Monetina et voilà, #6 - Il Ponte

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-Shatzy-
view post Posted on 14/5/2010, 22:57




Titolo: Monetina et voilà
Autore: Shatzy
Fandom: Telefilm (Boris)
Genere: romantico, commedia
Tipologia: raccolta di due double drabble
Avvertimenti: nessuno
Trama: E non sarà la Fontana di Trevi, quel caffè alzato davanti al suo naso, ma guardavi lo zucchero affondare come fosse la tua moneta fortunata. [Alessandro/Arianna]
Note dell'Autore: la mia casella del giro dell’oca è la numero 6, e dovevo scrivere due doppie drabble, una per la casella 5 (e ho scelto la parola caffè) e una per la 7 (scegliendo la citazione di “Acqua e Sale”). Ho deciso di scrivere per la prima volta su un telefilm e su una coppia che adoro, spero non sia una totale schifezza. La prima drabble è in POV di Alessandro, mentre la seconda è il POV di Arianna, sono sequenziali nel tempo e legate in qualche modo da “Vacanze Romane”, da cui è preso anche il titolo. La frase di Alessandro “Tu mi metti in difficoltà, perché tu non mi sei indifferente” è presa direttamente dal telefilm, solo che a dirla in originale è Arianna, quindi questa fanfic si può prendere come una “What if” ambientata durante la seconda serie.
C’è un riferimento alla Fontana di Trevi, per cui se lanci una moneta (di spalle) nell’acqua ed esprimi un desiderio, questo si avvererà.
Disclaimers e Crediti: i personaggi appartengono ai legittimi proprietari e io non ho alcuno scopo di lucro. Il titolo è ripreso da una canzone dei Matia Bazar, “Vacanze Romane”, così come la citazione della prima double drabble, mentre la seconda la citazione appartiene a “Acqua e Sale”, canzone di Mina e Celentano.




# 6 – Monetina et voilà



#5 – caffè.

La tua parte la fai, ma non sai che pena mi dai
[Vacanze Romane - Matia Bazar]




“Arianna! Il caffè…”
Catturi l’attenzione, avvicinandoti cauto.
“Che fai qui? Dobbiamo girare” la ragazza ti aggredisce, spazientita, controllando dei fogli. “Dov’è Stanis?”
“E’ qui fuori che-”
“Siamo in pausa?!” ti interrompe, sarcastica ma più calma, accennando al bicchiere tra le tue mani.
“Ah, no!” spieghi subito. “E’…”
“Che è ‘sto casino?”
Fai un mezzo sorriso al nuovo cambio di discorso, glissando sulla partita di calcio improvvisata nel piazzale.
“Dai, chiama Stanis e iniziamo” ordina seccata.
“E’ che… è per te” offri. E non sarà la Fontana di Trevi, quel caffè alzato davanti al suo naso, ma guardavi lo zucchero affondare come fosse la tua moneta fortunata. “Mi sembri stanca…”
“Sono quasi le nove” commenta, quasi offesa. “Senti, dovresti occuparti degli attori, muoviti!”
Un rifiuto. Prevedibile.
Eppure non sa quanto l’hai pensata mentre rubavi l’ultima cialda, quanto l’hai cercata senza farti rubare la bevanda, quanto questo sia il tuo lancio nell’ignoto.
“Aspetta!”
Lei si ferma, incrocia le braccia sul petto e ti fissa. In attesa.
“No, è che… Tu mi metti in difficoltà” affermi. “Perché tu non mi sei indifferente”.
Silenzio.
Desiderio esaudito!
“Ma sei scemo?”
“N-no… non-” neghi, da perfetto idiota.
Lei sospira – ma sorride. “Prega che sia amaro”.

[200 parole]

-*-*-



#7



Semplici e un po' banali
Io direi quasi prevedibili e sempre uguali
Sono fatti tutti così gli uomini e l'amore
Come vedi tanti aggettivi
Che si incollano su di noi
Dai che non siamo poi cattivi
Tu non sei niente male
Parli bene e mi sorprendi quando tiri forte
La tua moto dal motore che sento truccato
E va bene guida tu che sei brava più di me
E io attendo che sia amore, sai
[Acqua e sale - A.C. e Mina]




“Ci mancava questo…”
Sbuffi e ti appoggi al guard-rail, sperando nel miracolo.
“Scusa, è da stamattina che aspetto quei soldi, ma Sergio è sparito…”
Ma no, lui deve per forza parlare.
“Prevedibile”.

“Arianna!”
“Siete degli idioti”.
“Lo so, dai, sali: ti accompagno a casa”.
“… René che organizza le partite in teatro, loro che lo seguono, e pure tu!”.
“Mi dispiace per la pallonata, ma ormai il vetro è rotto e sono le nove…”
“Sì va bene, levati”.
“Ma…?”
“Via. Guido io”.


“Si vede che il peso…” comincia. “Di solito la benzina non finisce così”.
Alzi gli occhi al cielo e respiri profondamente.
“Beh. Potremmo parlare un po’… guardare le stelle…” prova, e la tua pazienza scarseggia.
“A Roma?”
“Certo! Poi… magari…”
Ti si avvicina e no, non te lo puoi permettere. “Comincia a fare l’autostop, mister banalità!”
“Sul raccordo anulare?!”
“Fila! Se domani arrivi in ritardo ti licenzio!”

“Tu, io, un motorino… Sembra di vivere una storia d’amore famosa…”
“Ma che dici?”
“Beh… “Vacanze Romane”, no?”
“No”.
“No… infatti…”


Dopo due ore e mezza, un’area di servizio e il tuo prestito, Alessandro ti accompagna a casa. Nessun bacio della buonanotte, nessun grazie.
Quando vorrai accettare che è già amore?

[200 parole]
 
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