendere Saphira. Era troppo debole per venire a salvarvi. E tu eri troppo lontano per aiutarla, Eragon disse Castigo.
Saphira NON è debole fece Eragon, accigliato.
Se l'è vista brutta, però. Come voi due disgraziati.
Murtagh sorrise e gettò indietro i capelli nel vento. Si sentiva così libero.. Così felice.. Dopo la rabbia e la frustrazione della sconfitta. Si, Lena, ce la farò. Te lo giuro.
Atterrarono in uno spiazzo erboso in cui i servi del Re avevano legato Saphira. Appena vide Eragon la draghessa aprì un occhio blu. Ciao, piccolo mio.
Come stai?
chiese lui ansioso.
I convenevoli dopo rispose decisa Saphira. Piuttosto, non puoi fare qualcosa per Murtagh? Se continua a perdere sangue in quel modo non reggerà a lungo.
Ci posso provare.

«waise heill! »
Murtagh si voltò, stupito. Il dolore scomparve dalla sua mente.
«Andiamo» disse Eragon montando su Saphira. «Raggiungiamo l'accampamento dei Varden, e saremo al sicuro. »
«Varden? Credo di non avere nessuna scelta neanche stavolta, vero? » rispose Murtagh tetro.
«Non se vuoi sconfiggere Galbatorix. »
«E me lo chiedi, fratello? » Murtagh e Castigo salirono di quota, imitati da Eragon e Saphira. Più alti delle mura, più alti delle frecce, più forti di te, Galbatorix.
Dal basso li seguivano gli sguardi del re -carico di odio- e della folla -piena di ammirazione. Nessuno osava farlo, altrimenti avrebbero applaudito. Hai perso, Galbatorix pensavano Traditore? No, è lui, l'eroe.


CAPITOLO 5
SPOILER (click to view)
Saphira e Castigo sorvolarono l'avanguardia dei Varden, che combattevano sotto le mura di Uru'baen, ed atterrarono alle porte dell'accampamento dei ribelli. I Varden.. Nasuada.. Quanto tempo...
L'avanguardia che stava combattendo in realtà era composta da poco più di un centinaio di uomini e qualche decina di elfi. Era solo un diversivo per consentirci di scappare? E come facevano a sapere...?
Smettila di farti tante domande
disse Castigo vai con Eragon. I due ragazzi smontarono dai loro draghi.
«Eragon! » Una voce.. Quella voce. Entrambi si voltarono di scatto e si trovarono di fronte Nasuada. «E Murtagh, certo.. » La regina dei Varden sembrava a disagio. Di sicuro stava pensando a quante cose erano successe dall'ultima volta che l'aveva visto. Quante cose erano cambiate... Lei però no. Era più bella che mai.
« Credo di dovervi la vita» disse Eragon sorridendo. «Al vostro diversivo, alla prontezza di Castigo.. E al tuo coraggio, fratello. »
« Odio Galbatorix molto più di quanto tu possa immaginare. Ho una serie di buoni motivi per farlo. »
Nasuada sembrava colpita. «Ho sentito tanto parlare di te in questi tempi, Murtagh.. Credo che nemmeno la metà delle cose che mi hanno detto siano vere ma.. Il resto è abbastanza da farmi capire che siamo noi a doverti chiedere scusa. Se mio padre non l'aveva capito.. Lo faccio io per lui. Sei il benvenuto tra i Varden e se tu e Castigo vorrete combattere con noi.. Allora siamo insieme. »
« Certo che voglio combattere» rispose Murtagh orgogliosamente.
Nasuada gli appoggiò una mano sulla spalla. « Io non c'ero quel giorno.. Ma chi c'era mi ha raccontato tutto. La vita è stata ingiusta con te che avevi già sofferto tanto... »
Il ragazzo annuì.
Ancora perso nei suoi pensieri, Murtagh sentì di nuovo la voce di Nasuada:
« Ti voglio presentare una persona, amore.. »
Amore.. ehi ehi ehi.. Non stai correndo un po' troppo, dolcezza? Alzò lo sguardo di scatto e si trovò davanti un uomo di una quindicina d'anni più vecchio di lui, grosso il doppio, con gli occhi grigi e appena l'ombra di un sorriso sul viso abbronzato.
« Murtagh, questo è mio marito, Anderson. Non credo che vi conosciate ancora. »
Mio marito? Il ragazzo rimase spiazzato. Questa poi..
« No» rispose in tono cortese, stringendo la mano all'armadio. Già dimenticato Selena? Metti da parte la gelosia, ragazzo. Credevi che lei ti amasse ancora, vero? disse Castigo.
In realtà non ero sicuro che mi avesse amato mai. Era solo.. Intuito.
Certe volte dovresti fidarti del tuo intuito, sai.. Parlale.
Non me la sento.. Selena era ancora troppo vicina... Punto.
Non è vero.
Castigo sogghignò. Bè, fa come vuoi, ragazzo.
Murtagh fu riportato alla realtà da una figura che arrivò di corsa. Era una ragazza, doveva essere piuttosto giovane, al massimo sui 17 anni. Aveva i capelli castano chiaro spettinati dal vento, con un ciuffo che le ricadeva sulla fronte, sopra agli occhi castano-verdi. Il suo viso era decisamente piacevole.. E il suo sguardo era dolce e ardente allo stesso tempo.
« Gli arcieri hanno smesso di combattere. Ci stiamo ritirando» disse, il respiro ancora affannoso per la corsa. Nasuada le sorrise.
« Ce l'hanno fatta. Sono arrivati qui sani e salvi.. Più o meno»
La ragazza si voltò verso Murtagh e spalancò gli occhi. « Ho sentito tanto parlare di te.. » mormorò. Sembrava persa nei suoi occhi blu.
La cosa non mi dispiace
Murtagh!
lo rimbeccò Castigo ridendo a quanto pare siamo famosi.
« Lei è Stella. » disse Nasuada togliendo la ragazza dall'imbarazzo. «è' cresciuta con me, e adesso è meglio di tanti generali. »
Sotto diversi punti di vista commentò Castigo divertito. Ha carattere, la ragazza.
Stranamente Murtagh era d'accordo. Lo si leggeva negli occhi di lei, nei suoi lineamenti, nel suo fisico scolpito dall'addestramento.. Era una che aveva sempre dovuto lottare per avere quel che voleva. Come me..

Stella entrò in punta di piedi nella tenda di Nasuada e rimase incerta sulla soglia. Come sempre, era fuori posto.. In mezzo alla corte della regina, in mezzo a tutto quel lusso, ai piani politici, alle dame di corte sempre perfette.. Lei, con quella gonna sempre troppo corta e gli anfibi neri sporchi di fango.. Lei, con quei suoi capelli ribelli e quell'aria irriverente.. Lei, così impulsiva e indomabile. Così diversa da Nasuada. Più che amica, era una sorella. Erano davvero molto legate.
«Che fai lì così, Stella, entra! » disse Nasuada prendendola per un braccio.
«Sorridi di più, oggi. »
« Il nostro piano è riuscito»> ammiccò la regina
« Finalmente, il famoso Murtagh.. Una volta bastava nominarlo per farti brillare gli occhi. Io non l'avevo mai visto,ma ero convinta che per averti resa così felice doveva essere davvero speciale.. Beh, adesso che l'ho visto, mi sembra.. Molto di più. Non so come dirlo.. I suoi occhi.. Quell'aria da ribelle.. Ha sofferto tanto eppure è così forte. »
« Sì, direi che è un tipo affascinante» disse Nasuada cauta «Se avessi qualche anno e un marito in meno, chissà.. Ma nella mia posizione.. »
«Andiamo, Nasuada... Se tra voi c'è stato qualcosa lui non se l'è dimenticato. »
«Non c'è mai stato niente. Io l'ho amato.. E ho aspettato. E poi ci ha tradito.. Puoi immaginare come mi sentissi. Sono la regina dei Varden, prima o poi avrei dovuto sposarmi.. E non potevo dire che aspettavo che il figlio di Morzan si pentisse dei suoi errori e venisse a chiedere la mia mano! »
Stella sbuffò. « Hai paura di trasgredire, vero? »
« Per te è tutto facile. Tu non sei la regina dei Varden. Tu sei solo Stella, bella e coraggiosa. Tu non devo dimostrare niente a nessuno.. Tutti ti ammirano per come sei. Per me non è così. »
«Sono sicura che Murtagh ti ammira per come sei. » rispose Stella con semplicità. «Bè, allora, se ti interessa tanto, perchè non vai a chiederglielo? » sbottò Nasuada.
«Non preoccuparti. Lo farò. » disse allegramente Stella uscendo dalla tenda.


Stella raggiunse Murtagh, che sedeva davanti alla tenda di Eragon, vicino al fuoco. Era il tramonto, e il sole morente illuminava il suo viso dorato. Aveva in mano una spada.. una spada verde smeraldo.
« Era sua vero? » chiese lei all'improvviso. Murtagh, che non l'aveva sentita arrivare, si voltò, colto alla sprovvista.
Perchè è solo?Uno come lui starebbe bene a corte, in mezzo a tanta gente che lo ammira e tante ragazze perfette che gli girano intorno.. Invece è qui, solo, triste, con una spada in mano. E con una come me.
Murtagh annuì. «Sì.. » Sembrava un po' teso, e così malinconico che Stella avrebbe voluto prendere su di se la sua tristezza. Non so cosa mi succeda... Ma c'è qualcosa in lui che mi attrae. Mi piace vederlo. Vorrei parlargli.. Anche solo stargli vicino.
« Posso sedermi? »
Murtagh sorrise. « Certo. »
Stella si sedette al suo fianco e lo guardò per un attimo senza farsi notare. Gli occhi del ragazzo erano incredibilmente profondi. Blu, azzurro, nero... Cosa c'era in quegli occhi? Rabbia, libertà, coraggio..
« Come fai a sapere che questa era la spada di Selena? Come fai a sapere.. di me e lei? »
Stella guardò il fuoco, e poi lui. «Io c'ero quel giorno. La battaglia nel Deserto di Hadarac. Empire mi ha quasi distrutto una gamba, guarda. » si sfilò uno stivale e mostrò a Murtagh una cicatrice lunga tutto il polpaccio. «Quel giorno qualcosa è cambiato... Ho visto tutto. Ero stanca, ero ferita, eravamo schiacciati da quei bastardi degli Urgali. E poi.. All'improvviso tutto è cambiato. Non c'era più una parte con cui stare, non c'era più un bene e un male. Non sapevo con chi stavo combattendo e chi erano i miei avversari, e perchè. Perchè avrei dovuto combattere contro una persona che moriva per mano dei miei stessi nemici? Perchè questa guerra, Murtagh? »
Murtagh!No!
Ecco com'era la battaglia vista dai Varden. Stella ci aveva quasi rimesso la pelle.. Chissà quanti suoi amici aveva visto morire, impotente.. Avrebbe avuto ragione di avercela con me. E invece sembra che mi ammiri.
« Scusami..Non volevo» disse lei vedendolo perso nei ricordi. «è solo che.. Lei mi sembrava così coraggiosa.. Un vero Cavaliere dei draghi, come te d'altra parte.. Mi avevano sempre detto che eravate solo dei vermi traditori. »
«è la stessa cosa che dicevano a noi dei Varden. Non fidarti di quello che ti dicono. Soprattutto in guerra. » ammiccò Murtagh.
Stella fece una smorfia. «E quand'è che non siamo in guerra? »
«già» annuì Murtagh pensieroso. E'.. è interessante. Mi piace parlare con lei.. E’ come parlare con Lena. Quasi. E' coraggiosa.. Forte..
« Nasuada mi ha parlato tanto di te. Di quando sei arrivato da noi per la prima volta.. Di quando ti sei scontrato con Eragon.. Di te, Murtagh. »
Il ragazzo si rigirò Andreia tra le meni, imbarazzato. «Ho amato Nasuada.. Anni fa. Eravamo distanti già allora.. E adesso tra noi c'è un abisso. E' cambiata.. Tanto. »
« Tutti facciamo degli errori. » disse Stella senza riuscire a distogliere lo sguardo da Murtagh «Entrambi siete cambiati.. Avete lottato, amato, sperato. Adesso potete ricominciare. »
Il ragazzo le sorrise. «Bel tentativo. Andrò a parlarle, ma non penso che servirà. »
«Lo sapevo in partenza» rise Stella con sincerità. Sono troppo diversi.. Lui è così ribelle.. Così audace..
Nasuada invece ha paura.


Dopo la battaglia, nonostante i suoi sensi di colpa, i suoi passi lo portarono alla ricerca di Stella. Non sapeva come, non sapeva perchè. Non sapeva nemmeno che stava andando da lei. Però la trovò subito. Ogni tanto stupisco anche me stesso. Lei stava controllando le lame di alcune spade con occhio critico. Mormorò il suo nome in un sussurro: « Murtagh... »
Lui sorrise. Gli piaceva come lo diceva. « Com'è andata? »
Stella scrollò le spalle «Non male» Pausa di silenzio. « Ti ho visto, oggi. Combattevi in prima linea, sotto le mura, con la spada di Selena... Sembrava che vedendoti tutti quelli che ti stavano intorno acquistassero coraggio, fosse solo per dimostrare di non aver paura. Come te. Sei un comandante nato. »
«Quando non hai niente, non hai niente da perdere» rispose Murtagh «Sono un Cavaliere, questo è il mio dovere» Però non mi dispiace che la pensi così.
Stella finse di esaminare la spada che aveva in mano, poi, prendendo Murtagh di sorpresa, lo attaccò. Lui evitò il colpo piegandosi all'ultimo momento.
«Che fai, sei impazzita? »
La ragazza sorrise «Tira fuori la tua spada, Cavaliere»
Murtagh sogghignò «Cosa credi di fare? » Stella rispose con un fendente che lo costrinse ad arretrare. «Sei veloce» disse, estraendo Andreia dal fodero.. Murtagh tentò un paio di finte, ma Stella era troppo furba per cascarci e scartò sulla destra, incrociando la lama con Andreia. Il ragazzo fece un altra finta e lei si sbilanciò, concedendogli un ulteriore vantaggio, che lui colse al volo costringendola ad affibbiargli una spallata per allontanarlo. Stella scartò di nuovo, fece un mezzo giro su sè stessa e lo prese di sorpresa con un colpo al fianco, che lui riuscì a parare giusto in tempo. Che tecnica! E' uno spettacolo vederla combattere!
Ma lui era più forte e la fece arretrare ancora. Stella non mollava e incrociò di nuovo la spada con quella di Murtagh. Lui fece forza con il polso e la spada cadde di mano alla ragazza, che finì lunga distesa a terra, con Murtagh sopra di lei. Ridevano entrambi.
«Sei davvero molto brava» disse lui sedendosi a guardarla. Aveva i capelli tutti spettinati, e i vestiti ancora sporchi di sangue della battaglia, e la spada al fianco, e il viso stanco, ma a Murtagh sembrava bellissima. Quanto mi ricorda Selena...
«Sciocchezze» rispose lei giocherellando con un bracciale dell'armatura « Mi hai battuta. »
«E' ovvio, io sono un Cavaliere» ribattè lui sorridendo orgoglioso.
« Non montarti la testa ragazzo! » lo prese in giro Stella scompigliandogli i capelli «Sei un comune mortale come tutti gli altri»
Murtagh tornò serio. «No. Io non sono come tutti gli altri. Ma mi piacerebbe tanto esserlo. »
Stella odiava quella smorfia triste sul suo viso. Non voglio che soffra. Non se lo merita. «No. Forse non sei come tutti gli altri. Forse sei.. Speciale. »Non so perchè gli sto dicendo queste cose. Forse perchè non sopporto di vederlo triste.
Imbarazzato, Murtagh giocherellava con il laccio che gli legava Andreia alla cintura. Speciale io? Perchè mi sta dicendo queste cose? Speciale... Lena era questo per me.
Calò una pausa di silenzio. Murtagh sbirciò di sottecchi Stella. Aveva un taglio fresco su una guancia. Sono stato io a farglielo? Forse si, cadendo.
«Sei ferita» disse avvicinandosi a lei.
«Non è niente» rispose Stella bruscamente asciugandosi il sangue con la manica. «Non importa. »
«Mi dispiace» fece Murtagh stringendosi nelle spalle «Dai, te lo curo io»
« Lascia stare. Me lo tengo»
« Si può sapere cosa ho fatto? Sei così scostante! »
«Non è colpa tua» mormorò Stella, chiusa in se stessa «Sono così. »
«Chi sei in realtà, Stella? » chiese lui fissandola negli occhi. Lei distolse lo sguardo, nervosa.
«Non lo so, Murtagh! »> Non lo so. Come Selena. «So solo che sono sola»
Murtagh le tese una mano per aiutarla a rialzarsi. «Non più» osò.
Il sorriso che illuminò il volto di Stella fece sorridere anche lui. E' bello stare con lei..
«Grazie» disse Stella buttandogli le braccia al collo. Il classico abbraccio da amici. Quando si staccò da lui lo guardò riconoscente. Perchè fa tutto questo per me? Non è possibile che provi le stesse cose che provo io...
Murtagh ebbe un'idea e la prese per mano. «Vieni con me» disse.
Girarono per un po' nell'accampamento. Stella non riusciva a smettere di guardarlo nè a staccare la mano dalla sua. Non sono mai stata così felice prima di conoscerlo..
All'improvviso svoltarono un angolo e arrivarono in uno spazio aperto, dove Castigo era pigramente sdraiato. Stella rimase a bocca aperta. Non aveva mai visto niente di simile. Ammirò la forza e la potenza del drago, la luce di fuoco che ardeva nei suoi occhi, le sue scaglie rosso sangue, la sua aria misteriosa e implacabile.
«E' bellissimo» mormorò sfiorando le scaglie sul muso di Castigo. L'ammirazione nei suoi occhi era talmente sincera che Murtagh sorrise guardandola.
Grazie disse una voce nella mente della ragazza, potente e ironica. Stella fece un passo indietro, colta alla sprovvista. Murtagh era abbastanza stupito e irritato dal gesto di Castigo.
Perchè sei entrato nella sua mente? Non c'era ragione di farlo!
Volevo metterla alla prova. Mi piace questa Stella.

«Può leggere i miei pensieri? » chiese lei stupita guardando Castigo con circospezione.
Solo se vuoi. rispose il drago.
Piantala! Non puoi invadere la sua mente così!
Come sei protettivo..
osservò Castigo ironico. Murtagh decise di ignorarlo.
«Io e lui parliamo sempre così. Però non dovrebbe farlo con nessun altro. Se non sei abbastanza preparata, chi ti entra nella mente può leggere tutti i tuoi ricordi e i tuoi pensieri. Per questo non avrebbe dovuto farlo. »
Stella arrossì appena. Cosa avrà letto nella mia mente? Ma è fantastico.. Non ho mai visto niente di simile.
«Ti va di volare? » chiese Murtagh all'improvviso.
Volare? Con Castigo? Con lui? «Ma non sono capace! »
Il ragazzo sorrise «Non ti preoccupare, verrò io con te. Vedrai, ti piacerà»
Stella annuì, raggiante. Murtagh l'aiutò a salire. «Monta davanti a me, sulla sella, se no ti scortichi le gambe. »
Che carino.. Si preoccupa per me pensò Stella salendo su Castigo. Con un agile mossa Murtagh montò dietro di lei. « Stringi le gambe» suggerì «E tieniti alla sella, almeno al'inizio. » La ragazza strinse le mani sul cuoio della sella, nervosa. Calmati. Sarà bellissimo. E poi c'è lui, non devi preoccuparti.
Vai, Castigo!

Il drago si staccò da terra con un colpo di artigli e prese a salire di quota ad una velocità vertiginosa, finchè non si ritrovarono nell'aria fredda e umida delle nuvole. Stella si teneva stretta con le mani alla sella, mentre Murtagh era solo appoggiato con noncuranza all'indietro. Castigo planò quanto bastava per riuscire a vedere il paesaggio sotto di loro, virò e riprese quota. Il vento sferzava i volti dei due ragazzi e scompigliava i loro capelli. Stella si voltò a guardare Murtagh, raggiante. «E' fantastico» gli disse in un orecchio. Lui le sorrise. E' così bella quando è felice.. Castigo virò bruscamente, costringendo il ragazzo a tenersi alla sella. «Crede di fare lo spiritoso» le disse ridendo.
«Dev'essere meraviglioso essere Cavaliere.. Provare queste cose ogni volta che voli... E avere un amico così speciale. »
« Già.. » rispose Murtagh pensieroso «E' una cosa unica. » Non ci avevo mai pensato.. E' difficile essere Murtagh, ma essere un Cavaliere.. è stupendo.
Stella intrecciò le dita alle sue, ancora strette sulla sella. Le sue mani erano piccole ma forti, mani che impugnano la spada ogni giorno.. La ragazza gli sorrise, impacciata, e Murtagh le sfiorò i capelli con la guancia.
«Voglio farti provare una cosa» disse il ragazzo prendendole le mani e staccandole dalla sella, a cui ormai si tenevano solo con le ginocchia.
Castigo !Giù!
Il drago, felice di poter sfoggiare la sua velocità, si lanciò in picchiata attraverso le nuvole. Stella gridò, tenendo le braccia aperte e le dita intrecciate a quelle di Murtagh, ma era un grido di piacere. Non si era mai sentita così felice senza di lui..
« Forte, eh? » le sussurrò in un orecchio quando il drago smise d scendere. «Castigo è pura potenza. »
Stella si voltò verso di lui e nel suo viso vide riflessa la sua stessa felicità. Il suo cuore batteva a mille, ma non sapeva se per l'adrenalina del volo o per Murtagh.
E' amore questo?
Lui le allontanò una ciocca di capelli umidi dal viso.
All'improvviso Castigo sbandò con un ruggito, e per poco non furono sbalzati di sella. Scusate se interrompo il vostro momento romantico ringhiò dalle mura ci hanno avvistati. Adesso non ci possono vedere perchè siamo in alto, ma come facciamo ad atterrare? Sono già pronti, i bastardi, con i loro archi..
«Cosa succede? » chiese Stella notando l'espressione rabbiosa di Murtagh. Perchè qualcuno mi deve sempre togliere ogni momento felice?! Dobbiamo atterrare appena possiamo, Castigo, oppure attaccheranno l'accampamento sapendo che noi non ci siamo. Cosa avrebbe detto Nasuada se avesse saputo che era scoppiata una battaglia perchè lui era in aria a divertirsi con Stella?!
Spiegò in breve la situazione alla ragazza. «Dobbiamo trovare il modo di atterrare evitando le loro frecce»
A me non faranno più di qualche graffio disse Castigo Ma voialtri, tra le frecce e le velocità, morireste prima di arrivare a 30 piedi da terra.
Ho la soluzione
rispose Murtagh «Ascoltami bene, Stella. Appena Castigo inizierà la picchiata, buttati in avanti tenendoti stretta al suo collo. Io ti coprirò. »
« No!>> gridò lei «Ti prenderanno! Non puoi farlo! »
«Tranquilla, sciocchina» disse Murtagh con un buffetto «Mi farò scudo con la magia»
Stella annuì, anche se non era del tutto convinta.
Sicuro di farcela? chiese Castigo
Tu non preoccuparti rispose Murtagh evasivo. Scendi!Ora!
Stella si strinse al collo del drago. Era quasi sdraiata su di lui. Murtagh la coprì con il suo corpo e mentre Castigo cominciava a scendere, evocò la protezione nell'Antica Lingua. Un bagliore rosso circondò i ragazzi mentre il drago acquistava velocità e scendeva in una picchiata vertiginosa. Erano ancora protetti dalle nuvole.. Stella trattenne il fiato. Fa' che vada tutto bene... Con la coda dell'occhio vide che erano alla portata degli arcieri del re e chiuse gli occhi. La protezione magica di Murtagh respinse almeno una trentina di frecce, che sibilarono innocue intorno a loro. Era una magia difficile, e in più doveva tenere d'occhio la traiettoria delle frecce, la planata di Castigo e la distanza che li separava da terra... Continuava a funzionare. La luce rossa respinse altre frecce. Stella sentì Murtagh tremare sopra di lei per lo sforzo. Coraggio, tieni duro, ci siamo quasi... il viso del ragazzo era una maschera, i lineamenti induriti, il sudore e il vapore gli imperlavano la fronte... Coraggio, Murtagh. Gli accarezzò dolcemente una guancia Manca poco..
Castigo atterrò agilmente al riparo dell'accampamento. Almeno lui era illeso. Stella smontò mentre Murtagh riprendeva fiato, respirando affannosamente. La ragazza gli scostò i capelli dal viso, guardandolo ansiosa. << Stai bene?>>
Lui annuì, continuando a respirare profondamente. Stella nascose il viso nel suo abbraccio Ho avuto paura.. Ma non per me. Per lui. Sentivo che finchè c'era lui non mi sarebbe successo niente. Ma sarebbe morto per proteggermi. E' così generoso... Ho avuto tanta paura, Murtagh. Per te.
«Grazie» gli disse dolcemente «Non ero mai stata così felice prima.. E grazie per quello che hai fatto per me. Nessun altro l'avrebbe fatto. »
Lui le sorrise, stremato. «Sono contento di averlo fatto»
Stella gli prese la mano e se la appoggiò sul cuore. «Senti come batte»
Il cuore della ragazza batteva all'impazzata. Murtagh la strinse a sè.
«E' tutto finito» le sussurrò all'orecchio. Stella gli accarezzò i capelli. Avrebbe voluto non staccarsi mai da lui.
«Sicuro che stai bene? »
Lui sorrise. La magia gli era costata molta energia, ma ne era valsa la pena. Il resto non conta. Conta solo che siamo sani e salvi.
Per merito di chi?
chiese Castigo
Mio, naturalmente bluffò Murtagh.
D'accordo, sei stato bravo. Ragazzo mio, secondo me sei perso.
Lui lo ignorò. Lei lo guardò di nuovo. Era perso nei suoi pensieri. «Guardati! » gli disse «Sei tutto bagnato.. »
Murtagh rise «Senti chi parla!! »
Stella prese una coperta da un mucchio di zaini e gliela tirò addosso. Lui gliela ributtò ridendo e Stella gliela mise sulle spalle abbracciandolo.
Si divertono così tanto... Stanno così bene insieme..
Nessuno dei due si accorse della figura vestita di bianco che li guardava da dietro una tenda.
La guancia di Nasuada fu rigata da una lacrima solitaria.
Devo dirglielo.


CAPITOLO 6
SPOILER (click to view)
Pioveva a dirotto sull'accampamento dei Varden. Sembrava che il cielo avesse scatenato la furia degli elementi su Uru'baen e sui suoi assedianti. Galbatorix, nel suo trono freddo, non aspetta altro che vederci morire pensò Murtagh uscendo dalla tenda di Eragon, dove erano rimasti a parlare di battaglia. Aveva bisogno di Stella. Solo poche ore che non la vedeva, e già gli mancava. Esitò un attimo guardando il cielo livido e giallognolo, poi attraversò l'accampamento. La pioggia scrosciava sul suo viso e lo inzuppava, lasciandogli dei torrentelli d'acqua che gli correvano giù per la schiena. Stella. La voleva. Voleva stare con lei. Anche solo parlarle e starle seduto vicino. Come se qualcuno avesse esaudito i desideri che non osava esprimere, all'orizzonte confuso apparve una figura. Era lei, che affondava nel fango con gli stivali sotto il peso di due scudi di bronzo. Camminava di fretta. Non appena vide Murtagh gli scudi le caddero di mano sollevando un onda di fango. Lui rise salutandola con la mano e le corse incontro, sollevando spruzzi di fango ovunque.
«Ciao» disse lei imbarazzata. Che imbranata...
Murtagh raccolse da terra gli scudi «Che ci fai in giro con questo tempo? »
«Stavo portando questi a Nasuada» si allontanò dal viso i capelli zuppi. Com'era bello Murtagh anche sotto l'acqua che scorreva...
« Nasuada aspetterà» sentenziò lui. «Perchè non vieni da me? »
Stella annuì.
Ripresero a camminare in silenzio sotto il temporale. Anche solo stare di fianco a lui mi rende così felice..
Si fermarono davanti alla tenda di Murtagh. Lui buttò a terra gli scudi ed entrò prendendola per mano. Stella si strinse a lui abbracciandolo, lo sguardo fisso negli occhi blu del ragazzo.
Murtagh le asciugò il viso bagnato con la manica e lei baciò la sua mano. Il sorriso del ragazzo era sfuggente.
All'improvviso lui percepì un'altro sguardo su di lui, un altro sguardo oltre a quello di Stella, incredibilmente dolce. Si voltò di scatto. Dalla penombra della tenda emerse una figura vestita di bianco.
« Nasuada...cosa ci fai qui? »> sbottò lasciando l'abbraccio di Stella.
«Sono venuta per parlarvi... Dovete sapere. Stella... Tu vuoi sapere chi sei.. Ma questa è una storia che riguarda anche te, Murtagh. »
« Dove vuoi arrivare? » chiese lui sdraiandosi sul letto. Non riusciva a non provare una specie di calma ostilità per la regina dei Varden. Stella si sedette di fianco a lui, accarezzandogli distrattamente il viso.
Chi sono? Dopo tutto questo tempo, Nasuada?
Nasuada trasse un profondo respiro. «Tua madre si chiamava Jana. Era una di noi, una Varden in tutto e per tutto. Forte, coraggiosa, determinata. Adorava tuo padre, che era uno dei nostri guerrieri più valorosi. E amava anche le sue figlie. Si, figlie. Avevi una sorella, Stella. Si chiamava Leila, era più grande di te di due anni. »
«Come sai queste cose? E perchè me le dici ora? » Il tono della ragazza non nascondeva del tutto la sua frustrazione. Diciassette anni senza sapere chi era, e adesso...
Adesso c'è lui con me. Sono pronta a sentire qualunque cosa.
«Mio padre... So tutto da lui. Ascoltami fino alla fine, Stella, ti prego. » anche il suo sguardo era implorante. «Quando avevi pochi mesi, tuo padre venne catturato dallo spettro Durza in un'imboscata. Jana era disperata. Avrebbe dato la vita per salvarlo, e Durza lo sapeva. La contattò in segreto, e le disse che avrebbe risparmiato suo marito solo se lei gli avesse portato l'uovo di drago che in quel periodo era presso di noi. Era l'uovo verde. »
Questa volta fu Murtagh a irrigidirsi. Selena... Stella gli sfiorò il viso con una carezza.
«Jana era disposta a tutto per amore. Anche a tradire. Era disperata. Una notte trafugò l'uovo senza che nessuno se ne accorgesse... D'altra parte, chi avrebbe sospettato di lei? Sempre coraggiosa, sempre in prima linea contro l'impero... Niente è più pericoloso di una donna innamorata, soprattutto se è come era lei. »
Come Stella... E come la mia Lena...
« Ma qualcosa le andò storto. Appena portò a casa l'uovo, questo si aprì davanti alla sua figlia maggiore, Leila. »
Murtagh balzò a sedere con una velocità tale che spaventò Stella. «Ma Empire era di Selena.. »
Nasuada scosse la testa, misteriosa. «Jana giocava contro ilo tempo e contro tutti, ma non avrebbe mai permesso che a farne le spese fossero le sue figlie. Leila era destinata ad essere venduta alla causa dell'impero o a essere usta come arma dai Varden... Così decise di portarla via, in un luogo lontano dove nessuno aveva mai sentito parlare dei Cavalieri, dei draghi o di Galbatorix, per sottrarre la sua bambina a quell'assurda guerra. Scappò dal Farthen Dur, lasciando te dai Varden in modo che almeno tu, all'oscuro di tutto, potessi avere una vita normale. Ma Durza già sapeva del drago. La attese sulle montagne e la ferì a morte. Prese invece la bambina e il drago. Da quel momento entrambi cambiarono nome... Non c'è bisogno che io ti dica chi siano, vero? »
Murtagh era immobile nel buio, la mano stretta in quella di Stella.
«Selena...Selena era mia sorella? »>
Nasuada annuì in silenzio.
Per un attimo Murtagh si sentì estraniato dal mondo. Era solo lui, lui e il ricordo di Selena... Fu stupito di vedere che non era vivido come pensava. Un po' sbiadito.. I suoi lineamenti si confondevano con quelli di Stella. .Avrei dovuto capirlo. Forse mi sembravano simili solo perchè io provo le stesse cose per entrambe... Un profondo senso di ingiustizia lo invase. Forse se l'avessi conosciuta, Lena..
Leila. La ragazza che io ho amato. Non sapevo neanche il tuo vero nome.. D'altra parte neanche tu. Per noi sarai sempre e solo Selena.

Tornò alla realtà sentendo il movimento di Stella di fianco a lui. Stringeva i pugni così forte che le sue nocche erano bianche, e i capelli le nascondevano il viso. Murtagh dominò l'impulso di stringerla a sè per consolarla. Sii forte, Stella..
Lei alzò gli occhi e li piantò in faccia a Nasuada. «Come lo sai? »
La regina sfuggì lo sguardo bruciante di Stella. «Mio padre.. e Jormundur.. Trovarono Jana morente. E lei raccontò tutto, perchè qualcuno andasse in cerca di sua figlia. E perchè tu, un giorno, sapessi tutto. »
A quelle parole Stella si infuriò. «E tu non mi hai detto niente per tutti questi anni? Ti credevo un'amica!» la sua voce tremava di rabbia repressa.
«E' per questo che non ti ho detto niente! Cosa avrei dovuto dirti? Che tua sorella, l'unica sopravvissuta della tua famiglia, era una Rinnegata? Serva di Galbatorix? Che aveva subito gli abusi di Durza per tutta la vita? Come avresti reagito? »
«Sarei andata a cercarla» rispose Stella con calma sorprendente.
«E saresti morta! »
«Lei è stata così forte da liberare sè stessa e Murtagh.. Io avrei fatto lo stesso» ribattè Stella testarda. «Ma ha pagato con la vita! »
«Lascia che sia io a decidere cosa fare della mia vita. Mia sorella è morta tra le braccia del ragazzo che amava. E che amo anch'io. E in quella stessa battaglia io l'ho combattuta come un nemico. Ti rendi conto che se avessi saputo... » disse Stella con rabbia nascondendo il viso tra le mani. Murtagh, impotente, poteva sentire i suoi singhiozzi soffocati. E che amo anch'io... Le circondò le spalle con un braccio e la cullò piano accarezzandole i capelli con aria assente. Io sono come te, Stella. C'è qualcosa che ci lega. Il tuo dolore è il mio dolore. La tua rabbia è la mia rabbia. E anche quella di Selena, se potesse essere qui.
Stella alzò la testa e fissò Nasuada. «Esci, per favore. Non voglio più sentirti! »
La regina dei Varden raccolse le gonne e uscì correndo perchè nessuno vedesse le sue lacrime.

«Stella...? »
La ragazza tirò su con il naso.
«Devo andarmene anch'io? »
«No.. No, Murtagh, ti prego. Resta»
Lui le accarezzò una guancia. «Non ho intenzione di lasciarti>>. Le asciugò le lacrime sul viso.
Non credo di esagerare se dico che lo amo.
Stava con mia sorella. E l'amava.
Lei è morta. Lui invece è vivo. E tu anche. Il futuro è per i vivi.
Per noi..


Si alzò dal letto e lui la seguì. Andarono insieme alla porta della tenda e guardarono fuori la pioggia spazzare via tutto. Abbracciati. Vicini. Stretti. Lei appoggiò la testa sulla spalla forte di Murtagh.
«Come stai, Stellina?»
Lei sbuffò. «Come credi che mi senta? Quello che non riesco a credere è come Nasuada possa avermi tenuto all'oscuro di tutto...Ti rendi conto che l'unica volta che ho visto mia sorella l'ho combattuta come un nemico? E non ho potuto fare altro che ammirare il suo coraggio... Come ha potuto, Murtagh? » Soffocò i singhiozzi contro la sua spalla.
«Non piangere, ti prego.. » mormorò lui asciugandole di nuovo le lacrime.
«Selena doveva essere davvero meravigliosa se tu l'hai amata così tanto.. Se alla fine lei è morta per salvarti. »
Lui annuì, ricadendo in un turbine di ricordi. Selena.. Un campo vicino al Lago di Leona.. La sua voce.. L'agguato a Roran.. Il duello con Arya.. Una freccia Urgali.
Murtagh!NO!
«Ma anche tu lo sei»
Stella sorrise, imbarazzata. «Eddai, non è vero»
Murtagh la guardò. Non voglio che succeda come con Lena..Non voglio perderla prima di amarla. Perchè aspettare quando qualche bastardo me la può ammazzare in battaglia?
«Quello che hai detto a Nasuada.. Di me.. è vero? »
Stella annuì. «Forse non è proprio il modo migliore per dirtelo.. Ma credo di amarti. Non sarò mai come Lena ma mi basta essere qualcuno, per te. Non ho mai amato nessuno.. Ma mi sembra di vivere solo per i momenti in cui stiamo insieme. Per te, Murtagh.. »
Lui la guardò fisso per un attimo. «Che strano» disse «Sono le stesse cose che provo io. » Le prese il viso tra le mani e la baciò. Un bacio lungo, dolce, perfetto. «Ti amo, Murtagh.. » Lui le accarezzò una guancia e le baciò il taglio del giorno prima. Non voglio che nessuna ferita segni mai più il tuo viso. Non voglio che nessuna lacrima scenda mai più sulle tue guance. Non voglio nient'altro che vederti sorridere ed essere felice. E se sarai felice con me, anch'io lo sarò.
« Ti amo » ripetè quando lui la prese tra le sue braccia e la portò sul letto. Erano così vicini che i loro occhi si specchiavano e le loro labbra si toccarono quasi inconsapevolmente.. Murtagh sorrideva. Era incredibilmente dolce.
« So che sono banale» disse «Ma sei bella come una stella.. »
Lei rise e gli passò una mano tra i capelli scuri. «Non sei banale. Sei solo così dolce... Murtagh.. » Amava qual nome. Voleva dirlo un milione di volte, voleva gridarlo nel vento come quando aveva montato Castigo. Lui giocherellava con i lacci del suo giustacuore. Respirò il suo profumo, l'ebbrezza di essere così vicina a lui e di essere sua... Solo sua.
«La mia Stella... »




CAPITOLO 7
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Quando Murtagh si svegliò un raggio di sole illuminava il viso di Stella che dormiva con la testa appoggiata al suo petto. Il sole le incendiava i capelli di riflessi rossi e le illuminava dolcemente il viso. Lui le accarezzò il profilo morbido di una guancia e le baciò piano la fronte stringendola a sè. Lena non ti sto tradendo.. Non pensare che ti abbia dimenticata.. Ma quando decidi di vivere la vita va avanti fregandosene di ciò che è stato.. La vita guarda avanti non indietro e non c'è tempo per i rimpianti.. Ucciderò Galbatorix, Selena, e lo farò per te. Ma lo farò con Stella. E' così importante per me.. In fin dei conti è tua sorella. Forse dovrei chiamarti Leila.. Ma io ho conosciuto Selena non Leila.. Chi era Leila, chi era la Selena che è cresciuta con Durza, chi era lai prima che la conoscessi? Vorrei che fossi qui. Ma c'è Stella ed è quanto di più simile a te io abbia mai visto. Guarda.. Dopo la pioggia di ieri splende il sole.. Questo è il giorno della resa dei conti, il giorno dello scontro finale, della vendetta, Lena! Abbracciò per l'ultima volta Stella che dormiva e le baciò piano le labbra. Non posso portarti con me... Si alzò e si preparò per la battaglia. Sulla porta della tenda si voltò indietro. Un raggio di sole illuminava il volto di Stella che dormiva.

Luce dorata. Un esplosione di luce. Sole. Qualcosa di dolce. Murtagh.. Allungò il braccio verso di lui cercando il suo calore, il suo amore. « Murtagh? »
Nessuna risposta. Stella aprì gli occhi. Era sola nel letto illuminato dal sole.
Si alzò, investita dalla luce giallo oro, recuperò i suoi vestiti in giro per la tenda e corse fuori con gli anfibi ancora slacciati. Non può avermi lasciato.. Non può essersene andato. Non dopo ieri sera.. Attraversò l'accampamento di corsa chiedendo a tutti dov'era Murtagh. Nessuno lo sapeva. Perchè se n'era andato?
Entrò ansimando nella tenda di Nasuada. Non importa quello che è successo ieri sera.. Non più.. Ma forse mi può aiutare a trovarlo.. Lei era in tenuta da battaglia, anche se l'armatura dorata le dava il solito aspetto regale.
«Buongiorno Stella.. Che ci fai in giro? »
«Hai visto Murtagh? »> Nasuada sembrava nervosa e cercò di prendere tempo. «Perchè? »
«Beh.. Quando mi sono svegliata era sparito. »
Nasuada sorrise. «Avete passato la notte insieme, vero? » Stella annuì. Non poteva fare a meno di sorridere compiaciuta.
«Beh.. Sì che l'ho visto. E' venuto qui all'alba» L'altra si accigliò. «E cosa ci faceva qui con te? »
Nasuada chinò lo sguardo. «Parlavamo di tattica. Ho deciso di farlo diventare Generale.. Come Eragon, Jormundur e gli altri. E' bravo almeno quanto loro, e coraggioso anche di più. Se c'è qualcuno che merita quel posto è lui»
Stella annuì. Ma non era solo quello, altrimenti perchè Nasuada era così nervosa e sfuggente? Non starà cercando di nascondermi qualcosa?.. E se fosse solo questo, perchè lui non si è fatto vedere? Perchè non è tornato da me? Murtagh cosa ho fatto di sbagliato?
«Mi ha detto di dirti una cosa. Non seguirlo in battaglia. Resta qui»
«Che cosa?! No non è possibile.. Lui non mi direbbe mai qualcosa del genere.. Mi conosce e lo sa che non starò mai a guardare.. »
«Mi spiace.. ma è così. Non vuole che ti succeda qualcosa per colpa sua. »
«Non ci credo.. ho sempre combattuto.. per ogni cosa, lo sai.. e lui lo sa.. Per questo non può avermi chiesto una cosa del genere. »
«Invece l'ha fatto. E' venuto qui all'alba e ne abbiamo parlato. Ha paura per te.. Ha paura che Galbatorix ti usi contro di lui.. Che ti uccida solo per farlo soffrire... E lui non vuole che nessuno ti tocchi. »
«Davvero ammirevole come tentativo.. Ma so badare a me stessa. So difendermi benissimo da sola»
«Il fatto è che lui entrerà a Uru'baen. Vuole scontrarsi con Galbatorix e ammazzarlo una volta per tutte. E' una faccenda che riguarda solo lui. »
Stella balzò in piedi. «Perchè vuole fare così l'eroe? Perchè vuole buttarsi da solo in una cosa del genere? Perchè non permette a nessuno di stargli vicino? Selena.. Leila.. Non era solo la sua donna, era anche mia sorella e il fatto che non l'ho conosciuta è solo un motivo in più per farla pagare a quell'assassino.. E vorrei ammazzarlo anche solo per quanto ha fatto soffrire Murtagh.. No, Nasuada, non riguarda solo lui. Siamo legati.. Siamo una cosa sola. »
Il tuo dolore è il mio dolore.. La tua rabbia è la mia rabbia..
«Se lo ami ascolta quello che ti dice, Stella. Devi rinunciare a qualcosa per amore. »
« Senti chi parla!! Tu per amore di Murtagh non hai rinunciato al trono dei Varden vero?! »

Stella corse fuori con rabbia. Non puoi chiedermi questo.. Non puoi chiedermi di stare qui quando tu sarai nel palazzo di Galbatorix.. Non puoi chiedermi di non difenderti a costo della vita.. Non puoi chiedermi di non fare giustizia per la sorella che non ho mai conosciuto! Murtagh non puoi fermarmi ..
Una volta uscita dalla tenda si guardò intorno con aria smarrita. Devo trovarlo.. Devo dirglielo..
«Stella...? » Lei si voltò sperando che fosse Murtagh, ma si trovò davanti Eragon.
« Hai visto tuo fratello? »
Lui esitò. «E' proprio di lui che ti volevo parlare. Vedi lo so che oggi vuole entrare a Uru'baen senza di te.. Ma per quel poco che ti conosco credo che tu lo farai lo stesso. » lei sorrise e annuì. «Sono così prevedibile? »
«No figurati... » esclamò lui «Cioè, un po' si.. Sei una ragazza decisa, coraggiosa, impulsiva.. e per di più innamorata. E' ovvio che lo farai. E Murtagh non è stupido, lo sa meglio di me. »
«E allora perchè sei venuto? »
«Vedi Stella..Io oggi non andrò con lui da Galbatorix. Sono nelle truppe di Islanzadi.. con Arya e Oromis. E con loro rimarrò.. In fin dei conti è Murtagh che ha più diritto di me ad uccidere Galbatorix.. Lui e te, se vuoi. »
«Aiutarlo? Se solo potessi.. Se la cava molto meglio di me con la spada.. E sa usare la magia. Io no. Se c'è un modo di aiutarlo dimmelo Eragon ti prego.. » Lui sorrise davanti alla sua preoccupazione. «Murtagh ed io sappiamo usare la magia, è vero, ma c'è un prezzo da pagare. Ogni incantesimo ti sottrae energia a seconda di quanto è potente. E se la magia è troppo forte per te pagherai con la vita. » Lei annuì con aria seria. Era così concentrata su come aiutare Murtagh che Eragon non poteva fare a meno di sorridere.
«Per contrastare Galbatorix ci vorrebbe un incantesimo forte.. Potente.. Forse troppo forte da sopravvivere. »
«Ma lui è forte. E' la persona più forte e coraggiosa che io abbia mai conosciuto. »
Eragon sorrise. «Lo so. Ma non so se è umanamente possibile.. E qui entri in gioco tu. E l'unica possibilità che hai di aiutarlo. Ci stai? » Stella annuì con decisione, pronta a tutto.
«Murtagh mi ringrazierebbe per quello che ti sto per dire. Probabilmente ti sto salvando la vita. Se lasciassi fare a te,ti butteresti su Galbatorix con la spada in mano.. Non è così? Beh, moriresti prima di arrivare a un metro da lui. Ti ucciderebbe come niente, e non gli costerebbe nemmeno energia. »
«Si può uccidere così facilmente? » chiese lei sgomenta «Ma allora perchè non ha fatto così già l'altra volta? »
«Uccidere è facile, non è vero? Ma tu ti accontenteresti di uccidere Galbatorix in un secondo, dopo tutto quello che ti ha fatto? »
Stella scosse la testa. « Deve soffrire almeno quanto ha sofferto Murtagh. »
«Lo vedi? Per lui è lo stesso. Ha voluto duellare con noi.. Per dimostrarci la sua superiorità credo. Ha voluto che io e Murtagh stessimo per giorni in cella, al buio, senza mangiare e senza bere, ha voluto che i nostri draghi stessero legati a rinchiusi, li ha tenuti lontano da noi, ha voluto sbeffeggiare Murtagh in pubblico, ha voluto che fossimo di esempio della fine che fanno i traditori.. e alla fine gli siamo sfuggiti. Sarebbe stato così facile per lui.. Ma c'è un modo anche per uccidere. Forse sarebbe più saggio non farsi trascinare così tanto dalle passioni. »
«Trascinare?! Non me ne frega di ciò che è saggio, Eragon,voglio solo sapere come aiutare Murtagh. »
Lui annuì. «Beh.. Visto che farti ammazzare in duello non servirebbe molto a Murtagh, la cosa più utile che puoi fare è dargli la forza necessaria per uccidere Galbatorix»
Stella lo guardò con gli occhi spalancati. « E come faccio? »
«Devi aprire la mente, Stella, e raggiungere quella di Murtagh. Il difficile sarà che lui è così chiuso.. Non permette a nessuno di entrare nella sua mente. Dopo tutto quello che ha passato.. e l'ultima volta Galbatorix è riuscito a batterlo prima di tutto perchè l'ha attaccato con la mente usando la forza del giuramento.. oh, lascia perdere, è una storia vecchia.. Beh, di sicuro Murtagh combatterà cercando di non aprire mai la mente per non offrire di nuovo a Galbatorix la possibilità di batterlo. »
«Allora come faccio a raggiungerlo?! »
«Cerca il contatto. Pensa intensamente al tuo obbiettivo, alla tua rabbia per Galbatorix, al tuo amore per Murtagh.. Se lui ti riconoscerà capirà cosa stai per fare.. e aprirà la mente.. »
«E dopo? »
Eragon le sussurrò all'orecchio una parola nell' Antica Lingua. «Significa Energia. Usando la parola puoi dargli la tua forza.. Finchè non ti senti troppo debole. Allora devi interrompere il contatto.. Se andassi avanti moriresti. »
«Per lui lo farei» rispose Stella con aria di sfida.
«Ma non gli serviresti a molto da morta.. Lo faresti solo soffrire ancora. Non fare niente che vada oltre le tue possibilità, Stella. So che sei coraggiosa.. E sventata come tutte le persone coraggiose.. Almeno fallo per lui. »
« E' una cosa così nuova per me. Mai usato la magia.. E non credo di essere in grado di farlo. Non ho niente di così speciale. »
« Ehi.. » Eragon le sfiorò una guancia. «Murtagh non la pensa così. »

Murtagh si guardò intorno nello schieramento. File di centinaia di uomini che rispondevano al suo comando.. Generale dei Varden, Murtagh figlio di Morzan.. Chi l'avrebbe mai detto? Nemmeno io.. Forse non è questo che volevo, forse non è così che voglio combattere.. Ma per ammazzare Galbatorix devo entrare a Uru'baen, devo togliere di mezzo quei bastardi assassini degli Urgali, devo essere sicuro che nessuno si metta in mezzo.. Forse Generale è troppo per uno come me, uno che non pensa mai prima di agire, uno che si basa solo su se stesso, uno che osa sempre e comunque.. Anche quando l'impresa è disperata.. Ma non importa. Oggi è il giorno, Selena. Oggi ti vendicherò e riscatterò me stesso. Oggi sarò io a vincere. Ma se tutto andasse male.. No non può andar male. Però vorrei comunque aver salutato Stella. Ma non me la sento di affrontare un addio.. E di dirle che non deve seguirmi, che non deve rischiare.. Non lo accetterà mai. Però lo deve fare. Non sopporterei l'idea di perderla.
Non dopo Selena..

« Murtagh! » lui si voltò lentamente. Mi ha trovato.. Avrei dovuto prevederlo. Beh, adesso devo affrontare il problema.Uscì dallo schieramento con un sorriso compiaciuto -i suoi uomini non risparmiavano fischi e battute di apprezzamento- e le andò incontro. Lei lo guardò in silenzio per un attimo e lo portò dietro una tenda. Murtagh la circondò con le braccia e le baciò la fronte. «Buongiorno Stellina.. » le mormorò con aria complice. L'espressione di lei era indecifrabile, poi gli mollò un pugno affettuoso sul petto. « Come hai potuto? » gli disse «Te ne sei andato così.. senza aspettarmi.. e mi trovo Nasuada che mi dice che non posso seguirti.. che non posso aiutarti.. Perchè Murtagh? Perchè? »
Lui le sfiorò i capelli. «E' che non voglio rischiare di perderti.. Sei la cosa più importante che mi resta oltre a Castigo. E alla mia libertà. Nessuno mi toglierà mai nessuna di queste cose.. Almeno finchè posso impedirlo. Lo capisci che lo faccio perchè ti amo? »
« Il mio parere non conta nulla allora? »
«Ma no, che c'entra.. E' solo che ti conosco. So quello che faresti. E so che è impossibile convincerti quando decidi una cosa.. Ma se proprio non vuoi farlo per te stessa fallo per me ti prego! » Lei non rispose, giocherellando con le dita di Murtagh. Almeno non gli sto mentendo.. Mi odierei se lo facessi.
« Beh, allora è il tuo giorno, Generale» gli disse togliendogli l'elmo e scompigliandogli i capelli. «Il giorno che aspettavi da una vita.. Cavaliere dei Draghi. »
Murtagh ebbe un brivido. La mia Lena mi chiamava così..
«E poi c'è un'altra cosa. Non voglio trovarmi a doverti dare un addio. Non ci riesco. » Lei lo abbracciò quasi commossa. «Come posso avercela con te? Sei così dolce! » Lo baciò ancora. «Non è un addio.. Ne sono sicura. E' una giornata stupenda, guarda.. Vincerai. Vinceremo. » Sembrava che lui non aspettasse altro. La strinse forte e la baciò accarezzandole la schiena. Se solo sapessi come andrà a finire tutto questo.. Ma in ogni caso vorrei che questo momento durasse per sempre. Non riesco proprio a pensare che questo sia un addio.. Non può essere. Nessuno può essere così crudele da separarci così presto! Murtagh iniziò a baciarla sul collo, allo stesso tempo con dolcezza e insistenza. Poi all'improvviso si staccò da lei e chinò lo sguardo.
«Cosa c'è? » chiese Stella. Lui sorrise un po' impacciato. «E' che ho paura di non riuscire a staccarmi da te.. » Stella si strinse a lui appoggiandogli la testa sulla spalla e gli baciò piano una guancia. «Allora io vado.. » disse lei non molto convinta.
«Forse è meglio.. Non posso restare ancora molto, Stellina. »
« Ma ci vediamo, no? E .. Volevo salutare anche Castigo. L'altro giorno è stato grande e non l'ho nemmeno ringraziato.. Auguragli buona fortuna. E non rischiare troppo.. Anche se so che è inutile dirtelo, tanto non mi ascolterai. »
Lui rise. «Credo proprio di no. Dove credi che sarei ora se non avessi mai rischiato? »
« Beh.. Allora buona fortuna. » disse Stella agitando una mano.
«Un po' freddino come saluto, non trovi? » la prese in giro Murtagh. Lei rise e tornò sui suoi passi e lo baciò dolcemente guardandolo negli occhi. «Sono così felice di averti conosciuto.. »
Lui annuì. «Facciamo progressi allora.. »
Stella rise. «Eddai, Murtagh.. »
« Devo andare adesso Stella.. » rispose lui rimettendosi l'elmo e incamminandosi. Ogni tanto si voltava a guardarla, finchè non scomparve dietro l'angolo di una tenda.
L'amore di Stella, il ricordo di lena, le frustate di Galbatorix, la forca a Uru'baen, il cuore che batte, l'armatura dorata di Castigo, il rombo dei tamburi della fanteria, l'assenso dei miei uomini, le ultime parole di Selena. Addio Cavaliere dei draghi... Io combatto per tutto questo.. Murtagh guardò Nasuada che gli diede il segnale d'attacco. Murtagh si lanciò in avanti, seguito dal suo battaglione. I difensori della città combattevano dalle mura con lanci di pietre, ma non cercavano lo scontro diretto. Murtagh fece disporre gli arcieri e altri uomini con le catapulte. Non possiamo prendere la città così.. Ci vorrebbe troppo tempo. Castigo!! Trova Saphira. Dille che dobbiamo creare una breccia nelle mura e far fuori un po' di difensori. Loro possono resistere più di noi se non escono allo scoperto.
Vado
rispose Castigo alzandosi in volo. Murtagh rimase a guardarlo andar via illeso e si voltò di nuovo verso la battaglia. Cominciò anche lui a scagliare frecce infuocate con la magia, che appiccavano fuoco ai mantelli degli Urgali e ai loro uomini. Castigo tornò, seguito da Eragon e Saphira, e Murtagh montò sul suo drago e si levarono in aria. Protetti dalle armature elfiche e dalla magia, piombarono in picchiata sulle guardie facendole precipitare dai loro posti. Gli artigli dei 2 draghi dilaniavano uomini e distruggevano porzioni di parete, creando un passaggio per l'avanguardia Varden. Castigo lanciò una fiammata incredibile che incendiò completamente le case vicino alle mura. Pura potenza distruttiva.. Saphira planò verso il centro della città, sguarnito di difensori, e uccise gli Urgali, risparmiando però i cittadini e i non armati. Murtagh ne fu felice. Istintivamente avrebbe ucciso tutti senza distinzione... Ma questi sono gli stessi che ti guardavano con ammirazione e speranza, gli stessi che ti consideravano un eroe.. Come puoi uccidere qualcuno che crede in te? Come puoi ucciderli solo perchè hanno la sfortuna di vivere a Uru'baen? Castigo arrivò sopra il palazzo di Galbatorix e sputò un'altra fiammata incredibile. Lanciò fuoco per 5 minuti buoni prima che Murtagh gli dicesse Piantala, piromane, lì ci devo entrare io!
Eragon fu richiamato alle mura da Islanzadi.
«Allora.. Buona fortuna, fratellino» rispose Murtagh.
«Anche a te.. » E a Stella pensò Eragon abbracciandolo. Non ti deluderò.. Non deluderò te, Stella, Nasuada, i miei uomini.. E soprattutto non deluderò Selena..
«Vai, adesso! » Eragon gli battè una pacca sulla spalla. Montò su Saphira e si diresse alle mura, come una nuvola azzurra. E' il momento. Il momento in cui sono solo.
Castigo..Va' ad aiutare i Varden.. Dai una mano a chi ha bisogno, ma resta nei paraggi, capito?
il drago assentì prima di gettarsi con gioia distruttiva nella battaglia. Il ragazzo esitò una manciata di secondi prima di varcare la soglia del palazzo in fiamme.

L'ultima volta che sono entrato qui.. Quante cose sono cambiate.. Ma sono di nuovo solo davanti al mio nemico. Si tolse l'elmo di bronzo e lo gettò a terra. Qui non sono più il generale dei Varden.. Non combatto più per Nasuada ma solo per me. E Stella. E Selena naturalmente.. Qui alla fine la verità viene a galla. In fondo non sono cambiate poi così tante cose.. Forse sono più forte, ma non così diverso. Avvertì la rabbia di Castigo che si stava scontrando con Shruikan e affrettò il passo nei corridoi. Il palazzo era in penombra, illuminato a sprazzi dalla luce degli incendi. Murtagh, deciso, imboccò la porta della sala del trono. Galbatorix non era capace di abbandonarla.. Lo sapevo. Non è capace di abbandonare il sogno del suo Impero.. L'illusione del suo potere.. Forse crede che ignorando la battaglia possa credere che non sta per perdere tutto.. E' sempre stato un pazzo visionario. La sala del trono era stata risparmiata dagli incendi e Galbatorix nell'ombra non vide entrare il ragazzo con la spada verde in mano. Ma sentì la sua voce, quella voce che aveva tormentato i suoi incubi nella solitudine del palazzo, quella voce che lo faceva gridare di frustrazione e di rabbia.. Murtagh figlio di Morzan, un tempo il più fedele dei suoi alleati e ora il più implacabile dei suoi nemici.
«Sono tornato, Galbatorix. » I lineamenti del re erano distorti dalla rabbia, il suo viso era scavato. Cominciava a sentire il tramonto del suo impero.. la fine del suo sogno visionario.. L'Impero, il Potere. Tutto nelle sue mani... A parte quel ragazzo.. Gli era sfuggito. Non l'aveva considerato così forte da opporsi al giuramento.. Ma aveva trascurato che anche lui era umano. Che era in grado di amare. Ma proprio l'amore per Selena gli aveva dato la forza per ribellarsi al giuramento.. La forza di un desiderio di vendetta che non si sarebbe placato fino alla fine.. Fino alla morte. Sua o del suo nemico. Questi erano stati gli unici pensieri di Galbatorix dal giorno della mancata esecuzione. E adesso eccolo lì, il suo ultimo nemico.
«Credevi che avrei mollato? Che mi sarei nascosto dietro i Varden? No.. è il sangue di Selena che grida vendetta, il sangue di Empire.. Ma l'unica cosa a cui sai pensare è il tuo potere, il tuo impero, e qualunque cosa lo minacci è da eliminare. Come mia madre, come me, Eragon, i Varden, Selena.. L'ho capito tardi, o non avrei sprecato anni al tuo servizio. L'ho capito con Selena. Forse per questo che me l'hai tolta. Forse per questo che hai avuto paura. »
«Paura?! Non conosco quel nome ragazzino.. è questo che credi di farmi con i tuoi discorsi? Paura? Fai parlare la tua spada, Cavaliere. »
Murtagh non se lo fece ripetere e mosse immediatamente facendo saettare Andreia. Con un lampo di luce verde la sua spada andò a scontrarsi con la lama di Galbatorix. Come al solito il vecchio re era un avversario formidabile.. Ma questa volta puoi contare solo sulla tua spada, assassino. Non hai più alcun potere su di me.. Nessun giuramento tra noi.. la sua mente era chiusa come lo era sempre stata. Murtagh attaccò di nuovo, duellando come non aveva mai fatto prima. La velocità con cui attaccava e scartava stupiva persino lui stesso, i movimenti di Andreia erano così veloci che spesso non si vedeva che una striscia luminosa verde e guizzante. Si piegò all'indietro per evitare il colpo del re, diretto allo stomaco. Riprese l'equilibrio appoggiando una mano a terra e fece un mezzo giro su se stesso, cogliendo Galbatorix di sorpresa. Il re non fece in tempo a evitare che Andreia gli lasciasse una striscia di sangue sull'avambraccio.
«Combatti come una femminuccia, Galbatorix. » disse Murtagh in tono di scherno. Il re riprese l'attacco prima di quanto Murtagh si aspettasse. Il ragazzo indietreggiò troppo velocemente e perse l'equilibrio .In un attimo Galbatorix gli fu sopra. Non è così che può finire.. Un attimo non può decidere un duello! con la forza della disperazione Murtagh afferrò il polso di Galbatorix e lo torse,facendolo urlare quando l'osso si ruppe. Il re caricò il sinistro per colpirlo in piena faccia, ma Murtagh rotolò di lato e si rialzò subito. Il re fece lo stesso reggendo la spada con la sinistra. Il ragazzo attaccò ancora, senza sentire la fatica e il rumore della battaglia fuori dal palazzo. Metteva tutto se stesso in ogni colpo. La spada di Galbatorix all'improvviso lo colpì di piatto sull'articolazione della spalla, strappandogli un fremito di dolore intenso. Istintivamente aprì la mano e lasciò cadere la spada. Il re si gettò su di lui, cercando di colpirlo alla gola e ansimando come un animale ferito. Murtagh lo bloccò per le braccia, ma la spalla gli faceva male, troppo male.. Colpì il re con una gomitata ed evitò il suo colpo di risposta. Poi si fermò, impietrito. Fu solo per pura fortuna che Galbatorix sbagliò mira e lo colpì ad una guancia invece che sul collo.
No non può essere.. Eppure Murtagh l'avrebbe riconosciuta tra un milione di persone. Immobile, con l'arco di Murtagh stretto in mano, sulla soglia buia della sala del trono, c'era Stella.

Il ragazzo si sentì morire. Come faccio a dirle di andarsene senza che Galbatorix si accorga della sua presenza? Tentò di raggiungerla con la mente, ma notò con sorpresa che la ragazza gli opponeva resistenza. Cosa vuoi fare Stella? Scappa finchè puoi.. Finchè non ti vede.. Per tutta risposta la ragazza incoccò una freccia e la scagliò con precisione incredibile contro Galbatorix. Il sibilo fece voltare il re appena in tempo per schivare la freccia. Troppo tardi.. Ti avevo detto di non venire.. Perchè?
Il re guardò in faccia Stella che, indifferente, incoccava un' altra freccia. L'ho già vista.. pensò Galbatorix. é quella Varden.. La servetta di Nasuada o qualcosa del genere. Ma non è qui per l'esercito capì leggendo la sua mente. è qui per lui. Il re si sentì invaso da un impeto di gioia selvaggia. Posso ancora batterlo.. Questo è un colpo di fortuna inaspettato. Evitò le frecce della ragazza, che fu costretta ad avanzare. Disperato, Murtagh attaccò il re alle spalle, deciso a distogliere la sua attenzione da Stella, ma Galbatorix si limitò a respingerlo e avanzò verso la ragazza. La paura e la rabbia di Murtagh ebbero la meglio su sciocchezze come prudenza e razionalità, istintivamente il ragazzo, incurante del fatto che stava di nuovo aprendo la mente e mettendosi in pericolo, scagliò il primo incantesimo che gli venne in mente - thrysta vindr, lo stesso che tempo prima aveva usato contro Eragon- contro Galbatorix, che sorrise di scherno e lo respinse.
«Non essere maleducato, Murtagh.. Devo accogliere la nuova ospite. » il re lesse il suo nome nella mente di lei -la ragazza era chiaramente inesperta di magia e non potè evitarlo-, lesse il suo amore per Murtagh, la sua voglia di combattere e vendicare sua sorella.. Selena..
«Molto bene.. Una conoscenza quantomeno interessante.. Come tua sorella.. Quella ragazza debole e sognatrice.. Non capisco ancora come possa essere diventata Cavaliere. » A quelle parole Stella si infuriò. «Non parlare di lei, assassino.. traditore.. »
Galbatorix rise. «Murtagh, Murtagh.. Vorrei proprio sapere cosa fai alle ragazze.. Sembra che tutte non vedano l'ora di morire per te.. Non c'è che dire: Selena, Stella.. Hai un certo talento con loro non è vero? »
Il cuore di Murtagh ruggiva di rabbia repressa. Ha già deciso.. Ha già deciso di ucciderla per servirsi di me come vuole.. Stella capisci perchè non dovevi venire?
Murtagh scattò in avanti recuperando Andreia ma il re lo precedette e afferrò Stella per le spalle.
«Fermo, Cavaliere» disse, sempre sorridendo. «Parliamone un po'»
Stella si divincolava e si dibatteva, aggrappandosi ad ogni parte di Galbatorix che aveva a tiro. Scalciava, mordeva, graffiava. Colpì Galbatorix lasciandogli un taglio profondo sul viso. Il re gemette, colto alla sprovvista, e gettò a terra la ragazza. Stella si rialzò subito, cercando di mettere mano alla spada, ma Galbatorix la prese con violenza per un braccio e le afferrò il collo. Lei non si ribellò, impietrita dalla paura di essere soffocata. Il re guardò Murtagh godendosi la sua sofferenza.
«Dovresti essere più docile, dolcezza» mormorò accarezzando in modo provocante la curva del collo di Stella. Murtagh saettò in avanti e il re puntò un dito alla tempia della ragazza. «Non la toccare! » Ma era già troppo tardi. La ragazza si sentì investita da una scarica fortissima e si accasciò a terra ai piedi di Galbatorix, indebolita dalla magia. Murtagh si buttò sul re con Andreia, pronto a colpire. Galbatorix, rinvigorito dalla nuova speranza di vittoria, fu veloce e lo fece sbandare.
No.. No.. No!!
Murtagh aveva in testa il clangore delle spade e la voce di Selena. No.. No.. No!! Strinse i denti. E'arrivato il momento di rischiare il tutto per tutto. Chiuse la mente e sottopose Galbatorix a una serie di attacchi serrati finchè il re non dovette retrocedere. Il ragazzo avanzò ancora e colpì il re, che si piegò indietro facendogli perdere l'equilibrio. Galbatorix ringhiò e lo colpì al volto. Due, tre, quattro volte. L'ultimo colpo gli ruppe lo zigomo e gli inondò il volto di sangue. Galbatorix ne approfittò per curarsi la ferita. Murtagh si tirò su, il viso una maschera di sangue, l'occhio destro ridotto a una fessura.
«Guardami in faccia! »
«Mi sono stufato di giocare con te, ragazzino.. Poniamo fine a questa storia una volta per tutte, Cavaliere fallito! »
« Cavaliere fallito?! » ridere gli costava una serie di fitte alla testa simili a coltellate, ma lo fece lo stesso. «Se potesse il tuo Shruikan si libererebbe dal tuo vincolo.. Non c'è niente tra voi che ricordi i veri cavalieri! »
Ripresero a combattere con rinnovata energia. Sembrava che il duello non dovesse mai aver fine. 2 avversari formidabili, 2 volontà pronte a tutto.. 2 mondi opposti.
Stella colse sempre più distintamente frammenti di dialogo. Stava riprendendo energia, nonostante fosse ancora tormentata da fitte alla testa. Avanti coraggio.. Si concentrò su come raggiungere la mente di Murtagh e avvertì subito con un moto di frustrazione che lui la chiudeva fuori. Percepì anche la mente di Galbatorix, un'entità potente e spaventosa. Si sentì come sull'orlo di un precipizio. se fosse entrata in quella coscienza sarebbe caduta, lo sentiva. Ma finchè Galbatorix era concentrato sul duello e non su di lei non aveva niente da temere. Avanti Murtagh.. Sono io.. La tua Stella.. Voglio aiutarti capisci? Voglio uccidere Galbatorix quanto te. la rabbia le fece perdere il controllo per un attimo pensando a Selena. Avanti Stella non essere impulsiva.. pensò tornando in se. Ma quel momento di rabbia istintiva aveva catturato l'attenzione di Murtagh. Stella si appigliò a quel debole contatto con tutta la forza che aveva.
Murtagh rimase così sbalordito che per poco non fece cadere Andreia. Stella? Era lei quella presenza nella sua mente? Ma chi gliel'aveva insegnato? E come aveva superato le sue barriere? E perchè poi?
Sono qui per aiutarti..
Stella non fare cose stupide, lascia fare a me..
Non preoccuparti e combatti
disse lei misteriosa.
Stella chiamò a raccolta tutte le sue forze come le aveva detto Eragon. Vendicare Selena.. Vendicare tutto quello che Murtagh aveva passato.. Vendicare sua madre e suo padre.. E vivere libera con lui. Questo è tutto ciò che voglio.
Prendi la mia forza e uccidilo. Fai qualunque cosa sia necessaria, non importa il prezzo. Eragon non ha detto proprio così.. Ma lascia che sia io a decidere cosa fare della mia vita.
Sussurrò la formula nell'antica lingua. Prendi me.. Prendi la mia forza..
All'improvviso il ragazzo si sentì invadere da un onda potente, da un vortice di energia che non era la sua. Trasalì, poi capì. Possiamo farcela..Lo distruggeremo.
Galbatorix parve disorientato dall'improvviso cambiamento del suo avversario e gli lasciò la prima mossa. Con piacere pensò Murtagh mulinando Andreia e caricando il colpo. Prese una breve rincorsa e saltò agilmente in avanti, alto e forte.. Più di Galbatorix.

Chi è il più forte adesso?

Un battito di cuore.. Il clangore di una spada.. Solo quella distanza lo separava dalla vittoria finale.
La lama si conficcò in pieno petto a Galbatorix che urlò cercando di strapparsela. Murtagh strinse i denti. Un esplosione di luce verde illuminò solo per un secondo la smorfia terrorizzata del re.
E' finita, assassino.. TU sei finito.


Stella perse conoscenza pian piano, ma con il sorriso sulle labbra, senza paura... Sprofondando in un abisso di buio.
Murtagh si sentiva euforico, pieno di vita.Ho vinto! Ce l'ho fatta! Ho vendicato me stesso.. Stella.. Selena.. tutto nello stesso momento.. il momento che aspettavo da una vita.

Stella!


Mollò a terra Andreia e corse dalla ragazza, riversa sul pavimento.
« E' finita allora? » La sua voce era debole... Distante.. Ma lo fece solo sentire ancora meglio. Murtagh indicò il cadavere. « Morto. per sempre. Non rovinerà mai più la vita a nessuno.. E lo devo a te. Lena lo deve a te. »
« Sono fiera di averlo fatto. » disse Stella baciandolo. All'improvviso Castigo irruppe nella mente di entrambi. Ce l'avete fatta! Shruikan è crollato, Galbatorix è crollato, l'impero è crollato finalmente! Ciò contro cui combattevamo non esiste più.. respira di nuovo aria libera, ragazzo! Il ruggito di felicità del drago risuonò in tutta la città. Avverti Eragon e Saphira! gli disse Murtagh impaziente Ferma la battaglia! Mi dispiace per Shruikan. Se fosse stato libero si sarebbe schierato con noi. Niente lo teneva con Galbatorix, se non la costrizione.. Ma tant'è..è finita.
« Dobbiamo uscire da qui. Non ce la fai a muoverti vero? »
Lei scosse la testa con aria triste. << Mi spiace essere un peso.. »
« Come puoi dire una cosa simile? » rispose lui prendendola tra le braccia e sollevandola. «Mi hai fatto passare attimi di terrore.. Paura che ti uccidesse.. Che ti usasse.. Sei così testarda. Come Selena d'altra parte. »
E' il complimento migliore che potesse farmi.. Stella gli gettò le braccia al collo e si tenne stretta a lui.
Murtagh uscì dal palazzo correndo e tossendo per il fumo che gli invadeva i polmoni. Ancora non riesco a crederci. Aveva voglia di fare qualcosa per ricordare per sempre quel momento.. Qualcosa di incredibile.. Qualcosa di pazzo e sventato.
Voglio volare.

Corse su per la scala di marmo che portava in cima alle mura ormai semidistrutte e guardò in basso. La battaglia era finita.. Vinta. La gente gridava il suo nome e quello di Eragon, e di Nasuada. E' Stella l'eroe..! La sollevò più alta tra le sue braccia dominando l'orizzonte. Poi gridò, un urlo di vittoria, di potenza, di libertà. Anche Stella gridò con lui e presto il grido si diffuse in tutta la piana fino a riempire le loro orecchie e rimbombare nei loro cuori. La sensazione di essere così in alto, così vicino al cielo, lo faceva sentire come un dio. Niente può turbare questa giornata perfetta. Il suo cuore batteva fortissimo e così anche quello di Stella, premuto contro il suo. «La vuoi fare una cosa spettacolare? » mormorò Murtagh all'orecchio di lei. Stella annuì. Lui la tenne stretta tra le braccia poi all'improvviso saltò sulla merlatura e rimase lì in piedi immobile, guardando la sagoma di Castigo in avvicinamento. Quando il drago fu sotto di loro il ragazzo saltò. Il vento li investì in pieno. E' pazzo pensò Stella divertita. Precipitarono per alcuni metri prima di piombare in sella a Castigo. Pura follia.. disse il drago divertito. <i>O forse siete solo innamorati. Non che ci sia molta differenza.
Già, vero? rispose Murtagh, perso nell'ebbrezza del volo, sempre più in alto. Da giù Nasuada non potè che guardarli salire e farsi sempre più piccoli nel tramonto.


EPILOGO
SPOILER (click to view)
... Più di un anno è passato. E me ne sono andato da Uru'baen. Ho girato un po' tutta Alagaesia.. Con Stella. Abbiamo visto posti, conosciuto gente... Siamo stati bene, siamo stati liberi. Nessuno che ci diceva cosa dovevamo fare, con chi parlare e cosa dire. Si, io questa la chiamo libertà. Stella è la mia libertà. E adesso siamo a Teirm.. è bella questa città, con il suo mare, le sue case bianche, il suo sole.. Sono sulla spiaggia, a guardare il sole che sorge. A quest'ora anche il porto è vuoto. E io posso pensare.
Spero che a Uru'baen si muovano a eleggere un nuovo re. E' impossibile lasciare un territorio così vasto senza una guida. Il re è corrotto, ma il sistema è sano ho detto una volta. Beh è così.. Spero solo che ne scelgano uno adatto. Eragon.. Non ha mai voluto accettare quel trono,è tornato a Ellesmera. Roran ha rifiutato... Io? Come potrei?! Non rispetto nessuna regola, come potrei farle rispettare agli altri?! Sono troppo ribelle per fare il generale, figuriamoci il re! Beh, ad ogni modo spero solo che ne scelgano uno capace. Non ho voglia di passare il resto della mia vita a combattere.. Forse non appenderò mai del tutto la spada al chiodo, ma voglio una vita normale. Forse non ce l'avrò mai. Stella.. Selena.. A volte penso come sono stato fortunato ad averle, perchè senza di loro sarei niente.
All'improvviso un grido acuto, apro gli occhi. Illuminata dalla luce del sole nascente, mia figlia mi corre incontro nella schiuma del mare gridando: «Catigo, Catigo! »
Sorrido. «Castigo è a caccia, ma torna presto. » Lei adora i draghi, soprattutto il mio Castigo. A proposito di lui, ultimamente e strano. Sta via sempre più tempo, a volte non lo vedo per un mese intero. Ho il sospetto che faccia la spola da qui a Ellesmera per vedersi con Saphira. E' un tenero, in fondo.. Mia figlia, la mia piccola Selena, mi getta le sue braccia cicciotte al collo. E' una bambina bellissima. Ha i lineamenti di Stella, il suo viso, i suoi boccoli.. e i miei occhi. Blu scuro. E' una bambina così dolce.. Stella aveva solo 17 anni quando è nata,e Nasuada le ha detto dietro di tutto. Anche lei ha avuto un figlio, con il suo maritino... Scommetto che è mortalmente infelice.
E quando la bambina è nata, un anno fa.. Non c'è neanche stato bisogno di parlare... Sapevamo tutti e due che si sarebbe chiamata Selena.
La mia Stella mi viene incontro e mi si siede in braccio. Mi bacia e mi accarezza una guancia. A volte mi viene ancora da chiedermi come abbia fatto a innamorarsi di me. «Oggi è un anno che è nata Selena» dice, e io so che è persa nei ricordi come me. Belli o brutti, lacrime o sangue, sorrisi o tradimenti io ricordo ancora con rimpianto l'anno che è passato. Perchè quei momenti non torneranno mai più..
«Lo so.» Ma lei è bella come allora, forse anche di più. E tra noi non è cambiato niente.. Anche se ogni tanto penso ancora a LEI. Selena era mia madre, è stata il mio primo amore e adesso è mia figlia. Come sarebbe andata sei le fosse ancora viva? A volte me lo chiedo ancora. E allora,con Stella, guardo il sole e la vedo andar via, uno sguardo verde nel cielo, mentre in groppa a Empire mi saluta con la mano.. Libera e felice come non lo è mai stata. Come io non lo ero mai stato...
Fino ad ora.


Chiedo scusa, ho dovuto scriverla in due post perchè altrimenti superava il numero max di caratteri..
 
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0 replies since 14/2/2010, 20:39   54 views
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